Cosa non si fa per i figli
Mi chiamo Massimo, ho quarantasette anni, ho una figlia di venti anni (Giorgia) e sono divorziato da cinque anni. I rapporti con la mia ex moglie non si possono certo essere definiti idilliaci visto l’astio che ci portiamo indietro da ormai molti anni quando, con Giorgia ancora quattordicenne, mia moglie mi disse che non mi amava più, che aveva una relazione da un anno con quello che consideravo il mio miglior amico, e che avrebbe richiesto il divorzio.
Da allora la mia vita è stata una sofferenza continua che era alienata soltanto da quei pochi giorni che riuscivo a passare con Giorgia fino a quando purtroppo, vuoi per la mancata attenzione da parte della madre vuoi anche per quella della figura paterna, non è entrata in una brutta comitiva ed è diventata tossicodipendente.
Per cercare di risolvere questo problema, per la prima volta dopo tanti anni, mi sono incontrato con la mia ex decidendo di comune accordo di trasferire Giorgia a casa mia.
La reazione della ragazza non è stata certo incoraggiante in quanto attribuiva molte colpe al sottoscritto, per il fatto di non aver lottato per restare a casa e di aver, addirittura, abbandonato la madre nelle mani di un coglione.
Pensavo fossero parole dovute al momento e alla situazione (magari s’era fatta una canna), ma ho scoperto, con molta e dolorosa sorpresa, che era veramente il suo pensiero.
I miei tentativi di spiegarle come fossero effettivamente andate le cose, che ero stato tradito e che il divorzio non era stata una mia scelta, sono stati inutili.
“Se è vero quello che dici perché non hai lottato ugualmente? Potevamo essere una famiglia felice anche se la mamma amava un altro uomo. Ogni volta che ho avuto bisogno di te non c’eri. Quando poi stavamo insieme mi rendevi felice per uno/due giorni e poi tornavo a casa e stavo ancora più male”
“Ma come potevamo essere felici se ogni volta che entravo a casa era una discussione continua con tua madre? Qualunque cosa facessi non le stava bene. Non era possibile vivere così”
Questi erano i litigi che giornalmente c’erano tra di noi senza aver la possibilità di una tregua (mi sembrava di essere tornato a vivere con la madre) e con l’aggiunta dell’apprensione quando usciva e la paura del futuro che ci aspettava.
Comunque dopo quattro mesi di guerra abbiamo trovato un tacito accordo che ha cambiato del tutto la mia vita. Il comportamento di Giorgia è lentamente cambiato passando dal fare la spesa fino ad arrivare a cucinare la cena. Le volte che usciva erano sempre più rare ed il più delle volte ci ritrovavamo in salotto a guardare la televisione.
Il mio umore è migliorato, sono diminuiti i pensieri che mi attanagliavano il cervello, e, devo ammetterlo, dopo cinque anni ho mangiato anche qualcosa di commestibile. Forse proprio la mia incapacità di cucinare ha obbligato Giorgia a occuparsi della casa, almeno per quanto riguardava la spesa ed il cucinare.
L’armonia che si era instaurata tra di noi mi riportava indietro di molti anni, all’inizio del matrimonio, quando vivevo felice con la donna che amavo.
I miglioramenti di Giorgia, che sono stati eccezionali tanto che da diverso tempo non prendeva droghe, si intuivano dall’allegria con cui viveva ora la sua vita e dal suo aspetto che era diventato molto curato.
Qualche seduta al centro estetico, una ritoccata ai capelli e quattro salti in palestra l’avevano cambiato molto al punto che non sembrava più la ragazza venuta a vivere con me pochi mesi prima. Inoltre il mancato interessamento della madre ha fatto capire a Giorgia, almeno questa è la mia speranza, che tutto quello che le avevo detto era la pura verità.
“Quando cercherai una nuova compagna? Usciamo a fare quattro passi al centro?”
”E tu quando ti farai un ragazzo? Una bella ragazza come te non dovrebbe faticare a trovarne uno! Guarda se ti va bene ci organizziamo per domani sera”
Come erano cambiati i nostri discorsi! Sembravamo quasi due innamorati.
Sinceramente ora mi preoccupava il fatto che Giorgia non uscisse più, sapevo che aveva superato il momento critico, volevo che ritornasse a vivere la sua gioventù. Anche io avevo nostalgia della libertà perduta in tutti questi mesi. Non ero più uscito da solo, non avevo avuto più incontri amorosi, non avevo più fatto sesso.
L’astinenza iniziava a pesarmi e la presenza di Giorgia aumentava i … pensieri. C’erano volte in cui, quando guardavamo la televisione, si presentava in salotto vestita solamente con una maglietta sbracciata ed un paio di calzoncini creandomi delle difficoltà … fisiologiche che mi mettevano in imbarazzo. Quelle volte era una lotta continua con me stesso per non sbirciare il seno di Giorgia o, quando portava quei pantaloncini lisi, qualcos’altro.
