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Racconti Erotici

Provoco mamma e……..

Racconto trovato in rete su xhamster.

Il citofono suona imperterrito.
“CAZZO!”
I miei genitori sono arrivati con almeno un ora di anticipo, praticamente sono dietro la porta di casa mia ed io sto scopando con Lisa, vista la mia imminente laurea i miei hanno deciso di venirmi a trovare per un lungo week end, un boxer veloce e sono ad abbracciare papà, Lisa l’assistente che cura la mia tesi, una fica di quasi quarant’anni, in tutta velocità tenta di rendere presentabile la sua figura. Ormai sono due mesi che stiamo assieme, ho sempre ritenuto che una donna esperta possa dare ad un ragazzo quelle gioie che una ragazzina non potrebbe dare, con lei non c’è bisogno di parlare di matrimonio e di una stabile unione, praticamente è solo sesso, l’esperienza qualcosa insegna. Io ho ventiquattro anni e ho solo voglia di godere, i capelli arruffati e con lo sguardo un po’ incazzato Lisa lascia casa mia, papà sembra soggiogato dal suo sculettare, mamma invece è un po’ infastidita da quella presenza.
“Chi è quella donna??? Forse vi abbiamo disturbato??? Potrebbe essere tua madre!!! Che ci fai?”
“No, Lisa è la mia tutor per la tesi.”
“Capisco… Unisci l’utile al dilettevole?”
“Beh sai stiamo assieme ogni tanto.”
“Nulla da dire è una bella donna ma non puoi trovartene una un po’ più giovane?”
Mamma ha perfettamente capito che scopo Lisa mentre mi stringe forte, anch’io la stringo a me, sentire il suo seno morbido contro il mio petto nudo mi stimola qualcosa tra le gambe, sciolgo subito l’abbraccio da lei, ho dovuto interrompere la mia scopata è sono ancora piuttosto eccitato.
Lisa è molto arrapante ed esigente, solo dopo la prima scopata riesce a scaldarsi in modo da soddisfare ogni mio più esuberante e morboso desiderio, mi è rimasta in corpo una voglia di fica da impazzire, è sufficiente l’abbraccio di mia madre per sollecitare il mio attributo, mamma mi guarda e sorride, credo abbia capito o meglio percepito che sono rimasto imbozzato.
Nel distaccarmi da lei ho l’opportunità di ammirare il suo profilo, ha appena compiuto cinquantadue anni, li porta bene, la sua figura rivela un seno pieno che si gonfia ritmico al suo respiro, nel darmi le spalle mostra un accattivante fondoschiena, nell’appoggiarsi al bracciolo del divano rivela cosce sode che si scoprono maliziose dal taglio della gonna mentre accavalla le gambe, belle gambe non c’è che dire fasciate da delicatissime calze di seta.
Sarò arrapato ma come donna mia madre non è affatto male, le guardo le gambe, parto dalle eleganti scarpe con il tacco alto seguendo le caviglie sino a risalire ben oltre il ginocchio, accavalla ancora le gambe, la gonna si solleva ancor di più e mi gusto la visione di un bel pezzo di coscia, i nostri occhi si incrociano, cazzo si accorge che la sto guardando sarò stato sfacciato? Tento di riprendermi in qualche maniera.
“complimenti mamma hai delle bellissime calze, ti stanno veramente bene.”
Lei farfuglia un grazie mentre con una mano copre lo spacco della gonna, si alza scrutando la mia figura e raggiungendo papà in camera indaffarato a disfare le valigie mi dice.
“Tu vai a farti una doccia e… mi raccomando falla bella fredda”
Dio che figura si è accorta del mio stato!!! Una doccia veloce e sono già all’università per una delle ultime revisioni, la loro giornata sarà dedicata alla sistemazione in casa, in giro c’è parecchio disordine, vivere solo ha i suoi svantaggi, ho riservato loro la mia camera io mi sistemerò nel divano letto del soggiorno. In facoltà incrocio più volte Lisa, è risentita, avrebbe voluto passare il fine settimana da me, vederla risveglia la mia eccitazione, la giornata non mi permette alcuna possibilità di scaricare la sborra che lei ha contribuito a formare.
Rientro per la cena, mamma è in cucina, uno scamiciato abbellisce le sue spalle che sostengono un procace seno lasciato libero da costrizioni, il vestito stretto in vita esalta le chiappe, il righino delle calze risale sino a sparire oltre il bordo della gonna, mamma è veramente un gran bel tocco di fica. Mangiamo una succulenta cena, Dio come è brava in cucina, dopo cena chiacchieriamo, mi chiede della mia tesi, delle mie intenzioni dopo la laurea e di Lisa, non riesco a seguirla nelle sue riflessioni, sono rapito dalle sue bellissime gambe ma è il seno che mi lascia inebetito.
Mamma è seduta davanti a me, percepisco lo stridio della seta delle calze ad ogni movimento delle sue gambe, uno strusciare che mi sta facendo impazzire, mi ritrovo a spiare ogni suo impercettibile movimento, mi esalto quando riesco ad intravedere la piccola porzione di un intimo indumento tra le pieghe del corto vestitino e goderne.
“Quindi Lisa ti da praticamente delle lezioni private?”
“Stiamo facendo delle full immersion il relatore della tesi è piuttosto esigente.”
“Ed è brava anche a letto?”
Una domanda che mi spiazza ma d’impeto rispondo.
“Ad oggi non si è mai lamentata.”
Uno sguardo malizioso accompagna la sua allusione piccante, sorride, circa un’ora a parlare di me, delle mie aspettative, del mio futuro, mentre seguo sempre più distratto il suono delle sue parole dalle sue carnose labbra, non so perché ma ho il cazzo che comincia a spingere tra le gambe, si alza dandomi le spalle e il suo provocante fondoschiena mi spinge ad accostarmi a lei. L’abbraccio forte, le mie mani sulla sua schiena libera mi danno una sensazione piacevolissima, non era nelle mie intenzione ma prima dolcemente, poi provocatoriamente accentuo il contatto, la stringo a me con il perverso intento di farle percepire nel solco delle chiappe la mia morbosa eccitazione. Percepisco netto un suo intenso brivido percorrerle tutto il corpo, quasi devo sostenerla da un attimo di mancamento, non una parola, né una minima reazione che fermi la mia provocazione, il suo bel culo a diretto contatto con il mio muscolo in forte tensione, mi pare netta la sensazione del suo contrarre i muscoli dei glutei accostandosi sempre più a me. Sembra gradire il perverso contatto, dovessi giurare confermerei la netta la sensazione che a mamma piace sentire pulsare la mia eccitazione, sentirla crescere, sembra vivere una sensazione pari alla mia, interpreto i suoi sospiri leggeri come un invito a proseguire nel mio ambiguo attacco. Ancora una contrazione del suo culo, è sempre più contro il mio uccello, sembra confermare una sua piena accondiscendenza, una sensazione inebriante, le mie mani spingono lentamente il suo corpo contro il mio, è un attimo, rilassa i suoi muscoli, ed io crudele approfitto per sistemarmi meglio tra le sue natiche e spingere con insana provocazione.

