Al cinema con mia suocera
Racconto trovato in rete su xhamster.
Un paio di mesi fa ero a milano per lavoro, come faccio sempre prima di tornare a Genova dove vivo con mia moglie, passo a trovare mia suocera che è una bella signora di 55 anni, nonostante la sua età è ancora una bella donna con uno sguardo profondo che mi ha sempre affascinato.
Quando sono arrivato a casa sua lei era tutta elegante pronta ad uscire.
„Stai uscendo?“
Le chiesi pronto a girarmi sui tacchi e ripartire.
„Si sto andando al cinema.“
Mi disse lei facendomi un bel sorriso.
„Cosa vai a vedere?“
Le chiesi che film andasse a vedere mentre eravamo già in ascensore, devo confessare che non mi ricordo bene quale fosse il titolo ma poco importa, quando fummo in strada le proposi di darle un passaggio in auto fino al cinema, dopo qualche convenevole lei accettò di buon grado, gli aprii lo sportello per farla salire e in attesa di poterlo richiudere mi ritrovai spettatore di una bella scosciata con tanto di autoreggenti che non avrei mai sospettato potesse indossare, l’immagine di quel lembo di coscia bianca oltre il bordo nero delle calze mi si inchiodò nel cervello nonostante i tentativi di conversazione, continuavo a rivedermi quella scena maledettamente eccitante, sono un porco pensavo dentro di me, mentre lei mi raccontava quanto fosse difficile la vita di una vedova con le poche amiche ancora impegnate con mariti malaticci e rompis**tole.
Quando arrivai davanti al cinema la salutai e poi con finta premura le dissi.
„Aspetta…“
Scesi di corsa dall’auto, mi riposizionai ad aprirle lo sportello per farmi un replay della scosciata di prima infatti si verificò ma ancora più evidente, la vidi entrare al cinema da sola tutta elegante con la borsa stretta tra le mani, restai per un attimo seduto in auto a pensare, ad un tratto presi la decisione di accompagnarla cercai un parcheggio ritornai al cinema e feci il biglietto, c’era poca gente allo spettacolo delle 18 nonostante il buio la trovai facilmente e andai a sedermi nella poltrona accanto.
„Che ci fai qui?“
Mi chiese sottovoce.
„Mi è venuta voglia di vedere il film con te.“
Le dissi senza molta convinzione tentando di darmi un’aria interessata ai titoli sullo schermo, il film era una cavolata pazzesca, io me ne stavo fermo respirando il profumo di quella donna ripensando alle cosce bianche in prossimità dell’inguine, mi chiedevo come fosse la sua figa, che profumo potesse avere la figa di una donna matura, ero perplesso ma attratto da quei pensieri su cui indugiavo ma che nel mentre erano scesi giù fino al mio cazzo che cominciava a irrigidirsi dentro i calzoni. Ad un tratto il film, fino a quel momento piuttosto noioso ebbe un guizzo proponendo una scena di violenza in cui il vecchio bavoso datore di lavoro violentava la sua giovane impiegata, per mia suocera era una scena raccapricciante che la costrinse a girare la testa nella mia direzione e nascondere il viso con una mano per non guardare, a me in realtà la stessa scena aveva s**tenato una reazione assai diversa e il mio cazzo era ormai durissimo,con senso di protezione verso la madre di mia moglie le cinsi le spalle con un braccio.
„Non guardare.“
Le dissi stringendola e tirandola verso di me, lei rassicurata si scoprì il viso, la vidi mentre osservava la scena che proseguiva sullo schermo, il vecchio datore di lavoro con le brache calate si agitava tra le cosce della ragazzina che ora non si agitava ma sussultava sotto i colpi di bacino dell’uomo, lo sguardo di mia suocera sembrava inorridito ma anche attratto dalla scena che anche io seguivo con la coda dell’occhio, ancora oggi mi chiedo come abbia potuto comportarmi così, resta il fatto che proprio mentre la scena si avviava alla conclusione presi la mano di mia suocera e me la poggiai sul cazzo durissimo.
Lei tentò di tirare indietro la mano e mi guardò con gli occhi spalancati.