Una sera in cui in televisione non c’era nulla di interessante abbiamo iniziato a parlare del più e del meno e per la prima volta Giorgia mi ha raccontato, senza nessun imbarazzo e pudore, delle sue esperienze vissute, della delusione della sua prima volta o di quando, sotto effetti di stupefacenti ed in compagnia di qualche sua amica, aveva avuto dei rapporti saffici oppure di quando si masturbava sentendo i gemiti della madre che faceva sesso con il compagno.
Questa confessione mi lasciò esterrefatto ed eccitato (sono convinto che Giorgia se ne accorse) tanto che con una scusa sono dovuto andare in bagno per riprendere il controllo della situazione.
Quando rientrai in salotto trovai Giorgia che piangeva
“Scusa papà non dovevo parlare di mamma. Mi dispiace”
“Non ti preoccupare, Giorgia, quella è una ferita che non esiste più! E’ come se fosse guarita”
“non dovevo comunque. Perdonami”
“e’ tutto passato” le risposi dandole un bacio in fronte “ora è giunto il momento che vada a letto”
“io resto ancora un po’ qui. Buonanotte”
Mi giro e mi rigiro nel letto da almeno due ore ripensando a ciò che mi ha raccontato Giorgia delle sue esperienze e mi ritrovo di nuovo eccitato e preoccupato. Io amo mia figlia ma sono suo padre. Il solo pensiero di aver un rapporto i****tuoso con lei mi impaurisce ma allo stesso tempo mi eccita molto.
Quando la mattina successiva entro in cucina ancora assonnato trovo Giorgia davanti ai fornelli a preparare il caffè.
“Buongiorno Giorgia”
“Buongiorno papà. Senti potrei far venire un’amica questo pomeriggio. Viene a Roma per questo fine settimana e mi piacerebbe rivederla”
“Certo non ci sono problemi. Se vuoi vengo dopo cena così non disturbo.”
“Grazie ma mi piacerebbe che la conoscessi anche tu”
“Perché”
“Bhè Diciamo che potrei andare qualche giorno a casa sua e preferisco farti stare tranquillo”
“Ok allora ci vediamo nel pomeriggio”
Quando nel pomeriggio tornai a casa trovai Giorgia che rideva in compagnia di una deliziosa ragazza mulatta.
“Papà ti presento la mia amica Luana. Ci siamo conosciute due anni fa in una discoteca.”
“Piacere Massimo” mi presentai “hai fatto buon viaggio?”
“Sì grazie. E’ stato un po’ noioso ma ne è valsa la pena. Amo Roma, ci abitavo, ma ora mi sono trasferita a Torino. Città bruttissima.”
“Posso sapere qual è il motivo del tuo viaggio? E’ un viaggio di piacere o cos’altro?”
“Per tutti e due i motivi. Lunedì mattina ho un colloquio di lavoro e nel frattempo spero di divertirmi”
“Bene. Mi ha fatto piacere conoscerti. Ora vi lascio sole.”
Non ero ancora uscito dal salotto che già le sentivo ridere. Beata gioventù, pensai. Ero indeciso su come comportarmi, se dovevo invitare Luana a pernottare da noi ma, passando davanti alla camera di Giorgia, notai che aveva già provveduto a tutto lei. Infatti sul suo letto matrimoniale era posata la valigia di Luana disfatta a metà.
Ritornai quindi sui miei passi e, rientrando nel salotto, notai che il brusio delle loro chiacchiere si era interrotto in modo brusco ed un imbarazzo evidente appariva nelle loro facce (almeno in quella di Giorgia con quel rossore).
“Ragazze avete intenzione di uscire questa sera? Io vado a farmi una pizza qui vicino. Mi fate compagnia?”
“Sei grande papà. Era proprio quello che avevamo pensato anche noi. Luana è un po’ stanca e preferirebbe riposare per questa sera. A me non va di cucinare, quindi veniamo con te”
“Se non disturbiamo ..” disse Luana
“No. No. Mi fa veramente piacere. Usciamo alle otto così non troviamo troppa gente, e per le dieci staremo a casa”
Erano circa le nove quando ci portarono l’antipasto di mare accompagnato da un buon vino bianco della casa. Le chiacchiere e gli aneddoti fecero passare in modo veloce il tempo ed il vino dolce e frizzantino incrementò l’allegria che si era impossessata delle ragazze tanto che sembravano quasi sbronze.
Dopo un risotto alla crema di scampi ed una frittura mista a testa tornammo a casa.