OH!”Mamma reagisce, non può non aver percepito la mia verga vibrare al perfido contatto!
“Beato papà!”
Esclamo.
“Cosa?”
“Papà è veramente fortunato ad avere una moglie così bella, sicuramente sa apprezzare il tuo fisico, sono piuttosto ambiguo nella mia riflessione.
“Amore ormai ho superato abbondantemente il mezzo secolo, come mi vesto a papà interessa poco.”
Una pausa, un sospiro, mi pare profondo.
“Diciamo che tuo padre è un uomo.”
Un intervallo un po’ più lungo.
“Che ha raggiunto la pace dei sensi!”
Le mie mani intanto risalgono lentissime sfiorando il sul seno, la stringo forte a me e percepisco al tatto il volume di capezzoli piuttosto gonfi, respiro forte sul suo collo e mi è netta la sensazione del piacere che si sta impadronendo del suo corpo, è vittima dalla mia provocazione.
Nel voltarsi e guardarmi languida struscia il suo bacino al mio, vuole forse percepire meglio la mia eccitazione? Ormai ha raggiunto un limite di non ritorno, invece è repentino il suo staccarsi da me.
“Tu va da tuo padre e lasciami finire!”
Mi ci vogliono diversi minuti per tornare padrone dei mie pensieri, immediata è la mia riflessione, quel sospiro, quella pausa, la sua risposta, in particolare il suo fare mi impongono una domanda, che fra loro le cose non vadano tanto bene? Forse ho toccato un argomento scottante? Certo fossi mio padre saprei sollazzarmi con una femmina simile? Mamma è una donna che manifesta ancora una forte carica seduttiva, quel genere di donna che mi fanno impazzire, sarà sicuramente una femmina esperta a letto, non c’è dubbio è decisamente scopabile, a mio avviso in questo momento è in crisi di astinenza.
IO LA SCOPEREI!
Ma che cazzo dico? Il mio pensiero è sicuramente dato dall’eccitazione che mi è rimasta in corpo da stamattina, però peccato che sia mia madre, qualche minuto e la vedo accucciarsi al corpo di papà con le gambe raccolte sul divano, mamma è proprio una gran bella gnocca. Incrocio per un attimo uno sguardo malizioso che segue il mio ammirare il suo sensualissimo corpo, la stanchezza del viaggio impone il loro ritirarsi in camera, il buio della notte amplifica voci soffocate che sento provenire dalla loro camera. Ascolto, stanno discutendo, è mamma che parla, sembra nervosa, papà la interrompe ogni tanto, il tono della discussione mi pare tocchi argomenti intimi, dalle riflessioni di papà percepisco delle giustificazioni, la discussione cessa, una domanda comincia ad assillarmi, mio padre scopa ancora mia madre?
Lo scroscio dell’acqua della doccia mi risveglia, una erezione bestiale accompagna il mio alzarmi, ci fosse stata Lisa non ci sarebbero stati problemi, ma Lisa non c’è, ho una voglia selvaggia di scopare. Vado in cucina e preparo il caffè, mi raggiunge mamma era lei sotto la doccia, papà è in bagno, mamma ha gli occhi gonfi forse non ha dormito, seduti al tavolo sorseggiamo assieme il caffè, la osservo, indossa il mio kimono. Percepisco un odore dolce di donna è l’odore del suo corpo, l’odore di un corpo caldo, seguo con gli occhi la curva del seno che traspare dal mio accappatoio.
“Hai dormito bene?”
Alla sua domanda non segue una mia risposta, ho altro a cui pensare, penso che mia madre è una donna ancora vogliosa e mio padre non riesce a soddisfarla, si alza offrendomi il suo fondoschiena e si china per cercare qualcosa nel frigo, ha proprio un gran bel culo, spero esca dalla stanza per permettermi di alzarmi senza farle notare la mia erezione. Approfitto di una sua distrazione, con un occhiata al suo culo sono già pronto per la mia doccia con un cazzo in tensione, sono eccitato e mia madre ne è responsabile, Dio come è bella, il suo corpo mi eccita, ancora una domanda, ma le manca veramente un bel cazzo? Redarguisco i miei pensieri, non è possibile, che diavolo mi succede? Per ventiquattro anni l’ho guardata senza nemmeno accorgermi che fosse una femmina e adesso è diventata l’oggetto delle mie più morbose fantasie, devo smetterla, con questi pensieri me la trovo davanti.
“Scusa un attimino, ti lascio l’accappatoio.”
“Mamma sono nudo!”
“Che sarà mai non è mica la prima volta che ti vedo così.”
Le do le spalle per privarla della visione del mio intimo, si china davanti a me per raccattare le sue cose, Dio che gran culo, non so perché lo faccio ma istintivamente mi volto, sono praticamente nudo davanti a mia madre. In piedi le lascio ammirare ciò che mi sto ormai convincendo le manca chissà da quanto tempo, voglio che lei mi guardi che veda che tipo di uomo si è fatto suo figlio, mi faccia capire se le piace quel che sta vedendo, una eccitazione bestiale svetta davanti a lei.
Non sbaglio, i suoi occhi vanno direttamente al mio uccello, lì si fermano per pochi secondi, secondi che sembrano interminabili, mia madre sta guardando quel cazzo che pulsa nervoso davanti a lei, il cazzo cresce inesorabile è gonfio e pieno di voglia.
“EHI!!!”
La sua espressione è colma di un profondo sospiro, le mani al viso contengono una espressione mista a meraviglia e spavento, contemporaneamente mascherano un immediato rossore che colora le sue guance, sfiorandomi in assoluto silenzio esce. Una doccia veloce e scoprire che la fortissima eccitazione che si è impadronita del mio corpo non accenna ad abbandonarmi, le mani a diretto contatto con il mio muscolo imperioso pulsante, poi gli occhi chiusi ad abbandonarmi ad uno sconfinato piacere, sempre viva è l’immagine del suo provocante corpo. Dedico una sontuosa pugnetta a mia madre, tiro in maniera bestiale su di un cazzo che ha voglia di una caldissima fica, la sua, pochi colpi e vengo, so che è osceno ma ormai non riesco a vedere in mia madre che una femmina in calore, a cui mettere il mio possente cazzo in mano.
Tutto il giorno all’università a rivivere la mia provocazione e con la fantasia viaggio oltre, mi convinco che se non fosse mia madre non avrebbe esitato ad allungare le mani verso la mia mazza, accarezzarla, prenderla in bocca, smanettarla, succhiarla con inaudita passione, riesco a calmarmi un po’ solo dopo averle dedicato un’altra gran bella sega.
Torno a casa che è sera, rivederla s**tena la mia immaginazione, mamma non indossa nulla di particolare ma più la guardo e più la trovo attraente e desiderabile, una anonima maglietta, una semplice gonna e nient’altro se non le sue velatissime calze che le fasciano le gambe, so bene che è tutto destinato a restare una fantasia, non posso mica chiederle se desidera scopare con suo figlio. Dopo cena papà è davanti alla TV, io aiuto mamma a mettere in ordine, la sua vicinanza mi stuzzica e mi esalta, mi sento capace di fare cose impensabili, scherzo con lei sul fatto che papà sta in poltrona a guardare la TV, mamma in risposta emette un ennesimo lungo sospiro, l’abbraccio. “Mamma!”
Sussurro facendola ruotare su sé stessa finché non mi è davanti.
“Cosa c’è?”
“Niente, è che sei veramente bella e sono felice di averti qui con me.”
La stringo con l’intenzione di farle sentire ancora una volta la mia erezione.
“Tesoro anch’io ne sono felice.”
Appoggia il capo sul mio petto, il profumo del suo corpo mi avvolge, con la mano le accarezzo il viso, chino appena il capo poggiando le labbra sul suo collo e la mia bocca sfiora la sua pelle. “Che fai?”
Non rispondo e comincio a premere con le labbra, muovo la bocca in piccoli cerchi concentrici, con una serie di piccoli bacetti comincio a risalire lentamente il collo lasciando volutamente una piccola scia umida, mamma sussulta e si agita come se volesse sciogliersi dall’abbraccio. Dura pochi secondi, la sento abbandonarsi, continuo nella mia provocazione, è netta la sensazione del suo partecipare, percepisco sottili ed impercettibili sospiri, le mie mani scivolano sui suoi fianchi. I miei baci si fanno sempre più ardenti, socchiudo le labbra e sfioro con la punta della lingua una pelle vellutata, sento il suo pube accostarsi timido contro il mio, un attimo veramente interminabile scandito da un intensissimo respiro.
“Dai smettila mi fai il solletico.”
Alla faccia del solletico penso.
“E che? non posso baciare la mia bella mammina?”
“Sì, ma adesso basta con i baci devo finire e c’è tuo padre di la.”
Si scioglie definitivamente dall’abbraccio scappando in soggiorno, perplesso non ho capito bene il senso dell’ultima frase, in fondo la nostra posizione non mi sembrava compromettente, forse per mia madre sì.
A colazione ci ritroviamo tutti insieme e spio le espressioni dei miei genitori, stanotte prima di prendere sonno ho sentito rumori provenire dalla camera dei miei, poi mia madre alzarsi e andare in bagno, era nervosa. Sono ormai certo, mia madre sconvolta ed eccitata dai miei baci ha cercato di farsi scopare da mio padre, c’è riuscita? Papà sembra è tranquillo, mia madre invece un po’ nervosa, sarà andata ancora in bianco? Anche oggi starò fuori tutto il giorno, lancio l’idea di portarli un po’ fuori la sera, la proposta è subito accolta, stasera una pizza e poi un bel film al cinema, Lisa è sempre più incazzata ed io sempre più eccitato, le mie offerte di sesso non sortiscono effetti e la revisione è stata una porcheria. All’orario stabilito mi faccio trovare sotto casa, aspetto mio padre al portone.
“Tua madre non è ancora pronta, non capisco perché si metta in ghingheri solo per uscire con la sua famiglia, non vuole arrendersi all’evidenza dell’età!”
“Dai papà mamma è ancora una bellissima donna, poi dovrebbe farti piacere che si prepari per te.”
Gratifico papà di un cenno di maschia complicità.
“Lascia stare con gli anni se non è zuppa è pan bagnato.”
Risposta secca che mi conferma che lui non la scopa da chissà quanto tempo, mamma è invece uno schianto, ha indossato un tubino nero con una scollatura dalla quale si vede il seno, la gonna ha uno spacco che le da una carica seduttiva, le gambe sono fasciate in velatissime calze nere e le scarpe con il tacco alto le danno un andatura conturbante. In macchina c’è anche Lisa, ho esteso l’invito anche a lei, la mia strategia vuole che mio padre sia distratto dalla sua presenza, così ho l’opportunità di godere del corpo di mia madre, mamma prende posto accanto a me, papà dietro discute con Lisa. Con interesse le sbircio le gambe, la gonna mi permette di restare ammaliato dalle sue cosce, è vestita in modo decisamente provocante e mi chiedo per quale dei suoi due uomini abbia scelto questa sua mise. Al cinema mamma è seduta tra me e papà, Lisa è accanto a papà, ignoro la proiezione e punto tutti i miei sensi su di lei, sento il suo profumo, spingo lo sguardo dentro la sua scollatura, avrei voglia di introdurre la mano nella scollatura per accarezzarle una tetta e stringerle forte un capezzolo. Sono quasi certo che dopo un attimo di sorpresa mamma si lascerebbe sopraffare dalle mie provocazioni, ma come posso farlo al cinema, vicino a mio padre e alla donna che soddisfa le mie erotiche voglie, un suo movimento apre lo spacco della gonna e mi lascia vedere le sue cosce inguainate di seta, intravedo il reggicalze, Dio come è eccitante il chiaro di una candida carne delimitata dal bordo scuro delle sue calze. Approfitto del bracciolo e spingo il mio braccio contro il suo, sfrutto l’occasione per sfiorarle le gambe, mamma sobbalza, mi guarda e sposta la mia mano stringendola con forza, nei suoi occhi vi è paura, smetto la mia provocazione.
Il film finisce,in pizzeria non ascolto le chiacchiere, la presenza di Lisa offre l’opportunità a papà di dare sfoggio alle sue conoscenze in materia di diritto, io sono rapito dall’emozione che mi produce la femmina seducente che mi sta di fianco, è forte in me il desiderio di guardarle le gambe, evito solo per pudore misto a vergogna il classico movimento che potrebbe impormi di raccogliere la classica posata per terra, i nostri occhi si incrociano più volte.
Un possente cazzo mi accompagna lungo il tragitto verso casa, ho gli occhi sulla sua scollatura, ammiro le sue coscie che la gonna scopre quando ancora un ennesimo mio perverso fare la obbliga a cambiare posizione, lascio mamma e papà davanti casa e con una fortissima voglia di dare pace al mio durissimo cazzo riaccompagno Lisa, immediatamente le faccio percepire la corposità di una mazza che infida spinge nei pantaloni.
“Stasera sei proprio eccitante!”
Ho voglia di scopare, il pompino che mi ha fatto ha riempito un poco la sua gola, ho scaricato tanto di quella sborra che Lisa è rimasta piacevolmente sorpresa, ho ancora un cazzo così duro da fare spavento.
Torno a casa, mamma è ancora sveglia a guardare la TV seduta sul divano, indossa una vestaglia, papà è già a dormire e mi offre un abbraccio, la mia solita intenzione, non governo più i miei pensieri, al solo contatto il cazzo è duro. pulsa nervoso.
“Mamma, volevo dirti che stasera eri proprio stupenda, una donna davvero attraente.”
Le prendo le mani e le bacio.
“Ti ho ammirata”
“Grazie tesoro, sei molto carino a dire così ma non volevo farti sfigurare davanti a Lisa, dimmi lei si è divertita stasera”
“Si mamma Lisa è stata bene con noi, ma tu ti sei preparata così bene per farti ammirare, per farti desiderare per questo ho pensato di lasciarvi un’oretta soli per un vostro momento di intimità”
“Amore grazie ma tuo padre è poco ricettivo nell’ultimo periodo!”
“Oh mi dispiace se papà non ha apprezzato la tua mise stasera, su di me hai fatto colpo.”
L’abbraccio forte, voglio proprio che senta la mia erezione, mi chino sul suo collo e comincio a baciarglielo, la sento sciogliersi tra le mie braccia, emette qualche mugolio di piacere.
“MAH cosa fai?”
“Sei così attraente mamma, lo sai? Sei molto seducente.”
Si stacca da me di pochi centimetri, raccolgo il suo viso tra le mie mani, dolcemente accarezzo il suo collo, lentamente si spostano sul seno, ne soppeso l’abbondanza, le dita sfiorano mammelle morbide e i capezzoli diventati durissimi, respiro forte sul suo collo e mi è chiaro il suo gemito intenso carico di profonda partecipazione.
“Mamma fatti guardare.”
Mentre sfacciato slaccio la cinta della sua vestaglia.
“Che fai?”
“Desidero ammirare il corpo della mia bellissima mamma!”.
Resto estasiato dalla splendida figura impreziosita di quella intrigante lingerie che per tutta la sera ha acceso la mia più morbosa fantasia.
“SEI BELLISSIMA!”
La bacio sul collo, poi sul viso puntando alla sua bocca.
“Ti prego.”
Una mia mano scivola sul suo sedere, lo accarezza è inutile il suo tentativo di allontanarmi.
“SMETTILA!”
Non ascolto, una mano cerca il suo seno, l’altra risale accarezzando la sua coscia attraverso la seta della calze, la stringo forte lasciandole percepire il mio cazzo duro tra le cosce, trema.
“Sei proprio una gran fica, mamma”
Sono sfacciato!
“NO!”
Le manca il respiro, la mia mano le accarezza le gambe e risale sulla parte nuda della coscia.
“Mi fanno impazzire le donne con le calze e il reggicalze.”
Sfioro il suo culo attraverso quella sua intrigante culottes, sfioro le sue labbra, le bacio, la sua reazione è nei gemiti che emette.
“Mamma sei così eccitante, mi stai facendo morire, sei così provocante”
“Lisa non ti ha soddisfatto stasera.”
Tenta di dare una giustificazione al mio attacco al suo corpo, perdo ogni freno inibitorio e senza rispetto.
“Lisa mi ha fatto un gran pompino e ho goduto pensando che era la tua bocca a ciucciarmi il cazzo.” “Ma cosa dici?”
Blocco ogni altra sua riflessione poggiando le mia bocca contro la sua, le sue labbra si aprono, la mia lingua cerca la sua, la trovo, contemporaneamente una mano sulla sua fica percepisce l’intimo calore, stringe le cosce, interrompe il bacio e con decisione.
“Basta! Ti prego!”
La sua è una implorazione, si stacca da me di quel tanto che le è sufficiente per scivolare via, non mi guarda nemmeno negli occhi e seguo lo svolazzare della sua vestaglie sparire dietro la porta della sua camera, resto solo, infoiato e preoccupato di averla fatta grossa, vado a dormire con un cazzo che mi fa un male da morire, trascorsa la notte senza chiudere occhio e con una mano perennemente sul cazzo.
Mamma e papà sono già in piedi, lei mi evita, io non so che fare e che dire, mi infilo sotto la doccia e quando esco sento la porta di casa chiudersi nervosa, mi avvio verso il tinello coperto da un telo di spugna stretto in vita.
“Papà?”
Chiedo, mamma mi da le spalle, forzatamente evita di guardarmi.
“E’ uscito, vuole fare un giro in città, siamo soli.”
“Mamma.”
La chiamo ma lei mi ignora, le vado vicino è in vestaglia, il suo odore come al solito mi eccita immediatamente, la guardo fissa negli occhi.
“Volevo chiederti scusa, non so cosa mi sia successo ieri notte, so che mi giudichi pazzo.”
I suoi occhi vanno verso il basso, il mio uccello è duro da sollevare l’asciugamano, mamma guarda l’erezione poi mi guarda negli occhi, lascio scivolare in terra l’asciugamano, sono nudo davanti a lei con il cazzo duro e teso.
“Visto che effetto mi fai? Devo confessarti che stanotte mi sono toccato pensando a te.”
Stringendo tra una mano un cazzo superbo, a mamma sfugge un sospiro.
“Ti prego non dire niente.”
Mentre allunga il braccio timidamente sostituisce alla mia la sua mano, avvolge le dita intorno alla mia asta, la accarezza, la stringe, io l’attiro a me e comincio a baciarla, non resiste, lascia che la mia lingua entri, lei non ritira la sua. Le apro la vestaglia è nuda, completamente nuda, resto estasiato alla visione dell’intimo ciuffetto rasato, ammiro il suo procace seno, la sua mano continua ad accarezzarmi il cazzo, le mie labbra baciano i suoi grossi capezzoli, le mani giù per i fianchi, sulle cosce, in mezzo alle gambe, quando arrivo alla fica le infilo due dita dentro è completamente bagnata, mamma barcolla. Perdo completamente la testa, la sollevo e la spingo sul tavolo, è morbosamente eccitata, stringe le cosce ma io gliele divarico senza dover far forza, le punto il cazzo in mezzo alle gambe, non mi incoraggia ma non si oppone, la possiedo e lei geme mentre mi muovo dentro di lei. Le sue mani mi stringono la schiena e affondano le unghie nella carne, alle mie orecchie arrivano ripetuti i suoi gemiti di piacere, sto scopando mia madre, un gemito lunghissimo è la risposta all’intimo calore che le procura la mia sborra, anche mamma viene smaniando. Un silenzio assurdo cresce tra di noi, mamma copre il viso con le sue mani, io non so cosa dire, non capisco bene ma ho paura che stia piangendo, le accarezzo le spalle, lei si alza di s**tto e corre via, la inseguo dopo qualche istante, ma ha già chiuso la porta della camera.
“Mamma, ti prego apri.”
Busso ancora ma senza risposta, mamma mi evita per tutto il giorno, ore intere passate in camera sua con la scusa di un fortissimo mal di testa, solo per l’ora cena esce dalla camera, non appena la vedo mi viene subito voglia di scoparla, mi è entrata nel sangue, non capisco nemmeno io cos’abbia per farmi eccitare il solo vederla, sarà il desiderio del frutto proibito. La nostra cena è nel più assoluto silenzio, papà mi conferma che mamma si chiude in se stessa quando ha un problema, ed è sempre più chiusa se il problema è con lui, è di spalle ma sono attratto da lei, mi avvicino, le sfioro appena il corpo sussulta e un piatto le sfugge di mano cadendo in terra.
“Cosa è successo?”
Domanda mio padre senza scomporsi dalla TV.
“Niente, niente.”
Rispondo raccogliendo i cocci da terra e dicendo a lei sottovoce.
“Volevo solo parlarti.”
“Non abbiamo niente da dire.”
“Di stamattina.”
“STAMATTINA!, non è successo niente capito?”
Ha un tono forzato, non mi guarda nemmeno in faccia, io sono inginocchiato di fianco a lei e non posso fare a meno di notare le sue gambe velate dalle calze nere che valorizzano l’intera figura, d’impeto allungo la mano, le sfioro una coscia, mamma sussulta, si volta, entrambe le mani sono sul lavandino e tentano di sorreggere un corpo che trema.
“Smettila!”
Dice con un filo di voce restando immobile alla mia mercè, sto accarezzando il suo caldo intimo.
“Se vuoi che la smetta perché ti sei messa ancora il reggicalze?”
La provoco sfacciato, mi guarda, gli occhi sono particolarmente lucidi, ha una reazione nervosa e un intenso sospiro che gonfia un bellissimo seno poi scappa via, mi sento pentito di quel che ho fatto, lo sguardo di mia madre mi ha turbato, forse ho sbagliato tutto? Ho attentato alla sua persona? Ha ceduto forse per sconforto o forse per bisogno, avrei dovuto capirlo, mia madre non dirà nulla di quel che è successo ma forse mi odierà per sempre e domani andrà via.
Mezzanotte passata e sono ancora sul divano, sono trascorse un paio d’ore dove solo il silenzio impera distratto dal solo vociare del televisore, la televisione è ancora accesa, i miei pensieri rivivono le insane provocazioni al corpo di mia madre, il cazzo sempre duro e la mia mano lo accarezza. Un ombra richiama la mia attenzione, mia Madre mi è accanto, in piedi, in silenzio mi guarda fisso, non ho il coraggio di guardarla, saranno secondi ma mi sembrano un’eternità, siamo così vicini eppure tanto distanti. La luce del televisore alle sue spalle evidenzia in trasparenza le sue accattivanti forme, mamma indossa una provocante parigina di seta nera.
“Tu mi trovi sexy vero?”
Annuisco senza parlare.
“Vedo che mi apprezzi, tuo padre no, a tuo padre vedermi così non fa nessun effetto.”
Si avvicina a me.
“Avevo pensato che offrendomi a lui stanotte avrei espiato la mia colpa di donna debole, volevo essere quella brava moglie che lui conosce, ho superato me stessa per provocarlo, per eccitarlo, niente, è così da anni, vestiti, atteggiamenti, parole, è tutto inutile.”
Si ferma e mi guarda.
“Tu invece desideri la tua mamma, ora ci sei tu che mi confermi che piaccio ancora, che posso essere ancora una calda femmina”
Si china su di me e mi bacia, le nostre lingue si intrecciano, le mie mani impazzano sul suo corpo, me la ritrovo in grembo, i lunghi capelli sciolti, una spallina scivola scoprendo il seno, mia madre materializza finalmente la sua voglia di sesso, la mia bocca sfiora i già turgidi capezzoli.
“Mamma sei bellissima!”
Lei mi sta baciando il viso, mi passa la lingua sul collo, poi si offre per farsi baciare il seno. “Mio figlio sa apprezzare quello che una donna indossa per eccitare, volevo farmi desiderare da mio marito e invece ho fatto colpo su mio figlio che mi guarda, mi appoggia il suo duro cazzo tra le chiappe, mi tocca, si masturba per me, sogna un mio pompino e mi scopa sul tavolo della cucina.” Sono al massimo dell’eccitazione, con la mano le palpo il culo nudo e ormai punto deciso alla fica quando lei me la ferma.
“Ti eccita la tua mamma?”
“Si mamma mi fai morire”
“Allora scopami!”
Sussurra con voce bassa, non voglio altro, si sdraia sul divano orgogliosa della mia virilità svettante e pulsante.
“Come sei maschio”
Il suo è un complimento, mi accarezza con la mano la punta del cazzo, potrei venire già così ma non voglio sottrarle niente, la possiedo di slancio, è bagnata e smania vittima del suo altissimo piacere, si contorce, a malapena trattiene grida di sconfinato piacere, le sono dentro e godo del suo corpo. Scopiamo più volte, mamma è insaziabile ed io instancabile, è una femmina appassionata ed eccitante, scopiamo con la foga di amanti, veniamo insieme più volte. All’alba la sento lasciarmi per tornare a prendere il suo posto di moglie, mi addormento con l’idea che ho scopato mia madre, la desidero ardentemente e la voglio ancora, ma lei domani andrà via!
Al mattino sento papà uscire, sta andando a sistemare la macchina, dopo pranzo andranno via, una eccitazione bestiale mi rende audace e sfrontato, nudo cerco la mia femmina, la trovo in camera.
“Sai oggi andremo via, ed io tornerò alla mia vita di sempre.”
Lo dice con un sorriso malizioso dandomi la schiena, mi avvicino, la denudo, le bacio il bel culo, lei ride, ancheggia leggermente, le bacio la fessura, ci infilo dentro la lingua e comincio a leccarle lo spacco tra le natiche, mamma dondola languida. Spingo avanti la lingua per stuzzicarle le intime labbra, mamma geme mentre la mia mano cerca la fica, la trovo calda, mamma trema, io continuo a titillarle la fica e il culo con le dita e la bocca mentre lei spinge il sedere contro la mia lingua, sta godendo come per anni ha desiderato.
“Pensavo di venirti a svegliare facendoti una sorpresa, invece l’hai fatta tu a me”
L’odore del suo piacere mi inebria, tuffo il viso tra le sue gambe e prendo a divorarle la fica, è calda, è bagnata, la mia lingua è impazzita, le sue cosce mi stringono il capo, tra le labbra stringo la clitoride e la succhio con foga.
“Dio come sei bravo… si leccami, lecca tua madre ooooooohhhhhhh.”
Geme intensamente mentre sento il viso inondarmi dei suoi caldi umori, mamma ha goduto.
“Tesoro scopami ancora!”
Invitandomi a sdraiarmi su quello stesso tavolo dove l’ho posseduta, in un attimo è sopra di me stupenda nella sua eccitazione mi cavalca selvaggia, abbandona il suo corpo voglioso sul mio durissimo cazzo, tiene le mani sul mio petto e comincia a scoparmi, le mammelle reagiscono impazzite, i capelli le coprono il viso privandomi della sue eccitante espressione.
“Se avessi immaginato che era così bello scopare con mio figlio… che avevi un cazzo così grosso, che eri così maschio, ti avrei chiavato quando avevi diciotto anni, avrei guadagnato un paio di anni di scopate, ooohh.”
Veniamo ancora assieme, travolti dall’immagine viziosa di una donna che cede alle provocazioni di suo figlio, lei crolla su di me.
“Siamo due pazzi, mamma.”
“Tu mi hai fatto diventar pazza, ero una donna perbene, appena due giorni fa.”
Giusto il tempo per ricomporci che torna papà, quella donna che tanto mi intriga presto tornerà a casa sua.
“Sai abbiamo deciso con papà che io mi fermo qui un altra settimana sempre se tu sia d’accordo? In questa casa regna sovrano il disordine, si vede che manca una donna.”
Mia madre, forte del suo essere donna amorevole e premurosa sempre dedita alla famiglia e alla sua casa ha convinto papà a lasciarla da me, si avvicina e nell’abbracciarmi sussurra.
“Sono anni che non tiro di bocca, ero brava sai, ho voglia di farti un gran bel pompino!”
Sarà certamente una settimana lunghissima, mia madre mi offrirà la sua capacità di trasformarsi nell’intimo in quella femmina vogliosa ed esigente che è sempre stata, intende materializzare con me, suo figlio, la sua esperienza, il suo fascino e la sua sensualità e poi gioire delle mie reazioni.

