La storia di Natasha
Fino a pochi mesi prima Natasha era stata una bellissima modella russa. Le sue foto erano sui giornali di moda di mezza Russia ed avevano fatto il giro del mondo. Poi aveva conosciuto Hugh Brandon, il magnate di una multinazionale petrolifera, con lui si era trasferita in Canada, in una principesca lussuosa villa. La differenza di età (25 lei, 55 lui) non rappresentava affatto un problema: ben più importante per la bella Natasha era la relazione con i costosissimi gioielli che amava indossare ed esibire. Era bellissima: 1.80 di altezza per 59 chili, lunghi capelli biondi e lisci, gli occhi azzurri, un culo da favola. Alle feste poteva passare per la figlia di qualche invitato, invece era la moglie rispettata dell’uomo di gran lunga più potente del gruppo. Mr. Brandon vedeva che gli altri uomini la guardavano con chiari ed evidenti desideri, mentre le altre donne, come una gran puttana di classe. L’occasione per tutti fu la festa di compleanno del gioielliere, il fornitore degli anelli d’oro, dei bracciali e dei collier di diamanti che Natasha indossava. Pochi intimi, tutti vestiti eleganti, le donne molto raffinate, gli uomini in rigoroso smoking. Natasha era letteralmente vestita da sballo, tutta di nero: abito corto aderente in pelle, collant sorrette da giarrettiera di catenelle dorate, scarpe con tacchi a spillo di 12 centimetri, uno string di diamanti che dietro le copriva appena il buco del culo, le unghie rosse attaccate, lunghissime, a sembrare vere. E poi gli altri gioielli: tutta una serie di bracciali e di anelli sfolgoranti, di gran valore ed effetto, oro e diamanti che luccicavano con le luci spente, che davano luce e colore a tutto ciò che c’era intorno. La bocca rossa ed un trucco forte, acceso, sugli occhi, poi i lunghi orecchini d’oro che penzolavano quasi fino alle spalle e poi, quel maestoso collier, un neklace tutto ricoperto di diamanti, un bagliore immenso che esaltava tutta la luce del suo viso evidenziandone quella bocca rossa carnosa, perfetta, e i lunghi capelli biondi, lisci, setosi, vellutati. Cento, forse centocinquanta milioni di euro: tanto sarebbe costato scoparsela, con tutti quei gioielli. E Edward Glass ce l’aveva duro da un pezzo, quella sera poi, era il suo compleanno. L’occasione era propizia perchè Mr. Brandon, dovette presto abbandonare la festa, causa improrogabili affari di lavoro. Natasha insistette per accompagnarlo, ma Mr. Brandon disse che si sarebbe divertita di più restando a quella festa. E così Natasha restò e appena Edward lo seppe, si sentì tra i pantaloni qualcosa di grosso che sembrava crescere ancora di più. La festa andò avanti tra vino e champagne e tutti erano particolarmente su di giri. La musica faceva il resto. Anche Natasha aveva bevuto parecchio e dall’alto del suo metro e novantadue non stava più in piedi. Con una scusa qualunque Robert chiese a Natasha di salire su in camera, dove c’era un tavolo da biliardo ma soprattutto la cassaforte con i gioielli. La convinse con la scusa dell’imitazione di una collana, quella che pare appartenuta alla regina Maria Antonietta, prima che venisse decapitata. Natasha non potè res****re alla tentazione di vederla e di indossarla. Su per le scale, Edward l’aiutava a salire cingendole i fianchi, nemmeno per un attimo poté distogliere lo sguardo dall’incantevole visione di quelle chiappe che si muovevano lentamente, con il buco del culo appena oscurato dallo string di diamanti. Entrarono nella camera e lui era ormai in preda all’agitazione, mentre lei era completamente esaltata dall’idea di indossare quella collana. Lui gliela diede, lei restò senza fiato per ciò che vedeva, una cosa così bella che lei, pur amante dei gioielli, non aveva mai visto. Chiese di indossarla e lui rispose che avrebbe accettato solo se in cambio, dato che era il suo compleanno, lei avesse accettato di ballare un lento con lui. Affare fatto. Nel frattempo Edward si era tolto lo smoking ed anche la camicia, era rimasto a petto nudo e non era un bella visione. Un metro e sessanta di altezza, cioè 30 centimetri più basso di lei, una pancia abnorme da tre strati rigonfianti, completamente calvo e per giunta con il corpo completamente ricoperto da una folta peluria. Era talmente peloso che anche la schiena e soprattutto le spalle, avevano peli lunghi dappertutto, spietatamente ancora neri nonostante i 50 anni che scoccavano più o meno in quell’istante. Ma Natasha, tutta ricoperta di oro e diamanti e con in più, adesso, quella straordinaria collana dal valore inestimabile, gli mise le braccia intorno al collo e lui, subito, ai fianchi. Forse per la bella Natasha era ancora un gioco, bella e ricca com’era, ed ecco che con le mani e le unghie rosse lunghissime gli accarezzava persino la nuca e le spalle, eccitandolo di più, come una bestia. Edward rispose facendo scendere le sue mani lungo le cosce, poi sulle natiche e lei, compiacente e divertita, ancora un po’ ignara di quanto stava per accadere, gli sorrideva compiaciuta con la sua bocca pennellata di rosso fuoco. Fu un attimo. Robert la girò e riuscì a chinarla sul tavolo da biliardo, si scese i pantaloni e glielo ficco‘ nel culo prendendo la rincorsa. L’urlo di Natasha fu subito soffocato dalle mani forti di Edward che trovò subito la posizione per afferrargli il collo e stringerla con tutta la forza. Iniziò a scoparla come un forsennato urlandogli „Troia, puttana, adesso stai zitta, zoccola, ho le palle piene, devo sfondarti!“ e Natasha impietrita e frastornata non poteva più muoversi. Si sentivano solo i rumori dei suoi braccialetti che cozzavano l’uno contro l’altro e le urla di piacere di Edward che l’aveva passata con un cazzo duro e robusto e se la stava scopando a sangue. Si fermò giusto un attimo prima e, appena Natasha cercò di muoversi, lui strinse ancora più forte il suo collo, poi ebbe in un urlo liberatorio e feroce, giunto che fu al culmine dell’orgasmo. Uscì tanto di quello sperma che lo string di diamanti della bella Natasha sembrava brillare di nuove pietre preziose.