ANGELICA BEGINS…IL MIO PRIMO MASCHIO…CHE CHOC!
Se qualcuno ha letto il mio racconto sulla mia infanzia, quando mettevo a 12-13 anni le calze e spesso i tacchi di mia madre, avrà capito che ho avuto sempre animo femminile. Ma come ho scritto in quel racconto, a quell’età non ci sono condizionamenti sociali, morali e familiari e per me fu assolutamente normale…poi crescendo, la famiglia, la compagnie, la vita „civile“ ti condiziona e ti fa dimenticare la tua vera natura. Dopo l’infanzia ho vissuto da bel ragazzo „normale“, carino, cercato dalle ragazze, bellissimo fisico, insomma dai miei 15-16 anni fino ai miei 27-28, vita „etero“ da bel ragazzo di successo.
Sempre con passione per le trans, e scopavo spesso una bella trans, che era molto bella e femminile ma anche dotata, e ci teneva a farmelo vedere e voleva che la toccassi scopandola, cosa che a me non dava nessun fastidio. Fin dai primi incontri mi diceva che avevo gambe e culo splendidi e femminili, mi diceva sempre che un giorno voleva vedermi con calze e tacchi, io – forse per la mia natura che al momento reprimevo- avevo sempre gambe lisce e depilate…Lei fu molto subdola, perchè ha cominciato a dirmi che si eccitava se la scopavo indossando (io) calze e reggicalze.
Rimettere calze, dopo tanti anni, e legare i reggicalze mi diede una grande scossa emotiva. Ormai di ero abituata, quando la vedevo, alle mie gambe velate in nylon in amplessi erotici, arrivavo e mettevo calze subito come prima cosa .
Ma ero sempre „maschio“ che la scopava. Ma lei, natura di attiva dotata, aveva altro in mente.
Un giorno mi disse che aveva „problemi al culetto“ ma era sicura che gli avrei fatto un bel pompino. Prima che potessi pensarci, mi ha spinto in basso e mi ha detto “ dai, inginocchiati…“e senza che avessi tempo di cominciare, ha preso la testa e si è scopata la bocca. Mugolava e mi diceva “ ma succhi da dea“, poi: “ sei una puttana lo sai?“ „Adesso lo prendi in bocca ogni volta“. Quandoci siamo salutati quella sera mi ha detto “ ciao puttana“ e da allora sei è rivolta a me sempre el femminile (cioè puttana o troia). Io ero confusa, ma in fondo eccitata.
Per 2-3 incontri sono arrivato(a), messo calze, lei sul letto a cazzo duro e io subito a farle un pompino, e mi accorgevo che succhiando mi accarezzavo cosce e gambe velate e lo mandavo divolta in volta più in fondo in gola.
Poi una volta….mi ferma mentre spompinavo e mi dice: “ oggi ti scopo amore“ (unica volta che mi ha detto „amore“). Ero confusa; lei „tranquilla che non ti faccio male, però mettiti quei tacchi e quella parrucca“. Lo feci prima di poterci pensare, e fu la prima volta che camminai verso un letto in tacchi per farmi scopare. Mi mise parecchio Luan, e cominciò….un urlo quando si aprì il mio culo solo per far entrare la sua punta (doveva averlo sui 18 cm direi)!. Dissi „esci, esci!“, ma lei saggiamente (?) rimase dentro dicendo -testuale- „non stringere, spingi come quando vai di corpo!“ (Uso‘ espressione molto più terra-terra….) e quando mi sentì rilassare lo sfintere dolcemente lo spinse fino in fondo. Caso strano quando fu tutto dentro il dolore iniziale sparì in pochi secondi. Certo non posso dire che mi piacesse – ancora- ma lei avvertì che quando spingeva io le andavo incontro col culo, ricordo che mi disse:“ ti piace eh, puttana“. Dopo 10 minuti ci dava dentro ben forte e mi uscirono i primi mugolii di piacere o degli „aahh!“ o „oooh!“ ogni volta che spingeva in fondo. Mi facevano impazzire ai lati della mia testa le ciocche bionde che oscillavano ad ogni colpo. Alla fine sporgendo le mie braccia dietro di me la presi per i fianchi, per spingerla dentro di me e finalmente mi uscì un liberatorio „scopami!!!!!“. Da allora i nostri incontri furono di quel tipo, e la mia mentalità cambiava. Quando avevo una sera libera pensavo „allora posso andare a farmi scopare“. La bocca le interessava meno anche se sempre cominciava da lì: amava il culo e il mio in particolare. Spesso dal bagno mi diceva “ mettiti pecorina sul letto cara“, arrivava da dietro e mi scopava subito senza ritegno. Spesso giochetti verbali tipo:“chi sei tu?“ e io:“una puttanaaa!“, poi provocatori tipo „che faccio smetto?“ e io „no ti prego, non smettere, scopami!“. In fondo la adoravo sia perché mi scopava ma soprattuto perché mi aveva „liberata“ di nuovo.