“Chi vuole un caffè” domandò Giorgia appena arrivati a casa “a me serve proprio”
“Sì brava, anche a me” rispose Luana togliendosi il maglione e restando con una camicetta mezza sbottonata
“Mi metto comodo e vi raggiungo”
Al ritorno mi trovai davanti una visione che descrivere insolita è dir poco. Infatti Giorgia e Luana si stavano baciando in bocca.
Mi fermai giusto in tempo per non farmi vedere e feci un po’ di rumore per avvertirle del mio arrivo. Entrai quindi come se niente fosse trovando Giorgia intenta a controllare il caffè e Luana, imbarazzatissima, ad abbottonarsi la camicetta.
“Ragazze prendo il caffè e vado a letto. Sono proprio stanco” dissi “grazie per la bella serata”
“Papà rimani con noi. Noi non siamo stanche e vorremmo divertirci un po’. Con te sarà meglio”
Luana fulminò Giorgia con uno sguardo non capendo le intenzioni di mia figlia e anche io rimasi di sasso perché tutto mi aspettavo tranne che questo. Pensavo che … avevano altre intenzioni (e quello sguardo di Luana lo confermava) e che era un invito di routine ma poi Giorgia si avvicinò a me dicendomi “Ti prego resta con noi”. Aveva un’aria insolita, forse dovuta alla sbronza, e aveva gli occhi lucidi come se avesse pianto o si controllasse per non farlo.
“D’accordo ma solo per dieci minuti.” Risposi sedendomi sul divano accanto a Luana.
Giorgia, dopo aver servito il caffè, si volle mettere a sedere sul divano accanto a me obbligandomi quindi a spostarmi sul centro.
Mi ritrovavo circondato da donne, e vuoi per il vino e vuoi per la visione precedente, con una erezione che difficilmente riuscivo a nascondere
“Papà so che prima ci hai visto. Luana è quella ragazza con cui ho avuto rapporti sessuali e che mi ha fatto provare la vera gioia del sesso. L’ho invitata per aiutarmi a … farmi un regalo”
“Non ho preclusioni in materia. Ciascuno è libero di vivere la vita sessuale come vuole. Non capisco, però, il motivo per cui mi hai obbligato a …” in quel mi si gelò il sangue e capii. Il regalo ero io. Doveva essere così.
Sì era così.
“Massimo” intervenne Luana “Giorgia ha avuto delle brutte esperienze con gli uomini. E’ stata violentata quando aveva diciassette anni e da allora non è riuscita a vincere la paura dell’uomo. Ha visto in te la gentilezza e l’amore e vorrebbe ….. provare a …. vorrebbe vincere questa paura con il nostro aiuto. Io sono qui per questo motivo ma pensavo che sarebbe successo con più calma”
Guardai Giorgia che piangeva silenziosamente davanti a me l’abbracciai iniziando anche io a piangere pensando al dolore che aveva provato e a quello che mi richiedeva.
“ma io sono tuo padre. Non possiamo fare una cosa del genere.” Farfugliai mentre stringevo con sempre più intensità Giorgia tra le mia braccia
“Ti prego papà fallo per me. Ho iniziato a drogarmi per questo motivo. Ora ho superato quel problema ma devo e ripeto devo superare anche questo. A me piace Luana, lei mi ama mi ha sempre amato, ma non posso scegliere di amare una donna quando … non ho la possibilità di amare un uomo. Non è una scelta ma un’imposizione. Aiutami, ti prego.”
“e cosa dovremmo fare? Come dovremmo fare? Non capisco più nulla”
“Massimo guarda è semplice. Devi avere un rapporto con tua figlia. Devi cancellare tutte le sue paure. Con il tuo amore devi farle rivivere tutto quello che ha subito con la ferocia. Io sarò lì per aiutarla. Sono lesbica quindi mi interessò solamente di lei.”
“D’accordo” risposi di getto sapendo che non avevo scelta
“Grazie papà. Sei unico. Ora io e Luana ci prepariamo ed andiamo nella tua camera da letto. Raggiungici tra dieci minuti e … grazie per quello che stai facendo e per quello che farai. Ascolta i consigli di Luana”
Quando sentii le ragazze entrare nella camera da letto andai al bagno per farmi una doccia per poi entrare nella camera da letto.
In questa c’era una luce concentrata sul letto dove vidi Giorgia e Luana intente a leccarsi la fica in un classico sessantanove con Luana sopra Giorgia. Questa vista mi eccitò ancor di più (se possibile) e rimasi a guardare mentre si leccavano e succhiavano la fica mandando gemiti di piacere.
Mi avvicinai al letto e con titubanza provai a carezzare la persona che più mi era vicina e cioè Luana. Questa sembrò ben accettare ma dopo pochi secondi si spostò per lasciami il campo libero. Vidi Giorgia aprire gli occhi e sbarrarli alla vista del mio eccitato cazzo (venti centimetri) e bloccarsi.
