Angelica-ORIGINS (Italiano)
I bambini sono molto più naturali, liberi nelle scelte e non si fanno tutte le famose “ pippe mentali“ che poi sopravvengono da adulti.
Io a 12 anni mettevo (però di nascosto, più per timidezza che per timore di punizioni…) sempre calze (e quando potevo reggicalze) di mia madre, non mi sentivo né anormale né disadattata. Era un grande piacere e lo facevo. Avevo scoperto cassetto nel suo armadio con belle calze e alcuni reggicalze, o spesso erano appese in bagno ad asciugare. Non avevo scuola il sabato mattina ed era il giorno da passare in calze per me, lo aspettavo con ansia, i miei lavoravano. Poi verso i 13 anni avevo 35-36 di piede, che era anche la misura della mamma ( che era piccolina), quindi che piacere quando ero sola, fare cose, vedere cartoni animati, fare i compiti in reggicalze e tacchi, e avevo 13 anni…
(Certo adesso sorrido perché se mamma aveva negli anni ’83-84 calze e reggicalze, forse tanto casta e „tutta dèdita alla casa“ non era.., forse la mia passione è ereditaria 🙂
Ma… avevamo una cameriera ciociara di età, sui 40, molto dolce, che si chiamava Armandina, in genere avevo 1 oretta prima che lei arrivasse a casa, e la sfruttavo tutta per stare con calze e tacchi. Ripeto, non mi ponevo il problema se ero un bambino e non una bambina, mi piaceva ed ero felice.
Solo che una mattina…ero in bagno per mettere calze e non mi ero accorto che la donna ( Armandina) era già arrivata a casa perché invece del treno l’aveva accompagnata il marito. Il bel bambino ( credo 13 o 14 anni potrei sbagliare.. ) esce quindi dal bagno con bel rumore di tacchi, reggicalze e calze e si trova davanti la donna di servizio! Lì avvene un „miracolo“ che ha condizionato – credo- la mia vita a seguire: invece di rimproverarmi e magari dirmi “ ma che fai, vergognati!“, che mi avrebbe complessato forse a vita, Armandina, che mi voleva molto bene, sorride e mi dice: „ma che bella signorina, sei molto carino anche così, tesoro, anzi molto carina!!“.
Che liberazione e felicità!
Credo che da quel momento qualcosa di libero e promettente si è fatto strada in me, era già erotismo ma ancora non lo sapevo..
Cmq diedi un bacetto come spesso facevo alla nostra governante, e una volta rotto ghiaccio le chiesi “ senti ma le ho messe bene, vanno bene così, sai tirarmele di più“? E lei sempre sorridendo e carina: “ le calze infilale sempre arrotolandole (io non lo sapevo), se sono troppo lunghe facci doppio bordo così, così accorci il reggicalze, così si allunga, devi stare più dritta quando usi tacchi ecc. ecc.“ e io tutta trepidante. Ogni volta che veniva le aprivo la porta in reggicalze e quasi sempre tacchi, e se non avevo nulla lei faceva faccia (finta)imbronciata e diceva: „mmm niente signorina oggi?“
Una volta mi portò un paio di OMSA nuove comprate alla Standa: le prime della mia vita!
Non ho mai capito, negli anni a venire, se questa sua tolleranza e simpatia per una evidente tendenza ma me mostrata, erano dovute a una semplice saggezza e “ naturalezza“ popolare, o se rivelasse un fondo di perversione o una vena di lesbismo; so che ero “ signorina“ ogni volta che eravamo sole, avevo capelli lunghini e con un po‘ di rossetto che a volte lei mi metteva ero davvero carina e femmminile. Una bambina..( ma tacchi reggicalze a 13 anni, un futuro già scritto…).
Devo dire poi che adoravo stare in cucina con lei, sempre in calze, mettere grembiulino e fare faccende, mi teneva a pulire fagiolini, mi mi faceva grattare parmigiano, mai ero così felice come stare in cucina con la donna in tacchi e calze.
Sentivo che eravamo le 2 cameriere di casa ed mi faceva piacere…la mia natura sottomessa già era evidente dunque.
IL MIO DESIDERIO MAI ESAURITO DI FARE CAMERIERA PER MASCHI DOMINANTI, CHE HO SEMPRE ANCHE ADESSO, DERIVA FORSE DA QUEL PERIODO.
A 14 anni camminavo perfettamente in tacchi anche se…ho dovuto poi smettere di sare scarpe di mamma, non avevo più 36…è durato 2 annetti, dalle prime scarpe troppo grandi finché ho potuto calzarle magari a fatica.
Lei mi parlava al femminile ma , cosa più importante, mi trattava con affetto da bambina.
Questo ricordo mi dice quanto io mi sia sempre sentita donna, e mai omosessuale o gay, generi per i quali ho però molta simpatia e solidarietà. Molti ma molti anni dopo sarei stata posseduta da molti maschi ma…mai -io- da maschio, mai successo!
Ero piccola/piccolo , non sapevo nulla della vita, a volte le chiedevo „Armandina, ma mi verranno fra qualche anno le tettine“? Lei era carina e mentiva:“ certo cara, tranquilla!“.
Senza quella semplice governante ciociara, forse non sarei mai diventata…Angelica, se fossi stata sgridata e repressa ( avevo un animo molto sensibile, già femminile, e soffrivo molto se rimproverata).
E forse per questo porto calze 24/7; inverno, estate, freddo, caldo, a letto, en femme, da maschietto, sempre.