L vacanza parte 3
Mi sveglio verso mezzogiorno, so che sarà un giorno impegnativo, ed inizio i preparativi. L’hotel mi recapito una lettera da parte di Nico: “passiamo a prenderti alle 8 troietta, fatti trovare pronta e carina, prima del tuo ritorno a casa, vogliamo averti ancora nostra”; ci sono alcune foto dentro, ci sono loro tre in piedi, con me distesa sul pavimento senza sensi, e il buchetto dilatato, che “vomita” il loro seme..
“oh dio” penso, allora è vero, hanno continuato due sere prima, nonostante non fossi più in me, hanno continuato a scoparmi, come fossi una dannata bambola. Ma chi ha s**ttato quella foto? La mia domanda riceve subito risposta, capita tra le mie mani l’ultima foto, dove si vede un uomo di colore, mentre mi sta penetrando, ed il mio viso in una smorfia, impossibile ricordare se di piacere o di dolore. Sono le 2 di pomeriggio, non so che fare, ma cosi mando giù un po del prosecco disponibile nella mia camera e mi decido: farò questa cazzata, prima di ripartire.
Passo il pomeriggio a preparare il mio corpo, aggiustando ogni piccolo particolare, li voglio.
8 meno 5 io pronta, abito lungo stavolta, spacco raso coscia, calze con reggicalze lievemente visibile, trucco azzurro/verde, mi guardo allo specchio e mi piaccio, e poi quelle scarpe, mai messe prima, chiuse ma con lieve apertura sul davanti, tacco 15, e aperte sul tallone con fascia sulla caviglia. Bussano alla porta, “chi è” chiedo, “Sebastian” dice lui.
Apro lui mi guarda, entra in camera, mi sta mangiando con gli occhi, “sei davvero magnifica” mi dice, mentre si avvicina; con un abbraccio passa dietro la mia schiena e portandomi a lui mi bacia, poi mi sussurra “andiamo che è tardi”, io sono gia eccitatissima. Mentre scendiamo in ascensore, lo vedo dietro di me nello specchio, che osserva il mio sedere. C’è una limousine ad aspettarci, entro mi accomodo, e chiedo “dove andiamo”, lui subito “beh andiamo fuori città a casa di un amico, vedrai ci si divertirà”. Il viaggio dura una mezz’oretta, raccogliamo anche gli altri 2, si parla del più e del meno, tanto per passare il tempo. Infine prendiamo anche il ragazzo di colore, si chiama Mbobo, e non posso fare a meno di notare quanto sia grande, enorme e possente.
Si arriva fuori città, una villa di campagna, messa non troppo bene, ma accogliente; io ho bevuto a bordo, presa dall’ansia, e dall’emozione: so che sarà un esperienza estrema, unica ma estrema. La cena passa in fretta, ed ad un tratto è proprio Mbobo a prendere l’iniziativa: arriva alle mie spalle, e poggia il suo membro su di me lasciandolo scendere sul mio petto, è enorme, davvero enorme, lungo ma anche dannatamente largo. Senza pensarci, lo lecco, mentre gli altri guardano incuriositi, passo la mia lingua su quell’affare e sento quanto davvero sia potente, lo sento pulsare dannatamente. Sebastian interrompe tutto “sai stasera vorremmo invitare delle persone, nostri amici cari e fidati, e scoparti tutti assieme, saremo oltre 20 persone” tra l alcole l’eccitazione dico “va bene, rompetemi, distruggetemi, fate di me ciò che volete. Lui si alza ed invia qualche sms, mentre io decido di succhiare quell’affare nero, duro, pieno di nervature dure come il marmo. Il tempo passa, e tra una succhiata e l’altra la casa si riempie di persone, mi portano in una stanza, e sempre Seb mi dice “vogliamo sia violento, senza limiti, ti senti pronta?” ed io “si”. Uno di loro si avvicina e mi mette le manette, serrate strette, a parte i miei “amici” non conosco nessuno e non mi importa; voglio solo essere la loro troietta da sballo. Un altro si avvicina e mi bacia, stringendo i miei seni tra le sue mani, ma ecco l’inizio della mia fine. Sento mani dappertutto, il mio perizoma viene disintegrato, e le loro lingue sul mio corpo. Non ci sto capendo nulla, non posso oppormi. Il tizio che mi stava baciando, porta la mia bocca sul suo affare e chinandomi li vedo, tutti la a massaggiarsi, qualcuno infila una massiccia dose di lubrificante nel mio sedere, e vi penetra immediatamente. I suoi colpi sono veloci, irruenti, quasi furiosi, e il dolore iniziale si tramuta in un piacere continuo, e pulsante. A turno si danno il cambio sia con la mia bocca che col mio posteriore, ed io godo come una matta, gemo e tento invano di emettere suoni, mi toccano ovunque, giocano col mio membro, non ci capisco più nulla. Ma con la coda dell’occhio vedo i miei amici distanti, loro aspettano e si godono lo spettacolo, so cosa vogliono, vedo nei loro occhi quasi disprezzo per me; mentre tutti si limitano a scoparmi in ogni modo, loro vogliono la sottomissione, la tortura.
Qualcuno inizia a venire, mi riempie, e si scosta, qualcun altro scarica nella mia bocca. Passa qualche tempo e mi ritrovo seduta, ansimante, osservo sul pavimento il seme che avevo dentro, spargersi lentamente, ne ho ingoiato altrettanto, e sono su di giri; un tizio avanza, si china e inizia a masturbarmi compiaciuto, e in pochi secondi io vengo, e lui indirizza il mio spruzzo su di me, caldo e abbondante. “non male come prima” dice qualcuno “ma adesso la troietta sa cosa l’aspetta?” interviene Sebastian “ve l’avevo detto è brava, ma siamo qui per spingerla al limite, e una scopata di gruppo non è un limite” io ancora con le mani legate osservo e ascolto tentando di immaginare cosa vogliano farmi. “vorremmo tu ci dessi il permesso di abusare del tuo corpo brutalmente” dice “non solo scopandoti, ma facendoti del male vero, te la senti?” io mi guardo attorno, poi fisso lui e dico “fate di me ciò che volete, ci sono dentro e non mi tiro indietro, volete picchiarmi? Volete umiliarmi? Non è la violenza a spaventarmi, ma il terrore di vivere senza rischiare”. Tutti mi guardano con approvazione. Seb mi aiuta ad alzarmi e mi portano in una stanza abbastanza grande, cè di tutto dentro, da una croce, a diverse corde, oggetti metallici vari, un sybian, e vari strumenti di tortura che non saprei nemmeno definire. Mi legano alla croce ad “X” mi infilano una ball in bocca, e seb mi sussurra “ora urlerai, e vorrai scappare, se vuoi tirarti indietro fallo adesso, o mai più” io prontamente dico “mai più”. Lui strappa il mio vestito, afferra i miei seni e li stringe tirandoli con forza, tento di urlare, ma lui non molla, anzi prende i miei gioielli e strizza anche quelli. Una lacrima di sforzo segna il mio viso, ma sto bene. Lui si scansa ed un uomo bassetto si fa avanti, mi colpisce in volto, e poi sferra un pugno poderoso sul mio seno destro… mi manca il respiro… ma mi piace cazzo. Continua…