“Giorgia non ricordare. Io sono qui con te. Sentirai sempre la mia presenza” le parlò con dolcezza Luana “ora devi fare quello che hai sognato per tanto tempo. Cancellare le tue paure rivivendo quella brutta esperienza con l’uomo che più di tutti ti ama in questo mondo”
“Ho paura” disse Giorgia avvicinando la bocca al mio pene
L’accarezzai su una guancia con delicatezza avvicinandomi sempre di più a lei e alla sua bocca. Dopo pochi secondi sentii il suo calore avvolgermi la cappella
“Brava Giorgia così con calma. Muovi leggermente la testa per aiutarti, brava così” queste sono le parole che mi uscirono in un lamento “Humm .. brava .. così .. fermati quando vuoi”
Nel frattempo Luana era intenta a leccare e titillare il clitoride di Luana mentre con la mano sinistra si sgrillettava la fica.
Giorgia aveva trovato il ritmo giusto e sembrava non trovare difficoltà nel proseguire “Giorgia, amore se continui così ti vengo in bocca” dissi tra un lamento e l’altro “Papà devo rivivere tutto” mi rispose Giorgia togliendosi il pene dalla bocca “quindi dovrai venirmi in bocca. Poi .. si vedrà” detto questo si rituffò sul cazzo con ancora più convinzione ciucciandolo ancora meglio di prima tanto che non resistetti a lungo e le inondai la bocca
“Giorgia .. Giorgia .. sììì brava cosìììììì ohh godo godo godooooooo” urlai mentre vedevo che anche lei aveva raggiunto un orgasmo sobbalzando sul letto con Luana che le infilava la lingua e qualche dito nella fica.
Giorgia inghiottito quello che poteva chiese a Luana di mettere la fica sulla sua bocca per ringraziarla dell’aiuto e per farla godere visto che era l’unica che non aveva raggiunto l’orgasmo.
Luana non se lo fece ripetere due volte e si piazzò subito sul viso di Giorgia strizzandosi le tette per aumentare la goduria. Il mio cazzo era rimasto in semi erezione e iniziai quindi a stimolarlo per risvegliarlo del tutto quando, del tutto inaspettativamente, vidi la bocca di Luana avvicinarsi titubante.
“Guarda che non mozzica. Prova anche tu. Non mi offendo se poi lo sputi fuori.” Dissi più scherzando che per altro, ma Luana mi sorprese posando la lingua sul glande, come se lo volesse assaggiare, e poi se lo fece entrare nella bocca.
“brava, così … attenta ai denti .. ok .. brava … “
“Luana cosa stai facendo” si sentì una vocina arrivare dal basso “mi rubi l’uomo?”
“Giorgia tranquilla sono tutto tuo, per oggi. Poi se Luana vorrà domani sarò suo. Ora però dimmi cosa devo fare. Non vorrei arrivare pure con lei.”
“Ora ti faccio vedere, papà. Luana lascia quel cazzo e distenditi sul letto. Bene ora … mi dovrai prendere da dietro. Io intento mi lecco Luana”
“Ok. Tu stai tranquilla, sarò dolcissimo. Avvertimi se vuoi che mi fermi”
Mi ritrovai dietro al culo di mia figlia con la faccia di Luana che faceva capolino dalle sue gambe e questo mi eccitò non poco. Indirizzai il glande verso la fica di Giorgia quando sentii la mano di Luana prenderlo per poi posarlo con tutta la calma possibile sulle grandi labbra “Giorgia sei pronta” chiesi e al suo cenno affermativo feci entrare solamente il glande per poi fermarmi.
“Piano papà, piano” sussurrava Giorgia tremando
“vieni tu incontro a me. Così sarai tu a comandare”
Appena detto percepii il leggero movimento di Giorgia che si avvicinava sempre di più al mio inguine fino a quando le mie palle non le toccarono il culo.
“ohhhh è bello così .. “
“sììì , sìììì” gemevo io mentre sentivo Luana leccarmi le palle “Giorgia muoviti come vuoi. Io quando starò per venire ti avvertirò ed uscirò da te. Non voglio certo metterti incinta.”
I primi movimenti furono molto lenti e accompagnati da gemiti di piacere di Giorgia che sempre di più dimostrava di apprezzare quel palo che si ritrovava nella sua fica. Anche Luana gemeva di piacere continuando a leccarmi le palle movendosi poi verso il mio ano dove infilò la sua lunghissima lingua.