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Le sorprese di una mamma.

Racconto trovato in rete su xhamster.

Il mio amico Mirko ultimamente tendeva a frequentare sempre più spesso casa mia, spesso con pretesti alquanto improbabili quali “studiare insieme”, “prendiamoci un caffè”, “vediamoci la partita” e balle simili, in realtà sapevo che aveva sparlato con altri conoscenti di quanto fosse insolitamente attratto da mia madre. Mia madre Antonella ci ha praticamente visto crescere insieme e verso i miei amici è sempre stata gentile ed ospitale, nessuno la aveva mai di fatto vista come un obiettivo sessuale, fin quando verso i 20 anni Mirko non l’aveva presa di mira. Oggettivamente non potevo biasimarlo, mamma a 46 anni, è una donna a dir poco conturbante e senza dubbio sexy, capelli neri lunghi e lisci, un metro e 75 con una quarta di reggiseno, un sedere non propriamente a mandolino, piuttosto largo, il che le conferiva una certa rotondità, non esagerata e quasi arrapante, dal punto di vista del comportamento era rimasta una moglie fedele e impegnata nel lavoro, senza grilli per la testa, finché Mirko non riuscì a farmi cambiare parzialmente idea su di lei. Tornando alla narrazione, lui rimaneva uno dei miei amici “storici”, le cui continue visite però mi insospettivano non poco, oltre a saperlo da altre persone, avevo avuto la riprova definitiva quando, un giorno, lo colsi con le mani nel sacco, spiava mia madre dalla serratura del bagno!
“Squallido!”
Gli urlai, lui si girò spaventato verso di me conscio di aver fatto una figuraccia, onestamente non mi disturbava granchè l’idea che Mirko spiasse mamma, però era oggettivamente una scena triste degna dei film di Pierino! Successivamente mi chiese scusa, in privato mi spiegò che effettivamente mia madre rappresentava per lui un desiderio sessuale inarrivabile, apprezzai moltissimo il fatto che me lo fosse venuto a dire personalmente, in ogni caso gli dissi che sarebbe stato arduo se non impossibile portarsi a letto mia mamma Antonella. Tuttavia provavo un minimo di fastidio, non gli rivelai che mamma quando entrava in bagno tendeva a lasciare la porta chiusa ma non a chiave, nei giorni seguenti, continuando a bazzicare casa mia come una presenza costante, non ebbi modo di notare altri episodi del genere fin quando, ancora eccitato come un toro, Mirko si appoggiò nuovamente contro la serratura e poco dopo gli venne in mente di aprire la porta.
“Antonella scusami, pensavo che fosse libero!”
Mamma si stava facendo il bidet, la figa rasata era visibile tra le cosce, condite da un filo di cellulite cui lui non fece minimamente caso, mi riferì che mamma lo aveva guardato quasi furiosa e lui chiuse immediatamente la porta.
“Certo che tua madre è veramente una gnocca incredibile, scusa se te lo dico ma se potessi la spaccherei in due!”
Ero basito, praticamente Mirko aveva avuto la visione in diretta della figa di mamma,la colossale figura fatta dal mio amico, benché gli avesse dato da masturbarsi per mesi, comportò che non si fece vedere a casa per un bel pò. Qui avvenne l’imponderabile, mamma iniziò a chiedermi che fine avesse fatto Mirko, con domande tipo.
“La sua mancanza ormai si sente.”
“Chissà come mai non si fa più vedere.”
Soprattutto aveva preso una nuova abitudine, notavo che sotto i suoi pantaloni indossava spesso dei perizoma, un indumento che non le avevo praticamente mai visto indossare! Chissà se quell’ a****le sta riuscendo nel suo intento pensai, ma poi razionalmente pensavo fosse impossibile che mia madre si concedesse in questo modo a un 20 enne, è roba da film! Ciononostante decisi di riferire a Mirko le frasi che lei mi aveva rivolto, stimolandolo involontariamente a ins****re con mia mamma Antonella. Il fattaccio avvenne alcuni giorno dopo, il mio amico aveva trovato coraggio di ripresentarsi a casa, lo aspettavo ad una data ora prima che mamma decise di spedirmi a fare una commissione proprio in quell’orario, è troppo strano pensai, soprattutto perché non svolgevo commissioni da anni e sapeva quanto mi scocciassi fare questo tipo di cose. Allora decisi non so come di farle credere che ero uscito, nascondendomi in realtà in un ripostiglio di casa, la mia mente aveva partorito uno strano piano di cui non riuscivo a riconoscere la motivazione, sebbene mi desse fastidio il fatto che Mirko si arrapasse pensando a mamma volevo concedergli un’opportunità, ma soprattutto volevo comprendere se questa fantomatica “commissione” imposta da mia madre avesse a che fare col fatto che lui stava per arrivare, che mente malata la mia, riflettei.
Alle cinque giunse Mirko, bussò, mamma sebbene non fosse sotto la doccia andò ad aprirgli in accappatoio, lì capii che la mia mente perversa aveva fottutamente ragione.
“Ciao Mirko, purtroppo al momento Giulio non è in casa.”
lo accolse, lui paralizzato dalla visione di Antonella in tenuta molto domestica stava per ritornare indietro, quando mamma lo tirò per un braccio dentro casa, la discussione successiva fu incredibile.
“Sei tornato per continuare a spiarmi nel bagno, maiale?”
“Ti è piaciuta la mamma del tuo amico mentre si puliva?”
“Scusami, ma non ce la faccio più, sei il mio sogno erotico ormai!”
“Davvero?”
Lusingata mamma gli sorrise sinistramente.
“Vieni con me”
Lo prese per mano e lo condusse sul divano, a quel punto decisi di uscire, dovevo vedere cosa stava succedendo, Mirko si era seduto sul divano incredulo di avere davanti a sé le gambe depilate e lunghe di mamma, se le toccava lentamente a un ritmo esasperante.
“Quindi ti vuoi scopare la mamma del tuo amico?”
E si buttò al volo sulle labbra di lui, si baciarono a lungo approfonditamente con le lingue che si univano lussuriosamente mentre mamma gli toccava i pantaloni.
“Antonella ti voglio nuda!”
Disse Mirko con la bava alla bocca, mamma si staccò proferendogli qualche parola sussurrandola lentamente.
“Puoi solo vedere, nel frattempo fammi vedere il tuo cazzo.”
Lo tolse dai jeans svettante e già lucido, lo toccò con due dita in maniera lieve sulla punta mentre Mirko iniziava a fare versi goduriosi.
“Preparati allo show di una VERA donna!”
Mise una sedia davanti a lui e iniziò a fare passi lenti sinuosi volti a provocare il mio amico, mamma stava iniziando uno spogliarello che mi provocò un’erezione assurda, poco dopo tolse l’accappatoio, fossi stato in Mirko sarei venuto anche io, indossava sotto un perizoma nero sottile all’estremo, mentre si voltava mostrava l’interezza del suo culo toccandoselo con la mano, mentre sopra un reggiseno di pizzo nero a stento conteneva gli enormi seni. Si muoveva in maniera sensuale oltre ogni previsione chinandosi regolarmente per mostrargli tutte le sue grazie, appoggiò uno dei tacchi accanto a lui mostrandogli la vagina scostando il perizoma, prese il dito di Mirko e lo infilò dentro provocando rumori che mostravano evidentemente quanto fosse bagnata, mentre lui procedeva lei gli toccava le labbra sfiorandole appena, spingendo col bacino contro le due dita che spingevano furiosamente. Si staccò di colpo abbassando prima il perizoma e poi togliendosi il reggiseno, si piegò nuovamente a 90 di fronte a Mirko poggiandoli delicatamente le tette in faccia.
“Leccamele.”
Non se lo fece ripetere, mordicchiava delicatamente i capezzoli di mamma titillandoli con le dita, lei lo guardava soddisfatta ignara del figlio dietro l’angolo che osservava la scena, che mai avrebbe immaginato che la madre fosse una simile troia, si baciarono di nuovo con trasporto, quando mamma iniziò a masturbare con estrema lentezza il pene di Mirko che a tratti sarebbe scoppiato.
“Antonella non ti posso scopare?”
Disse sudando.
“Non esiste, se torna Giulio che faccio?”
“Non lo so, prova con un pompino”
Risero entrambi, mamma si inginocchiò di fronte a lui e mise il cazzo fra le sue tette, iniziai a masturbarmi, mia madre Antonella, la sua quarta di seno che conteneva il pene di un mio amico, la sega spagnola lenta che gli stava facendo era tutto troppo eccitante.
“Che tette eccezionali che hai, voglio sborrarci sopra!”
Disse infoiato.
“Sinceramente preferisco sentire il sapore dello sperma.”
Fu l’incredibile risposta di mamma, Mirko propose di scoparla ancora ma lei rifiutò dicendo che. “Una donna sposata non si può far fottere da chiunque!”
Che zoccola!
“Comunque se vuoi tornare un pompino non te lo negherò certo.”
Disse ghignando e continuando ad alzare e abbassare i seni sul suo pene, poco dopo Mirko si alzò e con mamma ancora inginocchiata le mise il cazzo in bocca.
“Ohhhh quanto ho sognato un pompino da te!”
Lei sfiorava lentamente la cappella con la lingua passandola lungo tutta la circonferenza e andando via via sempre più verso la base dell’attrezzo, mamma sembrava una pompinara nata, non durò molto, poco dopo Mirko iniziò a masturbare la parte del pene rimasta libera dalle fauci di mamma, le venne copiosamente in bocca mugolando in modo a****lesco e facendole ingoiare la sborra con qualche goccia che scendeva lungo il collo, rimasi incredulo, chissà che prossimamente non mi convenga provarci con la mia stessa madre.

