Luciana, la nuova collega (Capitolo 4)
Finalmente la settimana lavorativa è terminata portandosi dietro tutte le difficoltà incontrate nel nascondere il nostro rapporto ai colleghi.
I nostri incontri post-lavoro sono sempre stati gioiosi, divertenti e logicamente basati sul sesso sfrenato.
Vorremmo andare in gita in qualche città ma, sinceramente, la stanchezza accumulata nei giornalieri viaggi serali ci ha consigliato il contrario e quindi, di comune accordo, abbiamo optato per Fregene.
In fin dei conti, se il tempo lo permetterà, potremmo fare una passeggiata in riva al mare, prendere un po’ di sole e parlare delle nostre sensazioni e delle nostre speranze.
Passerò a prendere Luciana a casa sua verso le 20,00 per poi andare a cena in una pizzeria di Fregene che conosco da anni come luogo tranquillo, frequentato solamente da gente del posto e dove fanno una pizza fantastica.
Lungo il tragitto il discorso cade, logicamente, sulle difficoltà incontrate nel lavorare insieme e, più specificamente, nel nasconderci dagli altri.
“sai Silvio, alcune volte sono dovuta scappare al bagno per calmarmi un po’. Avevo l’impulso di abbracciarti, di baciarti e nelle poche occasioni in cui siamo andati al bar insieme volevo sentirti mio, solamente mio, volevo trovare una scusa per appartarci e fare sesso, ma non era possibile”
“Ti capisco, amore mio, anche per me è stata dura anche se, devo ammetterlo, le continue riunioni mi hanno agevolato in quel senso. Ho avuto meno tentazioni rispetto a te e poi, mi sembra che durante le sere ci siamo rifatti alla grande”
“Oh su questo non ci sono dubbi” ride lei accarezzandomi la coscia destra.
A questo contatto mi sono eccitato in modo evidente perché dopo pochi secondi la sua mano ha iniziato a stimolarmi il cazzo attraverso la patta facendo aumentare ancora di più l’eccitazione.
“Questa sera il traffico è quasi inesistente. Molto strano” dico io più per distrarmi dal trattamento che per altro
“Hai ragione” mi risponde Luciana “rallenta un pochino che non ho tutta questa fame! Anzi mi correggo la fame c’è l’ho ma non di pizza” e dicendo questo mi abbassa la zip per poi prendermi in mano il cazzo
“Mi sembra che anche a te la pizza interessi poco in questo momento” aggiunge mentre vedo la sua testa chinarsi sul mio grembo e sento il calore della sua bocca avvicinarsi sempre di più sul mio membro.
“Luciana cosa vuoi fare. Ci possono vedere ed è pericoloso.”
“Tu non ti preoccupare. Pensa a guidare che al resto penso io” aggiunge mentre la sua bocca si impossessa del glande e piano piano scende verso i coglioni”
Il lavorio della lingua è come sempre fantastico, mi dà sensazioni uniche, ma il fatto che debba rimanere lucido per controllare l’automobile le incrementa a dismisura. Tengo sotto controllo il traffico, quasi inesistente, torturato dai colpi e dai succhi che il mio cazzo riceve da quella fonte di piacere che è la bocca di Luciana (mai incontrato una pompinara come lei) e quando sento che sto per arrivare, istintivamente, anche per paura di sporcarmi i pantaloni, appoggio la mano destra sulla nuca di Luciana facendole imboccare il cazzo per tutta la sua lunghezza e trattandola così fino a quando il mio orgasmo non è terminato.
“Lucianaaaaaaaaa godo ……. Bevi l’aperitivo ….. bevilo tuttoooooooooooooo” grido saltellando sul sedile della macchina e sbandando allo stesso tempo (per fortuna non c’era nessuno).
Lei risale con ancora qualche goccia di sperma sui lati della bocca che toglie con la punta della lingua come se avesse appena mangiato un gustoso gelato.
“Silvio mio a quanto pare non ti è dispiaciuto. Mi hai quasi affogata. Mi auguro che sia rimasto qualcosa per dopo” mi dice Luciana ridendo a crepapelle.
“E’ la prima volta che qualcuno abusa di me” rispondo io con un sorriso sarcastico.
Giunti alla pizzeria ci sediamo in un tavolo appartato e, dopo le ordinazioni, riprendiamo a parlare seriamente. E’ vero che la nostra storia d’amore è iniziata pochi giorni fa, è vero che non abbiamo mai avuto una discussione o un litigio in quanto nel tempo a nostra disposizione non abbiamo fatto altro che scopare, è vero che ci conosciamo da pochissimo tempo, ma nessuno di noi due mette in dubbio il futuro.