Andò avanti un bel pezzo, ma….nella mia mente era sempre una bella donna, con belle tette, fisico perfetto e femminile , che mi possedeva. L’idea che potevo eccitare un maschio e fare amore con lui neanche mi sfiorava (perlomeno a livello conscio). Un giorno….arrivo e la trovo non nuda ma in vestaglia, e mi dice: „oggi ci prepariamo meglio puttana viene Fabio, un bel signore molto amico mio e vuole conoscerti“. Quindi mi ha truccata ( anzi fatta truccare guidandomi con maestria – ancora la ringrazio della scuola-) poi bel body, camicetta bianca, mini cortissima jeans (come dimenticare mia prima „mise“?) scarpe (sue) nere, belle calze color carne scuro con riga. Rossetto rosso acceso…
Quando sono passata davanti allo specchio, è stato un colpo: ho visto una troia femmina, di quelle che se le vedi per strada inchiodi la macchina e te la fai indipendentemente da quanto ti chiede….).
Quando è arrivato Fabio, un bel signore sulla 50ina con occhiali e barba incolta, gli ha detto „Fabio questa è Angelica, te ne ho parlato, una mia creazione“ Ecco che sentii mio nome per la prima volta. Mi ricordo che Fabio disse:“ ma è deliziosa!“. E lei: “ io vi lascio, Fabio fai con comodo io sto nell’altro appartamento dalla mia amica“. Io ero confusa e imbarazzata rimasta sola con uomo, cosa che deve averlo eccitato. Però non tirò fuori il cazzo come mi aspettavo (forse temevo, non so), ma, seduti sul bordo del letto, cominciò a baciarmi, una guancia, leccare collo, poi passò alle vere pomiciate con lingua sempre più intraprendente e commenti tipo “ ma sei stupenda amore“, “ e chi ti molla più adesso“, „seti tutta femmina“ ecc.
Poi mi ha spinta dolcemente e mi ha fatto stendere sul letto con lui sopra a baciare ormai senza freni. Io piuttosto amorfa, poco rispondente ma neanche respingente. Secondo me ha capito benissimo che era il primo e si stava infoiando come un toro. Molto freneticamente si è levato pantaloni, mi ha detto di aprire le gambe che ha portato sulle sue spalle baciando caviglie gambe e calze, ha scostato il perizoma e mi è venuto sopra da davanti con tutto il suo peso.
Sono rimasta senza fiato quando il suo cazzo da zero, mi è arrivato dentro fino alle palle ( da davanti va davvero in fondo); ma non potevo neanche fare un sospiro perché avevo già sua lingua in bocca. Ero immobilizzata sotto di lui e scopata così a fondo che mi sembrava di averlo in gola. Lì mi sono resa conto che in realtà non avevo mai scopato…per quanto una bella trans ti penetri, scopi con una donna, „lesbichi“, ma un maschio è tutto diverso. Ti domina, ti senti dominata e anche umiliata e…donna.
Era cambiato come vocabolario: mi diceva tutti i sinonimi di puttana: troia, mignotta, sei una vacca da sfondare, sei solo una troia da godere, sei da letto ecc….Io ero sotto, e sentivo 2 forze che combattevano: l’educazione, gli anni da ragazzo etero, le fobie dell’omosessualità, e una gran voglia di lasciarmi andare, della mia vera natura che sbocciava allora dopo le avvisaglie adolescenziali.
