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Una gita in montagna (prima parte)

Finalmente dopo settimane di pioggia è arrivato il sole.
Non ne potevamo più di acqua e ci stavamo impigrendo tutti, cane compreso.
Scegliamo di passare finalmente una giornata a passeggiare, non ho voglia di guidare troppo e scegliamo il lago di Como.
Dopo pochi chilometri sono già nervoso, non siamo stati gli unici ad avere questa brillante idea e siamo subito in colonna.
Un’ ora di viaggio e mi rompo le s**tole di guidare, mi fiondo sul primo parcheggio libero e scendiamo verso la spiaggia. Altra pessima idea: nonostante siano solo le nove del mattino non c’è un solo metro quadrato libero, una folla peggio che Rimini.
Ormai indietro non si torna e decidiamo di fare una passeggiata tra i boschi, almeno si diverte il cane.
Ci inerpichiamo lungo una stradina che presto diventa poco più di una mulattiera, in pochi minuti siamo in mezzo ai boschi senza un anima viva attorno.
Poco oltre scopriamo una piccola radura poco visibile dalla strada che fa al caso nostro.
Un piccolo anfiteatro naturale circondato dagli alberi, con erba verdissima e una vista mozzafiato sul lago.
Piazziamo i teli che pensavamo di utilizzare in spiaggia e ci mettiamo comodi a goderci il sole.
Non gira un’anima, quindi mi spoglio e resto nudo come piace a me.
Al solito Ross è restia a spogliarsi, non accetta di mettersi nuda, devo ins****re per farla almeno restare in topless.
La settimana è stata davvero pesante e presto ci addormentiamo entrambi.
Mi sveglio dopo un po’ e guardo Ross stesa al mio fianco. Dopo tutti questi anni il suo corpo continua ad eccitarmi e mi ritrovo in un attimo col coso duro come un sasso.
Mi metto su un fianco accanto a lei e comincio ad accarezzarla lentamente.
Nel sonno borbotta di lasciarla in pace ma non smetto.
Non so se finga o meno di dormire, ma allarga leggermente le gambe, così riesco a scendere e accarezzarle la pancia lungo il bordo del costume.
Pian piano supero l’ostacolo dell’elastico e riesco a far scorrere la mano sulla sua patatina rasata di fresco.
Scendo in basso, separo piano le sue grandi labbra e scendo un poco fino all’apertura.
E’ bagnata fradicia.
Ruoto il dito ben lubrificato, ho voglia di fare il cattivello e la lascio penare.
Lei alza il bacino verso la mia mano e cerca di farsi penetrare.
La accontento, ma è talmente eccitata che un solo dito non sembra bastarle, ne metto subito un secondo che entra facilmente.
Sfioro con le dita la parte alta della sua fichetta, proprio come piace a lei.
E’ davvero molto eccitata e solleva il bacino per sentire le mie dita ancora più dentro di sè
Le sfilo le mutandine e lei allarga istintivamente le gambe piantando i talloni a terra e sollevando ancora di più il culetto.
Ansima forte e rotea i fianchi, sta per venire.
Ha la bocca spalancata e respira a fondo, poi chiude di s**tto le gambe stringendo la mia mano tra le sue cosce, tenendomi contro di sé.
Come sempre aspetto che l’orgasmo si diffonda lungo il suo corpo, godendomi le strette ritmiche della sua passerina tutto attorno alle mie dita, so che tra poco gli spasmi scemeranno, lasciandola molle e soddisfatta in attesa che la penetri.
All’improvviso sento un rumore dietro di me, un piccolo ramo secco spezzato.
Allarmato, mi giro di s**tto e tra gli alberi a pochi metri da noi intravedo una sagoma accucciata.
Guardo meglio e scopro che è un ragazzo che ci sta guardando con un certo gusto.
po’ spaventato trattiene il respiro e resta immobile, ma non si è accorto che il cespuglio non nasconde completamente la sua sagoma. Riesco a vedere chiaramente la sua mano infilata nei calzoncini.
Fingo di non averlo visto e continuo a masturbare piano Ross.
Lei si agita, vorrebbe che la penetrassi, ma ignoro la sua muta richiesta, le accarezzo l’interno delle cosce divaricandole le gambe.
Con la scusa di succhiarle i capezzoli mi sposto leggermente di lato, esponendo chiaramente la sua fichetta allo spettatore.
Con la coda dell’occhio vedo che si è portato un po’ più avanti, ora è a non più di tre metri, separato solo da una piccola macchia di roselline selvatiche.
Sfilo le dita da Ross per accarezzarle il clitoride, così da mostrare bene la sua fessura, fradicia di umori.
Lo sento sospirare piano, da come si muovono le foglie sta indubbiamente massaggiando il suo uccello guastandosi lo spettacolo che gli sto regalando.
La situazione mi sta eccitando tantissimo, ma non so che fare.
Cercando di non farmi notare lo guardo bene.
E’ un biondino, giovane, molto carino. E’ senza maglietta ed il suo petto dorato di una lieve abbronzatura non ha neppure un pelo.
Ha gli occhi fissi in mezzo alle gambe di Ross e se lo sta massaggiando come un matto.
Tento il tutto per tutto, lo guardo sorridendo amichevolmente, spalanco decisamente le cosce di mia moglie e gli strizzo l’occhio.
Senza smettere di sorridere apro ancora di più con le dita la passera e gliela indico con un cenno del capo.
Ha il volto tutto rosso e la bocca spalancata.
A gesti gli indico di calarsi i calzoncini, lui esita, ma evidentemente non vede l’ora di dare sollievo al suo pisello.
Cala i bermuda a mezza coscia e finalmente vedo la sua mano che scorre lungo l’asta.
Ha davvero un pisello di tutto rispetto, lungo, sottile e leggermente ricurvo verso l’alto, con la punta piuttosto grossa e paonazza.
Solo al pensiero di vedere un così bell’uccello entrare ed uscire luccicante di umori da Ross mi fa quasi venire.
Il ragazzo non si avvicina, così gli faccio un inequivocabile gesto di invito con la mano.
Sembra esitare, si alza in piedi mostrando tutta la sua bellezza, è alto e snello, proprio un bel ragazzo come ho sempre desiderato per Ross.
Finalmente sembra decidersi e si avvicina di qualche passo. Ora è a poco meno di due metri da noi. Lo guardo negli occhi sorridendo con aria complice.
Intanto il mio lavoro su capezzoli e clitoride di Ross dà i suoi frutti e Ross comincia a venire di nuovo.
Con i talloni che sembrano scavare il terreno alza prepotentemente i fianchi inarcandosi tutta.
Lo spettacolo è decisamente troppo per il ragazzo che improvviso viene, lanciando lunghi e densi fiotti biancastri che con un ampio arco finiscono sul prato.
Neanche il tempo di ripigliarsi e si alza velocemente i calzoncini e scappa.
Affascinato da quanto ho appena visto non riesco a trattenermi e schizzo anche io sulle tette nude di Ross.
Lei apre gli occhi e mi guarda sorpresa. Farfuglio una scusa qualsiasi mentre lei mi guarda un po’ strano e senza dire una parola si infila gli slip e si asciuga lo sperma da pancia e tette con un fazzolettino di carta.
Con la scusa della pipì mi avvicino al nascondiglio del ragazzo ma non lo vedo più.
Sono però rimaste tracce della sua goduta, ampie chiazze traslucide che colano pigre dai fili d’erba.
Torno accanto a Ross e mi sdraio sul telo.
Chiudo gli occhi e vedo ancora davanti ai miei occhi la scena del ragazzino che si masturba forsennatamente guardando tra le gambe di mia moglie.
Presto mi torna duro e allungo la mano ad accarezzare pigramente la sua pancia.
Lei si mette su un fianco e mi guarda maliziosa.
Mi sorride senza una parola e prende in mano il mio uccello duro, lo smanetta pigra un paio di volte e poi, con una inaspettata agilità, si mette a cavalcioni sopra di me,
sposta di lato il costume e mi guida dentro di sè.
E’ calda, anzi bollente, e bagnatissima.
Si lascia cadere sopra il mio uccello, infilandoselo fin dove riesce.
Appoggia le sue mani sulle mie spalle e struscia la sua patata sul mio pube.
Poco dopo si butta all’indietro e comincia a cavalcarmi velocemente, ha gli occhi chiusi e si morde un labbro concentrata.
Le bastano pochi secondi per venire rumorosamente.
Si sdraia sul mio petto ansante.
Strano che sia venuta così in fretta, soprattutto dopo i due orgasmi che le ho procurato con le mie dita…
Mi viene un dubbio: che facesse solo finta di dormire e che fosse così eccitata a causa del guardone?
(continua….)

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LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 3)

LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 3)

– Ora tocca a te Claudio, fammi godere come ti ho fatto godere io……..- Mi spinse la testa verso il suo cazzo, io aprii la bocca quasi senza accorgermene ed il suo cazzo entro’ in bocca.

Mi meravigliai di me stesso, sia per il fatto di aver aperto subito la bocca e di non aver resistito e anche perche’ dopotutto, mi sentivo a mio agio con questo cazzo enorme in bocca e lui che mi spingeva avanti ed indietro la testa.

Cominciai a leccare la cappella ritmicamente mentre le mie labbra si chiudeva sul suo cazzo che entrava ed usciva dalla mia bocca sempre piu’ velocemente.
– Dai fammi godere ora……fammi venire in bocca, cosi’ dopo ti faro’ godere meglio e piu’ a lungo, quando ti inculero’.-
– Mi tirai indietro e provai a dire qualcosa. Volevo dire:-Non ma sei scemo tu non mi inculerai….non l’ha mai fatto nessuno……non voglio.- ma non riuscii a dire niente perche’ lui mi spinse la testa contro il suo cazzo e stavolta non la lascio, ma la tenne ferma.

Il cazzo mi era entrato tutto in bocca e mi toccava l’ugola, poi sentii il primo fiotto di sborra scoppirmi in bocca seguito da tanti altr. Mi sentivo soffocare e iniziai a mandare giu’ quella roba appiccicosa e leggermente salata, mentre lui teneva sempre ferma la mia testa sul suo cazzo. Lo sentii rantolare e gridare il mio nome, poi mi lascio’ la testa e il suo cazzo usci dalla mia bocca con un fiotto di sborra che mi colo’ sul petto sporcando il reggiseno di pizzo.

Avevo ancora la bocca piena di sborra, era venuto in un modo incredibile. Mi leccai le labbra e mi meravigliai anche di questo.
Lui si sdraio sul letto accanto a me a pancia in su.

Il suo cazzo sembrava morto, gli pendeva da una parte ma era ancora cicciotto e lungo.
Mi sembro’ naturale avvicinarmi a lui, e prenderlo di nuovo in bocca. Con la mano cominciai a masturbarlo mentre lo infilavo in bocca e iniziavo di nuovo a spompinarlo.
Sentii di nuovo la sua mano insinuarsi tra le mie cosce che ora erano attraversate solo dal filo di seta del tanga.

Con le dita sposto il filo di seta e comincio’ ad accarezzarmi il buchetto del culo, poi di tanto in tanto mi penetrava con il medio e subito usciva per rientrare velocemente dopo.
Il mio cazzetto mi venne duro, lui se ne accorse e me lo prese in mano.
Intanto il suo cazzo era di nuovo dritto e duro, allora lui me lo tolse dalla bocca e mi disse di sdraiarmi a pancia sotto

Immaginavo che cosa sarebbe successo poi, e da una parte avevo una fottuta paura, mentre dall’altra volevo che avvenisse. Stavo forse scoprendo finalmente la mia vera natura?

Mi venne dietro e mi tolse le mutandine, poi mi apri’ le cosce e sentii colare dalla sua bocca un fiotto di saliva. Lo sentii arrivare sul buchetto del culo, caldo e bagnato, poi sentii il suo dito spingere la saliva ben dentro il buchetto per lubrificarlo.
– Forse ti fara’ un po’ male, ma cerchero di stare attento. – disse lui, mentre io non riuscii a dire niente.
Sentii la sua cappella spingere contro il mio buco del culo, lo sentii penetrarmi a poco a poco, Percepivo la punta del suo cazzo farsi strada tra le pareti del mio sfintere, entrare, violarmi per la prima (e forse non l’ultima) volta il mio buchetto. Sentii il mio sfintere dilatarsi fino a farmi male, poi lo sentii fermarsi mentre percepivo il mio buco del culo che si richiudeva sotto il suo glande.
La cappella era tutta nel mio culo e gia’ mi sembrava troppo.
(continua)

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Avevo 20anni – La mia prima volta con una sconosci