I continui lamenti che riempivano la stanza si tramutarono poi in grida quando Giorgia urlò il suo orgasmo “sììì che bello .. mi piace .. mi piace .. papà rompimela .. rompimela .. fammelo sentire tutto siiiii … godoooo”
Presi quindi il comando dell’azione stantuffando la fica di mia figlia con colpi veloci e forti affondandole ogni volta il cazzo sempre più in fondo
“Tiè .. tie.. tiè … ohhhhh .. .. sìììììììì … tiè”
“Godo papà … ancora sììììì … godo di nuovo ….. oddio che bello … sììì” urlava ormai Giorgia continuando a leccare la fica di Luana
“Giorgia .. sto venendo .. sto godendo … “ tolsi il cazzo da quell’infuocata fica ed iniziai a spararle fiotti di sperma bollente sul culo
“Sìììììììì godoooo … godooooooo … dammelo dammelo” sentii Luana urlare il suo piacere ed afferrarmi l’uccello che subito si infilò in bocca.
Giorgia si spostò girandosi verso di me e guardandomi negli occhi mi disse “Papà sapevo che non mi avresti delusa. Sei stato fantastico” e mi baciò in bocca giocando con la mia lingua. La sua aveva un sapore acre, sapeva di sperma mischiato con gli umori vaginali di Luana.. Ci raggiunse anche lei che ci abbracciò avvicinando anche la sua bocca alle nostre unendosi in bacio a tre.
“Massimo, sei bravissimo e dolcissimo. Mi aveva sempre fatto schifo andare con un uomo ma con te è stato diverso.”
“papà, recupera bene le forze che non abbiamo ancora finito”
“come?”
“ebbene sì manca ancora un buco”
“Giorgia mia, anche lì. Povera bambina mia. E io non ho mai capito nulla. Perdonami.”
“No papà quello non me l’hanno toccato. Non hanno fatto in tempo perché sentirono arrivare gente e scapparono. Ma questo sarà il tuo regalo. Tu mi hai regalato la gioia del sesso ed io ti regalo questo” disse toccandosi il culo
“Giorgia non posso. Non ce la farei neanche se lo volessi. E poi non ho bisogno di questo genere di regali. Mi basta saperti guarita.”
“Papà senti un domani qualcuno me lo chiederà, magari mio marito. E io non lo potrò fare perché mi ritornerà in mente quella volta e non questa. Quindi ti prego, fallo per me. Domani sarai più fresco e riposato. Ne riparleremo”
La mattina seguente mi alzai alquanto turbato per quello che era successo ma soprattutto per il godimento che avevo provato. Mi vergognavo di ciò ma … la carne è carne.
Quando uscii di casa le ragazze dormivano abbracciate e seminude e quella sola vista bastò per farmi eccitare di nuovo.
Con una scusa riuscii a liberarmi dagli impegni di lavoro presi precedentemente tanto che verso le due rientrai a casa che, con rammarico, trovai deserta. Non sapendo quando sarebbe tornata Giorgia con l’amica decisi di fare un salto al supermarket per fare la spesa.
Stavo salendo le scale quando sentii la risata di Giorgia uscire dal mio appartamento. Al mio ingresso fui travolto in un abbraccio affettuoso da parte di Giorgia seguito, dopo pochi secondi, da quello, più controllato, di Luana.
“ciao papà già a casa?”
“Si. Oggi non avevo impegni nel pomeriggio” mentii “e voi come mai state a casa? Pensavo che sareste rimaste fuori almeno fino a cena.”
“Il tempo non è granché e poi preferirei terminare il discorso cominciato ieri sera” mi rispose mia figlia timidamente
“Giorgia non possiamo continuare così. Sono tuo padre e ti ho aiutato ma penso che sia giunto il momento di chiudere definitivamente con queste cose. Non possiamo … “ non riuscii a terminare vedendo il viso di Giorgia rattristarsi e dei lacrimosi spuntare dai suoi bellissimi occhi
“papà ti prego. Solamente un’altra volta e poi ti giuro che non ti chiederò più nulla. Ti prego”
“Dai Massimo” si intromise Luana “falla contenta. Anzi facci contente”
“Ma ragazze ci sono tanti giovani che sarebbero ben contenti di stare al mio posto. E’ una cosa .. è un peccato carnale… è contronatura”
Giorgia tentava inutilmente di controllare le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi lucidi ed anche Luana aveva una faccia triste. Mi sentii in colpa perché anch’io sentivo il desiderio di toccare e possedere quei bellissimi corpi ma non potevo.
“Giorgia vieni qui” Luana ruppe l’imbarazzante silenzio richiamando accanto a lei mia figlia dandomi così la possibilità di andare in cucina e togliermi dalla loro vista.
Sentivo Luana coccolare mia figlia che aveva ormai iniziato a piangere in modo sommesso e questo mi fece sentire ancora più in colpa per quello che era accaduto. Mi aspettavano un pomeriggio ed una sera imbarazzante e non sapevo come risolvere la questione. Decisi quindi di uscire un poco per schiarirmi le idee e permettere loro di superare il difficile momento.