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Una mamma premurosa

Erano passati già 10 mesi dal divorzio , e Carlo si ritrovò ad abitare a casa della madre .
A Renata , una donna di 65 anni , ben portati , alta 1,65 , peso di circa 70 kg , un bel viso , ed ancora piuttosto tonica , la presenza in casa del figlio le faceva piacere , del resto era sola da 5 anni , il padre di Carlo morì di infarto ..
Il loro rapporto era da sempre molto aperto , parlavano di tutto , Carlo non aveva mai avuto problemi a confidarsi con lei , in oltre il carattere affettuoso di Renata , gli dava sempre la giusta dose di buon uomore , si sentiva coccolato , aveva raggiunto la convinzione che lei era l’unica donna a volergli veramente bene , sopratutto dopo la brutta esperienza del suo matrimonio .
Quella sera dopo cena , Carlo fu assalito da una forte depressione , non era la vita che voleva , così andò in camera sua , e si sdraiò sul letto .
Oltre alla situazione affettiva , un’altra parte molto critica era la sua astinenza sessuale . Era da quando si era trasferito dalla madre che non aveva avuto più nessun rapporto , si era masturbato solo una volta , ma non riusciva a capacitarsi che a 35 anni doveva ancora fare da solo , ma ormai erano quasi 8 mesi di completa astinenza , oltre ad una voglia terribile , aveva anche dei dolori lancinanti , doveva assolutamente svuotarsi .
Anche quella sera , mentre era disteso sul letto , ebbe un’erezione , e i dolori non tardarono ad arrivare . Cominciò a contorcersi sul letto , si rannicchiava , ma non riusciva a trovare sollievo ,cominciò ad emettere piccoli gemiti di dolore .
Renata nel sentire il figlio lamentarsi si preoccupò , ed andò in camera per capire cosa stesse succedendo .
Quando etrò vide il figlio in posizione fetale , visibilmente sofferente
–carlo cosa hai??Che ti succede
lui
–niente mamma…non preoccuparti
Renata
–come niente , stai male si vede…dimmi cosa hai , ti fa male la pancia??
lui
— Davvero mamma …tranquilla…ora passa..
Renata si avvicinò al figlio , gli accarezzò la fronte
–la febbre non la hai , forse qualcosa che hai mangiato??
lui
–niente mamma…davvero…
lei
–ma almeno dimmi dove ti fa male!!
lui non potendo dirle la verità disse
–si mamma ,la pancia vedrai che ora passa
lei
–magari se ti faccio un massaggino passa…
lui
–lascia stare…
l’imbarazzo di Carlo era molto , ma Renata non voleva des****re , come tutte le mamme , era determinata ad aiutare il figlio , così continuò ad ins****re , e a fare mille domande .
Renata insisteva nel fare almeno un massaggio alla pancia del figlio , che dovette cedere , si coltò e rimase disteso con la pancia verso l’alto , il membro era evidentemente eretto , ma la madre non se ne accorse , ed iniziò a massaggiare la pancia con il palmo della mano .
Il dolore non passava ,e Renata si accorse della pretuberanza sotto i pantaloncini del figlio , si stupì di quella erezione , in oltre da donna fu attirata dalle dimensioni considerevoli , era imbarazzata , cercò di non guardare , ma visto che il dolore del figlio non calava domandò
–tesoro , penso che non sia la pancia , scusa se te lo chiedo , ma come mai il coso sta così?
Carlo arrossendo provò a negare
–nulla mamma…non so…
lei
–come ? Mica sono scema , sarò vecchia ma mica rimbambita??
lui
–mamma , dai lascia stare
Renata
–che fai ti vergogni di mamma??Magari il dolore dipende propio da questa cosa qui.
Carlo capì che era inutile mentire
–si mamma , è così , mi capita spesso di avere delle erezioni che portano a questi dolori.
la madre molto tranquillamente disse
–ma figlio mio , si sa che voi maschietti non dovete trattenervi molto , vi fa male , se è solo questo il problema pui risolverlo facilmente , io pensavo che era una cosa più grave..
lui
–non so come fare mamma!!
lei
–ma dai come??Vai in bagno e fai quello che fanno tutti….
lui
— Ma mamma??
lei
–che c’è?Pensi che non sappia che voi vi fate le seghe?So che vi masturbate , so anche che lo hai fatto anche tu , da ragazzo un periodo eri sempre chiuso in bagno , ho anche trovato dei giornaletti sotto il tuo letto anni fa , per non parlare delle tue mutande sempre umide,,,
l’imbarazzo di Carlo era tantissimo
–mamma , ti prego , dai??
lei
–ma falla finita , non fare il bambino , su vai a sfogarti
lui
— No mamma , da solo non ci riesco più , mi avvilisce , dopo moralmente sto malissimo…
nella testa di Renata si fece spazio il suo istinti materno , capì che doveva aiutare suo figlio .
Senza dire nulla si alzò , e poco dopo tornò in camera , Carlo notò che la madre teneva in mano un pacchetto di fazzoletti di carta , si rimise seduta e disse
–sei propio cocciuto , ma ti sembra che alla tua età ancora hai bisogno di mamma??
Carlo ancora non aveva capito cosa la madre avesse in testa , la guardava perplesso ancora avvolto dai dolori , poi Renata disse
–dai , vedrai che dopo starai meglio , ti aiuta mamma….
quella frase sorprese Carlo , capì che la madre voleva masturbarlo , non era pronto ad una cosa del genere
–mamma??Ma cosa vuoi fare??
Renata senza rispondere sorrise , afferrò i bordi dei pantaloncini , e con un gesto veloce li abbassò e con essi anche le mutande , il pene del figlio svettò dritto e duro , i suoi occhi lo fissarono stupiti , era enorme , arrossì e disse scherzando
–oddio…sono stata brava!!
Carlo imbarazzato
–mamma , non credo sia il caso…
la madre lo guardò in viso , non voleva farsi vedere troppo attirata dal suo membro , poi allungò la mano destra e strinse l’asta del figlio , lo sentì duro e caldo
–ora stai zitto , lasciami fare , vediamo se mi ricordo come si fa…
la mano cominciò a muoversi lentamente , su e giù , il cazzo si scappellava , Carlo era scioccato ma allo stesso tempo eccitatissimo , vedeva la mano della madre che lo masturbava , e il suo palmo caldo gli regalò una sensazione che mai aveva provato prima .
Renata non riuscì a non guardare , si voltò e vedeva il cazzo del figlio che usciva prepotente dal suo pugno , era motlo grosso e ben fatto , si rese conto che dopo tanti anni di astinenza , anche se era il pene del figlio si stava eccitando , ma si concentrò solo su Carlo .
Mentre la mano proseguiva senza indecisioni , Carlo ansimava , guardava la madre con gli occhi fissi sul suo pene , era la situazione più erotica che aveva vissuto
–aaa.a.aaa…oddiooo…mammmaa…è stupendooo..m,amaaaammmaa…..
Renata si sentì gratificata , e strinse ancor più forte il cazzo del figlio e disse
–visto che mamma ancora ci sa fare , e poi devo dire che è un piacere , è una vita che non toccavo un bell’arnese come il tuo…
nel sentire la madre dire certe cose , l’eccitazione Carlo aumentò , e lo disse apertamente
–Mammaa….se dici così mi fai impazzire , mi piace sentirti dire delle sconcerie..
Renata capì cosa voleva il figlio , e da brava madre lo volle accontentare senza farsi troppi problemi
–Ti piace che la mamma ti sega vero??Sei propio un porco….ma hai un bel cazzo , e voglio accontentarti….
mentre la mano destra continuava a scappellare il cazzo del figlio , con il palmo della sinistra cominciò ad accarezzare il glande
–ecco , con due mani , la mamma ti sega con due mani…Cosi mi sborri su entrambe ti va??
Carlo sentiva di non poter res****re molto
–siiii…siii.Mammmaa…siii ti sborro sulle manniiii daiiiiiii continuaaaa…..
Renata capì che il figlio era pronto ad eiaculare , così aumentò la velocità della mano , stringelo fortissimo , e con una faccia grintosa e da porca disse
–dai…Daiii bello di mamma…Schizza…liberati…Sborra che ti fa bene . Daiiii
un urlo di Carlo l’avvisò dell’arrivo dello sperma
–aaaaaaaa….ECCOMIIIIIIIIII
lei continuò fino a che il primo schizzo non le imbrattò il braccio ,poi ne susseguirono altri copiosi che le colarono su tutta la mano , nel sentire quel calore le venne voglia di leccarla , per ricordarsi vecchi sapori ormai dimenticati , ma si trattenne , non voleva esagerare . Renata prese I fazzoletti di carta e con premura pulì tutto il cazzo del figlio e disse
–ora come stai??
lui
–benissimo….Grazie mamma
lei con sorriso amorevole
–Se non ci fosse mamma….Sono contenta , ora riposa…
lei si alzò e si diresse in bagno , buttò i fazzoletti e si guardò allo specchio , era eccitata , non si masturbò solo perchè voleva conservare quello stato , la sua mente cominciò a viaggire .
Anche Carlo era confuso , ora il loro rapporto come sarebbe stato? E sopratutto ci sarebbero state altre occasioni

cap 2
Per tutta la notte , e la giornata successiva Carlo ripensò a quanto accaduto . Si era fatto masturbare da sua madre , mai avrebbe pensato di farlo . La cosa che più lo faceva pensare , era con quanta naturalezza sua madre l’aveva toccato . Ripensando alla sua mano ebbe un’eccitazione , ma essendo sul posto di lavoro si controllò .
Rientrò a casa alle 19,00 come sempre , andò in cucina per salutare Renata , la vide intenta a preparare la cena , ma si rese conto che vi era qualcosa di diverso .
La tavola era apparecchiata con piatti e bicchieri eleganti , anche la tovaglia era quella delle grandi occasioni , e poi la madre era vestita di tutto punto , una gonna con maglietta forse troppo stretta , il fisico appesantito della madre era evidente sotto quei panni , e ai piedi delle scarpe aperte che mai lui aveva visto , con le dita smaltate di un rosso fuoco , tanto che chiese
–mamma aspettiamo qualcuno per cena??
lei
–no tesoro , io e te come sempre ..perchè?
lui
–bè ti sei fatta tutta bella….
la madre era felice del complimento del figlio
–Grazie , tanto per cambiare , sto sempre in casa , e ho pensato di fare una cenetta un pò diversa . Dai vai a farti la doccia che fra un pò si mangia .
mentre Carlo si diresse in bagno capì che il comportamento della madre era strano , anche il volto era truccato , cosa che accadeva solo in qualche cerimonia , mai si era truccata per stare a casa .
Fatta la doccia Carlo decise di vestirsi come il solito , pantaloncini e maglietta , non aveva voglia di indossare abiti diversi come aveva fatto la madre , non voleva assecondarla , pensò che forse era meglio mantenere un certo equilibrio , l’avvenimento della sera prima non doveva cambiare il loro rapporto .
Entrò in cucina e vide la tavola colma di cibo , Renata aveva cucinato ogni ben di Dio , il sorriso della donna era diverso , e con voce dolce disse
–i tesoro , mangiamo , oggi ho fatto i tuoi piatti preferiti .
era evidente che Renata aveva qualcosa di diverso , Carlo lo percepiva da come lo guardava . Si sedettero uno difronte all’altra ed iniziarono a mangiare , parlando di come avevano passato le loro giornate .
A metà cena Renata sorprese Carlo con una domanda che lui non si aspettava
–lora tesoro…oggi va meglio??O ancora ti fa male ?
Carlo arrossendo non rispose ,
–mma?!!
lei
–e c’è?Mica ti imbarazzerai ?
lui
— un pò
Renata sorrise
–ri sera non sembravi imbarazzato…
Carlo non rispose e continuò a mangiare .
Renata aveva pensato molto alla sera prima , e si era convinta che in fondo ormai Carlo era il suo uomo di casa , non lo vedeva solo come figlio , e la vista del suo pene l’aveva troppo eccitata , in fondo pensò che potevano godere della situazione tutti e due .
Vedendo il figlio imbarazzato capì che toccava a lei rompere gli indugi , alla sua età non avrebbe avuto molte occasioni per godersi un giovane amante , e anche se sarebbe stato suo figlio , ormai non le importava , il sesso le era sempre piaciuto , ed erano troppi anni che era in astinenza .
Senza dire nulla Renata si sfilò una scarpa , lentamente con il piede nudo cominciò ad accarezzare la caviglia del figlio , lui sentì l’erotica carezza della madre , ma decise di non fare e dire nulla .
Il piede di Renata cominciò a salire , arrivò tra le cosce del figlio , che la guardò e disse
–mma??!!Che fai??
lei con un sorriso malizioso
–ccc….mangia che si fredda….
il piede si posizionò sulla sua patta , Carlo abbassò lo sguardo , vide le dita smaltate di rosso propio sul suo pene , il calore della pianta materna lo invase , Renata lentamente cominciò a muovere il piede , strofinandolo sul pene del figlio , che in pochi secondi divenne duro come il marmo .
Renata nel sentire l’asta turgida sotto la sua pianta ebbe un brivido lungo tutto il corpo , sfregava pigiando con forza , Carlo non riuscì più a mangiare , si godeva quella magnifica sensazione , guardava il piede della madre che lo masturbava , era una visione stupenda , il piede anche se maturo , era molto eccitante .
Renata sfilò anche l’altra scarpa , sollevò il piede , e lo insinuò sotto i pantaloncini del figlio , con abilità le dita si fecero spazio nell’elastico delle mutande , il contatto con i testicoli di Carlo fu immediato , e lui sobbalzò , poi spinse più avanti il piede , e mise la sua pianta sopra l’atra dura .
Carlo sentì la calda pianta sudata della madre a contatto con il suo pene , era stupendo , la sua cappella cominciò ad inumidirsi , e le dita della madre si riempirono di liquido . Renata cominciò a guardare suo figlio ansimante grazie ai suoi piedi e disse
— piacciono anche i piedi di mamma , non solo le mani!!
Carlo non credeva ancora a cosa stesse accadendo , ma rispose
–mma….è stupendo…mi fai impazzire….!!!
finendo la frase tolse i piedi della madre e si calò pantaloncini e mutande , il cazzo svettò fuori libero e dritto , rimise le piante di Renata sul membro , e la mamma subito riprese a segarlo stringendo l’asta tra le sue arcate plantari .
Carlo non riuscì a res****re , dopo poco cominciò a sborrare , I primi schizzi arrivarono fin sopra la tavola , poi altri imbrattarono completamente i piedi della madre che fu sorpresa dal liquido caldo che le colava sulla pelle
–dio tesoro , ma già sei venuto!!!Ma quanta ne hai??
lui
–iii….SISIIISII,….MAMMMAAAA:…SBORRROOOOOOOO
Renata non fermò i piedi , da una parte era felice che suo figlio aveva goduto , ma dall’altra era dispiaciuta , aveva in mente altri piani .
Quando il figlio finì di venire , gli fece capire che anche lei voleva la sua parte
–a vatti a lavare , e aspettami in camera , io metto a posto la cucina , ho voglia di un pò di coccole anche io da mio figlio…..
Carlo ammirando i piedi della madre coperti del suo seme capì che tra lui e sua madre ormai il rapporto era totalmente cambiato , così mentre si andò a lavare pensò a cosa sarebbe successo .

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la mamma di Isabella

Io e Isabella ci conosciamo dai tempi dell’università, lei ora lavora in un’altra città ma quando scende per le feste ci vediamo e usciamo insieme. Ha un bel corpo con un culo favoloso, anche se di viso non è perfetta, ha lunghi capelli neri ricci e siamo molto amici. Non c’è mai stato niente tra di noi, anche se mi attizza molto, ma lei vorrebbe una storia seria. L’ultima volta che è tornata in città, sono passato a prenderla a casa e ho fatto la conoscenza di Adelina, sua madre; sebbene abbia dei tratti in comune con la figlia, Adelina è più bassa e minuta, ma le curve ci sono tutte, soprattutto dietro. Mi sono eccitato immediatamente. La signora, di 58 anni, era molto simpatica e mi guardava sorridente, forse le piaceva che uscissi con la figlia. Qualche settimana dopo la partenza di Isabella, lei mi chiamò per chiedere se potevo passare a casa sua perché la madre aveva dei problemi con dei documenti e mi chiedeva se potevo occuparmene io. La signora Adelina era rimasta da circa un anno vedova e prima era il marito ad occuparsi di quelle faccende.
Andai con immenso piacere e la signora mi accolse con il suo solito sorriso, indossava un vestito leggero e ai piedi dei sandali zeppati che mi provocarono un’immediata eccitazione.
Quella volta non mi sbilanciai, però mi feci dare il suo numero e le dissi che poteva chiamarmi per qualsiasi evenienza.
Adelina non mancò di farsi viva spesso e io feci lo stesso, in breve arrivammo a chiamarci ogni giorno e quando il lavoro ce lo permetteva, riuscivamo a incrociarci per un caffè. Un giorno al telefono mi disse che voleva andare a comprare delle scarpe in un centro commerciale e mi offrii di accompagnarla. Andai a prenderla, come avevo fatto tante volte con Isabella, lei scese con addosso una gonna stretta al ginocchio, calze nere e scarpe con tacco medio, era bellissima e la guardai per alcuni secondi estasiato, ormai ero innamorato!
Fu bellissimo accompagnarla nel negozio di scarpe, le scelsi delle scarpe, e poi le chiesi di provarne alcune con zeppe altissima o con tacchi a spillo, lei sorrise dicendo che ormai non aveva l’età per indossare quei tacchi e io però la convinsi a farlo, l’aiutai a metterle e nel farlo le accarezzai il piede velato, aveva meravigliosi piedini taglia 35, li avrei presi in bocca e leccati per ore! Lei dischiuse leggermente le gambe, si vedeva che era rilassata. Le feci delle foto con il cellulare ai piedi con quelle scarpe “giusto per ricordo” le dissi; ovviamente quella sera mi segai abbondantemente guardandole.
L’indomani mi chiamò chiedendomi se volevo andare a cena da lei, ci teneva molto, mi disse. Risposi ovviamente di sì e prima di andare, passai dal centro commerciale e le comprai quelle zeppe vertiginose che aveva provato il giorno prima.
Quando aprì la porta di casa, rimasi sbalordito, aveva un bel vestito nero, un po’ attillato, che lasciava un po’ scoperto il seno e soprattutto modellava fianchi e culo, ai piedi sabot con tacco basso, la baciai sulla guancia ed entrai, ci accomodammo in salotto e le diedi la busta con il mio regalo; era senza parole, non se l’aspettava, quando aprì lo s**tolo e vide le zeppe, scoppiò a ridere e disse: “ma sei proprio fissato!” “Ti stanno benissimo, ti prego indossale.” le dissi, lei sorrise guardandomi negli occhi e disse: “va bene”, tolse i sabot e indossò le zeppe, i piedi velati scivolavano perfettamente dentro. “Sto davvero bene?” MI chiese e io le dissi “Certo, sei divina!” arrossì immediatamente ma non disse niente, allora mi chinai a terra e posai le mie labbra sulle sue unghie velate. Fu come andare in trance, iniziai a baciare e leccare piedi e zeppe mentre Adelina avvampava sul divano, la sentivo mugulare “no… cosa fai…” allora risalii con la lingua sulle gambe e poi di s**tto tornai su e le presi la faccia tra le mani. “Ma cosa ti è preso? potrei essere tua madre.” “Ti voglio Adelina, dal primo momento che ti ho visto!” La baciai con foga e le infilai la lingua dentro. Si fece accarezzare sotto il vestito e la mano andò in mezzo alle gambe dove era già un lago. “No è tanto che non lo faccio!” Disse divincolandosi dal mio bacio appassionato, io le leccai il collo e le pastrugnavo la figa. Si lasciò andare e riuscii a sfilarle il collant, le scostai gli slip di cotone nero e vidi la sua sublime figona pelosa, mi ci avventai con foga e la leccai con avidità. Adelina impazzì, intanto il cazzo mi si era fatto durissimo, mi spogliai e quando lo vide, grosso duro e pronto a chiavarla, rimase colpita. Lo prese in mano e i suoi occhi brillarono, era tanto che agognava quel momento, la stesi sul divano e entrai dentro, era ancora stretta nonostante la lubrificazione, provò dolore ma mi chiedeva di continuare e di spingere. Ci volle un po’ ma alla fine entrai, presi a chiavarla con forza, lei gemeva dal piacere e intanto la baciavo in bocca. Le alzai una gamba e le leccai il piede mentre la scopavo, aveva tolto i collant ma aveva rimesso le zeppe… il ché mi eccitava tantissimo. Non resistetti a lungo, venni in una copiosa sborrata che ovviamente finì tutta nella sua pancia. Sfiniti ci stendemmo per alcuni minuti a terra, poi le dissi: “andiamo a mangiare, così recupero le forze… stanotte voglio farti impazzire” Adelina sorrise e mi baciò.

