Marilisa giovane laureata in legge 1
Marilisa è una mia compagna di facoltà che si è laureata in legge tre anni fa. E‘ la classica brava ragazza di provincia senza grilli per la testa frequenta la parrochia, è animatrice dell’azione cattolica d’inverno e dei Grest d’estate, non ha mai indossato vestiti né appariscenti né sexi, né abiti che la rendessero sessualmente appetibile anche se è sempre stata una ragazza molto carina una terza di seno, un sederino a mandolino che resusciterebbe un cadavere e abbastanza alta.
Una volta uscita dall’università era terrorizzata dal mondo che la aspettava fuori. L’atteggiamento dei genitori non contribuì a renderla più di sicura di sé in quanto le descrivevano il mondo del lavoro e tutto il mondo esterno un insieme di orchi che avrebbero attentato alle sue grazie.
Tutto questo influì nella sua ricerca di lavoro, infatti come è ovvio tutte le aziende che cercano ruoli di responsabilità cercano anche persone con un carattere energico e forte che non abbiano solo competenza nel lavoro, ma anche la determinazione nel portarlo avanti cosa che lei sicuramente non aveva o comunque non dimostrava di avere. Marilisa si è quindi vista costretta a fare lavori sottopagati, non adeguati ai suoi studi.
Tutto questo fino a quando tornando verso casa trova una sua ex compagna di facoltà Francesca che le racconta che lei ormai lavora per un grosso studio associato di cui ha sposato uno dei soci e le disse che sabato mattina avrebbe potuto andare a fare un colloquio con suo marito e lei intanto avrebbe messo una buona parola.
Sabato Marilisa si presenta al colloquio vestita come al solito nel suo stile aniquato e casto e Marco il marito di Francesca la guarda in modo strano come dicesse tra sé e sé, ma questa esce dal medioevo. La buona parola messa da Francesca insieme con la competenza messa da Marilisa fece si che venne assunta, anche se Marco concluse il colloquio con una frase che la inquietò sai di solito nel nostro studio le persone vestono in modo elegante minigonna sopra le ginocchia le donne e giacca e cravatta gli uomini, ma te per il momento sarai esentato in quanto vedo che saresti in imbarazzo. Presentati lunedì per incominciare a lavorare.
Quello che Francesca non le aveva detto era che suo marito era un sadico e amava terribilmente umiliare i suoi sottoposti sia uomini che donne e che il loro incontro non fu casuale, ma suo marito aveva messo gli occhi su quella ragazza competente, timida e umile che voleva divertirsi in primis a umiliare come sottoposta rendendole la vita impossibile e dando il permesso ai suoi colleghi di offenderla e umiliarla in qualsiasi modo.
Secondo capitolo la trasformazione di Marilisa
Il lunedì Marilisa si presentò per la sua prima giornata di lavoro. Venne assegnata come assistente a un avvocata sulla cinquantina di nome Marta, ma ancora piacente che come prima cosa le disse lo so che sei raccomandata, infatti sei stata esentata da portare la minigonna sopra le ginocchia come è fatto obbligo a tutte le donne in questo studio e a me le raccomandate o i raccomandati non piacciono per nulla, sappi quindi che se non ti comportarei bene e con professionalità ti renderò la vita impossibile.
Il primo compito di Marilisa fu quello di scrivere una citazione seguendo le indicazioni dell’avvocata che le dice una volta che avrai finito il lavoro verrai da me che farò le correzioni del caso e vedremo cosa saprai fare avanzo delle suore orsoline che hanno mandato in questo studio.
Dopo circa due orette Marilisa ha finito il lavoro che le era stato ordinato e va nella stanza di Marta per sottoporle il suo lavoro.
Marta comincia a esaminare il lavoro di Marilisa e trova molti errori e comincia a insultare la giovane ragazza dicendole lo sapevo avanzo delle orsoline che eri solo una raccomandata, che non sai lavorare, sei solo una piccola scemetta che chissà come ha avuto la laurea. Marilisa si mise a piangere nessuno l’aveva mai trattata così .
Francesca sentendo Marilisa che piangeva entrò nell’ufficio e le disse vieni fuori che ti devo parlare. Le due ragazze uscirono e andarono in bagno e Francesca le chiese cosa ti succede perchè piangi sul posto di lavoro? Allora le racconta che Marta la sta trattanto come una sguattera, come una serva e non come una sottoposta e le spiega cosa le è successo durante il giorno. A questo punto Francesca le dice che effettivamente essendo l’unica vestita in quella maniera si capisce che è raccomandata e le le chiede ma ti costerebbe tanto metterti una minigonna per venire a lavorare. Marilisa allora le spiega che i suoi non lo accetterebbero mai e che la sua cultura cattolica glielo impedisce, Francesca le risponde semplicemente dicendole ma guardati allo specchio dopo tutto quello che hai studiato vuoi continuare a fare la sguattera nei mac donald o preferisci fare qualche compromesso e diventare una donna realizzata se vuoi puoi venire a cambiarti a casa mia prima di venire al lavoro per non avere problemi con i tuoi. Marilisa restò in silenzio per un minuto mettendosi a piangere e dice Francesca hai ragione sarà per me una violenza, ma non posso permettermi di perdere questo posto di lavoro farò come dici tu.
Marilisa a questo punto tornò in ufficio e lavorò fino alla fine della giornata lavorativa subendo per altro tempo gli insulti e la personalità dominante di Marta.
All’uscita incrociò di nuovo Francesca che le disse dai che andiamo a fare un giro in centro ti porto in un negozio gestito da un amica del capo, così potrai rifartirti il guardaroba.
Una volta entrata nella boutique Francesca dice dobbiamo comprare qualcosa per questa ragazza che vuole rifarsi il guardaroba in quanto deve lavorare nel nostro studio.
La commessa tira fuori degli abiti molto attilati che mettono in rilievo le belle forme di Marilisa sia la sua stupenda terza misura, sia le sue bellissime gambe, sia il suo culetto a mandolino. Marilisa mentre indossa questi abiti insoliti per lei si trova in un profondo imbarazzo, accentuato dal fatto che i clienti del negozio la osservano e guardano le sue prorompenti forme cosa che non le era mai successo prima d’ora.
Le ragazze vanno poi verso casa di Francesca che mette i vestiti dentro in armadia e le dice queste sono le chiavi di casa, domani mattina puoi venire a prendere uno dei tuoi vestiti e venire in ufficio come Dio comanda.
Marilisa va a casa e dice ai genitori che sarebbe partita un ora prima l’indomani perchè aveva del lavoro arretrato da sbrigare di oggi, in quanto nelle otto ore lavorative non era riuscita a concludere tutto quello che c’è da fare.
L’indomani Marilisa parte da casa per andare al lavoro. La prima tappa è a casa di Francesca dove si cambia e sebbene fortemente imbarazzata si dirige verso il lavoro vestendosi in un modo in cui non avrebbe mai pensato di vestirsi.
Entrando nello studio saluta il titolare che le fa i complimenti per quanto bella è e sul perchè non si fosse vestita prima che era uno schianto. Arrivata nel suo ufficio saluta Marta che le dice con fare sprezzante benvenuta nella modernità sottolineando però che l’aveva immaginato che dietro la santarellina si celava la troia che nel momento del bisogno si sarebbe trasformata.