All’improvviso quel viso che non avevo considerato e che stava sul mio, mi parve bello con la sua barba incolta; so che ebbi una specie di raptus liberatorio, lo afferrai per i capelli della nuca e gli dissi:“ sbattitela finché ti va la tua puttana“ e gli infilai tutta la lingua in bocca stringendolo con le braccia. Ero donna, senza ritorno. Gli tenevo la nuca e lo indirizzavo dove volevo baci o leccate, quando sbatteva forte gli mormoravo:“ amore,amore,amore“, sembra incredibile ma lo amavo.
Questa è in fondo la vera puttana, quella che si innamora all’istante di quello che la sta scopando.
Siamo andati avanti una buona mezzora ( sembra poco, ma scopando a quelle intensità è una eternità…). Ho finito con così tanti succhiotti sul collo che per 3 giorni ho inventato scusa per non andare a pranzo dai miei…
Poi…la sborrata…la mia amica trans non sborrava, non sapevo cosa volesse dire…. un maschio che ti esplode dentro…(protetto, neanche a dirlo ma dentro). E‘ una cosa di intensità unica, so che mentre mi avvinghiava e mugolava sborrando, mi è venuta questa precisa idea in mente :“mai più da maschio“! Cioè: ormai il sesso per me era quello.
Una bella cosa è che dopo sborrato non si è vestito e non mi ha lasciata, ma si è steso vicino a me, mi ha detto sottovoce belle frasi come “ sei stupenda“ e mi accarezzava gambe, cosce e nylon. Io…ero un’altra persona. Mi accesi sigaretta, ci conversai da civetta, eccitandolo ancora con bacetti; la mia voce era persino cambiata, più naturale, muovevo mani e tutto il corpo con più grazia a femminilità.
Quella notte chiesi il piacere alla mia amica trans di lasciarmi uscire così com’ero, en femme, una volta avrei avuto paura „di esser vista“, ora DESIDERAVO esser vista. Avevo così paura di perdere quel momento magico e tornare come prima, che a casa mia sono andata a letto così. vestita (anche tacchi) con ancora l’odore della sborra, della saliva, del sudore di Fabio , il mio primo uomo, colui che ha avuto il privilegio di cominciare a scopare un bel ragazzo con le calze, ma alla fine ha sborrato dentro una bella donna.
Il giorno dopo l’ho dedicato a comprare calze sia nere che color carne, reggicalze, minigonne, scarpe e stivali, camicette e body, parrucche e trucchi. Ho speso molto, ma consapevole che erano ben spesi, per Angelica. Fabio ha continuato a scoparmi spesso, viveva nelle Marche ma veniva regolamente a Roma, mi ha scopata dalla mia amica altre 2 volte, poi in motel, e poi da me. Ho anche imparato che sapore avesse la sborra.
Ma mi mancava ancora di passare allo stadio successivo: al momento il sesso per me era Fabio, non pensavo ad altri , ero come un anatroccolo che segue la prima oca che vede…; ma lui ha risolto tutto una sera.
Senza neanche chiedermi se mi faceva piacere, mi ha detto „porto un amico“. Biagio. Non un bell’uomo, grassoccio, ma un cazzo…e sono di nuovo cambiata quando ho visto Fabio che si eccitava vedendo Biagio scopando e gli diceva:“ sfondala dai, goditela questa puttana!“ mentre lui mi stava in bocca…Alla fine mi hanno messo 2 cazzi insieme nel culo. Ho dato di proposito il mio biglietto a Biagio davanti a Fabio e gli ho detto “ quando vuoi chiamami e mi scopi“. Fabio c’è rimasto male, da allora con lui gli incontri si sono diradati ma Biagio mi ha scopato decine di volte e ho fatto anche una vacanza con lui in casa al mare nelle Marche in estate scopando giorno e notte.
E Fabio ha capito che da qual momento poteva scoparmi ma doveva condividermi con tanti altri. Se l’è cercata!
Se dal primo incontro con Fabio ne ero uscita donna, da quall’incontro ne sono uscita una puttana per tutti.
Penso fosse la mia natura e il mio destino…anche se mi piacerebbe trovare un compagno affettuoso e porco da far godere in esclusiva….oggi, dopo aver fatto sesso con centinaia di maschi, sarei forse pronta ad essere di un uomo solo che lo volesse.
Ma parafrasando Samuel Beckett….ASPETTANDO GODO…..