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Io e mamma il continuo

La mattina seguente mi sveglio esco dalla mia camera vado in bagno sbirciando in camera di mia madre vedo ancora le lenzuola sporche mi diriggo in cucina e trovo la colazione pronta mia madre ancora in camicia da notte sorridente di buon umore mi si avvicina mi abbraccia Buon giorno amore mio .buon giorno mamma lei dormito bene? Rispondo di si è tu? Potevo dormire meglio mi hai lasciata da sola stracolma di te stamattina vado per fare il bidè e mi trova tra le mani il tuo sperma sei stato favoloso amore mio .le chiedo non pensi che abbiamo sbagliato ? Lei:si sicuramente me ne vergogno ma è stato un bellissimo sbaglio stai sicuro che voglio ricommettere lo stesso errore .rispondo ma .lei niente ma sono mesi che non si scoparti con tuo padre e anni che ormai non c’è la fa più a tenere i mie rittimi io sono ancora molto calda come donna sai che mi masturbo per calmare le mie voglie e visto che lo amo papà non lo mai tradito fino a ieri sera ma tu non sei un tradimento perché ti amo più di ogni cosa al mondo sei mio sei il mio sangue sei l unico uomo per cui darei la vita il nostro legame come ben tu sai e stato sempre amore come ogni madre ama i propri figli ma in più io ti ho avuto dinuovo dentro di me e ti ci rivoglio ma so pure che se tu non vuoi devo accettare la tua decisione è morirà qua discorso finito adesso fai la tua colazione con calma io me ne ritorno a letto aspettandoti ma sappi amore mio se entri da quella porta sarai per sempre il mio errore più bello ti vorrò sempre se invece non vuoi tutto questo fai quello che devi fare vai al lavoro e quando ritorni per pranzo sarà solamente un brutto sogno non diventerà mai realtà mi baciò e ridisse io vado mi diede un bacio e si allontanò. mille pensieri pervasero la mia mente non sapevo cosa fare ero scioccato dai comportamenti e parole di mia madre non la riconoscevo più non era la mia mamma ma una donna disperata e vogliosa. mi alzai da tavola mi avvicinò alla sua porta lei distesa sul letto a pancia in giù il suo bellissimo culo che mi chiamava una coscia spostata più in su e la figa che gli si intravedeva una bellissima immagine ai miei occhi tolgo i pantaloncini e salgo sul letto mi ci distendo di sopra e gli presso il mio cazzo già duro tra le natiche le bacio il collo lei mi dice ci speravo sei mio per sempre? Rispondo si non so dove ci porta tutto questo ma lo voglio quanto te .lei mi risponde ovunque ci porti siamo io e te insieme sono pronta a riceverti allarga le gambe ed io sopra la sua schiena prendo il mio cazzo duro lo Poggio Alla sua figa e lentamente scivola dentro e calda e bagnata .lei oh amore e bellissimo sentirti dentro sei tanto e grosso e lungo mi sento allargare godiamoci il momento senza fretta godimi tutta ho tanto desiderio da darti mentre il mio cazzo entra ed esce tutto bagnato dalla sua figa gli eè lo faccio sentire tutto fino in fondo mi muovo sinuosamente lei trama sotto di me godendo animando dicendomi bellissimo continua così non ti fermare sono piena di te era bellissimo la sentivo mia dopo un po esco il mio cazzo mi distendo lei mi bacia si avvicina lo prende tra le mani ed i comincia a leccarmelo con passione non trascinava nulla cazzo palle tutto mi leccarmelo e metteva in bocca più gli dicevo che mi piaceva che era brava più lei ci prendeva gusto lo infila va fino alla gola poi sale a cavallo su di me lo prede e se lo ficca dentro nel culo lo sentivo stretto caldo e profondo lei a quel punto con tutto il mio possente cazzo nel culo si distende su di me quel seno al mio petto i capezzoli duri e la sua lingua nella mia bocca incomincia a sbattersi quel cazzo dentro senza fermarsi mi cominci a dire all orecchio sono la tua troia piccolo mio mi sto rompendo il culo con il tuo cazzo scoparti e bellissimo questo è quello che volevo desideravo essere rotta da te dopo parecchi orgasmo si toglie si mette alla pecorina e mi dice rompimelo farmi gridare farmi male quel suo bel culo in mostra già il buco allargato mi invitava ad entrare gli Poggio la cappella e in un colpo violento lo fico dentro gli dico adesso ti scopo come una troia e comincio come un pazzo a Chiavarla da dietro senza tregua non resisteva più dovevo venire lei non parlava più mi tremava sotto le mani stringeva le lenzuola con forza sbatte va i piedi nel letto io più la vedevo così più le stringeva i fianchi e la sbattevo violentamente ad un tratto mi sento bagnare le palle e coscienza dai suoi schizzi la figa gli schizzava lei comincia gridare i e supplicarmi di venire ad un tratto cede con le Gambe cade sulla pancia io mi sopra di lei mi metodo in forza con i piedi e continuo a trombarla quel buco ormai non ne voleva più fino a che sono venuto sento quel cazzo schizzare sborrare dentro quel culo era meraviglioso la riempio fino all ultima goccia lo esco e vedo quel buco del culo che sembrava una galleria lei se lo toccava non credeva a quel suo buco enorme era distrutto come lo ero io mi sollevò da lei e mi butto sul letto lei mi guarda e dice ma che cazzo sei ? Una macchina del sesso ? Hai preso tutto di me siamo due stupendi porcellini dopo esserci ripresi mi chiede ti fa di farci qualche foto come facciamo con tuo padre ? Io rispondo perché? Così abbiamo le nostre personali adoro essere ripresa quando scopo per poi rivedermi sarà bellissimo vedere le foto e i video di come mi scopi come mi fai urlare godere e essere la tua poca .io non riconoscevo più mia madre sentendo le sue parole ma la cosa mi intricava tantissimo prendo il cell lei si mette a culo per aria e dice dai vediamo quanto mi hai allargata la mia sborrare ancora che gli colava dal buco allargato comincio a farle le foto in tante posizioni e ci trovavamo gusto.per la cronaca non sono andato a lavoro quella mattina ……CONTINUA

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La mamma

Tra le donne l’amore è contemplativo, non v’è lotta né vittoria, né sconfitta, ognuna è soggetto e oggetto, schiava e padrona.
Simone de Beauvoir

1

La signora Thorn era in ritardo, un ritardo notevole, e se ne rammaricò.
Il suo “angioletto” oramai doveva dare per scontato che, per quel giorno, non sarebbe andata da lei. Invece, una serie infinita di beghe e di contrattempi le avevano del tutto sfasata la tabella di marcia ma lei era fermamente decisa a passare da sua figlia, almeno per il bacio della buonanotte.
Il taxi raggiunse in fretta l’ospedale; pagò rapidamente e scese. Aveva ancora un ostacolo da superare: il controllo severo degli orari di visita. Per quello, puntava tutto sul suo fascino che, nonostante si avviasse per la cinquantina, sembrava avere ancora un potente ascendente sul Professor Claim, il capo del reparto di Pneumologia; appunto quello dove il suo “angioletto” era in degenza da oltre 20 giorni.
La caposala del turno serale era Wanda, la conosceva e sapeva di poter contare sulla sua complicità. Wanda, invece, aveva adottato sua figlia, Thess e la coccolava con delicatezza… nonostante la sua stazza da lottatore di Sumo.
Un brivido maligno attraversò la schiena della signora Thorn, era sempre lo stesso, quello che provava tutte le volte in cui, come un flash fotografico, si vedeva comparire nella mente l’immagine di Thess, abbarbicata a un’altra donna in maniera oscena e provocante.
La sua piccola, perversa, bambina che riusciva sempre a fustigare il suo cuore di mamma…

2

“S’è fatto tardi… mamma non verrà più.” pensò Thess guardando fuori la sera incombente. Lontano, sulla tangenziale, le automobili scorrevano tranquille, molte riportavano a casa la gente dal lavoro.
Le era sempre piaciuta la sera; la strada si tingeva dello stesso colore umido di uno specchio d’argento. Le luci lontane dei palazzi e i fari delle macchine intarsiavano, sul pavé, immagini distorte e affascinanti.
Forse quei riflessi impalpabili erano una delle rappresentazioni più romantiche della modernità.
Thess si sentiva meglio, molto meglio. Una bronchite trascurata aveva invaso i suoi delicati polmoni; adesso il peggio era passato e il giorno dopo sarebbe uscita, finalmente.
Thess non era più una ragazzina ma era ancora abbastanza giovane da desiderare la gioia, il divertimento e l’aria aperta. Nonostante la malattia, aveva apprezzato quella pausa forzata; aveva avuto l’opportunità di rinsaldare il rapporto con la mamma.
Niente di grave… solite tensioni: a lei non piaceva troppo il compagno di sua madre e sua madre non era raggiante per la sua amicizia, assai intima, con Layla.
Con lei condivideva lo stesso appartamento; si amavano da tre anni ma senza impegno, senza paletti. Layla amava sentirsi libera e Thess aveva imparato a non soffrirne.
La sua compagna era venuta in ospedale solo due volte, poi, appena lei era migliorata, con grande tatto aveva lasciato campo libero alla madre. Che dolce; non l’aveva mai fatta sentire sola, però. Le mandava continui messaggi per dirle quanto le mancassero le sue labbra…

Il corridoio dell’ospedale era silenzioso e tranquillo.
Thess diede uno sguardo al cellulare per controllare l’ora; avevano appena lasciato il vassoio con la cena, la prossima visita, probabilmente della Caposala, sarebbe avvenuta non prima di un’ora… con le dita affusolate e rapide, cercò l’ultimo messaggio della sua amante.
Sentì caldo al cuore e scrisse, quasi automaticamente:
“Non ce la faccio più, amore, adesso mi frugo tra le cosce per cercarti…”
Invio!
Le parole scritte fecero ancora più effetto sulla sua libidine a lungo trattenuta.
Thess aveva trentatré anni, era appena tornata a essere una ragazza forte e in salute, dopo oltre un mese di astinenza forzata, l’inguine le “coceva” alla ricerca di un solido refrigerio.
Aprì la cartella segreta del cellulare e sfogliò con incalzante eccitazione le immagini che ritraevano Layla, spogliata o del tutto nuda: in certe pose dolce come un’educanda, in altre sguaiata come una prostituta.
Thess si guardò le mani, quel giorno si era dedicata al suo corpo e alla fine si era concessa un’approfondita manicure. Lo smalto rosso fuoco era l’omaggio, il richiamo per dire alla sua donna:
“Amore, sono tutta tua…”
Le manine dalla pelle deliziosa e le dita curate affondarono sotto le lenzuola, mentre Thess si cercava i seni sodi e proporzionati e la natura, calda e umidiccia.
Sua madre non sarebbe venuta più… non le dispiacque, adesso. O meglio, ora da porcellina, sperava che venisse e la vedesse mentre si dava piacere… come accadeva spesso nei suoi sogni segreti.

Il calore intimo di Thess non chiedeva di meglio che essere imbrigliato in un desiderio; come un fiume incandescente che cerca uno sfogo adeguato e consolatore al suo bruciare.
Thess non si toccava da tanto.
Iniziò con delicatezza estrema: ogni volta che si masturbava le sembrava di incontrare il suo corpo per la prima volta. Socchiuse gli occhi, iniziò a distaccarsi dal mondo; l’elettricità che si sviluppava quando il suo stesso palmo passava, con finta indifferenza, sul clitoride sensibile, si trasformava in piccole esplosioni colorate che le avviluppavano la mente e le davano la sensazioni di sprofondare.
Col filo dei pensieri provò a raggiungere Layla, il suo amore distante, ma poi, a mano a mano che l’eccitazione saliva di tono, i suoi ricordi e le sue fantasie divennero più turpi e intrise di voglia.
La sua piccola figa era già densa di umori, dentro, ma alle grandi labbra, gonfie e socchiuse, arrivava solo un sottile velo di umidità calda. Thess sapeva che il secco sarebbe diventato umido e l’umido… bagnato, ma non volle forzare la mano. Avrebbe potuto “imburrare” subito le dita, affondandole nella saliva, per poi spingerle, voraci, nel suo spacco, che adesso vibrava di desiderio invece decise di attendere. Non aveva fretta, non c’era nessuno e poi, come le capitava di pensare quando andava a caccia del piacere, non avrebbe chiesto di meglio: essere vista… spiata, mentre era veramente se stessa. Quando l’angelo diventava assatanato, quando da “dolce” si faceva furia.
La mano sinistra tirò verso il basso il capezzolo turgido, assieme alla sua aureola, altrettanto gonfia e soda.
Un fruscio? Forse…
Ma no: impossibile!

3

Per alcuni minuti Thess si abbandonò completamente sul lettino.
Il silenzio della sera favoriva la concentrazione, era facile godersi quegli attimi di sensualità. Finalmente!
Poco prima di iniziare a masturbarsi più intensamente, prima di smettere le carezze preliminari, e poi lanciarsi in un sano e sconnesso ditalino, si fermò e, in punta di piedi andò a controllare la porta del ballatoio. Era chiusa ma non a chiave, non era un problema.
Oltre la porta il corridoio era deserto.
Lasciando socchiuso l’uscio della sua stanza, Thess cercò di garantirsi la possibilità che, se qualcuno avesse aperto la porta dal corridoio, lei avrebbe sentito.
Non le andava di farlo nel bagnetto spoglio dell’ospedale.
Come faceva a volte, mise il cuscino di taglio al centro del letto, poi tolse via il pigiama e le mutandine bianche. Aprì l’anta dello stipo metallico, uno specchio non troppo grande le permetteva di vedersi.
Il suo monte di venere era coperto da una peluria bionda. Sorrise, senza abbandonare il calore: aveva bisogno di un’urgente depilazione ma, allo stesso tempo, quell’immagine della sua natura un po’ selvatica le fece mordicchiare il labbro, sempre più vogliosa.
Tornò sul letto e riprese a masturbarsi, stavolta decisa, penetrandosi con le dita e poi spingendo col bacino sul cuscino, ritmicamente. Quando i polpastrelli erano fuori, si concedeva un veloce frullio sulla clitoride, che sbocciava dalla figa sempre più dura e puntuta. Ora era tutta bagnata.

