La Galleria d’Arte
-„Sei brava a fare la puttana….!! Hai un futuro assicurato, li ha fatti venire nei calzoni…Brava..!!“ – mi incalza con tono rabbioso e le saette negli occhi…
-„E magari ti sarebbe piaciuto fare una batteria su quel tavolo, vero la troia che sei..??!! Alla stronza piace stare al centro dell’attenzione…Eh..!!“ – adesso é pura sarda gelosia ed io mi sento avvampare mentre in silenzio e con gli occhi bassi penso che forse ho esagerato perché credevo che Lei stesse al mio gioco, perché credevo che si divertisse a vedermi eccitare gli uomini ed invece é gelosa…. Viene verso di me e mi dà uno spintone mentre scoppia a ridere..
-„Ci hai creduto stupidina.. Sei stata grande, eri bellissima lassù su quel tavolo, però ero gelosa di tutti quei maschi ed ora per punizione farai la puttana con me….“ – queste ultime parole sono un ordine al quale non mi posso ribellare…
-„Vatti a fumare un paio di sigarette..“ – le dico con un sorrisetto intrigante… -„ti chiamo io..“
Appena esce mi precipito sotto la doccia e mi scrosto la giornata di dosso, poi mi asciugo velocemente, mi tiro i capelli in una strettissima coda e mi vesto con cura, calze autoreggenti nere e lingerie nera di pizzo con strass sotto ad uno straccetto Chanel di seta corto ed ovviamente nero che mi copre appena il bordo delle calze … Mi trucco da milady ed indosso dei gioielli, orecchini e collier, per ultime le mie armi, delle decolté nere aperte sul tallone e dai tacchi alti ed affilati come spade… Adoro il nero… Adesso sono pronta per giocare, adesso sono una puttana, solo per Lei…. La chiamo e mi sento eccitata, mi sento la cacciatrice… Giorgia rimane un momento sulla porta a guardarmi ed entra lentamente, io sono in piedi al centro della stanza… Giorgia capisce sempre tutto al volo, anche il gioco che voglio fare…
-„Mi fa accendere, per favore, signora..“ – dice venendo verso me con fare da gattona… Inguainata nei soliti jeans neri e con le DocMartens, indossa a pelle un pesante giubbotto di cuoio nero sopra un reggiseno nero, ha uno sguardo denso ed intrigante, mi eccita ma conduco io il gioco…
-„Ma prego, venga..“ – io con fare decisamente civettuolo e salottiero mentre sento un morso al basso ventre…. Lei mi si avvicina ed accende la sigaretta fissandomi intensamente mentre i suoi occhi si stringono ed io adoro il suo naso aquilino, Giorgia mi dice dolcemente:
-„Lei é bellissima, signora… Mi fa venire certe voglie….“ – dice con aria complice, ed io falsamente scandalizzata: -„quali voglie… Lei è forse pazza..? Lo sa che possono costarle care, certe voglie…??“ – mentre mi pavoneggio vezzosa e padrona delcampo…
-„Potrei farti perdere il senno, bella signora, se tu mi lasciassi fare solo un pò…“ – continua con fare sempre più intrigante…
-„Forse, ma solo se sei davvero brava…. Non so se mi concederò..“ – sono altera ed insopportabile…
-„E da che cosa dipende, signora..“ – mi chiede curiosa….
-„Da quanto me lo saprai far desiderare, bella bruna….“ – le rispondo beffarda e lasciva…
Giorgia mi viene alle spalle e comincia a farmi scorrere le unghie sulla schiena nuda causandomi scariche, cerco, non senza sforzo, di rimanere impassibile….