„Cosa fai?“
Mi disse neanche troppo sottovoce, io restai muto con gli occhi fissi sullo schermo tenendole la mano bloccata sulla patta dei pantaloni, incredibilmente lei girò la testa verso lo schermo rilasso il braccio e la mano ma si adagiò sulla patta, si aprì e si richiuse serrandomi il cazzo ancora nei pantaloni,cominciò ad accarezzarmi l’asta a stringerla fino a quando aiutandosi con l’altra mano mi sbottono la patta, con abilità infilo la mano tirandomi fuori il cazzo, iniziò a farmi una sega delicatissima mi sembrava di essere tornato indietro di vent’anni, quando le compagne di scuola mi facevano le seghe seduti nelle ultime file del cinema parrocchiale, io restavo fermo immobile mentre lei continuava ora stringendolo più forte e facendola scorrere dalla cappella ai coglioni, con il braccio che le avvolgeva le spalle cominciai a tirarla verso di me, le accarezzai la nuca spingendogliela in modo inequivocabile poi le sussurai.
„Prendilo in bocca.“
Lei docile come un agnellino si chino su di me, dopo aver dato una leccata alla cappella se lo fece scorrere tutto in bocca e cominciò a spompinarmi nel buio della sala,dopo pochi minuti sentii il cazzo diventare ancora più gonfio e spingendole la testa per farle ingoiare quanto più cazzo fosse possibile le riempii la bocca di sperma, lei terminò il lavoro con sapienza con tanto di leccata e succhiatina finale sulla punta, restammo seduti ed abbracciati ancora qualche minuto poi le dissi.
„Andiamo via.“
In auto restammo in silenzio senza dire una parola, giunti sotto la sua casa si girò e mi disse.
„Sali, ti faccio un caffè.“
„Va bene.“
Risposi io, dopo aver parcheggiato rifeci la stessa scena per correre ad aprire lo sportello e guardarle le cosce, questa volta c’era tutta la sua consapevolezza, tant’è che allargò le gambe oltre il necessario dandomi addirittura la possibilità di intravedere i peli della figa che uscivano dalle mutande, appena entrati in casa sapevo che me la sarei chiavata così presi il telefono e chiamai mia moglie.
„Si amore sono passato da tua madre, sono a casa sua ma devo ancora passare da un cliente tardo un poco, si te la passo “
Appena mia suocera prese la cornetta in mano cominciai ad accarezzarle i seni e palpargli il culo.
„Si tutto bene e Sandrina come sta?“
Le tirai su la gonna, che spettacolo non avevo mai visto mia suocera mezza svestita, devo confessare che restai stupito nonostante l’età era in splendida forma, cominciai a frugarla tra le cosce, poi lei si piegò in avanti poggiandosi sul muretto che divide l’ingresso dal soggiorno e allargò le gambe, io le spostai le mutandine su di un lato mettendo in mostra una figa pelosissima, le infilai il cazzo in un colpo solo cominciando a sbatterla.
„Si… si… ti chiamo dopo…“
„Ma sei impazzito mentre parlo con mia figlia“
„Stai zitta ora pensa a prendere il cazzo come si deve.“
Le dissi e cominciai a sbatterla con quanta forza avevo,andai avanti una mezz’ora buona con lei che continuava a mugolare e ripetere.
„SII… SII… SII.“
null’altro che si, solo quando si accorse che stavo per venire mi disse.
„Ti prego non venirmi dentro.“
Io per tutta risposta tirai fuori il cazzo e le sborrai proprio sul buco del culo che reso viscido mi invitò a rientrare da dietro, il cazzo le scivolò tutto dentro il culo e lì continuai a sborrare fino all’ultima goccia, restai avvinghiato a lei per qualche minuto, poi estrassi il cazzo lentamente, lei si premurò di correre in bagno tornando con un asciugamani umido, mi ripulì accuratamente e mi baciò ancora una volta la punta del cazzo.
Quella sera scappai a casa ma da quel giorno Milano è diventata la piazza più importante per i miei affari, anzi per il mio affare che mia suocera sfrutta con molta abilità.