Iniziazione:Caterina vola via
La pioggia di Giugno,il cielo scuro,i lampi che illuminano l’esterno della mia stanza,il vociare dei miei genitori nella cucina,le mille immagini nella mia mente,ricordi,pensieri,parole,una sigaretta accesa fra le dita.Da quel giorno in macchina con Caterina,sono passati due mesi,non è più successo niente fra noi,ci siamo visti pochissimo,“aveva sempre da studiare“,l’ho lasciata fare,non avevo voglia di lei.Non avevo neanche più voglia di guardare le solite immagini sul computer,negli ultimi due mesi,la mia natura selvaggia premeva sempre pià insistentemente e nella mia mente si materializzavano fantasie sempre più perverse.Caterina non sà,che in questi due mesi l’ho tradita come potevo,quando me ne capitava l’occasione,lei a casa a studiare io nei locali a divertirmi con sconosciute,con cui dividevo violenti orgasmi nei cessi dei locali.Freneticamente iniziai anche a frequentare i luoghi dove c’era Stefania,non la incrociai mai,si era dileguata nel nulla e anche le notizie su di lei iniziarono a scarseggiare.Quella sera di Giugno non c’erano inviti interessanti,Caterina stava ripassando gli appunti per l’esame che avrebbe sostenuto la mattina dopo,le telefonai come ogni sera,con le solite parole
-Ciao che fai?-
-Amore..studio..studio…ma domani sera sono tutta tua…-sentiì che sorrideva,trasalì in me rabbia
-Che culo!-le risposi,il suo sorriso si spense
-Ch.che hai Carlo?-
-Nulla dai ci vediamo solo cinque minuti?-in quei due mesi mi aveva evitato gentilmente,io non avevo mai insistito,ma si capiva che quella sera l’aveva segnata
-Domani..ok?-rispose con aria materna,ma il mio cazzo già era fra le mie mani,in erezione,avevo bisogno di sfogarmi con qualcuna.
-No facciamo mai..che ne dici?-
-Carlo…ma lo sai che domani ho l’esame…mi dispiace che in queste settimane ti ho ignorato ma sai anche quanto tengo a quest’esame…domani sera sarò tutta tua…saprò farmi perdonare vedrai…-lei non aveva nessun tipo di idea delle mie idee di perdono,ma anche questa volta la lasciai fare,sul display del cellulare un messaggio mi invitava ad una festa di diciotto anni,quindi la mia sete di sesso in qualche modo si sarebbe placata lì.
-Daccordo,buono studio io…vado a bere una birra con Mario,ma domani sei tutta mia..-
-Ti amo Carlo ciao…-
-Sisi ciao-chiusi la telefonata e mi avviai verso il locale,già pieno di gente,ragazzi,ragazze,musiche,alcool,balli,risate,io lontano anni luce,seduto su di un divanetto a cercare una preda,che si materializzò pochi istanti dopo.Sigaretta fra le labbra,marcate di rosso fuoco,capelli biondo scuro tirati all’indietro e racchiusi in una treccia alta,occhi azzurri segnati dal nero del mascara,fasciata in un microabito rosso,che le scopriva le gambe fin sopra il ginocchio e che da seduta le si faceva intravedere il perizoma.Seno piccolo ma si vedeva che non portava reggiseno,piccole rughe attorno alla bocca,ben nascosto dal trucco,a occhio e croce poteva essere una parente della festeggiata,forse sui quaranta anni abbondanti.Era seduta come me su di un divanetto poco distante,trovato il suo sguardo le sorrisi,fece la stessa cosa,lo presi come un invito e mi avvicinai a lei.Provammo a scambiare qualche parola ma la musica era altissima e capiì solo che aveva 47 anni,portati paurosamente bene,che il marito era da qualche parte in sala a ballare con la figlia e la nipote,che quindi era la zia della festeggiata.
-BEVIAMO QUALCOSA??-urlò,feci di si con la testa e ci avvicinammo al bar,lei ordinò un Martini liscio,io feci lo stesso e lo bevvi in un sorso,mi faceva letteralmente schifo il Martini,continuammo a parlare,facilitati dal fatto che il bar era un pò più distante da quell’orgia musicale.
-Come ti chiami?-
-Sono Carlo..tu?