Una sera, in compagnia di alcuni miei amici, siamo andati a ballare in una discoteca all’aperto in riva al mare. La discoteca era affollata, la voglia di trasgredire guidata dal consumo di alcolici schizzava alle stelle. Ricordo che notai una ragazza bionda, in carne, mi eccitava da impazzire, aveva un modo di fare che istigava il flusso sanguigno al mio pene. Vestiva una minigonna in jeans, una canottiera bianca e delle scarpe con la zeppa. Dalla scollatura della sua maglietta si poteva facilmente vedere il suo seno prorompente. Mi avvicinai a lei ma non ricordo come comincia a parlarle…sta di fatto che mi diede quasi subito confidenza. Parlammo per quasi mezz’ora del più e del meno e senza rendersi conto cominciammo ad inserire nei discorsi argomenti moooolto interessanti. Non potevo fare a meno di guardarle il seno, i capezzoli avevano cominciato ad inturgidirsi e lei aveva notato il mio sguardo dove si indirizzava. Aveva una bocca carnosa e già desideravo trovarla in ginocchio innanzi a me.
Continuammo a bere ed a guardarci per un poco, nessuna parola usciva più dalle nostre bocche, solo sorrisini e sbirciate. Ad un ceto punto le chiesi se le interessava andare a fare una camminata e senza dover attendere andammo fuori dalla discoteca. Nelle vicinanze del luogo vi era una cava ed indirizzammo il nostro cammino verso di esso, attraversammo della sterpaglia e li, a destra, trovammo una spiaggetta in ghiaia. Dopo esserci seduti il bacio s**ttò in automatico, le mie mani non sapevano dove soffermarsi, volevo tastare tutto il suo corpo, quel seno prorompente ed il suo fondoschiena mi eccitava da impazzire. Una sua mano scese sulla mia cintura, me la tolse e cominciò a sbottonarmi i jeans….ero così eccitato ed il mio uccello stava per scoppiare…quasi quasi mi faceva male da tanto duro che era. Con difficoltà lo tirò fuori e continuando a baciarmi cominciò a masturbarmi. Sentivo la sua mano delicatamente andare su e giù, sembrava quasi accarezzarlo, sentivo la sua pelle sfiorare la mia cappella….dovevo averla.
Io continuai a toccarla, a stuzzicarle i capezzoli, a leccarglieli…con una mano scesi sul suo ventre e notati che nemmeno me ne ero accorto….lei si era già alzata la gonna. Andai con la mano sulle sue mutandine, potevo sentire l’umido sulle mutandine, era eccitata anche lei. Cominciai a toccarla e nel cercare di spostarle le mutandine le i mi tolse la mano e se le sfilò. Che goduria, potevo sentire il suo pelo sul palmo della mia mano e con il medio potevo sfiorare, giocare con il suo clitoride. Il dito entrava ed usciva, sfiorava e poi rientrava. Di punto in bianco lei scese sul mio pene e cominciò, sempre delicatamente, a leccare con la punta della lingua la mia cappella. Ad un tratto sentii un caldo ed umido abbraccio tutt’attorno al mio pene e potevo sentire la sua umida e così apprezzata lingua strofinarsi al mio membro in un continuo movimento di sali e scendi. La mia mano nel frattempo era passata dietro la sua schiena e continuava con un dito a masturbala e con un altro dito provai a metterglielo dietro…le piaceva.
Ad un certo punto si alzò, si mise sopra di me e continuammo il rapporto con un bellissimo 69. Avevo quella magica visione, quelle due magnifiche natiche innanzi a me, con la lingua giocavo con il suo clitoride e con il dito masturbavo il suo ano. Venimmo tutti e due, il mio sperma venne ingoiato sino all’ultima goccia e lei continuò a succhiarlo nonostante un “leggero” dolore mi opprimeva per la grande sensibilità raggiunta in quel momento. Lo continuò a succhiare perché non voleva far ammosciare per troppo tempo il mio pene ed ecco li, dopo pochissimo, il mio pene ritornava duro e pieno di voglia. Lei si mise in ginocchio ed allargandosi la vagina con una mano mi invitò ad entrarle dentro. In quel periodo avevo sempre un preservativo con me, forse perché speranzoso di un incontro come questo. Misi il preservativo in fretta e furia intanto che con la lingua le continuavo a leccare la passera…posizione ancora oggi ricordata scomoda.
Infilai il mio pene nella sua vagina…era calda…bellissimo. Avanti ed indietro, avanti e indietro, forte e piano, movimenti rotatori…lei muoveva il suo corpo con frenesia, una mia mano toccava tutto ciò che poteva, le strizzava le tette, tirava i capelli, accarezzava la schiena….da tanto eccitato che ero stavo quasi male 🙂
Con l’altra mano, con il pollice, intanto le masturbavo l’ano. Lei quasi tremava e mi incitava a continuare….mi dava il ritmo…piano e veloce, piano e veloce. Fu una delle poche volte che venni in concomitanza della mia partner.

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La mia prima MILF

E’ la prima volta che posto una storia su questo sito e in generale, quindi sono un po’ impacciato, però spero vi piaccia, e di migliorare nelle prossime. Vorrei raccontarvi una storia che è successa l’anno scorso, nel mio primo anno da studente fuorisede, a Bari. Decidemmo con altri tre miei amici di andare in discoteca un sabato sera, dopo che tutti e tre avevamo concluso positivamente le nostre sessioni d’esame. Così, verso mezzanotte ci avviammo ad entrare nel locale, già un po’ brilli dal pre-serata: l’ambiente non era male, la musica era ottima, e le belle donne non mancavano. Dopo qualche drink, avendo incontrato anche due altre nostre colleghe di corso, la serata, tra musica e risate stava procedendo piacevolmente.
Vado così al bancone ad ordinare un altro drink per tutti i miei amici. -“Tre Cuba Libre”- gli dico, quando di fianco a me sento chiedermi: “Ma sei siciliano?”. Così mi voltai, e vidi davanti a me questa visione celestiale: poteva avere su una quarantina d’anni, capelli neri lisci, occhi castani grandi ed intensi, con questo vestitino nero che le scendeva sinuoso come seta dalle spalle fino alle cosce risaltandone tutte le forme che madre natura le aveva donato: aveva infatti una scollatura profonda che le risaltava e separava un seno imponente di cui le si intravedevano appena le trame del reggiseno di pizzo color rosso, i fianchi prosperosi che facevano da preambolo ad un culo ancora ben sodo e procace, appena sotteso dal vestito. Era insieme ad altre due sue amiche, anche loro molto procaci ed attraenti.
Così dopo un attimo di stupore le dico- “No, mi dispiace sono salentino”- sorridendole come un ebete. Lei ancora più stupita mi grida- “Dall’accento siete molto simili! Amo il Salento è bellissimo! Io ci sono stata l’estate scorsa e ci andrò sicuramente anche la prossima” -. Così iniziammo a parlare del più e del meno dei luoghi che aveva visitato e di quelli che potessi consigliarle, per poi continuare per altri discorsi: mi disse che era sposata e che suo marito però era sempre in viaggio per lavoro e faceva la commessa in un negozio d’abbigliamento. Così gli offro qualche cocktail, e tra qualche battuta e qualche complimento molto gradito da parte sua, notammo con sorpresa che stavamo parlando da parecchio tempo e che si era fatto anche abbastanza tardi: infatti i miei amici vennero a dirmi che, abbastanza stanchi, tornavano a casa e mi chiesero se volessi un passaggio visto che non abitavo proprio nelle vicinanze. Mentre ero in procinto di accettare, lei mi prese la mano con forza e mi sussurrò -“Posso accompagnarti io se vuoi..”-. Piacevolmente sorpreso e, non poco eccitato dalla sua proposta, accetto lasciando andare i miei amici, che facendomi di nascosto l’occhiolino, non nascondevano la loro invidia nei miei riguardi.
Parliamo un altro po’ e poi decidiamo di andarcene. Salendo in macchina decidiamo alla fine di andare a casa sua in modo da offrirmi qualcosa prima di rientrare, per farsi sdebitare dei drink: nonostante avessi bevuto non poco, la situazione si stava facendo troppo intrigante ed insolita per rifiutare. Appena entrati a casa sua, salimmo le scale e, stando lei davanti, mi sbatteva praticamente sotto gli occhi quel culo perfetto e potevo scorgere perfettamente il suo perizoma, anch’esso rosso. Iniziai ad eccitarmi, e a quel punto sentì qualcosa gonfiarsi vistosamente dentro i miei pantaloni, ma cercavo in tutti i modi di tenere a freno il mio amico per non fare brutta figura.
Aperta la porta, mi sussurrò di nuovo dolcemente -” Fai piano che il bimbo dorme”- Questa cosa mi eccitò ancora di più e il mio cazzo non voleva ormai più saperne di abbassarsi.
Mi mostrò orgogliosa alcuni suoi quadri dipinti da lei, che suo marito però non apprezzava, e così era molto contenta del mio interessamento. Ci sedemmo, e dopo aver bevuto qualche buon bicchiere di vino rosso, la situazione stava diventando decisamente incandescente: nonostante facessi finta di niente, lei notò il mio gonfiore sui pantaloni, imbarazzata, e cominciò a sfregarsi le gambe l’una con l’altra chiudendole: all’immaginare quale tripudio di umori ci potesse celarsi in mezzo a quelle stupende cosce, non potei più esitare e la baciai con violenza.
Fu una liberazione per entrambi, e lei super eccitata mi mise subito la mano sopra i pantaloni iniziando a strofinarla piano ma con forza. Dopo di che mi sbottonò i pantaloni, mi buttò con violenza sul divano e lentamente si avvicinò al mio cazzo: coperto dalle mutande iniziò a leccarlo con la lingua dolcemente andando su e giù, e soffermandosi un po’ di più sulla punta del glande. Ero eccitato come un toro, e il mio cazzo era ormai più duro del marmo. Mi leva finalmente le mutande e, guardandomi con un sorriso da vera porca, mi baciò il glande con le labbra coperte di rossetto, fino a quando se lo mise lentamente in bocca leccandomi contemporaneamente la cappella con la lingua roteando, partendo poi con un sali scendi sempre più veloce e intenso. “Oh Cristo sì!” ansimai forte, mentre godevo incredibilmente.
Lei si strofinava la mano sulla sua fica sotto il vestito, eccitatissima, così deciso a scoprire il suo tesoro, mi alzai, e mentre ci baciavamo in piedi appassionatamente, le levai il vestitino e incominciai a strofinargli il mio cazzo durissimo sul suo perizoma liscio di raso, completamente bagnato! A quel punto lei iniziò ad ansimare forte, mentre io premevo sempre di più col cazzo sul suo intimo umido di piacere.
La sbatto a mia volta con violenza sul divano divaricandogli le gambe, apprezzando il profumo intenso che il suo perizoma emanava. Lo tolgo con decisione, e mi butto a capofitto sulla sua fica rasata, leccandogli dolcemente il clitoride con la punta della lingua mentre le infilavo due dita dentro. Lei si agitava spasmodicamente di piacere, ed ansimava con forza mentre la sua vagina si bagnava sempre di più, fino a quando mi prende con violenza per i capelli dicendomi- “Scopami!”- Mi gira mettendosi di sopra e, levandosi il reggiseno, mi sbatte in faccia quel seno prorompente. Si strofina la fica sul mio cazzo, che si fa poi scivolare dentro con un colpo secco. A quel punto sia io che lei iniziamo ad ansimare forte e, mentre lei faceva su e giù con forza io le leccavo i suoi grandi capezzoli schiaffeggiandogli le tette.
Preso dalla foga, la prendo su di me e la sbatto con forza a terra: lei eccitatissima dalla mia voglia di dominarla, ansimando sempre più forte, mi prese i fianchi e li spinse contro il suo ventre. Iniziai così a sbatterla fortissimo, folgorato dai suoi lamenti di piacere, e spingevo talmente tanto forte che si potevano sentire gli scricchiolii del parquet, oltre che ovviamente l’impattare della mia pelle contro la sua. “Piano o svegli il bimbo” mi disse, ma più diceva così, più forte la trapanavo e più forte lei ansimava, mentre le sue tette meravigliose andavano su e giù armonicamente. Al culmine del piacere, lei mi disse-” Continua più forte ti prego, Vengo!”- e quell’attimo fu seguito dal suo orgasmo intensissimo, pieno di gemiti e spasmi e umori che fuoriuscivano a gogò dalla sua vagina, mentre mi abbracciava esausta.
Dopo di che, io arrapato come una bestia, la giro a ventre in giù, lei ancora eccitata sporge meravigliosamente il suo culo all’infuori, ed io mettendomi sopra di lei, gli schiaffeggio le sue chiappe sode, poi gliele separo e inizio a leccargli la fica bagnatissima mentre contemporaneamente le infilo un dito nel culo. A quel gesto lei inizia ad urlare di piacere, facendo su e giù con i fianchi, mentre io le infilavo interamente la mia lingua nella vagina e con il dito facevo dentro e fuori nel suo stretto buchetto.
Successivamente, le infilo lentamente il mio cazzo, tenendola dai fianchi e baciandole la schiena, iniziando poi a scoparla, dapprima dolcemente, e poi con sempre più forza.
La sborrata era imminente, così le dico -” Voglio venirti sulle tette”-. Allora lei mi dice con sguardo ammiccante -” Allora ti faccio una sorpresa”- dicendomi di chiudere gli occhi. Quando li riapro le sue tette erano piene d’olio, completamente oleate e lucide: Una visione paradisiaca! Se le accarezzava sensualmente toccandosi i capezzoli, e la mia voglia di venirgli addosso era ormai incontenibile. Mi misi di sopra al suo ventre violentemente sovrastandola, lei mi strinse il cazzo tra le sue abbondanti tette oleose, ed il mio membro iniziò a scivolare velocissimo ed intensamente, mentre lei mi guardava standosene con la bocca aperta sorridendo. Al culmine, le sborrai copiosamente sul suo bellissimo dècolletè e sul suo impareggiabile seno, inondandole anche la faccia. Lei continuava a sorridermi soddisfatta con quelle labbra ricoperte di sborra e rossetto.
Fu l’orgasmo più intenso e piacevole che avessi mai provato, nonchè la prima volta che ho scopato una MILF.
Ma la cosa che mi colpì di più fu che malgrado il casino il bimbo non si svegliò! 🙂

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LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 5)

LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 5)