Queste sono cose che succedono agli adolescenti che prendono le prime cottarelle che provano per la prima volta un sentimento nuovo. Anche se il più delle volte si tratta di attrazione fisica e basta quelle sono le prime volte in cui pensare all’altro ti fa mancare il respiro.
Noi invece siamo adulti e abbiamo avuto le nostre esperienze, io sono addirittura divorziato, che avrebbero dovuto insegnarci qualcosa, ma …. non è così.
La contentezza, la felicità che provo quando sto con Luciana non è paragonabile con nessun altro periodo della mia vita e sento che per lei è la stessa cosa.
Passiamo il tempo a ridere, a giocare, a fare l’amore con il solo scopo di stare insieme e dare felicità al partner senza chiudere nulla in cambio.
Dopo aver pagato il conto ci avviamo verso l’automobile per raggiungere il nostro tempio dell’amore.
Quando arriviamo a casa entriamo direttamente nella camera da letto spogliandoci durante quel breve tragitto.
“Ho bisogno di fare una doccia” mi dice Luciana “mi fai compagnia?”
“Hai qualche dubbio?”
“non si sa mai” mi risponde togliendosi le mutandine mettendo in mostra il suo corpo che, per me, non ha pari nell’universo.
Sotto il getto della doccia iniziamo a baciarci sempre con più foga, dando campo libero alle nostre mani che frugano il corpo altrui, eccitandoci sempre di più. Mi inginocchio portando la mia bocca all’altezza del suo sesso che trovo già bagnato dai suoi umori ed inizio a titillare il suo clitoride per poi infilare la lingua nella sua figa
“Silvioooo uhmmmm sìììììì leccamela tuttaaaaaaaa daiiiiii”
Mi aiuto ora con due dita che infilo nella vagina mentre torno a leccare il clitoride per poi passare a lambire un punto molto sensibile che ho scoperto ultimamente e cioè il suo ano.
“Sììììììììììììì cosììì continuaaa “
I suoi gemiti premiano il mio impegno nel portare Luciana sempre più vicino all’orgasmo ma cercando, allo stesso tempo, di negarglielo il più possibile. Altre volte ho seguito quest’istinto e devo dire che, nonostante le iniziali proteste, Luciana ne è sempre più attratta. Sa che alla fine avrà quello che vuole e sa anche che sarà maggiore rispetto al normale.
“Sììììììììììì ancoraaaaaaa daiiiiii ……..scopami …….. fammelo sentire…. daiiii non ce la accio piùùù… ancora ……siiiiiiii ………. godoo …godoooooooooooooo” sento urlare Luciana mentre sobbalza strofinandomi la fica sulle labbra
Io intanto contino a martorizzare il suo seno strizzandolo i turgidi capezzoli con una cattiveria mai usata con nessuna altra e provando quasi piacere nel farlo.
La giro ora mettendola a pecorina infilandole il cazzo nella sua gocciolante fica in un colpo solo
“sììììììììììììììììììììììì ancora………… ancora…….”
urla ormai lei sentendo i colpi accelerati che le arrivano fino all’utero
“Lucianaaaa sìììììììììììì ti rompo tutta …… siiiiiiii cosiiiiii” rispondo io prendendola a schiaffi sul suo gluteo destro che ben presto acquista un colore porporeo
“Ahiiiii .. Ahiiiiiiiiii .. mi fai male……. Silvio mi fai maleeee”
“tiè … tiè …… tièèèèè ……. Ti rompo tutta…….. siiiiiiiiiiiiiiii godoooooooooooooooo”
Grido io nel momento in cui sento la mia sborra uscire a violenti fiotti allagando la fica della mia amata. Sento solamente ora le lamentele di Luciana che servono solamente a eccitarmi ancora di più. Dopo essere venuto due volte mi ritrovo ancora con un cazzo in tiro come non mai. Luciana si gira e guardandomi negli occhi mi chiede “ma sei impazzito? Mi hai fatto veramente male! Perché mi hai questo?” con voce sempre più alta per quanto è incazzata
“Luciana …Luciana ….. non lo so. Non te lo spiegare. In quel momento stavo godendo come non mai e ….. volevo che lo sapessi ….. che conoscessi la violenza dell’orgasmo che stavo provando ….. non lo so amore ….. in quel momento ho fatto quello che ……. l’ho fatto per rispettarti. Avevo una grande voglia di …. mettertelo nel culo che…. mi sono controllato aiutandomi con le mani …… hai un culo magnifico che …. spero di farmi …… ma per fare quella cosa bisogna essere in due. Perdonami Luciana non succederà mai più”
“e spero bene!” risponde lei “ho una chiappa che mi va in fiamme e non mi sono mai piaciuti gli uomini maneschi”
“te lo giuro non succederà mai più”
Mi dirigo verso il letto asciugandomi cercando di nascondere il cazzo ancora eretto (inizia anche a farmi male) ma questa speranza è vana perché lo sguardo di Luciana, quando mi raggiunge a letto, lo nota subito.
