7 Orgasmi Al Giorno, Tolgono La Sborra Di Torno!
Mi sono sempre chiesto: quanti orgasmi puoi avere al giorno? Uno? Due? Tre? DIECI? Ed ogni volta che vieni, l’abbondanza di sperma é sempre la stessa? Cercando in Rete e leggendo qualche intervista ad attori di Film per adulti, una vera e propria risposta non l’ho trovata. Qualcuno si limitava a dire che per la loro professione, é importante seguire una dieta che gli garantisca vigore e consistenza al pisello durante le scene di sesso. In altre parole, dovevano mangiare piú una cosa piuttosto che l’altra, perché sembrava che servisse a produrre piú sperma. I medici scrivevano che per l’uomo tre o quattro é il massimo. Non mi hanno convinto. Cosí io ho preferito condurre un esperimento tutto mio. Niente diete particolari, nessuna vitamina piuttosto che la pasta, volevo semplicemente masturbarmi piú volte al giorno e vedere quale fosse il mio limite!
Decisi di partire il primo di un mese, cosí da poter tenere il conto meglio. La mattina che ho iniziato il test, é stata semplice. Mi sono svegliato come sempre a cazzo dritto, una particolaritá del sesso maschile naturale. E prima di andare a lavorare, ho iniziato a farmi una sega. In principio sul letto, classico movimento su e giú della mano fino a sentire la sborra salire. Mi fermavo qualche secondo, accarezzavo delicatamente la mia cappella e poi ripartivo a farmi la sega. OK masturbarsi, ma la prima sborrata della mattina la volevo bella abbondante! Cosí dopo almeno un quarto d’ora di masturbazione, tra stop & go vari, mi alzai dal letto con il pisello in mano, dritto, con la sborra che iniziava a salire lungo l’asta e mi diressi in giardino. Volevo sentirmi libero di venire all’aria aperta, ed avendo fortunatamente un giardino lontano da occhi indiscreti, continuai tranquillamente a farmi la sega camminando. Due, tre, quattro movimenti sempre su e giù….. cinque, sei….. finalmente mi libero del primo carico. Una lunga schizzata parte dal mio cazzo, poi una seconda, ed una terza… infine tolgo la mia mano e lascio che il mio pisello sborri da solo, senza aiuto. Altri schizzi partono in diverse direzioni del giardino, sento le palle svuotarsi. Finalmente la sborra finisce, in terra un lago di sperma ed il mio cazzo che ancora per qualche minuto rimane dritto. Passeggio nel giardino per un pó, in attesa che si ammosci ed intanto qualche goccia di sborra esce ancora dalla cappella. Non appena torna flaccido, mi faccio una lunga pisciata per pulire la vescica, torno in casa, mi faccio una doccia e vado a lavoro. Primo orgasmo andato!
In questa giornata diversa, non metto né boxer, né slip. Volevo sentire il mio pisello sciolto nei pantaloni e comunque sarei stato libero di toccarmelo ogni tanto dalle tasche, in modo tale da farmi una masturbazione lenta, ma continua, durante tutto il giorno. Cosí ogni tanto mentre camminavo tra un ufficio e l’altro, tra una fotocopia e l’altra, mi toccavo il cazzo e le palle. Dovevo farlo con scrupolo e trovare il giusto equilibrio. Fondamentalmente i rischi erano due: il primo, che mi si drizzasse nei pantaloni (difficile poi da spiegare a chi c’era intorno a me). Il secondo, che sborrassi all’improvviso dentro i pantaloni (peggio ancora spiegare una macchia evidente di sperma lí davanti). Fortunamtamente avevo abbastanza controllo del mio cazzo, percepivo quando stavo per venire e mi fermavo qualche secondo prima. Verso metá mattinata sento nuovamente le palle gonfie e mi allontano verso il bagno. Dedico qualche minuto alle mie palle, le massaggio, le stiro, intanto il mio pisello ha un’erezione. Allora lo prendo in mano, faccio scivolare la pelle della cappella giú, scoprendola. Inizio a farmi un’altra sega e dato che mi ero toccato il cazzo per tutto il giorno, masturbandomi lentamente in tutti i modi, non ci metto molto a venire. Un lungo fiotto di sborra finisce sulla tavola del water, poi un secondo… avevo il cazzo talmente duro e non riuscivo ad indirizzarlo nel buco del cesso. Allora faccio piú forza con le mani e spingo quel lungo palo che ho in mezzo alle gambe verso il basso. Altri schizzi partono dal mio pisello direzione acqua del water. Atre lunghe sborrate ed infine spasmi del mio pisello senza eiaculare. Mi pulisco con delle salviette inumidite e rimetto il mio pisello nei pantaloni. Continuo la giornata lavorando ed ovviamente masturbandomi in qualunque momento. Palle nuovamente svuotate e secondo orgasmo del giorno andato!