– Oggi ho voglia del tuo culetto, ti vengo a prendere a scuola, liberati di mio figlio, ti aspetto in via Garigliano, la seconda a destra. Giacomo. – rimasi un po’ a pensare, era la prima volta che vedevo il suo nome, lo conoscevo da sempre come il padre di Giorgio.
– Ok – risposi. Avrei potuto dirgli di no, ma da quel giorno in cui mi aveva inculato per la prima volta, non facevo altro che pensare al suo cazzo e anche nel bagno della scuola mi masturbavo e sborravo pensando a lui.
Quando uscimmo dissi a Giorgio che dovevo andare da mia zia che abita li’ vicino e cosi’ mi incamminai verso via Garigliano.
Vidi subito la sua Mercedes blu parcheggiata, mi avvicinai e lui mi apri’ la porta da dentro, poi entrai.
Era eccitatissimo, lo potevo vedere anche dal bozzo nei suoi pantaloni. Non disse nulla, capivo che voleva fare qualcosa ma c’era troppa gente.
Mise in moto la Mercedes e si diresse fuori citta’. Appena fuori si fermo’ ,mi prese la testa e mi diede un bacio. Mi infilo’ la lingua in bocca e cerco’ la mia avvolgendola con la sua, mentre la sua mano si infilava nei miei pantaloni e mi tirava fuori il cazzo. Poi abbasso’ la testa e me lo prese in bocca. Me lo spompino’ per qualche secondo e io venni subito. Gli sborrai in bocca e lui lecco’ avidamente tutto.
Si tiro’ su, con il dorso della mano si puli’ la bocca leccandosi le labbra e mise in moto.
– Ora tocca a te – disse – fammi un pompino mentre guido.
Mi abbassai verso le sue gambe, tirai giu’ la zip, infilai la mia mano negli slip e lo sentii duro duro.
Lo tirai fuori e lo scappellai. – Dai prendilo in bocca, dai – disse prendendomi la testa con la mano e tirandola giu’ verso il suo cazzo. Feci appena in tempo ad aprire la bocca che gia’ lo avevo tutto dentro.
Comincio’ a spingere la mia testa su e giu’ mentre il cazzo mi arrivava fino in gola e mi sembrava di soffocare.
– Muovi la lingua, leccamelo, dai…….fammi godere……ti voglio sborrare in bocca come tu hai fatto a me. –
Sentivo la macchina andare sempre piu’ veloce, avevamo imboccato l’autostrada, con la coda dell’occhio guardai il contachilometri, andavamo a 180 km all’ora.
– Muovi la lingua…..succhiamelo…….accarezzami le palle…..dai…….. – eravamo a 200 all’ora. Sperai che sborrasse subito, avevo paura, e infatti non feci in tempo a pensarlo che un fiotto di sborra mi centro’ l’ugola e mi riempi’ la gola. Tossii, cercando di far uscire il cazzo dalla mia bocca, ma lui mi premette ancora di piu’ la testa sul suo cazzo mentre continuava a sborrare gridando, poi rallento’ e fermo’ la macchina.
Tirai su la testa, la bocca tutta sporca di sborra – Leccati le labbra…..non sprecare niente…..leccatele – mi disse. Obbedii, ormai facevo tutto quello che mi diceva. Poi riparti’.
– Dove andiamo – chiesi
– Nella mia casa al mare – rispose – li staremo tranquilli.
Arrivammo dopo circa 25 minuti. In effetti, essendo fuori stagione, non c’era nessuno. Parcheggio’ la macchina, prese una borsa dal portabagagli ed entrammo in casa.
– Vieni – ed entrammo in camera da letto. – Vai in bagno, lavati e mettiti questo – disse mentre mi dava uno shopper rigonfio – il bagno e’ la’ – aggiunse.
Entrai in bagno, mi tolsi i pantaloni e lo slip e mi accovacciai sul bidet. Mi lavai il cazzo ed il culetto, poi mi asciugai e aprii lo shopper.
Dentro c’era un completino da donna, un reggiseno di pizzo bianco con una mutandina alla brasiliana sempre di pizzo bianco. Lo indossai, era esattamente la mia misura, poi guardai ancora nello shopper, e vidi anche una parrucca bionda dal taglio liscio e corto. Non me la misi, ma uscii dal bagno portandola in mano.
Entrai in camera da letto, lui era sdraiato sul letto nudo e aveva il cazzo in mano, era duro, come prima in automobile e se lo stava menando con un movimento lento e ritmato.
– Metti la parrucca – disse – e vieni qui. – aggiunse.
Me la misi in testa – Vieni qui – ordino’, e me la aggiusto’ calandomela bene sulla testa.
– Come sei carina – osservo’ – sei proprio carina, la mia fighetta carina. –
Mi tiro’ a se’ e gli finii proprio sopra, mi prese fra le braccia e mi bacio, mentre sentivo il suo cazzo strusciarmi sulla pancia. Mi accarezzo’ le cosce ed il culo, poi si lecco per bene il dito medio e infilo’ la sua mano nella mutandina alla ricerca del mio buchetto del culo, poi, una volta trovato spinse il suo dito nel culo. Ebbi un sussulto, sentivo il suo cazzo sulla pancia ed il suo dito nel culo.
– Ti piace? – mi chiese. Ero frastornato, lo guardai con gli occhi semichiusi e dissi – Si –
– Ti piacera’ ancora di piu’ fra poco, quando te lo mettero’ nel culo. – Sentii il suo dito spingersi fin dove era possibile e poi mi bacio ancora in bocca.
Mi resi conto che ero completamente alla sua merce’, volevo che mi penetrasse subito, e non si fece aspettare molto.
(continua)

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LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 4)

LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 4)

Rimase una ventina di secondi cosi’, sentivo la sua presenza dentro di me, e sentivo anche i muscoli dello sfintere rilassarsi ed il bucheto dilatarsi, poi sputo’ di nuovo sul mio buco del culo e tiro un attimo fuori la cappella. Si avvicino con la sua testa tra le mie cosce e comincio’ a leccarmi il buco del culo. Sentivo la sua lingua entrarmi nel buchetto del culo mentre con la mano mi masturbava, e poi mi leccava le palle.
– You are my sissyboy, you are my little slut…..- mi diceva. – I wanna fuck your asshole……I wanna fill it with my load…..-
Mi lascio’ andare il cazzo e mi venne sopra da dietro, mise le sue mani sulle mie cosce , me le apri’ e diresse il suo cazzo verso il mio buchetto. Ci sputo’ sopra ancora una volta poi appoggio’ la cappella sul buco e spinse. Stavolta la cappella entro’ dentro tutta d’un colpo.

Comincio’ allora a spingere e ritirarsi con un lento andirivieni il suo cazzo mi penetrava per poi riescire piu’ duro di prima.
Mi meravigliai, mi piaceva, forse era quello che avevo sempre voluto e non lo sapevo. Il mio cazzetto diventava sempre piu’ duro mentre lui aveva ripreso a menarmelo quasi all’unisono con il suo cazzo.
– Hai un gran bel culetto, d’ora in poi sarai il mio sissyboy……ti inculero’ ogni volta che vorro’……e sono sicuro che lo vuoi anche tu, vero? –
Girai la mia testa verso di lui e lo guardai riuscendo solo ad annuire con la testa,non riuscivo a parlare, gli occhi erano semichiusi come se avessi fumato una canna, sentivo solo un gran piacere, sentivo il suo cazzo sfregare contro le pareti del mio sfintere e questo mi piaceva, cazzo se mi piaceva…… Sentivo crescere dentro di me un godimento estremo. Il suo cazzo mi stava sfondando il culo e mi piaceva, stavo per venire di nuovo.
– Vengo….vengo….sborro – gridai-
-Girati – mi disse -svelto, voglio che mi sborri addosso.-
Mi tolse il cazzo dal culo, mi girai, mi apri’ di nuovo le cosce e mi penetro’ tutto d’un colpo, mentre io emettevo un rantolo ed il mio cazzo gli sborrava fiotti di sperma sulla pancia.
Ancora piu’ infoiato, comincio’ a pomparmi il cazzo nel culo velocemente, mentre io continuavo a sborrare, poi fu la sua volta. Emise un grido che non aveva niente di umano, mi prese il cazzo in mano e spinse il suo tutto dentro il mio culo fino alle palle…poi sborro?.
Un fiotto caldo di sperma mi inondo’ il culo mentre lui continuava a pompare.
-Mi fai male….mi fa male…- gridai, ma lui non mi sentiva, continuava ad incularmi in preda ad un orgasmo incredibile.
– You are my slutty sissyboy…..I want your asshole just for me….-ripeteva e sborrava.
Lo sperma mi usciva dal buco del culo e mente lui mi inculava, il cazzo, che andava e veniva nel mio culo emetteva dei suoni simili a scoregge, poi mi si accascio’ sopra e rimasi cosi’ sotto di lui con il suo cazzo nel culo.
Ero sfinito e anche lui sicuramente. Piano Piano sentii il suo cazzo che si ammosciava e dopo qulche minuti scivolo fuori dal mio buco del culo insieme ad un fiotto di sborra misto ad un liquido marroncino.
Aveva esplorato le mie piu’ profonde intimita’ e ora era li’ accanto a me a pancia all’aria, con il suo cazzo moscio. Mi mise una mano sul cazzo, moscio anche il mio, e mi disse.
– D’ora in avanti sei mio…..nessuno lo dovra’ sapere…..quando vorro’ incularti….ti chiamero’ e troveremo un posto dove vederci. – e cosi’ dicendo si avvicino e mi diede un bacio in bocca.
Ancora una volta mi meravigliai e ricambiai il bacio infilandogli la mia lingua in bocca.
Non era la fine, era solo l’inizio.
(Alla prossima)

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Prima volta con donna sposata!

Inizio a dire che sono proprietario di una attività commerciale, e una domenica mattina un po’fredda entra una signora di circa 45 anni, è subito mi dice se sono nuovo! Io fiero della mia nuova attività aperta da poco, con orgoglio dico di SI! subito lei non perde tempo e comincia dicendomi che mi trova carino, gli piace il colore dei miei occhi! Subito ho sentito il mio pisello diventare duro, lei mentre parla mi accarezza le mani e si lecca le labbra, il mio pisello in quel momento diventa ancora più duro di prima! subito inizio pure io a toccare le mani e a guardare nella scollatura, ma non riuscivo a vedere nulla visto il cappotto.
Dopo due minuti in che stiamo parlando lei mi chiede il mio numero, dicendomi che mi chiama appena può siccome ha numerosi impegni!
Io sconsolato e un po’ amareggiato pensando che fosse, una che mi tira i bidoni, gli dico che va bene quando vuole può chiamarmi, in realtà non avevo più sangue in corpo tutto nel pisello, e facevo fatica a pensare una cosa sensata!
Invece due giorni dopo verso l’ora di pranzo… ecco la chiamata, un po’ imbarazzata e un po’ sotto voce mi dice che questo è il suo numero e in settimana ci vediamo!
il mio pisello è diventato ancora duro, impaziente di vederla fantasticavo un po su tutto! dopo un istante sono tornato sulla terra perché dovevo servire una cliente (molto figa pure lei! ma zero, solo mie fantasie purtroppo)
Ed ecco arrivato il giorno lei mi dice che deve fare delle commissioni, e verso le 14 è libera, io arrivo prima nel parcheggio e la vedo, la chiamo, e dopo due minuti è sulla mia macchina.
Partiamo alla ricerca di un posto, nascosto intanto parliamo e ad ogni semaforo rosso s**tta una bella limonata e qualche palpata alla tette ( una terza non male) dopo circa 15 minuti arriviamo in uno spiazzo… ma essendo giorno dopo due/tre palpate spunta gente (a dire la verità non mi dispiaceva) ma lei con un po’ di vergogna mi dice di cambiare posto!
Ancora con il pisello duro metto in moto la mia macchina, e ci dirigiamo, in un altro spiazzo a circa due minuti.
Li era molto più coperto dalla leggera nebbia e da alberi! subito inizio a toccare tutto senza, pensare a nulla, lei mi lascia carta bianca!
Infilo subito la mano nei pantaloni, e sento subito la sua Figa bagnata, subito gli chiedo se è eccitata e lei mi dice con voce squillante si moltissimo allora, affondo subito due dita dentro, mentre con la mano libra cerco il seno e mi inizio a leccare tutto, sento che gli piace perché incomincia a muoversi e piano piano a bagnarsi sempre di più.
Dopo qualche minuto, si abbassa completamente i pantaloni, per aprire meglio le gambe, li le mie due dita ormai fradice non ci stano più infilo pure li terzo dito. E sembra non dispiacergli, a quel punto si solleva, io mi stacco dal suo seno e tolgo le dita dalla sua figa, io avevo ancora su i pantaloni, e gli chiedo se mi fa un pompino, lei dice di si mi spoglia lentamente i pantaloni, e si vede il mio pisello già duro, mi abbassa pure le mutande e, piano piano con la sua lingua calda inizia a leccare il mio pisello, e le palle, io con la mia mano destra cerco di arrivare ad infilare il dito nel suo culo ma non ci arrivo, allora cerco di toccare il suo clitoride, e appena tocco il punto giusto, inizia a succhiare il mio pisello.
Sento la sua lingua le mi passa sulla cappella e continua su e giù e la mia mano sulla sua testa per tenere il ritmo, la voglia ci prende e ci mettiamo nei sedili posteriori, li gli apro le gambe ed inizio ad leccargli la figa e il culo, passo la lingua dentro la figa come se fosse il mio pisello e con il dito gli sfrego il clitoride, continuo a fare entrare ed uscire la mia lingua prima nella figa e poi nel culo, lei è molto eccitata, mi sollevo e prendo in mano pisello tra le mani, e lo sfrego sulla sua figa bagnata.
In quel momento mi dice di metterlo dentro e subito non mi faccio ripetere due volte, la sua figa era calda e bagnata, e subito inizio a muovermi prima piano e poi prendo il ritmo, lei inizia ad ansimare, ed io ci do dentro sempre di più, mi abbasso verso di lei per limonare, senza perdere il ritmo, la afferro per i fianchi e la giro in una posizione un po strana una mezza pecorina (in macchina è cosi) lei gode molto in quella posizione, e io prendo un ritmo forte e lei ansima io mi devo trattenere per non venire, a quel punto gli apro il sedere con le mani, e metto la saliva su pollice e le infilo nel culo, gli piace molto, dopo qualche minuto sento un verso, e mi dice che è venuta, io continuo ancora, con il mio pisello in quella figa bagnata, e il culo bagnato anche lui che non si distingue più la mia saliva… ad un tratto vengo pure io sulla schiena e sul culo, da quanta sborra avevo gli colava fino alla figa. sudato e soddisfatto pulisco il mio lago e ci rivestiamo, si era fatto tardi, e lei doveva tornare da su marito e io aprire il mio negozio!

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I cesaroni 7 prima parte

Scena 1

Rudi e alice si trovano in una campagna

Alice:Ciao rudi come va?

Rudi:tutto bene sono contento di essere in questa campagna

Alice: Mi piace che siamo io e te in questa campagna bellissima come ti è andata l’estate?

Rudi: E andata bene mi sono davvero divertito, sono stato con i miei amici del cuore e anche con il mio amico Giulio che anche se è un pessimista si è divertito molto e tu che hai fatto?

Alice: Io ma nulla sono stata con Francesco a Lipari una bellissima città mi è piaciuta davvero tanto stare con lui e con i suoi amici

durante la scena compare Lorenzo Barilon che sta camminando in strada Rudi e Alice vedranno lui Lorenzo camminare un po’ strano e così gli chiederanno il perché cammina strano.

Alice: Ehi ciao Lorenzo perché cammini un po’ strano e successo qualcosa?

Lorenzo: Non è successo nulla purtroppo durante l’estate mi è capitata una piccola malattia che difficilmente si toglie

Rudi e alice chiedono insieme

Rudi e Alice: cosa ti è capitato, vuoi una mano?

Lorenzo:No grazie e che è successo che sono incontinente e mi capita spesso o quasi sempre di farmi la pipì e la cacca addosso senza che io mi accorgo e nessuno stimolo sento e per questo porto i pannoloni ecco perché ragazzi porto il pannolone

Alice: ah capito Lorenzo capisco mi dispiace che tu hai questo problema ma non preoccuparti noi non ti facciamo niente, cioè oddio non diciamo nulla anzi mi dispiace che ai questo problema

Rudi: Si infatti io non dico nulla mi dispiace che hai questo problema

Lorenzo: grazie!!! Ragazzi siete magnifici anche perché molte persone mi hanno preso in giro e non mi volevano neanche salutare, questo mi è capitato spesso, anche andando in giro e poi scoprendomi che mi ero fatto addosso, naturalmente non potevo fare nulla e così è successo che ad un certo punto dovetti correre ma la gente aveva capito tutto che me l’ero fatto addosso, ed io tutto rosso e mi vergognavo

Alice: Capiamo il tuo problema e questo ci dispiace immagino la tua vergogna per questo problema ci dispiace se vuoi possiamo fare qualcosa noi ti possiamo aiutare, cioè darti un consiglio per un buon dottore.