– Ok, ringrazi di essere la mamma di Thess… – disse sorella Wanda, posando il telefono.
Era in ritardo con l’attività e aveva fretta di concludere il turno; quella sera avevano ospiti. Per fortuna suo marito era un bravo intrattenitore: gli amici si sarebbero accontentati degli antipasti che aveva preparato e, dopo, di una bella fetta di “Capricciosa”; certi napoletani avevano aperto una Pizzeria pochi giorni prima, proprio nel suo quartiere.
La guardia notturna indirizzò un sorriso complice alla bella signora e la lasciò entrare, come se decidere fosse dipeso da lui… un classico.
La signora Thorn percorse silenziosamente i corridoi deserti, felice di essere riuscita a passare dalla sua “bambina” almeno per un “Ciao!”. Il giorno dopo Thess sarebbe uscita e i loro rapporti sarebbero tornati normali e, purtroppo, distanti…
Davanti alla porta della camera rammentò le raccomandazioni di Wanda, la Caposala:
“Faccia piano, può darsi che la ragazza si sia appisolata.”
Girò la maniglia lentamente; l’anticamera era buia, la stanza di Thess, invece, era illuminata leggermente, abbastanza da permetterle di vedere bene… sussultò!
Thess era accovacciata sul letto, nuda dalla cintola in giù. Si strusciava su un cuscino e si toccava, gli occhi socchiusi. Sul viso angelico, le labbra, tirate tra i denti, mostravano in pieno la sua goduria.
La mamma rimase immobile, imbarazzata, sconvolta: non se l’aspettava… poi, anche se sapeva di spiare, restando in silenzio indagò con gli occhi il corpo meraviglioso e discinto di Thess…

4

E accadde di nuovo.
La signora Pamela Thorn si ritrovò all’improvviso di fronte alla stessa situazione che già in passato aveva messo sotto pressione il suo autocontrollo.
Pamela amava la sua Thess di un amore profondo, era la sua unica figlia ed era una ragazza, una donna, del tutto speciale.
Thess era talmente dolce, quieta e amabile, da divenire ancora più bella di quanto lo fosse per natura. La madre lo leggeva, godendone, anche negli occhi degli altri: nessuno resisteva al suo fascino semplice, qualcuno ne restava incantato…
“Quella madre” era una donna colta, emancipata… aveva lavorato, viaggiato, e aveva anche dovuto fare i conti con la sua complessa sessualità: Pamela era Bi-sex.
Fin da ragazzina aveva provato le stesse curiosità, le stesse pulsioni, sia nei confronti della potente virilità maschile che verso la deliziosa sensualità femminile, fatta di velature, di attese… di fremiti.
Si appoggiò alla porta appena chiusa dietro lei, cercando di non far rumore. Vedeva abbastanza dei moti di Thess, e non aveva bisogno di essere morbosa… restò nel buio, vegliando il piacere della figlia, col cuore stretto nella morsa della passione. Adesso aveva avuto tutto il tempo di eccitarsi; adesso, aveva il cuore pazzo e il fiato corto.
E così si abbandonò al sogno per ingannare il desiderio…

***

Amore mio, lo so!
Conosco i tuoi palpiti, e sono certa che anche tu vorresti… perché anch’io lo vorrei e, sono certa, che sarebbe meraviglioso, indimenticabile. Eppure sono altrettanto sicura che soffrire per questo inconfessabile desiderio, lo renda ancora più bello, più estenuante: eterno!
Se appagassimo la nostra brama, se facessimo ciò che desideriamo, perderebbe la sua forza, si sfumerebbe, trasformandosi in carne, e sangue; e perderebbe tutta la sua struggente poesia. Dopo, niente sarebbe più lo stesso tra di noi ed io non voglio perdere l’innocenza di poterti guardare nel profondo degli occhi, attraversandoti fino al cuore.

Ricordo, tanti anni fa, ti sorpresi ugualmente a cavalcare il grande cuscino che tenevi accanto al letto. Era tardi, la tua porta era difettosa. Venni da te in punta di piedi, per controllare che il mio tesoro dormisse, tranquilla, e invece, dallo spiraglio, ti vidi.
Mi è sempre piaciuto pensare che per te quella fosse stata la prima volta. E ricordo l’effetto devastante, inatteso, che la scena ebbe su di me; il basso ventre mi esplose. Un calore mi prese nell’inguine, così improvviso da sembrare un colpo. Poi, come miele, un fluido tiepido si spargeva anche nelle mie mutandine, senza nemmeno aver bisogno di toccarmi.
Che scena, amore: “cavalcavi” con la testa indietro, gli occhi socchiusi, la bocca leggermente aperta. Eri l’estasi!
La corta canottiera bianca celava il petto sottile, mentre due mele acerbe tenevano puntuti i capezzoli, più scuri, che s’intuivano dalla leggera trasparenza. Poi ti inarcavi, ti piegavi davanti, e la boccuccia seguiva la passione, socchiusa, a formare un cuore; soffiavi fuori l’alito, come un piccolo putto che tenta di creare nuvolette deliziose in un affresco celestiale.
Ero là, bloccata, incapace di recedere, incapace di reagire; nella testa un orgasmo più potente e intimo di quelli provati in un rapporto carnale.
Che spettacolo eri; che spettacolo che sei!
Il culetto nudo che si muove ritmico e deciso: avanti, indietro, strisciando la vulva dischiusa sul cuscino… calando, premendo, cercando invano una penetrazione, tanto impossibile, quanto desiderata.
Adesso hai la mano tra i capelli lunghi, ti carezzi fino alle tempie, le immagino di fuoco.
Sei sempre stata bellissima, mio tesoro, ma la bellezza che sprigioni in questo momento mi spezza l’anima, mi dà un senso di impotenza. Non so cosa pensare: vorrei esporti al mondo per mostrarti, orgogliosa e, allo stesso tempo, sono gelosa di tutti e ti vorrei tenere solo per me, per sempre segregata in una gabbia d’amore, alimentata solo dalla mia passione.
C’è magia in ciò che vedo davanti a me: una Ninfa, ecco. Capisco ora che i grandi poeti, gli artisti, devono per forza aver provato, aver visto uno spettacolo come questo. La mia anima vibra condividendo ogni poesia e ogni estasi dell’Arcadia.
E poi, lo strappo nell’anima: la contrapposizione lubrica del tuo piacere tremendo, affascinante, una calamita che invita a peccare e la poesia, che si fa carne e agogna carezze intime, lascive… bagnate.
Ora come allora mi costa tanto trattenermi. Vorrei saziarmi delle tue membra, stringere la pelle tenera tra le dita, entrarti nei buchi umettati, succhiarti i sapori, dalla saliva dolce all’estro, acidulo e peccaminoso.

Ritorno a quella notte: ti lasciai solo quando, stremata e paga, ti accasciasti sul lettino alla ricerca del sonno ristoratore. Non fiatai, non dissi nulla. Solo la mattina, quando allegra e innocente partisti per la scuola, corsi in camera tua per abbracciare quel grande cuscino. Non mi vergogno, anzi, ammetto che fui felice di cercare le “tue” macchie sulla stoffa, per poi annusare, come un segugio, quelle tracce. Quei profumi segreti che, nella vita di tutti i giorni, mi erano proibiti.
Era come una droga per me, e il sangue mi salì alla testa mentre sprofondavo il naso e la bocca schiusa in quel residuo di calore.

5

“E’ da allora che ti spio, amore mio dolcissimo!”
Lo ammetto, anche ora, con un sorriso complice e impertinente che tu potresti solamente intuire.
Da allora seguo segretamente, quando posso, tutto quello che ti accade. Dietro la mamma che si è prodigata per te, che ha seguito apprensiva la crescita, i primi ostacoli, le gioie e i piccoli drammi, si nasconde un’amante mancata. Un’amante che trepida nell’ombra e che segue la tua vita segreta, erotica; quella parte di sé che le figlie tengono celata alle mamme, per poi spiattellarla sguaiatamente alla prima sciacquetta che capita a tiro… è la vita.
Ma io non l’ho accettata!
Ecco perché ti ho spiato gioia mia. Non potevo più rinunciare a te: lo sforzo che ho dovuto sostenere sempre per trattenermi dal toccarti, era già troppo doloroso per res****re oltre… ecco perché ho cercato, in segreto, di indagare le tue passioni.
Ti ho seguita quando crescevi, e cambiavi; il “nuovo” in te che ti rendeva ogni giorno più donna, più desiderabile.
Quando potevo ho seguito di nascosto i primi giochi erotici: ricordo Fabiana, la figlia di Rosy, la nostra vicina.
Rosy, allora, era la mia amante, occasionalmente. Tuo padre non avrebbe mai capito le mie esigenze e la mia sessualità complessa…
La sorte volle che Rosy fosse sola e che, alla fine, accettasse di dividere con me qualche ora di piacere. La voglia di femmina che tu m’istigavi, la sfogavo tra le sue braccia burrose.
Lei non poteva saperlo, ma quando la leccavo intimamente fino a sentirla squassata dall’orgasmo, spesso era te che desideravo, che sognavo di profanare.
Fu proprio Fabiana a condividere con te i primi toccamenti. Nella sua camera, quando entrambe pensavate di essere al sicuro, vi spiavamo, ed io nascondevo la mia gelosia, sotto un sorriso indulgente e falso.
Quando Rosy mi fece partecipe dei suoi rapporti con la stessa figlia ne rimasi prima colpita, poi estasiata. Una volta poi partecipai ma senza riuscire a fare nulla, forse le delusi; spero solo di non averle messe a disagio. Ero completamente incantata da quella loro confidenza così intima, dal loro scambiarsi il piacere: madre e figlia, amanti deliziose, godevano l’una dell’altra. Mai l’amore avrebbe potuto manifestarsi in forma più intensa.
Le invidiai, fui tentata di spezzare l’incantesimo… il desiderio di goderti mi tormentava, però ho resistito.
Qualcosa mi ha bloccata dal fare l’ultimo passo, quello decisivo, sempre…

Poi arrivò Flora, la mia vecchia amica, era stata la mia prima amichetta nei giochi più perversi. Ti affidai a lei, sapendo che ti avrebbe presa, la conoscevo bene, ma non ne abbiamo mai parlato apertamente.
Avere scelto consapevolmente la tua “maestra” del sesso mi faceva godere di un piccolo senso di potere su te, effimero certo ma era pur sempre qualcosa.
Mi sembrava di essere partecipe, indirettamente, di un gioco a cui non ero invitata. So tutto, anche di voi due: capivo, spiavo, intuivo ogni cosa dalle sue mezze frasi… so anche che fu lei a farti provare la penetrazione e il primo maschio. Fu lei a farti sverginare, sotto il suo sguardo attento, lascivamente materno… ed io, io non potevo che accontentarmi delle briciole della vostra profonda passione.

E sì, amore mio dolcissimo… lo ammetto: ti ho sempre seguita, andando oltre, scendendo nei tuoi meandri segreti. Anche adesso, anche quando sei con Layla, la tua compagna.
M’inebria il profumo che emanate. Quando vengo a casa vostra amo l’odore della vostra camera, vorrei diventare un ninnolo del vostro “secretaire” per potervi vedere durante le notti di passione.
Quando capita di stare insieme, tutt’e tre, faccio del mio meglio per lasciarvi sole, cerco sempre una scusa, faccio finta di ritirarmi: ho sempre la speranza che l’attrazione e l’eccitamento vi attirino l’una tra le braccia dell’altra.
Qualche volta sono stata fortunata… spero non vi siate accorte di me, ma io vi ho osservate, per quanto possibile e ho goduto, come se fossi stata là, subissata tra le carezze e i baci segreti.
Sono quasi certa che tu lo sai.
Lo sai che ti guardo e che ti desidero, e sono anche sicura che lo desideri quanto me… e anche Layla ha capito.
Credo che a volte lo faccia apposta a stuzzicarti. Lei sa quanto diventi angelica nel viso quando ti masturbi, innocente e peccaminosa, allo stesso tempo.
Una volta l’ho vista, seduta sul pavimento, non faceva niente, guardava te che, sul letto, ti masturbavi. Cominciasti seduta, piano piano, poi apristi le cosce e le alzasti verso l’alto puntando la schiena sul materasso. Il tuo frutto era aperto e colava, le tue dita frugavano instancabili, il clitoride sembrava voler esplodere.
Layla intervenne solo dopo il tuo orgasmo; salì a sua volta sul letto e ti tenne tra le braccia, calmandoti con le sue carezze.
Vidi tutto, e dopo ho sempre pensato maliziosamente che, in quella stanza, c’era troppa luce per non immaginare che avreste potuto essere viste… e assai bene!
Che meravigliosa sensazione desiderare, sperare, in tanta complicità… è anche questa, la sensazione, che accompagna e favorisce i miei orgasmi silenziosi.

6

Adesso, come allora, dal mio angolo buio ti osservo venire e pure io con le dita mi cerco la figa, la spalanco e mi bagno, poi porto le dita alla bocca e suggo il mio sapore, sognando di sentire il tuo… quel sapore vietato alle mie labbra di madre.
Mentre mi frugo ancora una volta la vagina, ripenso a quello che ho provato non troppo tempo fa… il giorno del mio compleanno.
Non volevi lo spumante, come al solito: tu non bevi.
Nell’atmosfera intima e giocosa, ti promisi un bacio per ogni bicchiere… a quel punto cedesti subito e bevesti.
E’ stata l’unica volta… forse perché avevo bevuto anch’io.
Ci baciammo, e non fu un bacio da mamma. Prima ci desiderammo le labbra e poi s’incontrarono le lingue piene di succo, cercandosi profondamente nelle bocche assetate.
Eravamo in piedi e le cosce s’intrecciavano, facendoci godere del calore della pelle liscia. Tu mi stringevi e spingevi il bacino a mio favore; stemmo così, strette e appassionate, sotto gli occhi discreti di poche persone amiche. Nessuno mai commentò quell’eternità finita troppo presto.
Poi un altro brindisi e poi gli auguri e… un bacio, un bacio ancora, tanto lungo e commosso da sembrare un addio… avevi perso la testa e mi tenevi la tetta in mano. Avevi perso il pudore, e mi s**ttavi con la lingua in bocca, dura, penetrandomi come un pene.

Ora, nascosta nella saletta della camera d’ospedale, assisto, come sempre… e godo: ma non entro!
Ancora una volta quest’amore resterà il nostro, e il sogno si perderà in un desiderio mai pago.
Ti masturbi incessante, spudorata e santa; sembra impossibile che il tuo viso nasconda un piacere tanto carnale sotto l’inguine, che cavalchi come una strega angelica sulla scopa del peccato.

Anche quella sera lo facesti.
Con la testa che girava, salisti piano in camera, ti denudasti languida e fingesti che io, la tua mamma, non ci fossi… almeno: mostravi di non vedermi!
Come eri bella, quando nuda e discinta, ti abbandonasti a un finto sonno.
Con le mani ti accarezzavi e io, quella volta, non riuscii a farmi indietro, restai sulla porta, in vista e soffrii; soffrii per lo sforzo amaro di trattenere il desiderio. Avrei voluto tuffarmi sul tuo corpo e perdermi tra i flutti della passione.
Quando sei stata pronta, con gesto quasi infantile, semplice, hai solo bagnato due dita sulla lingua, poi ti sei infilata “la micetta”, schiudendola del giusto, solo per provare il piacere della dilatazione.
Sei venuta quasi in silenzio, con un solo lungo sospiro; hai inarcato la schiena, per te… e per me.
Lo sapevi che vedevo, lo sapevi che anelavo te.
Poi, pian piano, il cuore abbassò il suo tambureggiare e il respiro divenne basso e regolare. Solo quando “la mia piccina” si addormentò soddisfatta, solo allora, raggiunsi il tuo letto e ti baciai a lungo la bocca umida.
Che gioia segreta rubai allora dalle tue labbra. Erano bagnate ancora degli umori lasciati dalle dita: quante volte erano passate dalla vulva quelle dita! E che profumo indescrivibile per il mio bisogno di te… ero vicinissima: sentivo il caldo che emanava dal bacino nudo e l’odore che la “fregna” aveva appena sfogato.
Invece di affogarti con la faccia tra le cosce per suggere il nettare di quel fiore, mamma ti copri, teneramente, col lenzuolo immacolato.
Quale regalo più dolce e appagante avrei mai potuto desiderare?
Poi, tutto venne cancellato dalle nostre menti e non ne parlammo mai più…

Ecco che il sogno volge al termine, torno coi piedi per terra e vengo pure io, tra le dita, cercando di non farmi sentire.
La mutandina assorbirà ancora una volta quell’ennesimo piacere: il tuo ennesimo dono in un rapporto incredibile e mai goduto appieno.
In punta di piedi vado via dall’Ospedale, felice.
Domani te lo dirò.
Te lo dirò che la tua mamma non ti abbandona mai, mio dolcissimo fiore profumato:
– Ma certo che sono passata, tesoro – dirò –ma tu… tu dormivi già! –

Entrambe sapremo che, ancora una volta, ti avrò mentito.