-Ti chiami come mio marito…Sandra,come mai qui,sei un amico di Lorenza?-feci una smorfia innocente,negli approcci non avevo nessun piano,mi guidava il mio istinto o il mio cazzo
-In realtà mi ha portato un amico,non sò neanche chi cazzo sia Lorenza…fortunatamente ho incontrato te…-fece un sorriso,mentre fissava il marito che si strusciava con le amiche della nipote.
-Guardalo…cinquantanni e ancora dietro alle ragazzine…che tristezza..lui e che tristezza io qui a fissarlo gelosa…-capiì subito la situazione,le presi una mano gentilmente,gliela baciai
-Sei bellissima e lui un’idiota…gli uomini sono così…lascia perdere…-fu sorpresa dal mio gesto e in realtà anche io mi sorpresi,le presi la mano e la trascinai in pista.
-Facciamogli vedere che sei ancora una donna,Sandra,balla con me…-le sussurrai ad un orecchio,mentre con una mano l’avvicinai a me,strusciandomi a lei.Sulle prime si irrigidì,poi il suo sguardo ritornò al marito,che era schiacciato come una sottiletta fra due ragazzine ubriache e urlanti e prese a ricambiare lo struscio,aveva movenze da gatta,me lo fece diventare di marmo in pochi istanti,appena i nostri sessi,ben imprigionati nei nostri abiti,si incollarono.Le misi una mano sulla schiena,per avvicinarla di più,con delicatezza me la spostò sul suo culo e mi fissava negli occhi,sembrava che mi stesse fissando la notte,c’era da perdersi in quello sguardo.Diventai audace,ora era il mio cazzo a parlare
-Sandra,sei molto sexy lo vedi?Quello stronzo di tuo marito è solo un povero coglione…-cercai le sue labbra,lei si scostò di s**tto,si irrgidì
-Cosa fai?-si staccò dalla mia prese,era visibilmente incazzata,anche se potevamo notarlo solo io e lei,il resto della gente ballava,pomiciava,si strusciava,perfino il marito non si accorse di niente.Si allontanò senza una parola,la seguiì con lo sguardo,la vidi scomparire nei bagni,pochi istanti dopo la seguì.Stranamente era deserto,si sentivano solo i suoi singhiozzi,all’interno dei bagni per donne,apriì la porta e la trovai seduta a terra,rannicchiata,mentre fumava una sigaretta e una lacrima nera le rigava il viso.Presi posto accanto,le accarezzai i capelli,le asciugai le lacrime,in fondo sapevo ancora come consolare chi stà soffrendo.
-Sandra sei una donna bellissima…-le baciai la bocca,stavolta mi lasciò fare,sembravamo due ragazzini,baciava bene,sentivo la sua lingua cercare la mia,accarazzerla.Le iniziai lentamente a toccare un seno,avevo visto bene non portava il reggiseno,dal vestito si poteva toccare la sua eccitazione,audace portai la mano sotto il suo vestito,spostai di poco il perizoma che portava e con le bocche sempre ben incollate,le inziai a stuzzicare il clitoride.Mi baciava,gemeva e mi baciava,forse l’alcool aveva fatto il suo decorso,forse ne aveva voglia,non saprei,la sua mano scivolò sui miei pantaloni,l’aprì e il mio cazzo finalmente libero,svettava duro come non mai.Silenzio irreale in quel cesso,mentre prepotente la musica veniva bloccata dalla porta che ci separava dal mondo.Mi alzai,spalle alla porta,lei da donna esperta capì,si mise in ginocchio,mi abbassò i pantaloni fino alle caviglie,lo prese tutto in bocca in un colpo solo arrivò alle palle,la guardavo silenzioso,rimase così per alcuni secondi,occhi chiusi,poi l’aprì,liberò la bocca,mi guardò
-Sai di buono…-disse maliziosa e iniziò con un ritmo lento uno dei pompini più belli che abbia mai ricevuto.Negli ultimi mesi i miei erano sempre stati atti violenti,ma in quel momento volevo godermi la sua bocca e goderci dentro,presi la sua treccia fra le mani e inziai a darle il ritmo,per abitudine più che altro.Lei sembrava gradire,succhiava,si fermava,leccava le mie palle,raggiungeva il buco del culo con la lingua,mentre con la mano continuava a masturbarmi,poi lo riprendeva in bocca,fino in gola.Stavo per esplodere quando la porta alle mie spalle si aprì,una voce conosciuta,eri di spalle non potevo ancora vedere di chi era,esclamò
-ZIA MA CHE CAZZO FAI!!!!-la donna si bloccò,il viso sfatto e arrapato,non disse nulla si sistemò in fretta e uscì,io mi girai e lo stupero divenne irrazionalmente eccitazione.Davanti ai miei occhi e al mio cazzo dritto c’era Caterina,tirata a sera per la festa,e meno male che doveva studiare per l’esame.Spalancò la bocca,stava per dire qualcosa,la trascinai in uno dei bagni,le tappai la bocca con una mano e chiusi la porta,non sapevo bene cosa avevo in mente ma ero eccitato e dovevo in qualche modo liberarmi.