-„Va bene così, signora..? Ti piace..?“ – mi chiede insinuante…
-„Sono sicura che sai fare di meglio.. Amica..“ – le rispondo sprezzante…
Mi piace questo gioco e mi fa anche un po‘ ridere… Giorgia é davvero brava e probabilmente mi farei rimorchiare da Lei anche se non la conoscessi…. E‘ ancora dietro di me, si apre il reggiseno e comincia a sfiorarmi con un capezzolo duro tenendomi le mani sui fianchi e piegandosi su e giù sulle gambe, tutte le volte che risale mi strofina con forza il naso tra le natiche spingendomi all’insù come fanno i cani…
Ed allora immagino di essere ad un vernissage elegante, negli scintillanti saloni della più famosa galleria d’Arte di Firenze, pesantemente importunata da una sensuale straniera bruna ed atletica col naso aquilino e le mani forti e provo una gioia corrotta perché sto bevendo alla coppa della trasgressione, insolente e provocatoria sto dando scandalo in questo soavemente borghese consesso…. Adesso si é fatta davvero pesante, mi si struscia addosso, sento il calore del suo corpo attraverso la seta dello Chanel e quant’é vero Iddio, se fossi una signora per bene mi metterei ad urlare come una pazza, ma ora più che mai Dio é donna e mi dice che tanto perbene non sono….
Nelle cinquecentesche stanze dai pesanti stucchi l’elegante pubblico dava un’esemplare spettacolo di sobrietà, la nobiltà ed il capitale trovavano un terreno neutrale nel quale compiacersi del proprio rango, ognuno a modo suo….. Io lo stavo facendo nella maniera migliore, ovvero a modo mio… Con aria falsamente pudica mi esibivo in goffi tentativi di arginare la foia di quella audace sconosciuta, mentre qualcuno già rivolgeva i suoi sguardi di riprovazione su di noi e la pressione alla quale la sconosciuta mi sottopone si fa esagerata, mi é addosso vicino al buffet, la sento armeggiare su di me e le mie mutandine cadono a terra, io mi sposto leggermente e Lei é lesta a raccoglierle ed a farle sparire con uno sguardo di trionfo nella tasca del suo giubbotto di pelle sotto al quale indossa solo un reggiseno nero …. Oddio… Mi gira la testa mi sento mancare…. Non mi sono mai sentita così esposta in vita mia, non credevo che una cosa del genere potesse accadere proprio a me…. Sorniona, penso che ora la fortuna ha girato dalla mia parte….. Sono ad un mondanissimo vernissage in una delle più antiche e rinomate gallerie d’Arte di Firenze, sono così in tiro che sembro Audrey Hepburn ed un’aitante femmina mediterranea mi tiene alla sua mercé imponendomi questo ruvido ed imbarazzante petting pubblico mentre mi accompagna a carezze e spintoni verso la perdita del controllo, forse fra poco la Firenze che conta mi sentirà berciare come una cagna e mi bollerà quale spregiudicata e libertina cortigiana, all’indice in pubblico e bramata nell’intimo, ma ora non mi importa, ora ho voglia di spingere, di sentire il vento in faccia ed il rumore delle onde, su queste onde voglio planare, come la Madame Bovary di Flaubert che non cercava il porto ma il Mare aperto… Prima di crollare, prima di sputtanarmi davanti a tutti facendo vedere quella che sono le fermo e mani e le faccio cenno di stare zitta, poi do uno sguardo in giro e le artiglio la mano cercando un posto più appartato in cui trascinarla di corsa, prima che Lei mi travolga, prima che io mi strappi i vestiti di dosso davanti alla Firenze „che conta“, davanti alla crema di questa città che è così antica che non basterebbe una vita a raccontarla e che sarebbe davvero un peccato dover lasciare…..
Ed oltre tutto, tanto mi lasciai andare che sono anche senza mutande…!.
Dio bonino…! Dove si va..?