Lorenzo: Certo questo per me va bene, me ne farebbe piacere risolvere questo problema, e che mi dovrò fare un sacco di analisi

Alice: Si questo si, mi sa che prima che succede qualcosa di irreparabile o che diventi un problema cronico devo farti degli analisi

Lorenzo: si questo lo immaginavo, ma sai che il mio ragazzo sta bene, cioè non ma detto nulla che io sono sempre con il pannolone e faccio tutto e pieno riempio il panno addosso.

Alice: Certo questo si è naturale anche perché è un problema non sei un feticista del pannolone hai solo questo piccolo problema ma parliamo d’altro su non voglio che ti rattristi sci

Lorenzo: Figurati non mi rattristisco anzi mi farebbe piacere se qualche volta usciamo assieme

Alice: Certo che usciremo assieme ci divertiremo sicuramente

Rudi: Alice per favore chiama mia mamma che mi sono fatto la pipì addosso, uffi non mi dire anche a me questa cosa, non mi sono accorto di nulla

Alice: va bene la chiamo subito così ti viene a prendere

ALICE CHIAMA LA MADRE DI RUDI E SUBITO VIENE ECCO COSA DIRÀ LA MADRE LUCIA LIGUORI

Lucia: Ehi rudi ma cosa e successo, dai ti sei fatto la pipì addosso, dai non preoccuparti può capitare basta che non diventi un vizio

Rudi: Ma quale vizio mamma, e successo, non me ne sono neanche accorto, stavo parlando al telefono e mi è successo questo.

Lucia: Dai può capitare questo, ma sentì Lorenzo e te cosa ti è successo, cammini in modo strano

Lorenzo: Signora Lucia io cammino strano perché porto il pannolone, me la faccio addosso senza sentire alcun stimolo da quando avevo 13 anni

Lucia: ah ecco perché dai mi dispiace su su tranquillo si può risolvere.

Lorenzo: Speriamo davvero anche perché farsela addosso anche in luoghi sconosciuti mi da fastidio che la gente capisce che me la sono fatto addosso cioè passare che mi osservano e pensano che io gli faccio pena.

Lucia: voglio capire una cosa ragazzi sta sera che fate?

Alice: Sta sera pensiamo di andare a marzamemi per vederci con Giulio e Giuliano ci prenderemo un drink

Lucia: State attenti con queste bevande di solito ci mettono delle pillole, state davvero attenti

Rudi: certo che staremo attenti figuriamoci non ci succederà nulla state tranquilli

Alice: va bene così ragazzi andiamo a casa che è tardi e fra poco dobbiamo prepararci

RUDI E ALICE VANNO A CASA MENTRE LA SCENA SI SPOSTA A CASA DEI CESARONI CON EXIO E CESARE

Ezio: Ehi cesare ma hai visto cosa e successo a rudi?

Cesare: si si ho visto poverello il ragazzo se le fatto addosso ma so che se la fa addosso anche Lorenzo, dicono che porta il pannolone

Ezio: eh si è vero porta i pannoloni

Cesare: Ma quando la smetteranno di farsela addosso? E una cosa strana la gente pensa sempre male dobbiamo stare sempre attenti a tutto.

Ezio: eh si dobbiamo stare attenti a tutto che amarezza!!!

Cesare: Ei cosa stai dicendo mi stai copiando la mia battuta non lo dovresti fare perché lo dicevano il padre di mio padre del padre della padre e del padre del padre mio.

Ezio: scusami davvero se lo fatto perdonami

Cesare: Ma dai per così poco mi chiedi il perdono non preoccuparti sempre amici siamo

Ezio: amici siamo come fratelli ci conosciamo sin da piccoli

MENTRE EXIO E CESARE PARLANO ENTRA RUDI

Cesare: ehi Rudi cose questa faccia cosa ti è successo?

Rudi: Zio lo sai cosa mi è successo mi sono fatto la pipì addosso senza farlo apposta, stavo parlando al telefono e patatrack mi è successo tutto addosso

Cesare: Capisco caro nipote non preoccuparti io la facevo addosso cioè capitava che mi succedeva a scuola ed i miei compagni mi guardavano sempre male

Ezio: Si ragazzi può capitare ma dobbiamo stare attenti alla gente, perché la gente qui a Roma parla male e questo non va bene rendi tristi i ragazzi che hanno questo problema….un problema ma coe si chiama sta cosa inc… Enc…. Et…. Lo…. Booooo.

Cesare: Si chiama incontinenza e io c’è lo avuto sino ai 18 anni

Ezio: Si già infatti si chiama così ma nn bisogna preoccuparsi bisogna essere tranquilli perché dicevo come prima che può capitare a tutti questo problema ma si risolve con le dovute cure

Rudi: già Ezio può capitare e a me è capitato.

DURANTE LA LUNGA CHIACCHIERATA ARRIVA FRANCESCO IL FIDANZATO DI ALICE

Francesco: Ciao ragazzi ecconmi sono arrivato ho lavorato al bar

Ezio: E lavori tanto, io pure lavoro tanto sono sempre in officina

Cesare: Ma smettila ahahaahah tu non lavori mai non prendere in giro a noi che siamo amici da tanti anni

Ezio: Ma dai che ci fa si siamo amici si, e questo mi fa più che piacere

Cesare: Allora cosa facciamo io dovrei andare alla libreria a comprare l’ultimo libro dell sindaco Luana di Madrid che ha scritto un bellissimo libro voi che fate?

Rudi: Io vado con la mia ragazza e spero che questa volta non me la faccio addosso anche perché se no sarei costretto a portare il pannolo come Lorenzo.

Cesare: Dai non esageriamo te lo sei fatto addosso solo una volta, che può capitare ma fatti dei controlli se vuoi.

Rudi: Si hai ragione zio me li farò

Alice: cosa dobbiamo fare ragazzi e da un ora che parliamo solo di pipì addosso ma la vogliamo smettere mi sta venendo il vomito

Rudi: Si avete ragione scusatemi voi

Alice: Ma dai che ti scusi a fare basta che non parli di questo può capitare ma non dobbiamo essere ossessivi in questo problema

Rudi: Certo questo si non dobbiamo essere ossessivi hai ragione

SCENA A CASA DI LUCIA E IL SUO AMANTE GIULIANO

Lucia: Ciao amore eccomi sono tornata ed ho accompagnato Rudi e Alice a casa

Giuliano: Si si capisco immagino che rudi e triste vero, ho capito che se le fatto addosso

Lucia: poverino si già infatti mi dispiace molto ma pazienza dai dapita

Giuliano: si può capitare questo

Lucia: comunque amore sta sera andiamo a fare un giro? Andiamo a vedere un film?

Giuliano: Si si andiamo a farci un bellissimo giro, magari andiamo a casa di qualcuno e ci vediamo un film

Lucia: Certo possiamo vederci un film a casa di qualcuno

Giuliano: mi piacerebbe vedere un film come per esempio un film dal titolo la passione di cristo

Lucia:No dai quello no e brutto oddio e molto imoressionante

Giuliano: Allora ci vediamo “il tempo delle mele”

Lucia: okay va bene ci vediamo quello sarebbe una bellissima cosa vedersi quello

Giuliano: si si infatti ci vediamo quello

LA SCENA CAMBIA SIAMO A MARZAMEMI CON I RAGAZZI

Alice: Mi è sempre piaciuta Marzamemi, mi ci trovo bene a passeggiare e a chiacchierare.

Rudi: si in effetti e molto bello passeggiare c’è una bellissima aria che tira bene

Lorenzo: Si infatti mi piace davvero ma pachino e anche molto bella e una bellissima provincia e anche quella che si chiama Siracusa.

Alice: si infatti ma approposito ci prendiamo una vodka e un gin?

Lorenzo: si si prendiamocelo sarebbe una cosa bella

Rudi: io vado ragazzi vado dalla mia ragazza

Lorenzo: Okay vai pure

Alice: MIRACCOMANDO stai attento non fartela addosso

Lorenzo: ho dei pannoloni in macchina mia li vuoi così almeno stai tranquillo

Rudi: si meglio che uno me ne dai così sto tranquillo

Alice: si infatti fattelo dare così stai tranquillo

Rudi: ecco me lo sono messo

Lorenzo: un mio motto e pannolo a presso e sempre ascitutto

Rudi: Si infatti sempre più ascitutto con i tena slip e mi stanno pure comodi dove li hai presi

Lorenzo: a pachino li ho presi

Rudi: ah capito una cosa bella davvero me ne farebbe molto piacere che li hai presi li anche perché sono molto

Lorenzo: ragazzi andiamo che già e tardi

Alice: Ma no dai ragazzi stiamo andando li a casa

Lorenzo: andiamo tutti da me a casa mia

Alice: va bene andiamo a casa tua così ci vediamo un film

Lorenzo: vediamo cosa fanno in TV che ne dite ragazzi di un altro drink?

Alice: no ragazzi un altro drink no fanno male i drink e le bevande alcoliche, dovete sapere che sono contro l’alcol anche se l’altra volta mi sono fatta quattro drink

Rudi: ragazzi mi sa che mi devo andare a cambiare mi è successo di essermi fatto la cacca addosso

Alice: si hai ragione sentiamo puzza di popo’

Rudi: ragazzi non capisco perché mi sta succedendo tutto questo

Alice: e dai stai tranquillo può capitare, ma ti sta però succedendo spesso di fartela addosso

LA SCENA CAMBIA RUDI PARLA CON GIULIO A CASA SUA

Rudi: ehi caro come va? Ti andrebbe di farti un giro?

Giulio: va tutto bene come deve andare, va normale, sempre con il pensiero degli esami della patente

Rudi: si infatti ti capisco e questo mi dispiace che ti sta facendo aspettare molto

Giulio: non è giusto che mi sta facendo aspettare molto

Rudi: ti capisco caro mio,e questo mi dispiace molto non saprei come aiutarti

Giulio: su’ Rudi stai tranquillo invece raccontami con la tua ragazza come va?

Rudi: Con la mia ragazza bene, sono stato un po’ così depresso per il fatto che mi scappa la cacca e la pipì, ormai uso i pannoloni, e questo che volevo confidarti da un po’ di tempo

Giulio: non devi preoccuparti su questo ti capisco, hai incontinenza e questo mi dispiace spero che da un giorno all’altro ti possa passare

Rudi: si infatti spero presto che mi passi anche perché stare con il pannolone pieno non è bello

LA SCENA CAMBIA SIAMO ALLINTERNO DI UN SUPERMERCATO QUALCOSA DI INASSOETTATO SUCCEDERE

Rudi: oddio cazzo, ma quanta fila che c’è no si può stare, per dei pannoloni che devo comprare tutta questa fila

Alice: Dai su Rudi stai tranquillo questa fila pian piano passerà

Rudi: si si lo so passerà però mi st facendo male la pancia e me la sto facendo addosso

RUDI E PIENO NEL PANNOLONE SI È FATTO LA CACCA ADDOSSO

Alice: Rudi vedo che sei bello pieno nel pannolone, hai riempito per bene il pannolo, ti sei fatto la cacca addosso?

Rudi: si alice mi sono fatto tantissima cacca addosso, non la trattenevo più e non ho sentito lo stimolo

Alice: eh di si sente la puzza ma stai tranquillo, anche se purtroppo la tua incontinenza e cronica

Rudi: oddio ma sono pienissimo mi sono fatto la diarrea addosso madonna come puzzo ci sto godendo tantissimo

Alice: su su non preoccuparti può capitare ma fatti anche la pipì addosso

Rudi: certo me la sto facendo, che bello farsela addosso senza che più o meno nessuno se ne accorge

Alice: eh già se a te piace, comunque non faremo capire a nessuno che a te piace farti la cacca addosso

Rudi: Certo questo si non faremo capire a nessuno niente.

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Prima la moglie e poi il marito

Mi chiamo Susanna. Di solito quel tirchio di mio marito Rino mandava sempre me a ritirare l’auto in officina da Gianni, il meccanico. Sapeva che col mio sex appeal riuscivo ad avere forti sconti sulle fatture da pagare. Gianni era pazzo di me e perciò si metteva a disposizione ma si sa che, tirandola troppo, la corda inevitabilmente si spezza. Un giorno Gianni, giustamente stufo di essere preso per il culo, ricevendo pochi spiccioli per grossi lavori, pretese il pagamento in natura. Era proprio incazzato il poverino e, in un attimo, mi ritrovai sull’auto a cosce aperte con la sua lingua bollente pronta a leccare la mia passera. Non sono certo di legno e tantomeno una santa e così mi lasciai slinguazzare eccitandomi sempre più. Gli presi l’uccello in bocca e lo ripagai di tutti quei lavori saldati sottocosto o almeno così credevo. E già, perché un bocchino, seppur delizioso e con l’ingoio, non gli bastava mica. Voleva di più e lo fece capire chiaramente ficcandomi il suo bel cazzone in culo! Me lo sfondò perbene in varie posizioni, poi me lo schiaffo nella fregna e così venimmo entrambi. Io mi bagnai tutta e lui esplose una sborrata copiosa nella mia fica calda e strapazzata. Ovviamente soddisfatto dalle mie carni, mi disse che potevo considerare saldati bene i pagamenti e riferirlo a mio marito. Quando tornai a casa dissi a Rino: “Stavolta il meccanico non si è accontentato delle briciole, ha voluto capitale e interessi!”. Rino mi chiese: “Che vuoi dire cara?”, Gli risposi: “Ho dovuto dargli culo e sorca ed è per colpa tua che sei un taccagno”. Rino mi domandò: “…e ti è piaciuto?”. Gli replicai: “Oh si certo! Gianni ha proprio un bel cazzo, mi ha fatto godere tanto, sai! E’ stato molto eccitante e trasgressivo scopare con lui, sapendo che ti stavo mettendo un bel paio di corna!”. Rino si arrabbiò, mi disse: “Accidenti, che puttana! Gode a farmi cornuto!”. Poi però notai una curiosità in lui, quando commentò: “Beh deve essere stato bravo a soddisfare una donna insaziabile come te!”. Più troia che mai e amante nel creare situazioni imbarazzanti e giochini torbidi, gli dissi: “Perché non vai a trovarlo, così vi chiarite”. Il resto della storia me l’ha raccontata Rino naturalmente. Entrò in officina e disse: “Ehi Gianni, ti sei fatto mia moglie!”. Gianni rispose: “Beh, cosa vuoi, ci so fare con le donne… e poi voi siete cattivi pagatori. Ce l’hai con me, per caso?”. Rino di rimando: “Sì, è vero, un po’ sì, però ti confido che mia moglie sembrava molto soddisfatta di te, l’hai proprio fatta godere!”. Gianni sorpreso: “Ah, grazie del complimento, oltre che in bocca, l’ho scopata in culo e in fica, ti eccita per caso?”. Mio marito rispose: “Beh, direi di sì…”. I due si guardarono negli occhi, poi il meccanico, tra il serio e lo scherzo, disse: “Senti un po’, non dirmi che vorresti provarlo anche tu il mio cazzo…”. Rino si eccitò a questa frase, si avvicinò al meccanico e lo baciò in bocca con passione. Gianni gli disse: “Che fai? Io vado solo con le donne, sai?”. Ma Rino era accalorato e farfugliò: “Accidenti, sei quello che ha fatto godere mia moglie, mi attizzi!”. Con passione sempre più forte, ribaciò in bocca il meccanico. Gianni si eccitò a sua volta e a quel punto ricambiò il bacio. Le lingue iniziarono a cercarsi con complicità, il ghiaccio era rotto ormai. Mio marito si inginocchiò e iniziò a succhiare il cazzo del meccanico come avevo fatto io in precedenza. La voglia aumentò sempre più finché il mio lui, denudandosi velocemente, finì per farsi inchiappettare alla pecorina. Quel cazzo fantastico fece godere anche mio marito che si prese un bel getto di sborra nel culo. Ora sì che avevamo pagato in modo soddisfacente il dotato meccanico!