Arriva l’ora di pranzo, i colleghi mi chiamano per andare con loro, ma declino l’offerta accampando la scusa di dover finire un lavoro al PC. In effetti era la veritá. Dovevo masturbarmi un’altra volta. Questa volta decisi di usare un metodo classico: pisello in mano e sito per adulti. Feci uscire il mio cazzo mezzo moscio dalla chiusura lampo e cercai qualche foto di ragazze nude nel Web. Spalle al muro, viso verso la porta del mio ufficio, con una particolare attenzione ad eventuali sorprese e la sega poteva partire. Alle prime foto di ragazze nude, con posizioni da far invidia ad un contorsionista, giá sentivo il mio pisello gonfiarsi. Ed ancora non avevo iniziato a stimolarlo manualmente. Passai a fotografie piú specifiche, dove puoi scegliere anche il tipo di ragazza che te lo fá diventare duro: bionda, mora, tette piccole, con la fica pelosa e molto altro. Scelsi la fica naturalmente pelosa, quella che sempre mi aveva fatto impazzire. Vedere quelle ragazze cosí giovani, non depilate, stavano dando dei frutti. Il mio cazzo cresceva di dimensioni, sempre di piú, fino a diventare dritto. Poi ancora altre foto ed il mio cazzo che diventava sempre piú duro. Allora tirai giú la pelle e con un dito mi toccai il prepuzio, lo massaggiavo in senso orario e non. Quindi passai a farmi una sega classica con la mano sinistra, mentre con la terza caricavo altre immagini. Ne trovai una dove due ragazze more, con i peli della fica che arrivavano fino all’interno coscia, si masturbavano a vicenda. Sdraiate in terra, una di fronte all’altra a gambe incrociate, si strusciavano la fica una contro quella dell’altra. Mentre le osservavo, non smettevo di masturbarmi, ma stavolta ero talmente preso da quelle due, che pensavo di essere con loro. Cosí quando le vidi godere (probabilmente per finta) io venni insieme a loro. Mi ero talmente eccitato, che la prima schizzata non la controllai, non riuscivo a trattenerla. Una lunga sborrata partí verso l’alto tipo fontana e come un getto d’acqua, finí la sua corsa in aria per poi ricadere sulla tastiera. Prima di sporcare tutto, afferrai immediatamente un pacchetto di fazzoletti tirandone fuori uno e lo misi sopra la mia cappella appena in tempo per bloccare la seconda sborrata. Venni diverse volte, tante da riempire quel pezzo di carta di sperma ed usai quell’intero pacchetto per pulire tutto, soprattutto il mio pisello pieno di sborra. Ed anche il terzo orgasmo della giornata era finito!
