BIG CLIT
Finalmente le agognate vacanze. 15 giorni di sole, spiaggia e relax in un paesino della calabria. Al lido facemmo conoscenza con una giovane coppia, sulla 30ina, con un bambino piccolo. Lui calabrese, lei milanese, erano lì per il mare e per far visita ai genitori di lui. Lei, Fiorella, bella donna, un invidiabile culetto a mandolino e due tette sode di una terza misura anche se con il viso leggermente butterato dall’acne adolescenziale. Eravamo su due file contrapposte, loro davanti a noi e le prime giornate trascorsero in chiacchiere come normalmente si fà con i vicini di ombrelloni. Lei portava dei costumi abbastanza larghi e a mezza coscia tipo pantaloncino, tranne un pomeriggio che ne usò uno normale. Nello stendersi aprì le gambe leggermente e senza malizia e notai una protuberanza proprio lì in mezzo. Al momento non ci feci caso più di tanto, ma guardando meglio immaginai che doveva essere il suo clitoride e così mi ritrovai a fissarla per quasi tutto il pomeriggio, facendo attenzione a mia moglie e al marito ma anche a lei perchè non volevo che se ne accorgesse per evitare una figuraccia. Tra chiacchiere e aperitivi trascorse anche quel pomeriggio con me che tentavo sempre di sbirciarle tra le gambe. La mattina dopo, in acqua, mi chiese perchè il giorno precedente la fissassi così intensamente. „Te ne sei accorta?“ Le chiesi. „Certo“, mi rispose, „anche se non capisco perchè“, ci conosciamo da quasi 10 giorni e ieri è stata la prima volta. Sfacciatamente le dissi che la guardavo in mezzo alle gambe. „Si vede molto?“ „Si“, le dissi „..e credo che deve essere una cosa bellissima“. „Non me ne parlare, guarda, è la mia vergogna portarmi quest’affare tra le gambe, a volte mi sembro un uomo“. „Non devi vergognartene, è uno strumento di piacere e ciò che dà piacere non può essere vergognoso“. „Si, lo sò, ma vorrei che mio marito l’apprezzasse, invece si limita a zomparmi addosso, quattro botte e tutto finisce“ „Vuoi dire che non te l’ha mai leccato o succhiato“, le chiesi. Mi rispose di no, che non sapeva cosa significasse godere, che l’aveva presa vergine. Aveva sentito parlare del godimento fisico, ma non era sicuro di averlo mai raggiunto . Le chiesi se avesse internet a casa, lei
rispose di si. Dissi „quando sei da sola fai una ricerca con google metti come chiave racconti e scopodonnexsetteore, scoprirai qualcosa di me, poi ne riparliamo“.
Il pomeriggio si ripresentò in spiaggia e quasi non mi guardava, ma vedevo che aveva le guance rosse. Approfittando di un momento che eravamo soli mi avvicinai e prima che potessi parlare mi chiese „ma davvero fai tutte quelle cose con le donne?, io non ne avrei mai il coraggio“. „Beh mi basterebbero 10 minuti da soli per farti ricredere“. Restò pensierosa e perplessa per un attimo poi mi disse „vorrei provare, ma deve essere per una sola volta e non voglio che mi giudichi una troia“. „Tranquilla“ le dissi, „se hai letto di me, sai anche che non giudico mai nessuno e, vedrai che ti servirà anche con tuo marito per la tua vita futura“. Mi disse che l’indomani il marito andava a pesca in barca col padre e il bambino e che era sola a casa.
L’indomani inventai una scusa con mia moglie e alle 9 ero da lei. Mi accolse col due pezzi della spiaggia, mi trascinò dentro e prese a baciarmi con foga. La sua bocca era dolce e sapeva di fragola, presi a stringerle le tette dopo averle tirate fuori. Due tette che non avevano bisogno di reggiseno, che presi a succhiare avidamente. Infilai la mano destra nello slip per verificare se la mia prima impressione era esatta…Non mi ero sbagliato, nelle mie mani c’era un clitoride lungo quanto metà del mio mignolo…un piccolo cazzo…Ebbe un brivido come una scossa elettrica…Mi disse „scusa, ma lì sono molto sensibile..“ La stesi sul letto, la spogliai e apparve un qualcosa al di là di ogni immaginazione. E‘ vero che tra le gambe aveva un piccolo cazzo, ma sotto c’erano due grandi labbra vaginali polpose, rosee e lucide di umori, perfettamente depilate perchè come mi disse dopo i peli le davano fastidio al clitoride, il tutto sormontato da un triangolino sul monte di venere.