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La mia prima volta

In questo momento che scrivo questa storia ho 24 anni, all’epoca dei fatti 19.

Era estate e mi trovo con la mia fidanzata (alta poco meno di me, bruna, occhi marroni e un bel fisico, da ginnasta) nel parco della città. Eravamo fidanzati da 3 mesi, non l avevamo mai fatto, a parte delle seghe e alcuni ditalini. Cionostante, ci amavamo moltissimo.
Seduti su una panchina un po’ defilata, non al centro dell’attenzione, limonavamo di gusto (da bravi innamorati), lei seduta sulle mie gambe.
Faceva molto caldo e nonostante fossimo all ombra mi iniziarono a scendere sulla fronte qualche gocciolina di sudore. Anche lei iniziava a sudare alla base del collo. Erano le 3 del pomeriggio.
Per provare a scappare dal caldo decidemmo di andare a fare un giro in moto. Avevo una moto da cross, 125 di cilindrata.
Seduta dietro a me, mi cinge i fianchi con le braccia per tenersi meglio e partiamo.
Sapevo già che comunque in città anche andando in moto fa caldo lo stesso, quindi decido di andare in un posto in aperta campagna un po’ sopraelevato dove anche nei giorni più torridi si sta bene.
La nostra città non è tanto grossa, infatti 10 minuti dopo già scendevamo dalla moto.
Questo posto consiste un uno spiazzo d’erba circondato da alberi e da campi di riso, il tutto circondato da fossi, alcuni anche profondi. Oltre, nascosto dagli alberi, si nota un piccolo paesino di campagna e sullo sfondo terso il Monte Rosa. L’ unico modo per accedervi è una stradina sconnessa percorsa solo da trattori, ma in quel periodo non passa anima viva.
Ci sediamo sull erba.
-Amore è bellissimo qui!
-Sono contento che ti piacc…
Non riuscii a finire la frase che iniziò a baciarmi in bocca.
Ero seduto a gambe incrociate, quando iniziò a baciarmi era china davanti a me, appoggiata con le mani sulle mie spalle.
Un po’ per la sorpresa un po’ perchè lei si appoggiò facendo forza mi sdraiai con la schiena sull’erba.
Immediatamente lei si posò su di me. Capii che voleva che io mi mettessi in quella posizione.
Ci guardammo un paio di secondi, giusto il tempo di dire “ti amo” che lei mi posò di nuovo le sue labbra sulle mie.
Rimanemmo così parecchi minuti, poi prese la mia mano che tenevo sulla sua schiena e me l’appoggiò sul suo sedere. Iniziai subito a palparglielo, dolcemente. Era sodo e ben marcato, segno che faceva sport. Portava un paio di leggins che le arrivavano a metà coscia. Il suo respiro aumentò quasi impercettibilmente.
Improvvisamente prendendomi il dorso della mano con cui le palpavo il sedere me la mise sotto i suoi leggins, direttamente sulla natica nuda. Palpai un po più deciso.
Come risposta spinse con decsione la sua lingua tra le mie labbra alla ricerca della mia e l assecondai. Con una mano mi arruffava i capelli.
Capii che si stava eccitando.
Infilai l altra mano sotto i suoi leggins e iniziai a palpare anche l altra natica.
Passarono un paio di minuti così, poi si alzò seduta sul mio stomaco, con le gambe pigate all’indietro.
-Ti amo Teo
-Ti amo anch io tesoro
Si guardò intorno, poi tornò a guardare me con un sorriso
-Fa caldo anche qua
E si tolse la maglietta, rimanendo in reggiseno nero. Sempre sorridendomi spostò indietro il sedere, strusciandomelo sul pacco, intanto si massaggiava le tette.
Non era ancora eretto ma stava dando segno di diventarlo.
Poi si voltò sopra di me, nella posizione del 69.
Mi sbottonò i jeans, scostò le mutande e iniziò a massaggiarlo con le mani. Quando fu abbastanza rigido iniziò a leccarmelo prima e a succhiarmelo dopo.
Io intanto le avevo calato i leggins e le mutandine, che essendo umide, rivelavano i suoi umori.
La sua patatina si stava rilassando, segno dell eccitamento e si bagnava. era depilata tranne che per un ciuffetto sul monte di venere.
Quando iniziai a leccargiela emise dei gridolini di piacere, che aumentarono quando io con la mano iniziai a stimolargli il clitoride. Quando feci il contrario, ovvero gli stimolai il clitoride con la lingua e le infilai due dita nella patatina ebbe un sussulto improvviso e per poco non svenne. dal canto mio rischiai di venirle in bocca.
Si girò verso la mia faccia e mi diede un bacio
-Teo non ce la faccio, scopami… fammi urlare!
si slacciò il reggiseno. Portava una seconda abbondante e si vedevano chiaramente i capezzoli duri.
Si alzò in piedi e si tolse leggins e mutandine, rimanendo nuda. Mi tolsi velocemente i jeans.
Si ricalò su di me, strusciando la sua patatina bollente sul mio pene ormai completamente eretto.
La presi per i fianchi e mentre lei guidava il mio amico nel buco la adagiai verso il basso. entrò per meta e lei lanciò un urlo di picere. Sentivo l imene. Piano piano aumentai la forza mentre lei si stimolava un capezzolo e il clitoride. l imene cedette e il mio amico entrò tutto. Lanciò un secondo urlo di piacere. Iniziò ad ansiamre e si chinò su di me baciandomi, mentre io iniziavo a penetrarla.
La sentivo calda e umida, i suoi umori mi colavano fino ai testicoli e lei ansimava dal piacere.
parecchi minuti dopo si tirò su e arcuò la schiena, io con le mani iniziai a massaggiarle le tette e stimolarle i capezzoli, duri come sassolini.
-si.. si… ancora….mmmm…ooh si….
Questa volta mi alzai io. lei si sdraiò di schiena sull erba e io mi misi sopra, nella posizione del missionario. lei si aggrappò a me con le braccia intorno al collo e le gambe lungo i fianchi quando ricominiai a penetrarla.
Stavolta fui i a cercare la sua lingua, e quando l ebbi trovata aumentai il ritmo. eravamo in due stavolta a gemere per il piacere.
non ricordo quanto tempo passò, lei ebbe due orgasmi molto potenti, durante il secondo squirtò (!!!) bagnandomi il ventre dei suoi umori.
Feci appena in tempo a estrarre il pene che venni copiosamente sulla sua patatina. sei fiotti di candido sperma.
Quando lei si destò, io stavo strusciando il pene sulla sua patatina zuppa di sperma. lei apprezzò e si masturbò il clitoride bagnato.
Mi chinai a baciarla. eravamo nudi e sporchi degli umori dell altro ma felici. della nostra prima volta.

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la loro prima volta….. in tre