Quando rientrai verso l’ora di cena capii subito che era successo qualcosa tra le ragazze. Guardavano entrambe la televisione ma in luoghi diversi. Luana era in salotto con addosso ancora i vestiti indossati la mattina mentre Giorgia era in pigiama in camera sua con un’aria ancora più rattristata. Chiesi alle ragazze cosa fosse successo senza ricevere risposte. Quel silenzio pesava come un macigno dentro di me.
“chi viene a cena con me?” domandai con la speranza di sentire le loro voci
“io” rispose Luana mentre Giorgia continuava a tacere.
Preoccupato entrai nella sua stanza e solo allora capii che dormiva. La coprii con una leggera coperta e poi uscimmo di casa.
Durante la cena l’atmosfera tra noi migliorò tanto che venni a sapere che Luana aveva tentato di calmare Giorgia inutilmente, almeno all’inizio. Poi improvvisamente Giorgia aveva cercato di baciarla allungando le mani verso il suo corpo. La sua reazione non fu però quella che si aspettava mia figlia che, delusa dal rifiuto dell’amica, andò in camera da letto.
“Come mai l’hai rifiutata? Pensavo l’amassi”
“Io pensavo la stessa cosa di te. Eppure anche tu l’hai rifiutata”
“ma non è la stessa cosa. Io sono il padre” risposi indignato
“Massimo cerca di capire. Io amo Giorgia e proprio per questo mi sono comportata così. In quel momento lei non cercava me bensì te. Sarebbe rimasta delusa in qualunque caso e ho preferito fare così.”
L’infelicità le si leggeva in faccia mentre raccontava l’accaduto. Si vedeva proprio che amava mia figlia.
Aveva mangiato pochissimo mentre, al contrario, aveva bevuto più dell’altra volta.
“Stai tranquillo l’alcool lo reggo bene. E’ il resto che mi distrugge” mi disse leggendomi nella mente
“Se lo dici tu. Comunque ora torniamo a casa che sono preoccupato”
Rientrati a casa controllai prima mia figlia, che continuava a dormire, e poi mi recai in camera per liberarmi dagli abiti.
Passando davanti alla camera di Giorgia vidi Luana che si spogliava mettendo in mostra il suo bellissimo corpo. Subito mi ritrovai con il cazzo duro, in fin dei conti non si trattava di mia figlia, che cercai di nascondere mettendomi seduto sulla poltrona. Accesi la televisione e feci un po’ di zapping fino a quando non trovai un film con Aldo Fabrizi. Luana mi raggiunse mettendosi seduta sul divano.
“perché non ti siedi vicino a me così mi riscaldi un po’?” mi propose Luana
Il mio cazzo era tornato alla normalità e quindi accettai con piacere quell’invito. Appena seduto capii che avevo fatto un errore perché il solo contatto con lei era bastato a eccitarmi di nuovo.
“Hai sempre queste reazioni quando siedi accanto ad una lesbica?” mi disse sorridendo Luana
“per me sei una donna. Anche se sono a conoscenza della tua tendenza per me sei una donna bellissima e desiderabile e che solamente ieri sera me l’ha preso in bocca. Penso sia una reazione più che normale.”
“Uhm … forse sotto il tuo punto di vista, ma … ieri era diverso … c’era anche la donna che amo e mi è venuto naturale farlo”
“Vuoi dire che non ti sei sentita obbligata? Che è stata una tua iniziativa?”
“Si … gli accordi con Giorgia erano diversi … io dovevo solamente … la dovevo aiutare per superare le difficoltà psicologiche che poteva incontrare e basta. Mai avrei accettato di partecipare attivamente ad un incontro con un uomo”
“però non ti è dispiaciuto” affermai
“Bè .. bè”
“fa la pecora. Rispondi sinceramente alla mia domanda” insistetti
“no. Anzi mi è piaciuto moltissimo”
“per me questo significa che non sei una vera lesbica. Al massimo una bisex. Ma sei mai stata con un uomo.”
“Si. Ma non mi è … non mi era mai piaciuto.”
“forse hai incontrato gli uomini sbagliati.”
“può darsi ma non mi pento della scelta”
“non sei curiosa di scoprire se…”
non riuscii a terminare la frase perché vidi Giorgia venire verso di me.