Uno spettacolo insomma, come diciamo dalle nostre parti: 3 chili di fica, buon peso…Mi ci fiondai e presi a leccarla avidamente, spostai in alto il clitoride e passai la lingua tra le labbra della fica leccandole gli umori che scendevano copiosi, aveva un buon sapore. Glielo presi in bocca e presi a succhiarglielo…Il suo corpo era attraversato da continue scariche, alternavo succhiate a leccate ed iniziò a godere urlando „Oh Dio che bellooooo!!!!…succhiami!!!!!, leccamiiiii!!!!, fammi godere!!!! non fermarti“, e più leccavo più si bagnava. La sua fica secerneva umori bianchicci e attaccaticci ed era diventata parecchio scivolosa. Godè in modo scomposto, poi si accasciò come una bambola inanimata, ma non le diedi tregua. me la misi sopra, lei me lo prese in mano tentando di infilarselo, ma io le dissi di lasciare fare a me. Glielo misi tra le grandi labbra in modo che il suo clitoride fosse schiacciato tra il suo pube e il mio cazzo e le dissi di muoversi avanti e
indietro. Così fece per parecchi minuti continuando a godere e a bagnarsi, finchè facilitato dagli umori il mio cazzo trovò il suo naturale buco. Le uscì un urlo strozzato ed iniziò a muoversi in modo scomposto, la feci fermare e le spiegai che doveva fare dei movimenti circolari, alternandoli a movimenti avanti e indietro e poi su e giù. Imparò in fretta e riprese a godere, il suo respiro era corto e affannoso, tipo le donne quando stanno per partorire, iniziò poi a gridare frasi scomposte „Me lo sento tutto dentro….mi stò sfondando…che bellooooo!! Che bel cazzo che hai!!..scopami….fammi godere…sto impazzendoooo!!!!“ Me la stesi su di me e iniziai a scoparmela forte, le ero tutto dentro e il succo del suo godimento si spargeva sulla mia pancia. Finito di godere si tolse improvvisamente e si stese rannicchiata a me, ma io ancora a cazzo duro la stesi nella classica posizione del missionario e la penetrai. Dio come scivolava, bene era come un coltello caldo che penetra in un panetto di burro. Le alzai le gambe sulle mie spalle, io ero in ginocchio e con la destra le strizzavo le tette mentre con il pollice della sinistra le carezzavo il clitoride. Era uno spettacolo vederla godere sotto i miei colpi, il suo corpo era un susseguirsi di scosse e brividi mentre mi urlava di chiavarla forte, che voleva ancora godere. Le chiesi se era protetta, mi rispose di no ma che non faceva niente in quanto era sua intenzione fare un altro figlio. Accelerai il ritmo e pizzicandole forte il clitorite tra le dita venimmo insieme tra le sue urla „scopami….sbattimi…oh Dio ci sono…ecco vengo, vengooo, vengoooooo….mi inondiiiiiiii…mi piace…..come sei caldooooo“. Ci riposammo, in attesa del secondo round, bevemmo perchè avevamo la gola riarsa. Poi lei si mise inginocchiata di lato e iniziò a succhiarmelo, con la destra le carezzavo piano il clitoride gonfio e non ci mise molto a farmelo rizzare di nuovo. Quando fui pronto le chiesi di girarsi „che vuoi fare?“ „Niente“ risposi, „Solo sfondarti per bene“. Si girò e inginocchiata a gambe chiuse con le tette e la testa appoggiate al letto, vedevo la sua fica bella in evidenza, appoggiai la cappella e spinsi…fui risucchiato dentro di lei e iniziai a