Dopo l’ennesima discussione su whatsapp col mio “compare di marachelle” avevo deciso che era giunto il momento di rimpiazzarlo, di cercarne uno più “stabile”, allora il giorno dopo, recuperato un vecchio profilo su un sito di incontri, caricate nuove foto non troppo esplicite ma accattivanti ho iniziato a valutare alcuni tra i mille profili di ragazzi arrapati che mi scrivevano, risposi ad uno in particolare, ora nn ricordo cosa mi aveva attratta di quel profilo, forse le foto ke sembravano reali, iniziato a chattare, gli confesso la mia bisessualità e il mio gusto x le donne, lui coglie al volo l’occasione e mi dice di avere un’amica con la quale da tempo cercano una bisex…. In un weekend combiniamo l’appuntamento, lei vive da sola, quindi saremo suoi ospiti, iniziamo a chattare in gruppo, ma anche io e lei da sole, fino al lunedì pomeriggio. Come tutti i lunedì sera, anche quel lunedì sono andata in piscina, a fine lezione, stavolta, ho fatto una megadoccia, mi sono rilassata, poi ho indossato un bel reggiseno di pizzo nero, una culotte di raso grigio fumo con i merletti neri, ho asciugato bene i capelli, mi sono truccata leggermente gli occhi, vestita normalmente mi sono messa in macchina e 25 km dopo ero a casa di lei. la vedevo per la prima volta (oltre alle pochissime foto che ci eravamo scambiate su whatsapp) , mi appare sulla porta una ragazza molto in carne, un viso bello tondo, un faccione che ispira dolcezza, occhi, labbra, naso tutti piccoli, indossa un paio di jeans ed un maglione nero lungo, si intuisce solo che è un po (più di un po 😛 ) in sovrappeso(ma dopotutto, anche io nn sono da meno).
Mi fa accomodare, ci salutiamo con un abbraccio, ovviamente siamo impacciatissime, ma ci sta, ci sediamo in sala da pranzo, mi offre un thè freddo alla pesca (su mio precedente suggerimento 😉 ) e iniziamo a chiacchierare un po, poco dopo mi fa fare il giro della casa: una stanza “funzionale” che diventerà una cameretta – mi dice lei – mi fa vedere il bagno, non grandissimo ma molto pratico, con un tocco di stile, per finire la camera da letto, ha stile anche qui, mi fa vedere che sia sull’armadio che dietro/sotto il letto ci sono dei faretti che accesi singolarmente danno alla camera una bella atmosfera intima, data dalla soffusa luce blu, decidiamo di lasciare acceso solo il faretto dietro il letto, allora mi avvicino a lei che è tesissima, la abbraccio e le accarezzo il viso, le braccia, i fianchi….. senza forzare troppo cerco di baciarla, lei è tesa, decide di spogliarsi da sola, io faccio lo stesso, x entrambe via scarpe, calzini, pantaloni, maglioni….. ci trovimo: io in reggiseno e coulotte, lei in perizoma, reggiseno e una canottiera che ha tenuto su tutto il tempo (credo perché si vede “cicciona”), ci siamo messe sul letto, per lei era la prima volta con una donna, allora il gioco è tutto in mano mia, inizio ad accarezzarla, baciarla tutta, prima da sopra i pochi vestiti che ci sono rimasti, lei imbarazzata cerca di imitarmi, inizia a sciogliersi, ci accarezziamo a vicenda, ci concentriamo un po l’una sui seni dell’altra, lei accarezza i mie, ancora fermi nel reggiseno, io delicatamente scosto il suo cercando e trovando uno splendido capezzolo, lo bacio, lo lecco, lo succhio, ogni tanto lo intrappolo tra i denti e la lingua, lei geme, si sta eccitando, mi accarezza come può, torno su, la bacio, la vezzeggio, mi giro sotto sopra, le accarezzo i piedi (è il debole di entrambe 😀 ) mi avvicino col viso, le faccio sentire il mio respiro, poi dolcissime le mie labbra li baciano, prima chiuse, poi le schiudo x farle sentire un lieve umido, freme mi chiama, mi cerca con le mani, allora lascio delle lievi scie di lingua a mio piacimento su quei piedi (sul dorso dei piedi), inizio a risalire, la mordicchio leggera vicino alla caviglia, avrebbe schizzato se avesse potuto….. mi giro ancora e torno a baciarla, nei suoi occhi c’è tanta lussuria, vorrebbe che fossi un uomo così da potersi far penetrare all’istante, ma non lo sono, allora decide di volerci provare lei, mi toglie il reggiseno e mi accarezza i seni, cerca i miei capezzoli, inizia a leccare il primo, ma a quel punto suona il campanello, lei si alza, si sistema un attimo e va ad aprire la porta, è arrivato il suo amico, il fortunato di turno….. io aspetto lì, sul letto, con addosso solo quella specie di slip…. rientra in camera, lui la segue dopo pochi secondi, ma lei è già tornata sul letto con me, abbiamo ricominciato ad accarezzarci, la presenza di lui la rende più sfacciata, si scioglie di più, il nostro comune obbiettivo è godere e farlo impazzire, mi cerca le labbra, mi bacia, ci accarezziamo, lui si avvicina, la sola idea di avere due porcelle così lo eccita all’inverosimile ed il suo pene è già duro, si spoglia velocemente, io faccio stendere lei, lui le da subito il suo attrezzo in bocca, i convenevoli sono stati saltati, io le prendo ancora un capezzolo in bocca, l’altro tra le dita, lo stringo appena, freme di nuovo, ora è eccitata, si farebbe prendere, usare e abusare da chiunque ora, ma ci sono – solo – io che mi sistemo tra le sue gambe, e inizio a baciarle le cosce cicciotte, l’attacco dell’inguine, ha ancora addosso il perizoma, è tiratissimo, inizio a leccare le grandi labbra, con la lingua scavo sotto il tessuto del piccolo perizoma cercando le piccole labbra, sente la mia lingua che la brama, smette di succhiare per regalarmi una forte serie di gemiti, ma vuole di più, lascia in sospeso l’amico e si sfila il perizoma, aprendomi le cosce più che può, non posso res****re a quella visione, allora la mia lingua si attacca a quella fichetta, è glabra, i pochi peli si percepiscono appena, mi concentro sulle piccole labbra e sul clitoride, purtroppo ha il ciclo e non posso andare oltre, l’assorbente interno la protegge, allora solo usando la lingua la stimolo fino a che sento che ormai è in orbita, la lecco come mai ho leccato una fica prima d’ora, lei cerca di succhiare l’uccello del suo amico tra i gemiti che continua quasi senza sosta a regalarmi, si ferma solo per dire al suo amico che la lecco da sballo…. cosa che non fa altro che compiacermi e spronarmi a farla impazzire ancora di più, il fortunello a quel punto decide che vuole giocare con me, mi si mette dietro, mi abbassa la coulotte e mi scopa senza convenevoli, non è grosso, nemmeno lungo, x la verità al di sotto della media a cui sono abituata, ma è durissimo, scopa discretamente, e io sono già un lago, lo sarebbe anche la mia lussuriosa amica, sotto la mia lingua, se nn fosse “tappata”, lui mi scopa e io lecco con ancora più foga, lei lo incita, lui sbatte forte, veloce, poi si stende, per ricevere le attenzioni delle bocche di entrambe per il suo gioiello, ci scambiano il suo pene come fosse il microfono del karaoke, un affondo in gola a testa, a turno, lo sentiamo impazzire, geme forte…..lei gli monta su, lui le allarga le natiche, non resisto, mi posiziono dietro il suo sedere e inizio a leccarle il buchino, lui le chiede: cosa sta facendo la troia?… lei: mi sta infilando la lingua in culo…. è bellissimo!!!…. le ho bagnato per bene la rosellina anale, ho afferrato l’uccello di lui, e leccavo sia lui che il buchino anale di lei per agevolarli, ma lui non era soddisfatto, la fa mettere a 90° e cerca di incularla violento, lei gli diceva di fare piano, voleva il lubrificante, avendo il ciclo era molto sensibile, allora l’ho spinto sul letto e mi sono messa a succhiargli l’uccello, così lei è potuta andare a prendere il lubrificante, al suo ritorno mi sono spostata io, sono tornata in cucina a dalla tasca del mio giubbotto ho preso due guanti in lattice (usa e getta), tornata in camera ne ho posato uno e infilato l’altro alla mano destra, ho preso il gel e ne ho messo un po sulla mano guantata, le ho unto l’ano, infilando pochissimo un dito, a questo punto ci siamo posizionate entrambe a pecora, io col mio ingombrante sederone rivolto al lato del letto, lei alla mia destra col suo culetto puntato verso di me e la faccia alla testiera del letto, lui si alzato, è venuto dietro di me, e appena ha iniziato a scoparmi, mi incitava anche a penetrare il culo di lei con la mano, io mi godevo quel cazzo ke mi esplorava la fica, ma quello ke mi eccitava di più era il culetto di lei, proprio a portata di mano, accoglieva con dolci gemiti prima un dito, poi due, con due dita le scopavo il culo, lei gemeva, godeva del mio tocco, delicato e dilatatore, infilavo ed estraevo le mie dita dal suo culo, le infilavo ancora e quando erano dentro, le muovevo, premendo sulle pareti del suo ano, che si ammorbidivano e cedevamo facendola gemere sempre di più…. sentendola godere in quel modo, il fortunello non ha resistito, le ha ordinato di girarsi col culo verso di lui, ora ci guardavamo in faccia io e lei, lei col cazzo che le occupava e le esplorava, violento, il culo ormai aperto, le si leggeva in faccia la il godimento e la lussuria di quell’assalto, mi sono distesa quasi accanto a lei ma in modo da infilarmi in parte sotto di lei, così potevo baciarla, accarezzarla, sentire i suoi seni poco più piccoli dei miei, sbattere contro i miei, a piacimento baciavo lei e poi i suoi seni, poi ne ho afferrato uno e l’ho succhiato forte, più forte che potevo, sentivo i suoi fremiti, li ha avvertiti anche il fortunello, che x divertirsi di più ha mollato il suo culo, e si è rintanato nella mia fica che era rimasta in attesa… mentre io continuavo a succhiare il seno di lei, ora lei era libera di muoversi, allora decide di ricambiarmi un po il favore, girandosi sempre a pecora sul letto, stavolta il suo culetto era fuori dalla portata di entrambi i possibili assalti, ma per divertirci entrambe mi mette in faccia i suoi meravigliosi seni e si attacca ai miei, mentre lui continua a scoparmi, a chiamarci troie, lesbiche, puttane, il turpiloquio lo eccitava, ed eccitava anche noi…. dopo un po, si stende e vuole le nostre attenzioni, ma da brave stronze puttanelle, davanti ai suoi occhi, ci scambiamo uno sguardo d’intesa, lasciamo lui su un angolo del letto e ricominciamo ad accarezzarci, a stuzzicarci, baciarci e leccarci tra di noi, intanto lui anche se messo da parte, era talmente eccitato dallo spettacolino che aveva sognato per anni (eravamo il suo fil porno in diretta) che non resisteva all’impulso di menarselo, proprio come se stesse guardando un porno (durante le riprese)…. io ogni tanto davo un’occhiata al fortunello, vedevo la sua eccitazione, allora ho detto a lei: dai, torniamo da lui, guarda come si sente solo ;)…allora ci siamo messe una da un lato e una dall’altro, a turno lo prendevamo in mano, e lo mettevamo in bocca all’altra, lei usava spesso sia le mani che la bocca, io lasciavo che la sua mano lo guidasse nella mia bocca, poi erano le mie labbra a segarlo, mentre la mia lingua gli massaggiava la cappella…. lui volle farsi leccare il buco del culo, non potevo chiedere di meglio, lo feci, e appena la mia lingua accarezzò la sua rosellina, lo sentì gemere, e la rosa si aprì al mio tocco, gli dissi che era una puttanella anche lui, lo dissi a lei: guarda come si sta aprendo per me, per noi :)… ebbe un momento di timore, e disse che non gli piaceva quel gioco, scherzando gli ho sollevato e piegato le gambe col mio stesso corpo a fare da fermo, lasciando il suo buchetto ancora vergine, esposto al “pericolo”…. con la mano guantata ho accarezzato quel buchino che sembrava pronto ad aprirsi, lo abbiamo leccato a turno, io, poi lei, poi ancora io….. era così bagnato e lui gemeva e godeva delle nostre lingue, il cazzo gli pulsava, allora ho lasciato andare le sue gambe, concedendogli una posizione più comoda e piacevole, a gambe distese, io mi sono messa al suo lato, per prendergli il cazzo in bocca comodamente, lei, la sua amante da una vita, tra le sue gambe,la sua mano era più piccola della mia, lei desiderava fargli provare la sensazione di avere il culo occupato da sempre, così, è stato il suo piacere, mentre io gli segavo il cazzo con le labbra, dando una succhiatina qui e la, infilarle dolcemente un dito nel culo, lento e dolce, ma tutto il dito, poi due, e iniziare a stuzzicargli, sotto mie indicazioni, la prostata, con la l’altra mano gli accarezzava le palle e ogni tanto quello che lasciavo del suo cazzo, i suoi gemiti erano forti, intensi, profondi, e sempre più veloci, più vicini, sentivo le pulsazioni del suo cazzo sulle labbra, allora chiudendole intorno al cazzo ho iniziato a succhiare più forte che mai, finché lui, con due dita nel culo, una mano a reggergli e stuzzicargli le palle, e la mia bocca ad aspirargli il cazzo, ci si è svuotato dentro, ho continuato a succhiare fino a quando non si è ritirato e ammosciato, stando molto attenta a non deglutire mai, quando ho mollato, lui era sfinito quasi abbandonato sul letto, lei mi guardava quasi ammirata, il suo cazzo non aveva più un briciolo di energia, allora mi sono sollevata, avvicinata a lei, le ho accarezzato il viso, poi afferrata per il collo l’ho attirata a me, per baciarla, e condividere il frutto delle nostre fatiche, sotto gli occhi increduli ed esterrefatti di lui abbiamo continuato per diversi secondi a scambiarci quel lungo bacio sborroso, sporcandoci e pulendoci a vicenda il viso con le nostre lingue, fino ad ingoiare tutto…. FINE……
o forse no ;P

P.S. ovviamente ho omesso le varie operazioni di infilare e togliere il preservativo per rendere il racconto più fluido, ma tutto si è svolto nella massima protezione e sicurezza 😉

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Mia cugina Parte Prima

Salve a tutti voglio raccontarvi come mia cugina mi fa impazzire con i suoi piedini favolosi.
L’altra sera proprio lei e’ venuta a vedere la partita Italia -Inghilterra a casa mia. Con lei c’era il suo ragazzo e una sua amica.
Mia cugina mi fa impazzire da anni: le sue gambe, i suo piedini, le sue mani, il suo culetto. In poche parole la adoro e mi eccita da morire.Lei lo sa che amo i suoi piedini e non perde occasione per mostrarmeli.
Quella sera mentre il suo ragazzo era tutto preso dalla partita lei si sfilò le ballerine e stendette le sue gambe poggiando i suoi meravigliosi piedini sul tavolinetto del salotto.Lei iniziò ad accarezzare il suo piede con l’altro e muoveva lentamente le dita dei piedi con le unghie smaltate di nero. Mentre il ragazzo guardava la partita io fissavo i piedi di mia cugina e il mio cazzo si induriva ad ogni piccolo movimento delle dita. Ad un certo punto distolsi lo sguardo dai piedi di mia cugina e vidi la sua amica che mi fissava divertita. Mi son sentito una merda mia cugina aveva raccontato tutto alla sua amica. Mi sentivo umiliato, ma la cosa mi eccitava di piu’. Le birre erano finite mi alzai per prenderne delle altre ma si intravedeva che avevo la verga dura alla sola vista dei piedini e delle dita della mia adorata cugina. Letizia l’amica di mia cugina si alzò e mi disse:
<< dai che ti do una mano>>.
Io e Letizia ci spostammo in cucina e lei mi disse:
<< Ti piacciono tanto i piedini di Lorena>>.
Io mi senti’ avvampare ma risposi con gli occhi bassi:
<< Si>>.
Lei mi rispose:
<< E i miei ti piacciono?>>
io le guardai i piedi mentre lei li sfilava dai suoi sandali. Il mi cazzo ebbe un sobbalzo.
<< Meravigliosi!>> esclamai.
Ma in quel momento il ragazzo di mia cugina grido’ :
<< Ma arrivano ste birre? ma che state a pomicià?>>.
Fini’ il primo tempo 45 minuti a cazzo duro più recupero. Alla fine il ragazzo di Lory si alzo’ e usci a pendersi le sigarette. Restammo soli io, Lory e Letizia.
Allora Lory si rivolse a Letizia e le disse:
<<Hai notato quanto è porcellino il mio caro cugino. Ha avuto il cazzo duro per tutto il primo tempo. Glieli hai mostrati i tuoi?>>
Letizia ribadi’:<<Si appena li ha visti si tava sborrando nei pantaloni>>Si misero a ridere.
<<Che pervertito>> disse Lorena. Poi disse <<Letizia mostragli i tuoi piedini>> e Letizia li mise accanto a quelli di Lory: Le unghie di Letizia erano rosa. Io mi inginocchiai e mi avvicinai ai quattro piedini.
<<Baciami i piedi porco>> disse Letizia e io iniziai a baciarli senza sosta.
<<Che porco si arrapa di piu’ a vedere i nostri piedi che a vedere le nostre fighette>> disse Lorena e risero mentre io baciavo e poi iniziai a leccerle la pianta e a succhiarle le dita.
<< Mica si sta toccando?>> chiese Letizia.
<<No ti toccare il cazzo porco altrimenti te li sogni i nostri piedini>> mi urlo’ Lorena.
Poi passai a leccare quelli di Lorena. Nel frattempo stava iniziando il secondo tempo e Lory prese il cellulare e chiamo’ il suo ragazzo
<< Amo’ dove sei? Ho capito vabbè ci vediamo a fine partita. Salutami Marco>>.
Chiuse il telefonino e mi urlo'<<Sei fortunato lui resta al bar e tu hai 45 minuti per leccarci per bene i piedini>>.
Io mi lancia a leccarli tutti quelli di Lory e di Letizia. Ero in paradiso. Lory si alzo’ e a piedi nudi ando’ in camera mia ed usci’ con una cordicella. Poi mi lego’ le mani dietro la schiena e poi mi abbasso’ pantaloncini e mutande facendo uscire il mio cazzo duro come il marmo.
<< Guarda come gli viene duro a sto pervertito il cazzo a leccarci i piedini>>.
Letizia sorrise ed annui’ <<Che cane leccapiedi. Te lo vorresti toccare? Ti vorresti fare una sega? Porco!>>. Ed io dissi<<Si>>.
Lorena sorridendo confermo'<<Lui è un gran segaiolo, gli piace farsi le pippe. Pippaiolo. Segaiolo. Di a Letizia quante seghe i sei fatto annusando i miei collant? DILLO>>.
Io con un filo di voce risposi<< infinite>>.
Lorena urlo’ << COSA? QUANTE PIPPE TI SEI FATTO SU I MIEI COLLANT?>>
<<INFINITE>> risposi io.
Letizia, allora, si rivolse a Lorena << Che cane! Sei una bestia che si mena il cazzo. Sei un segaiolo.>>
Poi Lorena le disse:<< Poi adora sentire l’odore della mia fighetta attraverso i miei slip zozzi>>
<<Un maiale schifoso>> rispose Letizia.
Poi Letizia in Leggings neri apri’ le gambe e sorridendo mi disse<< Vieni ad annusarmi la topa porco di merda. >> io mi inginocchiai e strisciai tra le cosce di Letizia.
<<Annusale la fighetta porco>> mi disse Lory.
L’odore della sua figa mi fece impazzire il cazzo: La prostata mi si contraeva facendo sollevare il mio cazzo duro.
<<UHHHHHHHHH come gli vibbra il cazzo al porcellone. Scommetto che gli sta gocciolando il cazzo a sta puttanella>> disse Lorena.
<<Mica sborra il porcello?>> replico’ Letizia. Mentre mi spingeva il mio viso sulla sua fica. Poi ancora << Dai porco lo senti il mio odore? Leccami i leggings pervertito. Oggi non ho messo neanche gli slip.>>
<<Ma se gli dici cosi’ questo si sbrodola in un secondo>> rispose Lorena.
Io leccavo i leggings e sentivo l’odore della fighetta di Letizia e lei ridendo segui’ << Prima di venire qui in quel bar in cui abbiamo preso quel prosecco in attesa del tuo ragazzo ho fatto la pipi e non c’era la carta e mi sono rimessa i leggings>>
Lory le disse <<Che sporcacciona>> e sorrise e poi si rivolse a me ulrlandomi << Hai capito schiavetto gli stai leccando la piscia>>.
<< Scommetto che gli piace al pervertito segaiolo>> replico’ Letizia.
Tutto cio’ mi eccitava damatti e leccavo ancor piu’ avidamente quei leggings che coprivano la fighetta di Letizia.
Lory:<<UHHHHHHHHHH guarda come gli piace a sta troietta l’odore della tua piscia. Ti sta leccando come un forsennato.>>
Letizia:<<Adesso basta. Spostati e mi scanso’.>>
Il mio cazzo era in uno stato di eccitazione impressionante.
Lory:<< Guarda come l’hai ridotto? A vederlo cosi’ me lo farei infilare nella fighetta il suo cazzo. La vuoi la mia fighetta? eh porcellone>> e io <<Si ti prego Lory, ti prego posso infilartelo in figa>>
Lei si infilo’ la mano sotto i pantaloni e ne tiro’ fuori un dito bagnato. << Guarda sto maiale me l’ha fatta bagnare la fighetta. Annusami il dito porco>>. Mi avvicino’ il dito al naso e io annusai la sua broda.
Ad un certo punto squillo’ il telefonino di Lory:<< Dmmi Amo’…. si ok fai come vuoi. Ci vediamo domani. Vieni tu a prendermi a casa e poi andiamo da te vabbe’. Ok si si ci accompagna Lorenzo dai fai il bravo….ahhhh vediamo domani. Ciao>> e poi a me e a Letizia:<< Va con Marco appena finisce la partita. E t porco ci puoi leccare ancora e poi ci porti a casa hai capito porcellone>> Io annui’.
Letizia:<<la vuoi leccare la figa bagnata di Lory?>> e io <<SIIIIIIIIIIIIIIIIII>>
Lory<< Dai andiamo sul letto>>.
Mi distesi mentre Lory si sfilo’ i pantaloni e attraverso gli slip si intravedeva il peletto. Poi si sedette sul mio viso. Subito avverti’ l’umido della sua figa e iniziai a leccargliela.
Lory:<<Aspetta Porco. Prima di tutto leccami il culetto>> abbassandosi gli slip << Sai quel porco dopo avermi sbattuta la figa mi ha sborrato sul culetto. Ripuliscilo tutto che me lo sento ancora impastricciato di sborra>>
Letizia << Lecca stronzo. Guarda il cazzo gli sta scoppiando>> e risero.