Tornai di nuovo in bagno per pulirmi meglio e notai che le mie palle erano davvero svuotate. A differenza della mattinata, ora erano mosce e calate. Si staccavano dal mio pisello per diversi centimetri. Gli feci una foto per poi metterla on line su un paio dei miei profili su siti per adulti. Ero curioso di vedere quante persone riuscivano a ridurre i propri testicoli in quello stato. Andai a pranzo. Camminando sentivo le palle dondolare nei miei pantaloni. Una bella sensazione. Una volta alla mensa aziendale, tra un primo ed un secondo, chiamai sul cellulare una mia amica di scopata. Di quelle che vedi ogni tanto, solo per farci sesso, le chiamano scopaamica! Le chiesi se gli andava di vederci la sera per una cena… il resto era prevedibile. Accettó linvito. Ed anche la serata era organizzata. Faceva parte del test. Volevo vedere, a mio rischio e pericolo, se dopo tre (ma la quarta era in programma) masturbazioni con relative sborrate, il mio cazzo era in grado di res****re ad una scopata! Una volta in ufficio, terminai gli ultimi impegni lavorativi, senza perdere di vista l’obiettivo primario: vedere quanto sperma riuscivo a buttare fuori dalle mie palle in un giorno. Cosí dopo aver finito il mio turno, feci un ultimo giro in bagno e con il mio pisello ormai in evidente stato di lavoro „straordinario“, cercai un’altra sborrata. Mi abbassai i pantolani per l’ennesima volta e cercai freneticamente di farmi un’altra sega. Lo ammetto, ci misi un pó, ma dopo diverso tempo di stantuffi su & giú lungo il mio cazzo, ebbi un’erezione accettabile. Quel tanto da permettermi di continuare a martoriare il mio pisello fino allo sfinimento. Infine, dopo un lungo lavoro di mano, le mie palle mi regalarono un’altra schizzata… forse due o tre… a quattro non penso di esserci arrivato! Cosí, come sempre per pulirmi la vescica, feci una pisciata e presi la direzione di casa. E pure il quarto orgasmo aveva avuto successo!
Durante il rientro a casa, mi arrivó un SMS. La mia amica mi scriveva che non poteva più venire, perché si era dimenticata che il fratello rientrava da Parigi e doveva passare a prenderlo in Aeroporto. Potevo salutare la scopata. Allora decisi di apportare modifiche al mio piano masturbazione. Prima di rientrare alla mia abitazione, decisi di passare in un supermercato, nelle cui vicinanze c’erano ragazze particolarmenre int****ndenti (ci siamo capiti). Una volta fuori e dopo aver comprato prodotti inutili, giusto per avere un alibi, mi lasciai avvicinare da una donna:
-„Ciao, mi chiamo Cinzia. Non só come dirtelo, ma ho dimenticato il portafoglio a casa e non só come fare la spesa. Se mi presti qualche euro, poi ci mettiamo d’accordo su come e quando dovró restituirteli“ Disse lei.
Di scuse per agganciare un uomo ne avevo sentite, ma questa le batteva tutte. Comunque erano soldi spesi per scopi (o scopare… OK, piccola battuta) scientifici. Cosí ci appartammo in un posto nascosto, lontano da tutto e da tutti. Una volta isolati dal mondo, mi slacció i pantaloni, li tiró giú e vide subito il mio pisello.
-„Oh….. ma vedo che sei giá pronto, senza mutande“ Notó lei.
Si mise subito all’opera, inizió a toccarmelo e metterselo in bocca. Ancora tra lo stato di flaccido e semierezione. Continuó senza fermarsi a farmi quel lavoro di bocca, ma il mio cazzo ci metteva piú tempo del solito a diventare bello tosto. Meno male che non stavo con la mia amica. Sai che figura! La donna mi guardó come per dire perché non reagissi a quel bocchino. Allora cercai uno stimolo suppplementare, mentre lei continuava a masturbarmi, misi entrambe le mani nella sua scollatura per toccargli le tette. Mi lasció fare, visto gli scarsi risultati della sua bocca. Iniziai a toccargliele, a stringerle, a strizzarle. Finalmente il mio pisello si sveglió, lo sentivo crescere, gonfiarsi nella bocca della donna. Ma poi lo sfilai, tolsi anche le mie mani dalle sue grosse tette, ed afferrai le sue per guidarle verso il mio pisello. Lei capí subito che volevo che mi facesse una semplice sega. Non capiva, ovviamente, che volevo vedere con i miei occhi quanto sperma riuscivo a tirare fuori dal mio cazzo Cosí inizió a masturbarmi con il sistema classico: mano su e giú lungo l’asta. Dopo pochi minuti la sborra saliva lungo l’asta per uscire con una lunga schizzata dalla mia cappella. La presi in pieno dentro il naso e le feci fare uno s**tto indietro. Ma forse era abituata, perché non si fece distrarre e la sua mano continuava a farmi quella sega provocandomi un’altra schizzata e poi una terza. Infine, nonostante lei continuasse, il mio cazzo pulsava senza sborrare. Palle sempre piú svuotate. Poi lei si alzó, gli diedi „un’offerta“ e se ne andó. Tornai nella mia auto, di nuovo con le palle che arrivavano quasi alle ginocchia dentro i miei pantaloni. Quinto orgasmo avuto con successo!