Frenetica cerco un’alcova, una rientranza, un andito o qualsiasi altro posto dove poter lasciare le briglie sul collo alla mia occasionale e focosa compagna… Le toilettes delle donne.!!… Non saranno il massimo della privacy, però, per una „sveltina“…. Eccoci… I bagni sono lussuosi come tutto l’ambiente, sulla porta c’é scritto: „Signore“, segno che sono al mio posto, mi sento rassicurata mentre Lei adesso mi spinge brutalmente verso la consolle di marmo color tabacco che ospita tre splendidi lavabi sormontati da grandi specchi, mi spinge con le sue solide spalle rese ancor più larghe dal giubbotto da moto, chissà se é venuta in moto…. I suoi fianchi mi premono contro la consolle ed io comincio ad essere molto „accaldata“ e Lei mi incalza senza tregua portandomi all’inevitabile cedimento che arriva nel momento in cui mi afferra per la vita e mi solleva senza nessuno sforzo apparente per depositarmi con il sedere sul bordo del ripiano di marmo, proprio tra due lavandini….. Il contatto delle mie natiche nude con la fredda lastra é come una frustata che mi fa inarcare la schiena mentre la mora mi apre le cosce con decisione, mi ancoro serrando le mani sul bordo dei lavabi e sono pronta all’urto, adesso sono un libro aperto sotto i suoi occhi e nelle sue mani.. Mi sta graffiando l’interno delle cosce e strofina il suo viso a sentire il mio aroma, la sua pelle é seta scura e le sue labbra sono carne viva su di me, ha i capelli sale e pepe ricci e spessi e gli occhi voraci ed il suo ardore mi fa benedire il fatto di essere donna….
Ora mi ha bloccata in una morsa serrandomi le cosce e continuando a spingere per entrare dentro di me con la testa, fa sul serio ed il mio sesso é inondato di baci appassionati che mi resettano sistema nervoso, sono in preda ad sciami sismici di scosse pelviche mentre la bruna sfinge pomicia con la mia morbida „principessa“ già inondata di umori speziati ed io assaporo la femminile gioia di essere preda…. La virago mi ha infilato le mani sotto alle natiche e mi ha sollevato, mio Dio, mia Dea forte e femmina, io punto i piedi armati di tacchi taglienti sulle sue larghe spalle coperte dal robusto giubbotto nero e mi puntello ai lavabi, Lei mi spinge ancora e mi infila a freddo due dita di dietro facendomi urlare dal dolore, poi con quella mano mi spinge forte contro la sua bocca mentre incomincia a farmi roteare lentamente, la sua bocca é sempre in me e mi sta bevendo lentamente come quei uno pregiati vini rossi dal sapore di rubino, sento che non res****rò ancora per molto, sto per collassare mentre Lei mi aumenta il respiro facendomi prima lentamente tracimare dentro per poi liberarle in faccia, come acquea valanga, tutta la mia femminilità ….
Mi rimette giù e si affretta a coprirmi di baci, a strofinare il suo viso sul mio, é umida di me e mi sta marcando con l’odore del mio stesso sesso… Mi sento alle stelle e non mi sento affatto in colpa, non é un peccato godere, forse può esserlo il contrario…
-„Disgraziate….!!! Che cosa state facendo…!! Vergognatevi, schifose..!!..“ – l’elegante signora é fuori di se mentre con le mani tra i capelli sgrana gli occhi sulle due viziose che ha sorpreso a consumare un amplesso nelle Toilettes… La donna imperiale indossa un’elegante tailleur nero sopra il ginocchio, trasuda classe ed arroganza da tutti i pori anche se questo inatteso quanto indegno spettacolo ha prodotto una crepa nella sua glaciale maschera dal perfetto maquillage, avrà circa 45 anni, é una bellissima signora bruna dagli occhi verdi ed io le assomiglio un po‘, é la proprietaria della galleria e mi sembra talmente colpita che credo stia per avere un mancamento… Mi ero talmente lasciata trasportare da quella corrotta ragazza che mi ero scordata di essere una giovane signora perbene in una delle più importanti gallerie d’Arte di Firenze, quella di mia Madre….