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prima volta

salve a tutti sono un ragazzo di 31 anni e per lavoro viaggio in tutta italia , da diverso tempo avevo una perversione scoparmi una donna sposata d’avanti suo marito. In passato ho avuto relazioni clandestine con ragazze fidanzate ma mai con una donna sposata per lo piu scopata in presenza del marito. Un giorno pero’ durante un soggiorno breve a torino in una farmacia conobbi luisa una spendida donna di 45 anni e devo dire ci fu subito una certa sintonia…lei lavorava li’ e dopo aver acquistato cio che mi serviva usci dalla farmacia e continuai a pensare a lei fantasticando di come poteva essere porca a letto ma notai l’anello nuziale al suo dito quindi piu di tanto mi rassegnai. La sorte vuole che il giorno dopo mi recai in un negozio che aveva costumi per il mare esposti molto belle,entrai e feci i complimenti al propietario per il fantastico negozio . cmq entrammo subito in confidenza e notai degli sguardi sul mio pacco quando mi chiese di verdere se andava bene il costume che era anche uno slip. Dopo aver comprato 2 costumi mentre stavo per salutarlo entro la farmacista la guardai e questa volta senza camice con una camicia e una gonna molto stretta …..aveva un seno eslosivo una 4 bella formosa lei mi guardo per qualche secondo e il marito me la presento’. E lei si ricordo’ subito di me da li capi’ che non mi ero sbagliato su certi sguardi.Il marito di luisa era come me un appassionato di carambola e mi chiese di scambiarci il numero di cell che una sera di queste mi avrebbe chiamato per fare qualche giocata. Il pomeriggio del giorno dopo mi chiamo e ci incontrammo la stessa sera. Be la serata fu tranquilla e bevemmo un po di birre e parlando di donne e al fatto che lui era sposato da 15 anni non poteva avere figli e che il suo rapporto con la moglie era cambiato. Il motivo mi lascio un po’ sbalordito mi disse che da tempo ha una fantasia che lo entusiasma …vedere sua moglie scopata da un altro ma che la moglie non era ancora pronta ad una cosa simile e doveva pensarci. Io all’ora incominciai a fare dei complimenti su sua moglie facendo capire che se avrebbe voluto l’avrei scopata con piacere.Lui mi disse che da una settimana che la moglie ha saputo di questa fantasia e quindi forse non era ancora pronta ….cmq mi disse dai vieni a casa mia con la scusa di voler bere un altra birra con me vediamo come reagisce. Andai a casa sua senza che il marito avverti’ Luisa entrai in casa e trovai lei sul divano fu felice di vedermi e anche un bel po imbarazzata. Ci sedemmo sul divano a parlare e dopo un po il marito ando in bagno …io approfittai di questo momento e pensai devo essere diretto…gli dissi luisa tu sei una donna stupenda tuo marito mi ha detto del vostro rapporto e di questa sua fantasia..lei mi rispose che era imbarazzata che ero un bel ragazzo ecc….il mio cazzo si fece duro come un marmo e gli dissi dai lasciati andare facendo notare che avevo un bel rigonfiamento nel pantalone gli spostai la mano sul cazzo e io a questo punto apri la cerniera per cacciarlo fuori incomincio a farmi una sega misi la mano tra le sue gambe era bagnatissima….gli dissi come sei eccitata lei mi rispose hai un cazzo grandissimo il piu grande che ho visto ….era una fontana la fua figa e i suoi gemiti si facevano sempre piu forti…quando venne il marito si imbarazzo e tolse la mano dal mio cazzo..lui vide il mio cazzo e disse luisa dai fammi vedere quanto sei troia…la moglie lo guardo e si avvicino con il viso e mi fece un pompino assurdo…intanto lui si mise su una sedia poco lontano e si segava …aveva un cazzetto la meta’ del mio…dopo avermi fatto un bel pompino il mio cazzo era gonfio che quasi arrivavo la presi e la scopai a missionario..aveva una figa strettissima e quando gli misi tutto il cazzo dentro la senti urlare e piu urlava piu la scopavo forte…la scopai per quasi un ora e lei venne almeno 6 volte….gli sfondai la figa mi confido che non era mai arrivata cosi’ tante volte e che non aveva mai provato un orgasmo cosi’ ….questa fu la mia prima volta da bull un esperieza unica

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LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 2)

LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 2)

Il padre di Giorgio si stava masturbando. Aveva in mano un cazzo enorme, lungo almeno 24 cm. Era appoggiato alla parete con gli occhi chiusi e si masturbava, ad un certo punto lo sentii anche dire:
-Dai Claudio, prendilo in bocca, fammi venire dentro…..leccami le palle…..-
Mi prese una gran paura e ritornai al mio posto, e poco dopo lui usci e venne verso di me. Ricominciai a tremare,
Lui mi venne vicino e mi passo’ il braccio destro sulla mia spalla. Come per farmi coraggio.
-Che c’e’ che succede, tu hai paura, di cosa? – Furono le ultime parole che sentii, poi svenni.
Versione 1
Quando mi svegliai ero su un letto, mi guardai addosso e rimasi senza parole.
Indossavo un paio di mutandine di pizzo con un’apertura davanti che mostrava il mio pisello. Con la mano tastai dietro e mi accorsi che era un tanga. Un filetto i seta mi attraversava le cosce e mi segava in due il buchetto del mio culo vergine. Indossavo anche un reggiseno dello stesso pizzo e colore. C’e’ da dire che io avevo il seno un po’ pronunciato, simile ad una pria misura di una ragazza.
Non sapevo cosa fare, nella stanza non c’era nessuno, ero solo. Poi sentii dei passi, allora feci finta di essere ancora svento.
Con gli occhi socchiusi cercai di guardare e vidi il papa’ di Giorgio entrare in stanza nudo.
Il cazzo gli ciondolava in mezzo alle gambe e nonostante fosse moscio era molto lungo e cicciotto.
Si sedette accanto al letto e inizio’ a guardarmi, poi si inginocchio di fianco al letto e con una mano mi prese il pisello e comincio’ a masturbarmi.
Rimasi ancora svenuto per un po’, ma poi il piselo comincio’ ad indurirsi e allora feci finta di rinvenire.
-Oddio, cosa mi e’ successo…..ma cosa fa…….- feci io tentando di togliere la sua mano dal mio cazzo.
-Ssssshhhh – disse lui – stai buono e andra’ bene per tutti e due.- Fini di dire la frase e si butto’ sul mio cazzo e lo prese in bocca.
Comincio’ a farmi un pompino (nessuno me lo aveva fatto finora). Andava su e giu’ con la sua bocca e con la lingua ruotava intorno alla cappella. Sentii un brivido dietro la schiena e comincia di nuovo a tremare, poi lo vidi infilare il suo dito medio in bocca e riuscire ben lubrificato, sentii poi la sua mano insinuarsi in mezzo alle cosce e il suo dito medio fermarsi sul mio buchetto del culo.
Lo guardai in faccia terrorizzato, ma non riuscivo a dire una parola.
-Sono sicuro che il tuo culetto e’ vergine, vero? – disse. Riuscii solo ad annuire con la testa, non mi usciva una parola, poi sentii il suo dito penetrarmi il culetto e entrare fino alla base mentre mi continuava a fare il pompino.
Stavo per venire, sentivo lo sperma salire dalle palle, attraversare l’uretra e stavo per esplodergli in bocca.
Feci per tirami indietro, ma lui mi trattenne e allora gli sborrai in bocca con un rantolo. Mi lecco’ tutto per bene mentre continuava ad esplorarmi il buchetto del culo e poi si alzo’ in piedi, pres le mie mani e mi mise seduto sul letto, poi mi prese la testa fra le mani e l’avvicino’ al suo cazzo che ormai era diventato lungo e duro ed era esattamente davanti alla mia bocca.

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LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 1)

LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 1)
-Dai vieni a casa mia, ti aiuto io a fare la versione di inglese.- Giorgio insistette cosi’ tanto che io accettai, anche perche’ l’inglese non era il mio forte.

Sono Claudio e allora avevo 16 anni e frequentavo il 2 liceo linguistico, mi piaceva il francese e lo spagnolo, ma lìinglese proprio non mi andava giu’.

Arrivai a casa di Giorgio verso le 16.00 e ci mettemmo subito a fare la versione. Lui era molto bravo, perche’ suo padre era americano e gli aveva insegnato l’inglese fin da piccolo.

Poco dopo che avevamo iniziato, arrivo’ a casa sua padre. Era veramente un bell’uomo, tipicamente americano, biondo e con un fisico molto prestante e avea circa 50 anni.

Vi devo confessare, che verso i 15 anni, io mi sentivo leggermente attratto dagli uomini molt piu’ grandi, forse perche’ mio padre ci aveva abbandonati, a me e a mia madre da quando io avevo 3 anni, quindi io ero cresciuto senza una figura paterna.
Lui ando’ nel suo studio e noi continuammo a fare la nostra versione. Dopo qualche minuto squillo’ il telefono e Giorgio rispose.

-Ciao Giulia – disse, era la sua ragazza che frequentava la nostra stessa classe.- no Giulia non posso, sono con Claudio e stiamo facendo inglese……dai non fare la stupidina, non posso ora, sono con Claudio, mica lo posso lasciare solo….e dai non ins****re…..no aspetta non fare cosi’….scusa un attimo…….-
Venne verso di me e coprendo con una mano il telefono mi disse:
-Scusa Claudio, ma Giulia insiste, mi ha detto di andare a casa sua perche’ i suoi non ci sono e cosi’ possiamo……insomma mi capisci……non c’e’ nessuno e lei mi aspetta……..seni che ne dici se dico a mio padre di aiutarti, lui e’ bravissimo….- aggiunse-

– Va bene vai – gli dissi –se tuo padre mi aiuta, va bene- conclusi.

-Papa’, potresti aiutare Claudio a fare la versione di inglese, io devo andare a casa di Giulia, perche’ lei non riesce a fare il compito di francese – disse facendomi l’occhiolino.
Il padre usci dalla sua stanza. Indossava una tuta da ginnastica in microfibra che non lasciava niente all’immaginazione. Era attillatissima e i miei occhi caddero proprio li, tra le sue gambe, dove si vedeva un bozzo incredibile.
Mi resi conto che il mio sguardo era troppo evidente, ed il padre se ne era accorto.
Distolsi subito lo sguardo e mi misi a cercare una voce sul vocabolario.
Prima di rispondere, il padre attese un attimo, mi stava guardando da cima a fondo, poi disse che mi avrebbe aiutato.

Giorgio usci’ e lui si mise accanto a me e iniziammo a fare la versione.
Ero turbato, sentivo una strana sensazione dentro di me, come non mi era mai successo, incominciai quasi a tremare.
Lui mi disse – Hai freddo Claudio, tremi! – No – risposi e basta.
Dopo un po’ si alzo’ e disse che doveva andare in bagno. Il bagno era alla fine del corridoio, difronte alla porta della stanza di Giorgio, dove noi eravamo. Lo vidi entrare in bagno, chiudere la porta, che pero’ rimase leggermente socchiusa.