“cosa state facendo voi due? Sembrate due piccioncini che tubano” si presentò Giorgia sedendosi in mezzo a noi due
“Nulla facevamo due chiacchiere in generale” rispose Luana frettolosamente
“non è vero. Parlavamo della sua vita amorosa, della sua scelta di diventare lesbica e …”
“di ieri sera” si intromise mia figlia “mi sembrava strano quello che è successo ieri. Luana che ciuccia un cazzo ….. nooo c’era qualcosa di illogico ed ora inizio a spiegarmelo. Le sarebbe piaciuto stare al mio posto per scoprire se … se aveva fatto la scelta giusta. L’ho capito da come urlava mentre godeva. Non l’ho mai sentita godere così.”
“ma che dite. Spero che scherzate” disse Luana contrariata “perché io sono ben contenta della mia scelta. Solo che ho visto in te, Massimo, un uomo dolce gentile e altruista al contrario di quelli che ho incontrato nella gioventù.”
“e hai pensato che ti sarebbe piaciuto provare con mio padre quello che stavo provando io in quel momento” insistette Giorgia
“No… forse … non lo so neanche io” concluse Luana abbassando la testa come se si vergognasse. Avevo la sensazione di essere paralizzato al sentire le due ragazze parlare di me, e davanti a me, come se rappresentassi l’unico uomo presente sulla terra in grado di risolvere i loro problemi e, devo ammetterlo, mi sentivo eccitato come dimostrava chiaramente il gonfiore che mi ritrovavo tra le gambe.
“papà sei disposto ad aiutare Luana come ieri hai aiutato me invertendo le nostre parti?”
“ma io non voglio” incalzò Luana con una vocina che dichiarava esattamente il contrario
“lei non è mia figlia e quindi non mi sento ostacolato nel farlo ma deve essere lei a chiedermelo. Vado nella mia camera. Se Luana vuole può raggiungermi lì” dissi alzandomi dal divano
Mi sentivo il cazzo in tiro come se avessi preso il Viagra e speravo veramente che Luana richiedesse il mio aiuto altrimenti mi sarei dovuto masturbare. Lasciai la porta aperta per poter sentire le loro parole ma rimasi deluso dal silenzio che padroneggiava nel salone. Ogni tanto mi raggiungeva qualche bisbiglio indecifrabile.
All’improvviso apparvero sulla porta le due ragazze nude con Giorgia che spingeva l’amica ogni volta che Luana si bloccava. Capii che lei non era ancora del tutto convinta e che, forse, considerava questo atto come una dimostrazione d’amore nei riguardi di mia figlia.
“Vieni Luana” dissi con dolcezza indicando il posto accanto al mio “possiamo fare in tentativo. Se mi dirai di fermarmi lo farò all’istante senza sentirmi offeso, te lo prometto”
Luana procedeva ora con passi propri verso di me, come se quelle parole l’avessero liberata dalle paure, ed alle sue spalle vidi Giorgia sorridere felice
“Ti prego, non farmi male” mormorò Luana salendo sul letto “ho paura”
“sarò dolcissimo proprio come ho fatto con Giorgia.Te lo prometto”
L’abbracciai e la tenni per diverso tempo con la testa sul mio petto coccolandola sentendola sempre più rilassata. Giorgia ci aiutò a superare il primo momento di imbarazzo baciandoci con dolcezza per passare poi a baci più focosi fino a quando non cominciò a giocare con i nostri sessi. In quel momento non pensai che le permettevo di fare quello che le avevo negato precedentemente. Finalmente ci baciammo anche noi e da come mugugnava capii che Luana si stava eccitando “Vieni” sentii Giorgia chiamare l’amica “vieni qui vicino a
me” continuò mentre sentii la sua bocca impossessarsi del mio cazzo. Luana le si avvicinò ed iniziò a leccare anch’essa il mio sesso che stava diventando sempre più paonazzo.
“Uhmm ragazze mie … siete fantasti…cheee” dissi “è fantastico quello che sto provandoooo” era la prima volta che mi trovavo l’uccello conteso tra due donne ed era eccezionale. Non c’era una parte che venisse trascurata, ero avvolto da due lingue che non lasciavano scoperto un centimetro del mio membro.
“Slurp Slurp … slurp”
“Slurp Slurp … slurp”
Mi avvicinai alla fica di Luana, che trovai bagnata dai suoi umori per quanto era eccitata, iniziando a leccarla restituendo in parte le attenzioni che ricevevo dalla sua bocca.
Luana sobbalzò all’inatteso contatto della mia lingua con il clitoride e bastò questo semplice contatto per farla godere
“Siiiiiii Massimo godo .. godo” urlò contorcendo il corpo “siiiii ….. ohhhhh” In quel momento mi accorsi che Giorgia aveva lasciato il possesso del mio cazzo all’amica che ricominciò a pomparlo a e a succhiarlo fino a quando non mi fece godere
“ohhhhhhhh Luana siiiii…. Siiiiii….. bevila tutta …. bevila tuttaaaaaaaaaaah” urlai eruttando nella sua bocca un fiume di sborra bollente “bevila tuttaaahhh”
Le labbra di Luana si serrarono sul glande tentando di non far cadere neanche una goccia del mio sperma ma inutilmente vista la quantità uscita. Giorgia si tuffò sulle labbra dell’amica leccando tutta la sborra uscita e ben presto mi ritrovai con le due amiche intente a baciarsi e a mugugnare mentre facevano un sessantanove coi fiocchi.