Le mie palle erano sempre più mosce, ancora poco e avrebbero toccato terra. Arrivato a casa, ero indeciso se riposarmi o andare in piscina. Nessuno dei due. Scelsi di farmi una corsa nel quartiere. Scarpe da ginnastica, tuta e via. Iniziava a fare buio e le giornate si stavano accorciando. Ma la mia ora di attivitá sportiva nessuno me la toglieva. Mentre correvo, sentivo le mie palle sbattere contro le gambe insieme al mio pisello. La sensazione era un misto tra dolore e piacere. Sentire i testicoli rimbalzare in alto e basso per la forza di gravitá, tutto sommato mi piaceva. Allora per aggiungere nuove sensazioni a quel nuovo modo di masturbarmi, mi fermai qualche secondo in un angolo buio, presi in mano il mio pisello, ed abbasai la pelle giú scoprendo la cappella. Poi tornai a correre. Ora la stimolazione della corsa era aumentata: le palle continuavano a rimbalzare come palline da ping pong mentre correvo e la mia cappella che strusciava libera sulle mie gambe, mi stava procurando un intenso piacere. Non mi fermai per un bel pezzo, fino a quando, con un dolore ai testicoli, decisi di fare una sosta e di provare a masturbarmi per la sesta volta. Cercai rifugio in un parco isolato, era quasi ora di cena e probabilmente non sarebbe passato nessuno. Nascosto dietro una siepe, abbastanza riparato, mi tolsi del tutto i pantaloni. Ora il mio cazzo ero libero, all’aria aperta. Nonostante l’intensa giornata di „lavoro“, sembrava pronto per un’altra sborrata. Forse. Mi sdraiai e con la pancia rivolta a terra, sfregai il mio pisello sull’erba. Non era una fica, ma sentire quel fresco sul mio cazzo, non mi dispiaceva. Simulai un rapporto sessuale, muovendo e strusciando il bacino dal basso verso l’alto e viceversa, in attesa che il mio pisello diventasse duro per poi venire. Ci misi un pó, ma finalmente percepivo lo sperma fermentare nei miei testicoli. „Andiamo Chase, puoi sborrare per una sesta volta!“ dissi a me stesso. Continuai a scoparmi il prato, fino a quando, dopo lunghe strusciate, avvertii un piacere in mezzo alle mie gambe. Sentivo il mio pisello pulsare, probabilmente stavo sborrando. Uso il condizionale, perché quando mi alzai, non vidi sperma sul prato. Ma guardando attentamente la mia capella, rossore a parte, vidi delle goccioline di sborra sulla punta. Ero venuto senza erezione! Un pó come quando eravamo adolescenti e la mattina ci ritrovavamo bagnati. Sognavamo delle fiche da scoparci e ci sborravamo nelle mutande durante la notte, a cazzo moscio! Comunque conclusi che se anche non avevo innaffiato di sborra quel prato, quanto meno una schizzata gliela avevo data. In conclusione, pure il sesto orgasmo lo avevo avuto!