pompare. La chiavavo forte schiaffeggiandole il culo e vi risparmio le urla e le frasi che mi diceva. A quel punto persi la testa come poche volte mi è capitato nella mia vita e, in quel momento, feci una cosa che non era da me, lo sfilai dalla fica e con un colpo solo me la inculai. Fui subito dentro di lei, facilitato dagli umori copiosi che le erano colati sul buchino nelle precedente scopata e dal mio cazzo lucido e ben lubrificato. Un potente grido le usci di bocca e fece dei movimenti scomposti per cercare di rimuovere il corpo estraneo. Più si muoveva e più le andavo a fondo: „Togliloooooo…mi stai facendo un male caneeee..toglilo per carità….mi sfondiiiii“ „Buona“ le dissi „ora passa e vedrai che godi“, ma lei niente, continuò per un po a gridare, poi, forse vedendo che era inutile cominciò a rilassarsi iniziando ad assecondare i miei movimenti, all’inizio leggermente, poi iniziò a muoversi avanti e indietro venendomi incontro. „Lo tolgo?“ le dissi „No, lascialo lì dov’è, anche se mi fa male sta iniziando a piacermi“. Raccoglievo gli umori che colavano dalla fica e me li spalmavo sul cazzo continuando ad incularmela. Quando fu bella larga e ricettiva iniziai a muovermi sempre più velocemente mentre con una mano le masturbavo il clitoride. Iniziò a godere „Sfondami…spaccami il culo…da oggi voglio essere una troia…che belloooo!!!! Non credevo si potesse godere cosììììì….Chiava la tua puttana…inculami…“ Presi ad alternare le profonde inculate a violente penetrazioni in fica, finché sentendola scossa da un violento orgasmo me ne venni nel budello stretto. Mi accasciai su di lei e stemmo così, stesi l’uno sull’altra col mio cazzo che iniziava a perdere consistenza nel suo culo. Volse lo sguardo verso di me, le dissi „Scusa per prima ma ho perso la testa, non è da me fare certe cose senza prima chiedere se sono gradite“ „Non preoccuparti, anche se mi hai fatto molto male ora sto bene ed ho scoperto un nuovo modo di fare l’amore“ Ci baciammo e stemmo per un poco abbracciati, ma oramai si era fatto tardi e dovevamo lasciarci. Mi disse „questa è stata l’unica volta che ho tradito mio marito, sono stata benissimo con te ma la cosa finisce qui. Amo mio marito e mio figlio, spero che capirai e non mi creerai problemi“ „Tranquilla“ le dissi, “ Anche io sono stato bene e neanche io voglio problemi né voglio creartene“.
Ci lasciammo con un ultimo bacio da amanti. Il pomeriggio non scese in spiaggia e neanche il giorno dopo. La rividi l’ultimo giorno di vacanza, scese teneramente abbracciata al marito con il figlio nella mano. Ci salutammo e trascorremmo la giornata in chiacchiere finché, approfittando di un momento che eravamo da soli sul bagnasciuga le chiesi se andava tutto bene. Mi disse „Si, meravigliosamente bene, ho messo in pratica con mio marito parecchie cose che ho fatto con te. Pensa non avevamo mai parlato di sesso, per pudore, io verso di lui e lui verso di me. Ora ci siamo chiariti e siamo giunti alla conclusione che mai più dovremo tenere nascoste e nostre fantasie. Mi ha chiesto di dargli il didietro che desiderava da anni ma per paura di ferirmi non me lo avevo mai chiesto. Mi è piaciuto farlo, forse perchè con lui c’è amore e l’unico mio rammarico è che non è stato il primo, ma non importa, se non era per te probabilmente tra noi sarebbe finita male col passare degli anni“ Con una punta di invidia verso quella coppia innamorata, sinceramente le dissi “ Sono contento per te e per lui, però fatti viva, mi piacerebbe sapere come ti vanno le cose. Scrivimi da casa, mi farà piacere“ „Sono sicura che lo farò“. Il pomeriggio tardi le rispettive famiglie si salutarono con casti baci sulle guance con la promessa/speranza di rivederci l’anno successivo, lei mi baciò sulla guancia destra e mi sussurrò all’orecchio „Grazie!!!“
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