Giada mia moglie
mia moglie Giada, tutto fare presso la segreteria di uno studio d’analisi. 38 anni,bella e molto solare. Lei non sospetta nulla ma io so delle sue scappatelle, soprattutto della sudditanza nei confronti del suo capo. Farmacista molto stronzo e con la faccia da pervertito sbruffone.
Io è‘ vero sono un cornuto, non lo posso negare. Nemmeno che mi eccito a pensarla intenta a far godere lo stronzo.
Perché‘? Non lo so. Forse e‘ una mia debolezza o perversione. E‘ così‘ e basta. Ci convivo, con sentimenti molto contrastanti ma non posso farci nulla.
Un giorno rientra a casa da lavoro e mi dice: sabato c’è‘ la cena del laboratorio, ci andiamo?. Ti va?. Immaginate il mio stato d’animo. Ok ok, se vuoi ci andiamo. Già‘ fantasticavo su quella serata.
Arriva sabato, sono le 19 ed iniziamo a prepararci per la serata. Non era la prima cena con i suoi colleghi, colleghe, organizzata dal datore di lavoro. Di solito erano serate molto noiose,ameno per me, trascorse a parlare del loro lavoro, lodare l’impegno di alcune di loro e tanti sermoni del capo. Si mangiava e beveva qualcosa.
Io come al solito, vesto casual; jeans, camicetta chiara, giacca sportiva, mocassino. Carino nulla di che. Esco dalla stanza ed arrivo in bagno. Wow! Esclamo. Di fronte si palesa una e****t intenta a prepararsi per una seratina hot. Bellissima; tacco 12 lucido, bodystcking nero velato, perizoma e nessun reggiseno. Dopo sarebbe venuto il vestitino nero con i violant ed il fiocco su di una spallina. Completava il tutto un trucco rosso sulle labbra ed i contorni marcati per far risaltare i bellissimi occhi azzurri. Io subito: ma dove vai così‘? Hai deciso di far morire d’infarto qualcuno?. Scherzavo ma non troppo. Scemo! Dice lei. Sono bella per te. Se qualcuno rosica non ti devi mica offendere. Poi torniamo a casa e sono tua. Mi abbraccia e schiocca un bel bacio sulla guancia. Immaginate cosa ho pensato in quel momento.
Inizia la serata.
Alle 22.30, siamo un gruppo di 20 persone circa. Coppie e qualche single. Il dottore con la moglie al capo tavola. Si e‘ mangiato bene,bevuto molto e la solita serata di tanti bla bla e‘ partita da qualche mezz’ora. Giro con gli occhi,fingendo di chiacchierare ed interessarmi ad i discorsi dei presenti. La moglie del collega alla mia destra, continuava a parlarmi e dire cose. Io rispondevo con monosillabe e qualche sorriso.
Ogni tanto, intercettavo lo sguardo del porco con quello di mia moglie. Giada lo fissava intensamente per pochi istanti e poi cambiava direzione. Così‘ per molti momenti della serata. Sapevo cosa frullava nelle loro teste,cosa stavano pensando e come al solito ero eccitato.
La serata continuo‘ così‘.
Poi qualcuno si alzo‘, parti‘ la musica e qualche canzoncina buttata li. Io andai in bagno. Rinfres**to, gironzolai per il giardino della casa, sentivo le voci pervenire dietro l’angolo e mi rilassavo passeggiando. Giada l’avevo lasciata intenta a chiacchierare con due sue colleghe. Due brave ragazze, una anche bona.
Tornai verso la compagnia. Giada non c’era. Nemmeno il Dottore e qualcun’altro. Cazzo! Dove sono andati?
Fissai Ilaria, la dottoressa del laboratorio ancora seduta. Dov’è‘ Giada le chiesi. Non so era qui rispose lei.
La mia fantasia oramai era partita per la tangenziale. Corpi intrecciati, bagni promiscui ecc…. Troia! Pensai. Entrai in casa. Girai per il salone e poi le scale del seminterrato. Intercettai la moglie del padrone di casa, cornuta come me. Sorrisi. Non volevo fare scenate o cose del genere. Lei mi disse qualcosa inerente la cena, forse se mi era piaciuta. Io risposi con un bel sorriso e le risposi che la cena era stata di mio gradimento. Lei volto‘ l’angolo e non la vidi più.
Incazzato ed arrapato, non sapevo dove andare. Salire su verso le camere? Che figura se mi beccavano!?. Dov’eri Giada?. Cazzo ma sotto il naso di tutti?. Così‘ spudorati?.
Quasi in pieno panico, confuso, decisi allora di tornare fuori e fare finta di niente. Sarebbero rinvenuti e subito avrei compreso l’epilogo della cosa. Tornai in giardino,era freddino tutto sommato. Una volta a l’esterno ebbi un flash. Il parcheggio. Si erano diretti li.
Voltai a sinistra in direzione del grande piazzale esterno alla villetta.
Scavalcai la ringhiera per non far rumore con il cancello elettrico. Sceso da l’altro lato, percorsi pochi metri quasi al buio. La mia macchina era al suo posto ma senza nessuno dentro o intorno. Nemmeno qui. Allora dove?.