FINE

Giovanna

Questa storia è vera. Per quanto sensuale e peccaminosa, angelica o infernale, possa sembrare è vera.
Mi sono dovuto spogliare dei miei preconcetti e della mia educazione per poterla accettare… in parte capire e, in fine, amare.
La forza di questo racconto proviene anche dalla “Fonte”, la mia amica A. La ragazza più delicata, fine e sensibile che abbia mai avuto l’onore di incrociare. La stessa che, qualche anno fa, mi ha donato il racconto della sua giovinezza, da me condensata ne: La fata di ferro.
A lei va il mio ringraziamento e il mio affetto incondizionato.
Grazie A. dolcissima creatura, dovunque tu sia, forse non posso capirvi ma sono certa che dal vostro “esecrabile” senso dell’Amore nasce cultura, bene e rispetto, mentre dalla “morale”, tanto decantata, del “mio mondo civile” nasce avidità, menzogna, brama di potere e guerra.
Spesso, chi strilla per ergersi a professore, cerca solo di nascondere la sua incapacità di imparare, di cambiare la propria disponibilità alla tolleranza e al rispetto per gli altri.

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Le sorprese di una mamma

Il mio amico Mirko ultimamente tendeva a frequentare sempre più spesso casa mia, spesso con pretesti alquanto improbabili quali “studiare insieme”, “prendiamoci un caffè”, “vediamoci la partita” e balle simili. In realtà, sapevo che aveva sparlato con altri conoscenti di quanto fosse insolitamente attratto da mia madre…Mia madre Antonella ci ha praticamente visto crescere insieme e verso i miei amici è sempre stata gentile ed ospitale. Nessuno la aveva mai di fatto vista come un obiettivo sessuale, fin quando, verso i 20 anni, Mirko non l’aveva presa di mira. E oggettivamente non potevo biasimarlo! Mamma, 46 anni, era una donna a dir poco conturbante e senza dubbio sexy. Capelli neri, lunghi e lisci, un metro e 75 con una quarta di reggiseno spesso velata solo da scollature provocanti, e un fondoschiena non propriamente a mandolino, piuttosto largo, il che le conferiva una certa rotondità, non esagerata e quasi arrapante… Dal punto di vista del comportamento era rimasta una moglie fedele e impegnata nel lavoro, senza grilli per la testa, finché Mirko non riuscì a farmi cambiare parzialmente idea su di lei. Tornando alla narrazione, lui rimaneva uno dei miei amici “storici”, le cui continue visite però mi insospettivano non poco. Oltre a saperlo da altre persone, avevo avuto la riprova definitiva quando, un giorno, lo colsi con le mani nel sacco, che spiava mia madre dalla serratura del bagno! “Squallido!” gli urlai, e lui si girò spaventato verso di me, conscio di aver fatto una figuraccia. Onestamente non mi disturbava granchè l’idea che Mirko spiasse mamma, però era oggettivamente una scena triste, degna dei film di Pierino! Successivamente mi chiese scusa, però in privato mi spiegò che effettivamente mia madre rappresentava per lui un desiderio sessuale inarrivabile; apprezzai moltissimo il fatto che me lo fosse venuto a dire personalmente. In ogni caso gli dissi che sarebbe stato arduo, se non impossibile, portarsi a letto Antonella.Tuttavia provavo un minimo di fastidio, e non gli rivelai che mamma quando entrava in bagno tendeva a lasciare la porta chiusa, ma non a chiave…Nei giorni seguenti, continuando a bazzicare casa mia come una presenza costante, non ebbi modo di notare altri episodi del genere fin quando, ancora eccitato come un toro, Mirko si appoggiò nuovamente contro la serratura, e poco dopo gli venne in mente di aprire la porta.
“Antonella scusami… pensavo che fosse libero!” Mamma si stava facendo il bidet! La figa rasata era visibile tra le cosce, condite da un filo di cellulite cui lui non fece minimamente caso. Mi riferì che mamma lo aveva guardato quasi furiosa, e lui chiuse immediatamente la porta. “Certo che tua madre è veramente una gnocca incredibile… scusa se te lo dico, ma se potessi la spaccherei in due!”
Ero basito. Praticamente Mirko aveva avuto la visione in diretta della figa di mamma….Tuttavia la colossale figura fatta dal mio amico, benché gli avesse dato da masturbarsi per mesi, comportò che non si fece vedere a casa per un bel po’. Qui avvenne l’imponderabile. Mamma iniziò a chiedermi che fine avesse fatto Mirko, con domande tipo “la sua mancanza ormai si sente”, “chissà come mai non si fa più vedere”… E soprattutto aveva preso una nuova abitudine: notavo che, sotto i suoi pantaloni, indossava spesso dei perizoma! Un indumento che non le avevo praticamente mai visto indossare!
“chissà se quell’ a****le sta riuscendo nel suo intento”, pensai, ma poi razionalmente pensavo fosse impossibile che mia madre si concedesse in questo modo a un 20enne, è roba da film!
Ciononostante decisi di riferire a Mirko le frasi che lei mi aveva rivolto, stimolandolo involontariamente a ins****re con Antonella.
Il fattaccio avvenne alcuni giorno dopo: il mio amico aveva trovato coraggio di ripresentarsi a casa, lo aspettavo ad una data ora, prima che mamma decise di spedirmi a fare una commissione proprio in quell’orario.
E’ troppo strano, pensai. Soprattutto perché non svolgevo commissioni da anni, sapeva quanto mi scocciassi a fare questo tipo di cose.
E allora decisi, non so come, di farle credere che ero uscito, nascondendomi in realtà in un ripostiglio di casa. La mia mente aveva partorito uno strano piano di cui non riuscivo a riconoscere la motivazione: sebbene mi desse fastidio il fatto che Mirko si arrapasse pensando a mamma, volevo conceder lui un’opportunità, ma soprattutto volevo comprendere se questa fantomatica “commissione” imposta da mia madre avesse a che fare col fatto che lui stava per arrivare.
“Che mente malata la mia!”, riflettei.
Le cinque giunsero e Mirko, qualche minuto dopo, bussò.
Mamma, sebbene non fosse sotto la doccia, andò ad aprirgli in accappatoio…
Lì capii che la mia mente perversa aveva fottutamente ragione.
“Ciao Mirko, purtroppo al momento Giulio non è in casa.”lo accolse.
Lui, paralizzato dalla visione di Antonella in tenuta molto domestica, stava per ritornare indietro, quando mamma lo tirò per un braccio dentro casa: la discussione successiva fu incredibile.
“Sei tornato per continuare a spiarmi nel bagno, maiale?”
“….”
“E ti è piaciuta la mamma del tuo amico mentre si puliva?”
“Scusami, ma non ce la faccio più.. sei il mio sogno erotico ormai!”
“Davvero?” Lusingata, mamma gli sorrise sinistramente.
“Vieni con me”, lo prese per mano, lo condusse sul divano e a quel punto decisi di uscire.
Dovevo vedere cosa stava succedendo.
Mirko si era seduto sul divano, incredulo di avere davanti a sé le gambe depilate e lunghe di mamma, che se le toccava lentamente, a un ritmo esasperante.
“Quindi ti vuoi scopare la mamma del tuo amico…” e si buttò al volo sulle labbra di lui.
Si baciarono a lungo, approfonditamente, con le lingue che si univano lussuriosamente mentre mamma gli toccava i pantaloni..
“Antonella ti voglio nuda!” disse Mirko con la bava alla bocca.
E lei si staccò, proferendogli qualche parola, sussurrandola lentamente:
“Puoi solo vedere… nel frattempo fammi vedere il tuo cazzo…” e lo tolse dai jeans, svettante e già lucido. Lo toccò con due dita, in maniera lieve sulla punta, mentre Mirko iniziava a fare versi goduriosi.
“Preparati allo show di una VERA donna!”
Mise una sedia davanti a lui e iniziò a fare passi lenti, sinuosi volti a provocare il mio amico.
Mamma stava iniziando uno spogliarello che mi provocò un’erezione assurda.
Poco dopo tolse l’accappatoio e, fossi stato in Mirko, sarei venuto anche io.
Indossava sotto un perizoma nero, sottile all’estremo, che mentre si voltava mostrava l’interezza del suo culo, toccandoselo con la mano, mentre sopra un reggiseno di pizzo nero a stento conteneva gli enormi seni.
Si muoveva in maniera sensuale oltre ogni previsione, chinandosi regolarmente per mostrargli tutte le sue grazie, appoggiò uno dei tacchi accanto a lui, mostrandogli la vagina scostando il perizoma.
Prese il dito di Mirko e lo infilò dentro, provocando rumori che mostravano evidentemente quanto fosse bagnata. Mentre lui procedeva, lei gli toccava le labbra sfiorandole appena, e spingendo col bacino contro due dita che spingevano furiosamente.
Si staccò di colpo, abbassando prima il perizoma e poi togliendosi il reggiseno.
Si piegò nuovamente a 90 di fronte a Mirko, poggiandoli delicatamente le tette in faccia.
“Leccamele” e non se lo fece ripetere.
Mordicchiava delicatamente i capezzoli di mamma, titillandoli con le dita , e lei lo guardava soddisfatta, ignara del figlio dietro l’angolo che osservava la scena, e che mai avrebbe immaginato che la madre fosse una simile troia!
Si baciarono di nuovo, con trasporto, quando mamma iniziò a masturbare con estrema lentezza il pene di Mirko che a tratti sarebbe scoppiato…
“Antonella non ti posso scopare?” disse sudando.
“non esiste, se torna Giulio che faccio?”
“Non lo so, prova con un pompino”
Risero entrambi. Mamma si inginocchiò di fronte a lui e mise il cazzo fra le sue tette.
Iniziai a masturbarmi: mia madre Antonella, la sua quarta di seno che conteneva il pene di un mio amico, la sega spagnola lenta che gli stava facendo, era tutto troppo eccitante.
“Che tette eccezionali che hai… voglio sborrarci sopra!” Disse infoiato.
“Sinceramente preferisco sentire il sapore dello sperma” fu l’incredibile risposta di mamma!
Mirko propose di scoparla ancora, ma lei rifiutò, dicendo che “una donna sposata non si può far fottere da chiunque!”
Che zoccola!
“Comunque se vuoi tornare un pompino non te lo negherò certo” disse, ghignando, e continuando ad alzare e abbassare i seni sul suo pene.
Poco dopo Mirko si alzò e, con mamma ancora inginocchiata, le mise il cazzo in bocca.
“Ohhhh quanto ho sognato un pompino da te!”
Lei sfiorava lentamente la cappella con la lingua, passandola lungo tutta la circonferenza, e andando via via sempre più verso la base dell’attrezzo.
Mamma sembrava una pompinara nata…
Ma non durò molto: poco dopo Mirko iniziò a masturbare la parte del pene rimasta libera dalle fauci di Antonella, e le venne copiosamente in bocca mugolando in modo a****lesco e ingoiando la sborra, con qualche goccia che scendeva lungo il collo.
Rimasi incredulo.
Chissà che prossimamente non mi convenga provarci con la mia stessa madre….