Io sentivo quella strana sensazione aumentare dentro di me. Lui era in bagno da 2 o 3 minuti e non usciva, cosi’ mi avvicinai per chiamarlo, ma quando ero a circa 2 metri dalla porta, sentii dei gemiti, mi avvicinaii di piu’ e sbirciai tra la fessura, quello che vidi mi fece trasalire.
(continua)

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Roberto, il figlio del mio vicino (prima parte)

Abitavo sull’altro lato della strada dove stavano Roberto e suo papà. Lui era un bambino grazioso, io l’avevo visto crescere. Avevano sempre vissuto lì da quando lui era piccolo, ad eccezione di quando Roberto era stato tra i 10 e 14 anni. Sua mamma e suo papà si erano separati e lei aveva preso con se i bambini, Roberto e la sua sorella maggiore, a vivere con sua sorella e suo cognato.
C’erano stati molti rumors su quello che era accaduto mentre lui era via. Il pettegolezzo aveva detto che Roberto aveva accusato suo zio di abuso sessuale. L’uomo era stato perseguito per possesso di materiale indecente, e questo era vero, era stato scritto sul giornale locale. Lui fu spedito in galera per cinque anni.
C’erano state anche altre storie oscure: la sorella scomparve senza lasciare traccia, la mamma fu trovata morta in una macchina, apparentemente si era suicidata. E Roberto, il piccolo dolce bel Roberto, ritornò a vivere con papà nella casa al di là della strada.
A Gianni, suo padre, piaceva bere, era risaputo, questa è una piccola città ed i pettegolezzi circolano. Era una delle ragioni perché avevo tenuto sempre segreta la mia sessualità. Se la mia vecchia mamma avesse saputo che ero omosessuale gli sarebbe venuto un colpo. Quindi dovevo essere discreto. Me ne andavo ognivolta sentivo il desiderio, andavo in altre città più grandi. Non avevo mai guardato un uomo nella mia città. Là io ero uno degli uomini, il buon vecchio Bob.
A Gianni piaceva anche scommettere e sapevo che il sabato mattina alle 11 era con gli allibratori e ci passava le ore seguenti. Quindi quella mattina controllai discretamente che se ne fosse andato e capii che avevo tutto il tempo per mettere in azione il mio piano.
Avevo anche controllato Roberto, non era uscito molto in quei giorni. Pensavo che probabilmente sapeva quello che si diceva di lui e teneva un profilo basso. Si incontrava qualche volta con un gruppo di ragazzi più anziani che si riunivano sotto la spianata a mare. Andavano laggiù a bere sidro e farsi spinelli ma di solito non combinavano guai, solo erano un po’ chiassosi. A parte quello non sembrava uscire molto, certamente non di giorno. La vecchia gallina della porta accanto lo chiamava il vampiro e credo di sapere perché.
Lui è una piccola cosa magra, indossa sempre stretti vestiti neri, roba stracciata, proprio un piccolo punk. I capelli sono neri come quelli della mamma. Lei era una bella ragazza, io la vidi per la prima volta quando vennero a vivere qui. Lei era una vera bellezza anni ‘60, gambe lunghe e lunghi capelli neri, color inchiostro. Una bella faccia anche, come suo figlio. Lui ha una faccia veramente bella, naso poco pronunciato e grandi occhi verdi come un gatto. Ciglia lunghi e piccola bocca imbronciata; morbide labbra piene. Mi sarebbe piaciuto sentire quelle labbra intorno al mio cazzo.
Se i rumors erano veri, lui sapeva come succhiare un uccello!
E questo non è tutto. Secondo alcuni lui concedeva il suo culo sulla spiaggia a quei ragazzi in cambio di uno spinelllo.
Quel sabato mattina, dopo che suo papà se ne fu andato, corsi a comprare un paio di pacchetti di sigarette e delle lattine di bibite alcoliche. Poi ritornai ed andai alla porta posteriore della casa di Gianni. Sapevo che non usava mai la porta principale, scivolava sempre dentro e fuori dall’altra porta che non chiudeva mai a chiave. Sapeva di non avere niente di valore da rubare. Se avesse conosciuto il tipo di furto che volevo fare gli sarebbe venuto un infarto, ne sono sicuro.
Roberto era sdraiato sul divano a guardare la televisione quando misi la testa nel soggiorno. La casa era in disordine, nella cucina da dove ero passato i piatti da lavare erano accatastati da un paio di giorni. Mi spiaceva per Roberto, non era un luogo ideale per allevare un ragazzo.
Lui mi diede un’occhiata divertita quando entrai ma non chiese cosa ci facevo lì. Io avevo in mano le lattine e le sigarette.
“Devo vedere il tuo vecchio”, spiegai: “Gli avevo promesso di portargli questa roba. È qui in giro?”
“E’ andato fuori”, mormorò il ragazzo, i suoi occhi deviarono di nuovo alla Tivù dove un vecchio film in bianco e nero scintillava sullo schermo.
“Cosa guardi?” Chiesi sedendomi accanto a lui.
“Non so.” Roberto guardò alle lattine che avevo messo sul pavimento tra i miei piedi. “Posso prenderne una?”
“Non so. Tuo papà ti permette di bere?”
“Quello che non sa non lo disturba, non è vero?” Disse Roberto. Ora mi stava guardando con la sua espressione lievemente insolente. “Avanti, dammene una.”
‘Mi piacerebbe dartene uno!’ Pensai mentre lasciavo che i miei occhi corressero senza nascondere il fatto che lo stavo osservando. Indossava una t-shirt larga e jeans neri stretti con un buco sul ginocchio. Il suo giovane cazzo e le palle riempivano per bene l’inguine. Li potevo vedere spingere contro la stoffa usata.
Roberto vide bene quello che stavo facendo. Si appoggiò indietro contro il bracciolo del vecchio divano ed allargò intenzionalmente le gambe.
“Ti piace, vero? Dagli una bella occhiata, vecchio pervertito!”
Non me lo feci ripetere e lo feci, il mio cazzo era duro contro la mia chiusura lampo e lui poteva vederlo sicuramente.
“Se ti do una lattina, prima voglio vederti spingere giù i pantaloni. Voglio dare un’occhiata a quel piccolo corpo stretto” Gli dissi.
“Sporco stronzo!” Disse ma stava sorridendo come un piccolo squalo.
Si mise a sedere, si sbottonò i jeans e poi abbassò la zip. Io guardai emozionato mentre lui si appoggiava di nuovo indietro e si contorceva facendo scendere la stoffa nera sulle cosce snelle e bianche. Spinse le sue piccole mutande nere completamente giù fin sotto le ginocchia. Quando tornò a sedersi ed allargò le ginocchia gli indumenti scivolarono lungo le gambe sino alle caviglie. Alzò l’orlo della t-shirt in modo da farmi vedere il suo giovane cazzo che penzolava sopra il cuscino del sofà ed i peli neri e ben aggiustati delle sue palle sode. La sua pista del tesoro ordinata e nera cominciava appena sotto l’ombelico e correva verso il basso. Non era ancora molto peloso, ma quello che aveva era ben aggiustato a mezzo centimetro in lunghezza.
Gli diedi una lattina di sidro, senza parlare e lui sorrise e fece per tirarsi su i pantaloni.
“Non ancora” Dissi mettendo una mano sulla sua. “Tienli giù mentre bevi. Togliti la t-shirt, voglio vederti nudo.”
Sembrò pensarci per un momento, poi mise giù la lattina, fuori della mia portata, prese l’orlo della camicia con le due mani e se la sfilò dalla testa scura. I capelli ricaddero intorno al suo piccolo e pallido viso a cuore mentre lanciava spensieratamente l’indumento sul pavimento e riprendeva la lattina. Le sue lunghe dita bianche tirarono l’anello che gettò da parte mentre alzava la lattina alle sue piene labbra seducenti. Ingollò rapidamente l’alcol, mentre io ammiravo apertamente il suo snello corpo nudo.
La mia erezione ora stava pigiando contro la mia zip. Il ragazzo era una tale piccola bellezza e la mia testa era piena di imaginin oscene mentre lo guardavo, quasi completamente nudo ed apparentemente imperturbabile. Mi chiesi cos’altro sarebbe stato disposto a fare per il regalo giusto. Gianni non sarebbe ritornato per ore, avevo tutto il tempo per sodomizzare il suo bel ragazzo sul pavimento del soggiorno prima che tornasse a casa.
Roberto finì la lattina e la lasciò cadere sul pavimento come accidentalmente mentre lasciava cadere la camicia.
“Ti è piaciuto?” Mi chiese.
Io accennai col capo, incapace di parlare e lui rise ancora mentre allungava di nuovo una mano verso i pantaloni. Lo fermai come avevo già fatto.
“Aspetta. Cosa vuoi per lasciarti toccare?”
Ci fu un bagliore nei suoi occhi verdi mentre mi guardava. La sua piccola lingua rosa scintillò fra le sue labbra morbide mentre bisbigliava: “Accendimi una sigaretta.”
Con le mani che tremavano estrassi una sigaretta dal pacchetto e me la misi tra le labbra accendendola col mio accendino. Gliela allungai mettendogli il filtro tra le labbra ed il mio cazzo pulsò nei pantaloni sentendo la sua morbida bocca strisciare contro le mie dita. Lui succhiò dal filtro e fece scendere la nicotina nei polmoni mentre io facevo correre lentamente una mano in giù sul suo torso nudo, senza peli e poi sulla sua bianca pancia piatta. Le mie dita tremanti carezzarono l’addome e l’inguine coperti di peli scuri.
Roberto mi guardò, i suoi occhi erano impassibili mentre mi soffiava in faccia il fumo. Quando tossii emise una risata aspra ed appoggiò la testa sul bracciolo del divano. Chiuse gli occhi e continuò a fumare, quasi incurante della mia calda mano sul suo freddo pene molle.
Abbassai la cerniera della patta rilasciando la mia verga tesa e ripresi il mio gentile carezzare del suo bel piccolo cazzo e delle sode palle rotonde. Il mio sesso sporgeva diritto dalla chiusura lampo aperta. Diede una breve occhiata quando mi sentì slacciare i pantaloni ma ora stava ignorandomi di nuovo. Il suo cazzo non reagiva.
Dopo un paio di minuti dell’attrito gentile dalla mia mano lo sentii cominciare ad irrigidirsi. A quale ragazzo non piace avere il cazzo menato, dopo tutto? In risposta afferrai con un po’ più di forza il suo sesso e cominciai a pomparlo con la mano, godendo del piccolo anelito e dei piccoli lamenti sexy che questo provocò nella sua gola.
Capii che l’avrei fottuto. Lui era il ragazzo più bello che avessi mai toccato e non era certamente vergine, se i rumors erano veri. Se si lasciava inculare ogni notte sulla spiaggia da quei ragazzi, perché no dal cazzo di un uomo?
Le mie mani scivolarono alle sue gambe nude e le liberai di jeans e mutande così tutto quello che ora indossava erano le scarpe. Aprì di nuovo gli occhi per guardarmi. Non c’era paura in quello sguardo fisso pallido e bello.
“Cosa stai facendo? ” Disse esalando uno sbuffo di fumo.
“Ti spoglio.” Dissi alzandomi e togliendomi i vestiti.
Nessuno di noi di era preso la briga di chiudere le tende prima di cominciare il nostro piccolo gioco. Pensai che le finestre e la rete sporche fossero sufficienti per evitare guardoni casuali e la casa opposta era la mia e quindi non c’era nessuno che potesse spiarci.
Si tolse di bocca la sigaretta e mi guardò incuriosito mentre mi strofinavo il cazzo duro.
“Ti piace fottere, non è vero?” Gli dissi. “Ho sentito che ti piace essere inculato e succhiare il cazzo. E’ vero?”
Lui alzò le spalle senza confermare né negare.
“Fai sesso con quei giovanotti coi quali ti trovi sulla spiaggia?” Lo pressai ansioso di avere la conferma dalle sue labbra sexy.
Dopo un momento accennò col capo.
“Non con tutti.” Disse. “La maggior parte non sono ‘lads’ . Ma un paio di loro sono eccitanti. A loro piace farmi e mi danno la roba per andare con loro.”
Mi avvicinai alla sua testa e gli carezzai i capelli.
“Ti spogli così per loro?”
“No” Praticamente bisbigliò, i suoi occhi ora erano sulla mia verga dura. “Loro mi tirano giù solo le mutande poi si mettono su di me dal didietro.”
Gemetti all’immagine nella mia mente di lui sulle mani e sulle ginocchia sottoporsi alla sodomizzazione. Appoggiai la testa del cazzo alle sue piene labbra di ragazzino.
“Gli succhi il cazzo, Roberto?”
Lui accennò di nuovo col capo. Sentii il suo caldo alito solleticare la mia grossa cappella color porpora.
“Apri la bocca, Roberto.”
Mi avvicinai alla sua faccia mentre le sue labbra si aprivano ed il mio glande colante scivolava tra di loro nella sua bocca. Le mie dita afferrarono più ermeticamente i capelli neri e morbidi.
“Succhialo, Roberto!” Lo incitai. “Mostrami come li succhi. Carezzati il cazzo mentre succhi il mio. Voglio vederti venire.”
La sua mano sinistra si mosse in giù al suo pene semi eretto, vi avvolse le dita e cominciò a masturbarlo. Io gemetti di nuovo mentre le sue labbra carezzavano la mia grossa asta e la sua lingua esperta mi leccava come un gattino affamato. Il solletico della sua lingua mi eccitò come non avrei mai potuto credere. Stavo nel soggiorno del mio vicino, rigido, nudo, mentre suo figlio, nudo, mi faceva il miglior pompino della mia vita.
“Sei così bello, Roberto” Ansai mentre la sua piccola bocca lavorava la mia asta, in qualsiasi momento avrei potuto esplodere nella sua gola. “Così, caro, succhia questo grosso uccello. Strofinami le palle, Roberto. Strofinamele bene mentre mi fai il pompino.”
Allungò la mano destra e sentii quelle lunghe dita sottili cominciare a giocare con le mie noci penzolanti. Lui pompava furiosamente sul suo piccolo pene mentre mi succhiava espertamente.
“Spalanca la bocca, Roberto” Gli dissi afferrandogli i capelli in una mano e carezzandogli una guancia con l’altra mentre lo vedevo arrivare sempre più vicino all’orgasmo.
Si lamentò forte mentre le sue mascelle si allargavano ed io cominciavo a spingere il mio pene eretto più profondamente nella sua bocca. Sentii rumori sexy di soffocamento quando costrinsi la mia cappella dentro e fuori della sua gola stretta. Roberto piagnucolò e vidi lo sperma sprizzare come crema fuori della testa della sua verga rigida. Atterrò in grossi fili sul suo torace ansante e sulla pancia.
Afferrai i suoi capelli con le due mani e gli chiavai la bocca seppellendomi sino alle palle tra le sue morbide labbra. Saliva e pre eiaculazione correvano giù per il mento del ragazzo mentre prendeva sottomesso il mio cazzo. Lo sentii respirare dalle narici. I rumors dovevano essere veri, suo zio doveva avergli insegnato a succhiare il cazzo di un uomo dato che era così giovane. Era bravissimo.

Mi tirai indietro per permettergli di respirare ma quando solo la testa del mio sesso era ancora tra le sue labbra mi arresi al bisogno che bolliva nei miei coglioni e lasciai che il mio sperma caldo entrasse a getti nella sua bocca aperta. Lo estrassi, il secondo e terzo colpo di sborra finì sopra la sua faccia ed io lo guardi ingoiare e leccarsi le labbra bagnate mentre io venivo su di lui.
“Oh sì! Piccola puttana!” Gemetti. “sei così eccitante coperto in sperma, ora ti allargherò le gambe e ti inculerò.”