Questa visione fu di grande aiuto per il mio cazzo che subito s**ttò sull’attenti pronto alla seconda manche.
“Luana papà è già pronto “preparati ad allargare le cosce ed a scoprire la gioia del sesso come ho fatto io ieri sera” disse Giorgia mentre le sgrillettava il clitoride
La reazione di Luana a queste parole fu un urlo di godimento per l’arrivo del suo secondo orgasmo e la pronta apertura delle gambe per ricevere il mio membro
“Siiii … godo……… godoooo … Siiiiiiiii ……. Massimo ti voglio ti voglio ohhhhh”
salii su di lei posando il glande sulla vagina e la guardai negli occhi dove vidi solamente passione e desiderio senza traccia di paura. Spinsi leggermente il mio fallo facendolo entrare in quella fica che trovai ben lubrificata dagli umori rilasciati durante gli orgasmi precedenti continuando a guardarla in quegli bellissimi occhi.
L’intrusione fu accompagnata da un gemito prolungato che terminò solamente quando tutto il membro fu dentro di lei e sentii la sua lingua dentro la mia bocca unite in un fantastico bacio.
“UHMMMMMMMM …. “
cominciai a muovermi piano piano per gustare al massimo di quella stretta fica che sembrava risucchiarmi il cazzo da dentro accompagnato dai suoi gemiti sempre più acuti, per poi cambiare ritmo dando colpi sempre più possenti e veloci
“Ohhhhh siiiiiii mi piace, mi piace …ohhhhhh ……. Ancora Massimo ancoraaaaaa” mi urlava nell’orecchio Luana
“Tiè .. tiè … tiè … tutto te lo do … tutto” sospiravo io mentre continuavo a stantuffare quella fica che sentivo sempre più accogliente
“oooooohhhhh godooooo Massimo godoooooo …. Oddio che bello che belloooooooo”
“Tiè .. tiè … tiè” continuavo a spingere imperterrito sentendomi sempre più vicino all’orgasmo
“Siiii siiiiiiiiii ohhhhhhh …. Vienimi dentrooo, voglio sentire tuttoooooohhhhh” urlò Luana in preda all’ennesimo orgasmo
“ohhhh siiiii Luana siiiiiiii … godo .. godo” gemetti mentre sentivo le mie palle scaricare una ondata di sperma in quella fica pulsante “godooooooooo”
La stanza si riempì all’unisono dei nostri gemiti accompagnati anche da quelli di Giorgia che si masturbava seduta sulla poltrona accanto al letto
“E’ stato meraviglioso, non pensavo che fosse così bello” disse Luana con le lacrime agli occhi
“anche per me è stato fantastico. Hai un corpo desiderabile ed una fica incredibile, quasi fosse vergine. E tu sei stata bravissima.” Le risposi mentre mi distendevo accanto a lei richiamando anche Giorgia che ci raggiunse raggiante.
“e’ stato stupendo vedervi scopare, ho quasi invidiato Luana” disse Giorgia baciandoci entrambi.
La serata finì poco dopo quando, esausti dalle fatiche, crollammo abbracciati in un sonno profondo.
Sono ormai passati diversi mesi da quel giorno e la nostra vita è cambiata in modo drastico. Luana, infatti, si è trasferita pianta stabile a casa mia, diventando la mia compagna di vita mentre mia figlia Giorgia ha incontrato un bravo ragazzo con cui sembra andare d’accordo.
A volte capita ancora che al mio ritorno a casa trovi le due donne della mia vita sul letto a lesbicare in attesa del re di casa (così è stato soprannominato il mio cazzo) ed in quello occasioni faccio sesso con entrambe.
Dimenticavo di dire che ho accontentato Giorgia, rompendole il culo, il giorno del mio 48° compleanno quando l’ho ricevuto come regalo insieme a quello di Luana ma questa è un’altra storia.
P.S. anche questo fa parte delle prime storie postate anni fa in un altro sito. Scusate per eventuali errori ma non l’ho riletto.
Una domanda: i lettori sono solamente uomini? Ancora non ho ricevuto nessun messaggio (di complimento o di critica che sia) da una donna! Ed io che speravo di trovarne una disposta a scrivere insieme a me qualche racconto, ma pazienza.
Grazie comunque di tutto e un saluto particolare al mio amico e lettore numero 1 (lui sa chi è)