“Silvio mio sei incredibile hai ancora voglia dopo avermi distrutta. Fammi riprendere un po’ di fiato”
“non ti preoccupare. Passerà in poco tempo e poi sarà tuo compito provvedere a farlo risorgere” rispondo io titubante. Mi sento strano, ho paura che quello che è successo possa incrinare il nostro rapporto
“Luciana ti prego di perdonarmi”
“Silvio! Basta così è acqua passata. Sei stato preso da un raptus ma so che tu non sei così. Non saresti stato in grado di nascondermelo in tutto questo tempo. A proposito del mio culetto devo dirti che te lo puoi proprio dimenticare. Non mi convincerai mai a farlo. So che è troppo doloroso e mi sembra anche contro natura. Tutto il resto è tuo, sarà sempre a tua disposizione per così dire, ma quello dimenticatelo! Ok?”
“Ok! Se questo è il tuo volere non ci penserò più. Ma ora dammi un bacio per dimostrarmi che è tutto passato e che mi hai perdonato”
Luciana mi guarda prima negli occhi, che forse trova velati, sale sul mio corpo mi bacia con la solita passione. Il solo bacio basta a far cadere tutte le mie paure calmando il mio stato d’animo ed eccitando di nuovo il mio membro che mi ritrovo ben presto duro. Luciana, al contatto del mio pene con il suo ventre, continua a baciarmi con dolcezza fino a quando non sento la sua mano accompagnare la mia verga nel suo sesso. Inizia un lento andirivieni affossando il cazzo nella sua vagina fino a che il glande tocca l’utero per poi risalire, sempre lentamente, fino a farlo quasi uscire. Tutto questo mentre ci guardiamo negli occhi godendo dell’atmosfera lussuriosa, del piacere che ciascuno prova e che trasmette al proprio compagno.
Di punto in bianco mi ritrovo il sesso di Luciana sul viso mentre la sento impegnata a leccarmi e succhiarmi il cazzo con calma scendendo piano verso i coglioni che imbocca.
“Lucianaaa” riesco a dire prima di iniziare a suggellare il clitoride con la punta della lingua e dopo aver infilato un dito in quel antro voglioso.
“Silviooo……” risponde lei sempre intenta a sbocchinarmi il cazzo con la solita maestria e iniziando a stuzzicare l’ano con l’indice destro. Questo non mi disturba. Anzi devo dire che ho l’impressione che il cazzo si sia ingrossato ed indurito ancora di più.
Colgo comunque l’occasione per spostare anche un mio dito sull’ano di Luciana e, dopo averlo stuzzicato leggermente e insalivato come si deve, lo infilo leggermente fino a quando entra in contatto con quello situato nella fica
“Silvioooooooooo ohhhhhhhh che bello sììì che ancoraaaaa …….godooooooooo siiiiiiiiiiii” geme Luciana tralasciando momentaneamente il mio cazzo
“Lucianaaaaa sìììììììììì cosììììììì ancoraaa daiiiiiii”
“Silvioooooooooo leccamela ancora tuttaaaaaa siìììììììì”
mi sento la lingua stanca, ho voglia di godere e, anche se mi piace questa sensazione, mi alzo mettendomi in mezzo alle sue gambe ed infilandola con un colpo violenta
“Silvioooooooooo siiii cosiiiiiiii cosiiiiiiiii”
“Lucianaaaa te la rompoooooooo ti rompo tuttaaaaaaaaa” le dico mentre la stantuffo con colpi sempre più veloci e violenti
“Silviooooooooooooo godoooooo godoooooooooooooo ohhhhhhhhhhhhh ancoraaaaaaa ancoraaaaaaaaaaaaa”
sento l’orgasmo arrivare in modo violento e repentino e nel momento in cui il mio sperma schizza nella fica di Luciana le infilo di nuovo un dito nel culo mettendolo a contatto con il mio cazzo e spingendolo a fondo fino a quando non entra tutto dentro.
“Lucianaaaaaaaaaaaa godoooooooooooo godooooooooo”
Esausti ci abbracciamo respirando a fondo per recuperare il respiro e guardandoci negli occhi ci dichiariamo il nostro amore.