Indossai nuovamente i pantaloni della tuta e tornai a casa, correndo. Iniziavo ad avvertire un dolore ai testicoli, dovuto probabilmente anche al fatto che durante la corsa rimbalzavano in tutte le direzioni in mezzo alle mie gambe. Forse dovevo contattare un marchio di biancheria intima e proporgli un reggipalle da uomo, visto che il reggiseno lo avevano giá inventato… anzi, ora che ci penso, ecco perché le donne lo mettono: sentire le proprie tette, specialmente se belle grosse, andare su e giú, non doveva essere proprio piacevole. Una volta nella mia abitazione, prima di preparare la cena, feci una doccia. Ci voleva proprio. Guardando il mio pisello, non potevo non notare quanto fosse „esausto“. Ma ero deciso ad arrivare almeno ad un settimo orgasmo, nonostante fossi veramente al limite. Cenai nudo, il vantaggio di vivere da soli. Avere il mio pisello libero, mi aiutava nel test. Ogni tanto me lo toccavo, cosí… giusto per tenerlo sveglio! Dopo cena guardai un film per adulti, come ho giá scritto, mi serviva un aiuto, anzi… una mano! Ormai il mio pisello era stremato, stentava a diventare dritto. Certo, si era gonfiato, accennava un’erezione, ma non abbastanza per sborrare. Nonostante mi stessi masturbando durante la visione, ottenni l’unico risultato di far diventare il mio pisello rosso a forza di menarmelo! Ero quasi deciso ad arrendermi, quando mi venne in mente un’idea, un’ultima spiaggia. Il PC. Ma non con le foto, volevo alzare il tiro, mi serviva roba forte, dal vivo. Entrai in Rete con un mio profilo su un sito a luci rosse e cercai la chat. Giá la visione di tutte quelle donne e ragazze con le gambe aperte, iniziavano a farsi sentire. Ne trovai una che giá dal NickName, qualora la foto non bastasse, la diceva lunga: Bagnata69! Inizia la conversazione tutto sommato dicendo la veritá:
-„Ciao Bagnata69, quel numero é il tuo anno di nascita o é quello che ti piace fare?“
-„Ciao Chase… forse quel numero é entrambe le cose!“ Rispose lei.
E dopo una serie di frasi inutili, partimmo per fare quello che si fá in queste chat. Masturbarsi a vicenda. Gli feci vedere il mio cazzo in Web Cam dicendo se poteva svegliarlo. Non se lo fece dire due volte. Prima inizió a toccarsi ovunque, poi passó a massaggiarsi e leccarsi le sue grosse tette calate. Io intanto dall’altra parte dello schermo continuavo a farmi una sega. Finalmente il mio cazzo diventava dritto. Bagnata 69 poi si avvicinó allo schermo mostrandomi la sua fica liscia come il marmo. Si fece un ditalino che duró qualche minuto, la sentivo ansimare. Allora pure io mi misi in piedi davanti alla WebCam, modalitá zoom e pisello dritto davanti ad essa. Bagnate69 successivamente si mise seduta, ora era lei che si godeva lo spettacolo mentre uno strano oggetto se l’era infilato dentro la fica. Continuai a masturbarmi, su e giú con la mano, colpi secchi quando scendevo in basso a sbattere sulle palle con la mano… le sentivo rimbalzare sotto il mio culo… ancora movimenti a stantuffo, la sborra ora la sentivo… la sentivo salire… su e giú, su e giú… ecco, vengo… parte uno schizzo, poi un altro, ed un altro ancora… stringo con la mano destra con forza il mio pisello e con l’altra mi stiro le palle, tiro su la pelle chiudendola con la mano destra sulla mia cappella cercanco un’altra sborrata… parte un altro schizzo… ne segue un altro… infine il cazzo mi pulsa a vuoto. Io spingo, ma la sborra era finita, le palle stavano a secco! Rimasi qualce secondo davanti alla WebCam a cazzo dritto e sembrava che anche Bagnata69 aveva avuto la sua dose di orgasmo. Con la cappella che iniziava a afflosciarsi e con i residui di sperma che ancora colavano dalla punta, chiusi la chat, mi feci un’altra doccia e andai a dormire. Orgasmo numero sette terminato!
L’Esperimento era finito. Ma sono uno che ama le sfide e questo esperimento non vi diró quando l’ho fatto: forse la settimana scorsa, forse ieri o forse il mese scorso. Magari dieci anni fa! Non importa, questa cosa mi ha portato via tempo ed energie. Mi sono fermato a sette orgasmi, tutti con piú o meno belle sborrate. Ma ho intenzione di migliorarmi, di battere il mio Record, magari domani, forse oggi o magari….. l’ho giá fatto!