Feci per voltarmi verso la mia destra e quasi per caso, intravidi in fondo al vialetto a circa 20mt, una lucina molto piccola ed alcune sagome. Tacqui ed udii impercettibili chiacchiericci e gorgoglii. Mi avvicinai, nascondendomi nella penombra. Arrivato alle spalle del gruppetto, nascosto dietro una lunga siepe, mi concentrai per udire e vedere meglio. A l’inizio vedevo soltanto la luce proveniente da un telefonino, e 3 forse 4 corpi vicini. In verità‘ erano più‘ che vicini, perché‘ inizia a capire che si baciavano e toccavano. Non capivo chi fossero però‘. Volevo avvicinarmi, osservare da più‘ vicino. Era pericoloso ma avevo troppa voglia. Saliva l’eccitazione. Udii molto bene il rumore dei baci e le lingue che si bagnavano. Poi, il tipico sfregare delle mani che svestono degli indumenti. Sii dai sii, baci, mmm, sii dai mi piace. Non ero sicuro, forse era Giada. Vidi una chioma inginocchiata, una sagoma in piedi ed il rumore di una cinta che si slacciava come una zip che si apriva. Dopo fu chiaro l’inizio di un pompino. Mm sii lecca Troia,lecca sto bel cazzo. Era un pompino senza ombra di dubbio. Più‘ leccava e più‘ i tipici stridolii della saliva a contatto con la carne divennero chiarissimi.
Lecca! I rumori ed il ritmo aumentavano. Mmm si mi piace il tuo cazzo, rispose lei. Non volevo crederci e non ero sicuro ma sembrava la voce di Giada. Daiiii! Dai che vengo. Riprendi cazzo, riprendi tutto. Un altro uomo riprendeva tutto con il telefonino. Guarda come lo succhia sta Troia. Poi risate e rumori come prima. Ad un certo punto si fermarono, la luce del telefonino spari‘ ed i corpi cambiarono posizione. Non capivo però‘ come e perché‘. Decisi allora di approfittare del momento e scavalcare la siepe. 3 mt più‘ in la potevo osservare tutto e nascondermi protetto dal buio. Lo feci. Messo a fuoco, stavolta vidi tutto abbastanza bene. Se si fossero spostati di 4 passi verso di me, avrebbero anche potuto scoprirmi. Accucciato osservai tutto. Ebbi un sussulto. Giada era lì. Poggiava i polsi tendendo le braccia sopra le spalle di un uomo. Era rimasta con il solo bodystocking senza nemmeno il perizoma. Gambe aperte, in piedi. Un uomo di fronte, intento a palparla ovunque. Grosso, però‘ non capivo chi fosse. Dietro invece, un rispetto più‘ basso di lei. Intravedevo le sole gambe ed un pezzo della spalla. Aveva i calzoni calati sulle caviglie. La stava scopando da dietro. Entrambe le mani le cingevano i fianchi e la spingevano avanti ed indietro. Lei leggermente piegata verso il primo dei due, poggiava le braccia per non cadere e collaborare al ritmo della danza. Bella divaricata, ansimava e godeva. Ritmava la fottuta, bagnandosi le labbra e inarcando la schiena in qualche spasmo godereccio. Adesso il più‘ grosso la filmava con il telefonino e lei non curante sorrideva con un ghigno da troiione in piena estasi. Ora la teneva in equilibrio con una sola mano, per non farla cadere in avanti e permettere al socio di sbatterla con vigore. Era piccolo ma stantuffava alla grande. Scopala dai, scopa sta Troia! Sii dai fottimi, fottimi dai!. Lei stava godendo come una grande puttana ed esprimeva tutto il suo piacere immortalando un ciac sa paura. Fissava il telefono e si tintillava i capezzoli turgidi. Vedevo le chiappe sballottolare e sobbalzare per i colpi decisi da dietro. Ero quasi certo che quei due non c’erano alla cena. Poi, il tizio afferro‘ i polsi di lei ed inizio‘ il rush finale. I colpi si fecero frenetici e molto più‘ vigorosi. Lei si inarco‘ tutta e sbarro‘ gli occhi dalla gran foga che sentiva dentro la pancia. Cazzo vengoooo! Quasi urlo‘ il piccoletto. Siiii cazzo ho ripreso tutto, il secondo. Ahhhhh siiiii, disse lei, adendo sulle ginocchia a quattro zampe. L’avevo preso tutto e dentro. L’aveva riempita quel piccoletto. Lo vidi in faccia, avrà‘ avuto si e no 20 anni. Faccia da cazzo, cappellino e secco come un chiodo. Chi cazzo era?. Il secondo rideva e si toccava la patta. Ti e‘ piaciuto ehhh troia! Dai sii cazzo ci siamo sbattuti sta figa. Cazzo ho fatto un capolavoro. Lei li guardava,con un ghigno,soddisfatta. Sii dai annamosene mo‘, o ce sgamano, da uno dei due.
Ciao troietta quanno voi chiamace. Uno afferro‘ la borsa di lei a terra, frugo‘ e tiro‘ fuori il suo telefonino. Digito‘ sulla tastiera e getto‘ il telefono dentro la borsa di nuovo. Ooo mo c’ha i er numero mio. Capito? Di fronte a lei, ora sulle caviglie accovacciata, le disse di chiamarlo. Poi spari‘ nel buio. Lei annui‘, si tocco‘ la vulva e gli accarezzo‘ una gamba. Via. Poi tutti via. Lei si rivestì‘ nella penombra e poi andò‘ verso la nostra auto. Io tornai di corsa per lo stesso percorso alla serata. Arrivai al mio posto 1 mn prima di lei. Si sedette al mio fianco, sospiro‘. Era scossa, quasi imbambolata. Tutto ok? Sii sii certo,sorrise. Le misi una mano sopra un ginocchio. Strinsi un po‘. Era fresca. Volli salire con la mano. Quasi vicino a l’interno coscia,la sua mano si poggio‘ sulla mia,fermandomi. Fermo!. Sei matto?. Poi a l’orecchio mi disse…a casa ti lecco anche le palle. Ed io…Troia …..sorridemmo.