-E tu che cazzo ci fai qua non dovevi studiare eh??!?!-lei era atterita,farfugliava,tolsi la mano davanti alla sua bocca
-Ero passata un attimo a fare gli auguri a mia cugina….MA TU CHE CI FACEVI IN BOCCA A MIA ZIA???-iniziò con piccoli pugni a cercare di liberarsi dalla morsa,ma la tenevo da dietro e i suoi gesti erano goffi e senza forza.Presi a ridere
-E tu che ci fai qui è così che negli ultimi mesi passi le serate?A troieggiare in mia assenza?Ma ora sei qui..-portava una mini nera,con un colpo secco le aprì le calze,spostai il perizoma e la penetrai,lei disse solo
-Cazzo….-iniziò a piangere,più piangeva più la offendevo
-Ora piangi vero stronza?Sei solo una puttana lo sai?E avevi detto che eri la mia puttana ma a quanto pare lo sei di tutti e meriti una punizione…-mentre la possedevo selvaggiamente le tiravo i capelli con violenza,mentre torturavo con le dita il suo seno destro
-No non è così-piangeva-sono tua scusami ti prego…è che..che..ahh-i miei colpi erano decisi e violenti,stavo sfogando tutta la mia rabbia ed eccitazioe dentro di lei.Lei era divenuto un corpo senz’anima,umiliata ancora una volta
-Hai visto la tua zietta come lo succhia?Tu potresti imparare molto lo sai?-
-Carlo cazzo ti prego…ahhh-non godeva,non gemeva,in cuor suo sperava solo che tutto finisse presto,sfilai il cazzo dalla sua fica,strappai il piccolo perizoma che portava,lei stava per girarsi,credeva avessi finito,ma con una mano la tenevo ferma per il collo,con l’altra aiutai il cazzo ad entrarle nel culo.Un unico colpo secco,il suo urlo agghiacciante,la musica fuori che copriva tutto.
-Oddio no che fai….ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh-iniziai a fotterle il culo,voracemente,lo sentivo allargarsi sotto i miei colpi,lei piangeva disperatamente,immobile,pregando che tutto finisse il più in fretta possibile.Dopo un tempo indefinito,sentiì che stavo arrivando,ero nel culo ma io non volevo questo.Feci uscire il cazzo fuori,lei si girò di s**tto,come un a****le ferito e tradito mi guardò,le sborrai in faccia e fra i capelli,qualche schizzo le imbrattò il bel vestito che indossava per l’occasione.La feci alzare,mi alzai i pantaloni,la presi per un braccio,aprì la porta del cesso e la portai davanti allo specchio
-Vedi..amore..guarda quanto sei puttana…ora vai in pista e mostrati a tutti come veramente sei…-immaginavo qualsiasi tipo di reazione,mi aspettavo un pugno,uno schiaffo,non fece nulla,si guardava e piangeva,ripetendo
-Perchè..perchè???-le risposi sadico
-Perchè ami il cazzo….fattene una ragione…ora scusami ma c’è tua zia che mi aspetta…-la spinsi un pò distante da me,lei ebbe un sussulto di orgoglio
-Non mi cercare più…-con un filo di voce,riuscì solo a dire.La guardai,con disprezzo,risi alla sua affermazione
-Ringraziami piuttosto..potevo fare molto peggio…-era il mio addio,il trionfo del mio lato oscuro,la lasciaì lì,in quel cesso,lasciaì lì tutta la mia vita precedente.Ormai ero diventato qualcosa che non riuscivo a capire e non riuscivo a contenere.Prima di uscire dal locale incrociai lo sguardo di Sandra al bar,la salutai con un cenno della testa,l’aria calda della notte abbracciò il resto dei miei pensieri.