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Io e mamma

Nel blog precedente con lo stesso titolo .vi ho raccontato quello che mi è accaduto ,da premettere che da quel giorno non posso più togliere quelle immagini dalla mia mente anche perché guardo spesso e volentieri le foto.
ma senza averne mai parlato con mia madre di ciò che ho visto .cmq ieri pomeriggio ricevo una telefonata da mia madre , mi chiedeva se potevo cenare da lei e restare a dormire visto che babbo rimane due giorni e due notti fuori per lavoro e del resto ha paura ha rimanere la notte da sola a casa .io rispondo che non c’è problema dopo lavoro passo da casa mia prendo il cambio e vengo .lei mi chiede che desidero per cena rispondo fai tu .
Dopo un paio di ore finisco con il lavoro passo per un aperitivo abitualmente al bar del mio amico , mi diriggo verso casa mia prendo le mie cose e vado da mia madre 
Arrivando da mia madre busso lei mi apre il solito bacio di saluto e mi accomodo a casa poso le mie cose nella mia cameretta e ritorno in cucina un buon odorino di gambero al forno mi pervade seguito da cozze gradinate mi siedo ed incominciamo a parlare del piu e del meno della mia giornata lavorativa di mio padre che era partito di mattina e di mia sorella e la sua famiglia e il mio dolcissimo nipote 
lei indossa un vestitino casalingo senza reggiseno con i capezzale che si intravedono ad un tratto si mette a 90 gradi per controllare il forno ed davanti ai miei occhi si vede l immagine di mia madre gambe unite piegata in avanti culo bene in vista caviglie spettacolari credetemi una veduta da capogiro, lei innocentemente senza malizia mi dice due minuti ed è pronto ma i miei occhi maliziosi dopo le sue foto lo guardata in quel momento come donna come una bella matura messa a 90 grati da prendere alzare un altro po il vestitino scostare le mutantine ed incularla dolcemente tra i fornelli ma per fortuna era solo un idea che mi ha pervaso la mente e morì tutto li 
ci accomodammo a Tavo e tra chiacchiere risate si cena dopo aver finito l’aiuto con i piatti e la tavola .le mi dice amore mio faccio la doccia mi tolgo la puzza di pesce da dosso tu riposati sul divano lei si dirige in camera sua ed io nella mia mi metto comodo solo con pantaloncini e mi distendo sul divano a guardare la TV ma il bagno essendo nella stanza affianco sentivo il rumore della doccia l’acqua che stava attraversando , coprendo il corpo di mia madre .all’improvviso la curiosità perversa mi pervade la mente mi reco vicino alla porta guardo dal buco della serratura e vedo mia madre uscire dalla doccia tutta bagnata quel suo corpo maturo stupendo quel seno favoloso formosa quel suo bel culo seguito da due coscienza caviglie e piedi ben curati un fisico che non sente per niente il peso della età si volta alza un piede sula tazza e incomincia ad asciugarsi arrivando alla figa stupenda io q quella visione mi sento eccitatissimo il mio grosso cazzo duro che mi preme nei slip a quel punto quando incomincia a massaggiare il suo corpo con la crema mi stacco dalla serratura e da quella bellissima immagine e mi ributto sul divano distraendo la mante con la TV facendo in modo che il mio cazzo ritornasse al suo posto tutto si calma e dopo qualche minuto mi raggiunge mia madre bella rilassata profumata con una camicia da notte si siede al mio fianco e innocentemente senza malizia alza le sue gambe e li mette su di me dicendomi vita mia solo qualche minuto il tempo di rilassare un po oggi ho pulito casa senza fermarmi un minuto e la mia età ormai mi porta ad essere stanca la sera ..quelle sue gambe su di me belle, liscio, vellutate unghia smaltate incomincio a massaggiare piedi caviglie polpacci lei mi da un bacio e si rilassa si fa coccolare dalle mie mani d un tratto vedo che tira più giù la camicia da notte verso il basso per nascondere giustamente il suo pudore di madre distende la testa sul poggia braccia del del divano ma mi accorgo che essendo senza reggiseno e la camicia di tessuto che prende la forma del seno i suoi capezzoli induriti al tatto delle mie mani sento la sua pelle d’oca io faccio in tutti modi e di maniera per non farmi drizzare il cazzo ma ad un tratto lei allarga leggermente le coscienze e cazzo intravedo che non porta le mutantine ma dopo vari massaggi lei riscende le gambe si alza e senza dire nulla va in bagno di nuovo ma stavolta rimango seduto perché non si poteva continuare così ero troppo eccitatissimo ,inizia il film lei ritorna io messo a gambe aperte sul divano lei rimette la sue gambe tra le mie e rimaniamo in questa posizione a guardare il film.lei ad un tratto mi guarda e dice amore mio che sei fatto grande e bello ormai sei un uomo.e tu e tua sorella mi mancate in giro per casa tua sorella se fatta una famiglia e tu? Io rispondo bo e io . Che vuoi sapere ?lei: Hai la ragazza? Quando mi devi presentare la nuora ? Io rispondo :ma che nuora e ragazza al momento sto bene così ..così come? A scoparti sempre ragazze diverse ? So tutto ho la mia informatice personale ricordi si?
Si riferisce a mia zia di cui sua sorella che gli hanno dato la casa nello stesso mio pianerottolo ma non sa che tra quelle ragazze che mi scopo ci sta pure lei ..lei ridendo mi dice tua zia mi racconta che le fai gridare a tutte ridendo mi dice vedi di avere un po di compassione poverina e sola da anni e sentire te e le tue donne chi sa quanto soffra la mancanza di un uomo nel suo letto io sorrido e rispondo ma dai così bella com’è non penso che gli mancano, ma ritornando a che non stiamo più a casa alla fine è un bene per te e papà siete soli più liberi e avete la vostra intimità anche la notte lei ridendo risponde ma che vai a pensare? Ormai siamo vecchi che vuoi che facciamo ? Rispondo tu vecchia ? Mamma ma ti guardi allo specchio? Sei ancora una bella donna piena di fascino vorrei io un giorno avere una moglie come te all’età di papà. lei sorride mi accarezza mi dice vedrai che anche tu troverai quella giusta più bella di me e cmq tu mi vedi bella perché sono la tua mamma .io rispondo no mamma ti vedo bella come donna e come To vista nelle vostre foto nuda lei salta per aria e con viso sconvolto arrossata dice ma di che foto stai parlando vedendo il suo imbarazzo mi fermo e rispondo nulla mamma tranquilla lei imbarazzata si alza mi da la buona notte e dice non impari mai a non rovistare nelle cose de gli altri vero? Buona notte a domani .rispondo sentendomi in colpa dai mamma scusa non volevo offerti non ho visto nulla ma a che se non c’è niente di male siete umani .lei arrabbiata risponde so bene che non c’è niente di male siamo maturi io e tuo padre e di certo non dobbiamo spiegazioni ne a te e nessuno ma che non ti fai i cazzo tuoi questo è sbagliato cmq Buona notte prende e se ne va in camera sua sbatte la porta .io rimango come un coglione seduto sul divano senza parole mortificato di quello ch’èra accaduto continuo a guardare la TV Dopo 10 minuti riesce mia madre in lacrime mi abbraccia chiedendomi scusa dandosi la colpa di tenere le loro foto sul PC e che dovevano aspettarselo che poteva succedere essendo il mio PC e che poteva accadere di vederle mia sorella o mio cognato visto che lo usiamo tutti il PC io rispondo mamma e tutto apposto non è successo nulla anzi domani senza che apriamo la cartella e vediamo il contenuto ti aiuto a renderla nascosta per evitare queste situazioni .lei risponde che invece le cancella stiamo un po a parlare e mi dice devi sapere che dopo tanti anni di matrimonio e normale perdere un po di attrazione o quella piccantezza del sesso tuo padre e ancora bravo ma ci mancava quella scintilla abbiamo visto video porno e tutto ciò che ci può eccitatissimo per poi fare sesso caro mio mamma e ancora molto donna e sento le mie esigenze di donna come le tue amiche e quindi ci divertiamo così con tuo padre .io rimanendo scioccato alle sue parole rispondo mamma e bello che a distanza di anni vi sentite ancora così attivi rimanemmo un altro po a parlare ci si era liberati dai tabù lei ad un tratto mi dice andiamo a letto adesso? Rispondo ok Buona notte e lei risponde dormi con mamma ? Prendi il posto di papà per stanotte ?io scioccato lei capisce ridendo dice il posto del letto scemo che hai capito ? Messi a letto dice mi è capitato pure di vedere dei video i****tuosi sorridendo ma per il piacere della carne fresca dei ragazzi .rispondo ma che cazzo dici ? E lei sto scherzando volevo provocarti. poi mi chiede le hai viste tutte le mie foto? Mi trovi davvero attraente come donna ? O l’hai detto in quel momento critico? Risposi no mamma e la verità sei ancora una bella donna e si le ho viste tutte le foto da uomo ti faccio i miei complimenti .lei risponde te ne sono grata figlio mio ne avevo bisogno delle tue parole siamo rimasti in silenzio a fissarci lei abassa gli occhi e vede il mio cazzo duro e dice ma che cazzo hai li in mezzo ? Ma vedi che sono tua madre non è normale che ti procuro questa erezione ma poi così grosso e il doppio di tuo padre io me lo nascondo con le mani e dico scusami ma forse è meglio che vado in cameretta sta sera stiamo esagerando un po lei sorride ma dove vai scemo rimani dopo tutti i discorsi che ci siamo fatti e tutto ok e naturale solamente che davvero grosso nella mia vita ho solo avuto quello di tuo padre e ti assicuro non è così me lo faresti vedere? Ma tu sei scema rispondo ma che ti prende ? Smettila sei mia madre .e se non fossi tua madre mi scoperesti? Rispondo francamente ti sarei già dentro lei sorride si avvicina e bacia le mie labbra io non reagisco lei mi dice lo vogliamo e mi infila la sua lingua in bocca mi sposta i pantaloncini e lo prende in mano e comincia a masturbarmi lo voglio tutto ma devi lasciarti andare così non va bene si mette all in piedi sulle ginocchia toglie la camicia da notte e de completamente nuda dice ecco qua sono reale meglio delle foto no? Cazzo e magnifica si china e me lo prende in bocca incomincia a somari come si deve .mia madre ha il mio cazzo in bocca e de una vera brava pompinara la faccio accomodare su di me e ho in faccia quella figa stupenda saporita succosa dolce la lecco le infilo le dita la masturbo gli lecco il buco del culo dita dentro il culo e figa ad un tratto il primo orgasmo la sposto la metto a pecorina lei prende il cuscino ci poggia il viso e dice farmi tua farmi venire scoparti come vuoi e dove vuoi io prendo e infilo il mio cazzo in quella figa bollente comincio a scopare la non è più mia madre ma una gran figa matura lei incomincia a gridare dal godimento soffoca le grida contro il cuscino mentre la trafiggo ripetutamente incomincia tremare lo esco e lo fico nel culo talmente inbestialito eccitatissimo dopo vari minuti di scoparle ripetutamente il culo vengo dentro come una pompa in quantità enormi lei sospira e si accascia sul letto io esco il mio cazzo da quel buco mi riprendo coscienza imbarazzato le bacio la schiena scendo dal letto mi prendo i miei pantaloncini le dico con voce raccapricciante stanca e imbarazzata io dormo di la .e lei senza voltarsi con il viso sul cuscino e quel buco del culo a perché che Betta la mia sborsare risponde solamente con un ok Buona notte io ricambio la buona notte e mi ritiro nella mia cameretta con mille pregiudizi complessi ma sodisfatto mi metto a letto e non ho avuto nemmeno il tempo di pensare mi adormento 
…..CONTINUA 

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Pensieri sulla mamma della mia Ex morosa

Inizio a dire che le Donne più grandi mi attirano di più delle ragazzine.
E cosi un giorno d’estate dopo una giornata in piscina, vado a casa della mia ex, ed esce di casa la madre, più o meno alta come la mia ex morosa, capelli lisci, tettine piccole e a pera(nonostante la sua età) ed un vestitino che mi ha fatto drizzare subito il cazzo, non aveva neppure su il reggiseno!
La tipica donna di 47 anni sposata con figli e molto riservata e pudica… questo connubio mi eccita ancora di più allora ho iniziato a fantasticare su di lei.
Un pomeriggio vado a prendere la mia ex ragazza a casa, ma lei è dalla sua vicina a curare il bambino, la madre mi invita in casa e mi chiede se voglio un caffe… non mi faccio perdere l’occasione! Si grazie mille. Era vestita normale ma la mi fantasia gia galoppava. prepara il caffe e si siede con me al tavolo e iniziamo a parlare di un po di tutto… ad un certo punto il mio sguardo cade sulle tettine anche li non indossava il reggiseno. Un po’ imbarazzata e rossa in viso mi dice:” Ma che cosa guardi?” io con una notevole erezione nego tutto e volto lo sguardo fuori dalla finestra.
di botto si alza corre in camera e dopo cinque minuti torna con il vestitino estivo che indossava la settima prima.
Esclama… Ora respiro… avevo caldo…
Io faccio sempre finta di nulla e mi trattengo, lei mi dice tu non hai caldo?
annuisco e fingo di giocare con il cane sotto il tavolo.
Sono con la testa sotto il tavolo e vedo le sue gambe, le sue cosce, e il mio pisello che diventa sempre più duro.
Senza dire nulla apre le gambe di s**tto… e li vedo le sue mutande bianche e sotto si intravede la figa pelosa, non so più che fare mi sollevo e sono rosso in faccia, lei sembrava eccitata e vergognata.
Mi dice a voce bassa bello il cane? e io si si bellissimo!
Per deviare all’imbarazzo mi alzo dalla sedia e mi dirigo verso la finestra, senza accorgermi che il mio cazzo era duro… lei mi guarda rossa in viso… e mi dice:” Ma come mai? è stato il cane? ridendo e prendendomi in giro.
Subito dopo gli rispondo e gli dico:” No sei stata tu!! le tue mutande mi hanno fatto eccitare”
In quel momento cambia il suo tono di voce.
Ed inizia a spiegarmi che non ha rapporti con il marito da un anno e non resite più!
Io sempre imbarazzato mi giro e gli chiedo perché? con una donna cosi bella!!
Lei si alza mi prende per mano e mi porta in salotto li iniziamo a parlare.
lei è seduta sul divano e io pure con le sue gambe distese su di me, e io accarezzo volentieri e li inizia a sfogarsi… Sai dopo anni di matrimonio non è più come prima lui mi guarda ma non abbiamo più l’intesa di prima. io ascoltavo le sue parole cosi tanto per accontentarla perché ero super eccitato. ad un certo punto mi dice.” ma perché ti fermi sulle cosce?” non mi faccio ripetere due volte le cose e subito infilo le mani sotto il vestito e vedo le mutande bianche che mi hanno fatto eccitare. In un secondo gli sfilo il vestito e rimane in mutande sotto di me senza dirgli nulla mi spoglia con foga e rimaniamo in mutande a guardarci e toccarci piano piano… Ad un certo punto suona il mio telefono… panico era la mia morosa che mi diceva che non sapeva a che ora tornava a casa… io prendo la palla al balzo e gli dico:” si certo amore non c’è problema fai con calma”
Subito mi fiondo sulla mamma, e iniziamo a limonare e a baciaci molto appassionatamente, gli spoglio le mutante e il scopro il pelo curato bene, metto una mano per toccare il clitoride ed era bagnata all’incredibile, subito non capisce più nulla e mi spoglia le mutande con foga il mio cazzo era già duro, lo prende in mano mi ma una sega e poi inizia a succhiarlo, le lecca tutto, fino alle palle, e poi lo infila tutto in bocca, mi succhia per bene la cappella e poi lo fa sparire di nuovo in bocca io eccitato gli prendo la testa e accompagno i suoi movimenti.
Poi gli tolgo il cazzo da bocca e mi chino per leccare la figa, pelosa, bagnata e vogliosa.
Lecco il clitoride per bene due dita nella figa e uno nel buco del culo peloso quanto la figa ma stretto… lei non mi ferma e dopo circa cinque minuti, fa un piccolo verso e un urlo un po trattenuto e viene.
Ma la sua voglia non si ferma, ancora con il fiatone mi prende il cazzo inizia a farmi una sega e poi a succhiare il mio cazzo per farmi godere.
a quel punto la sollevo la matto a pecorina, ormai la figa e il culo sono tutti e due bagnatissimi. Lei con voce eccitata mi dice mettimelo dentro, io prendo il mio cazzo lo infilo subito nella figa bagnata e sento già un brivido e calda, la afferro per i fianchi ed inizio a darci dentro lei inizia a godere e non sembra neppure lei.
Con una mano gli afferro il capelli, e con l’altra gli masturbo il buco del culo, li iniziamo a godere tutti e tue e più ansima e urla più ci do dentro e faccio fatica a trattenermi.
continuo cosi per un po’ fino a che non mi dice prova a metterlo nel culetto…fai piano è vergine, io mi abbasso gli metto la saliva sul buco del culo e lei è eccitata, mi die che non lo ha mai fatto ed è vergine ma appena gli ho infilato il dito gli è piaciuto… allora tra la mia saliva e i peli punto il mio cazzo verso il suo culo ed entro piano piano.
No dice nulla io faccio piano ormai il cazzo è quasi dentro tutto, inizio a prendere il ritmo lei gode più che mai mi dice di non smettere, e dal divano la faccio scivolare sul tappeto li ci do dentro..il suo culo aspettava da anni un cazzo nel culo.
Dopo circa dieci minuti sento che sto per venire e urlando mi dice:” vienimi in bocca!”
tolgo il pisello del suo culo bagnato e aperto, e si fionda sul mio pisello anche lui bagnato di saliva e dalla sua figa, lo prende in bocca tutto poi si ferma sulla cappella la succhia per bene e in due minuti gli vengo in bocca…gioca un po’ con la mia sborra e poi la manda giù tutta.
ci guardiamo negli occhi ci diamo un bacio e stiamo abbracciati e nudi distesi sul divano. Poco dopo si alza e va in bagno per ripulirsi da un po di sborra che non è riuscita a mandare giù, io la seguo e scopiamo ancora con foga nel bagno… questa volta senza concludere perché tornato il figlio più piccolo… ma con la premessa di scopare ancora come a****li.

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Triangolo con mamma e cugina

Il protagonista di questa scabrosa vicenda è Federico. La storia è molto sporca ma, proprio per questo, è probabile che possa eccitare.
Con la madre Lucia, Federico ha sempre avuto un dialogo molto aperto e si è sempre più confidato con lei piuttosto che con suo padre. Con lei, infatti, ha potuto parlare tranquillamente di sesso, delle cose più intime. La mamma aveva sempre dato discreti consigli di come agire per conquistare, sedurre e anche avere rapporti con le ragazze. Lucia è sempre stata una donna emancipata, dalla mentalità aperta e dalla solidarietà con suo figlio su come soddisfare le donne, senza falsi pudori, ingiustificate inibizioni, inutili tabù e infondati complessi o convinzioni diffuse e comuni.
La situazione si complicò quando entrambi esternarono una confidenza reciprocamente. In pratica Federico disse alla madre che si era invaghito della cugina Stefania, che è la nipote di Lucia. Lei, a sua volta, rivelò con naturalezza di voler stare con lui! La mamma è ancora una bella donna ma pur sempre sua madre, sicché Federico andò in confusione totale. Credeva di essere lui il porco ma la madre lo aveva superato… e di molto! Alla fine fecero una specie di torbido accordo: lei avrebbe convinto Stefania ma, a sua volta, anche il figlio avrebbe dovuto cedere.
Stefania non era certo una santa e, complice la parlantina ammaliante di sua zia, mamma di Federico, si convinse. Così il ragazzo avrebbe dovuto stare con entrambe. Una sensazione mista di raccapriccio e piacere pervase il cervello di Federico, finché decise di vivere l’emozione, pur di scopare la cugina, non preoccupandosi delle conseguenze.
Lasciò così che sua madre “se la lavorasse” prima un po’, dicendole qualcosa come: “Federico si sente solo, ti vuole tanto bene, prova qualcosa per te, nessuna ragazza gli piace tanto, vorrebbe poterti dare tanta gioia…”.
Stavano in cucina quando Federico arrivò. Sua madre disse di entrare. Salutata Stefania, la cugina non perse tempo e si mise a succhiare l’uccello inginocchiata. Contemporaneamente arrivò la lingua di sua madre in bocca. Il giovanotto la accolse, alimentando l’insana porcata. Poi sua madre si inginocchiò a sua volta e imboccò la cappella, lasciando che Stefy leccasse le palle. Il cazzo, deliziato a quel modo, stava quasi per scoppiare. Stefania aprì le cosce e Federico si fiondò subito a leccarle la figa bella depilata, mentre la zia e la nipotina si baciavano.
Si trattava di un triangolo erotico e sentimentale apparentemente impossibile. Federico amava Stefania mentre sua madre desiderava lui. L’unica che non se ne importava era proprio la cugina, rivelatasi una gran porca, amante solo del sesso senza implicazioni amorose. Il giovane provò molto gusto quando impalò sua madre a candela. Mentre sua mamma andava su e giù, Stefania, arrapata, stringeva forte le grandi tette della zia. Poi fu Stefania a montare sul cugino a cavalcioni mentre baciava sua zia. Successivamente Federico prese mamma Lucia da dietro, incitato dalla cuginetta troia che lo baciava.
Cambiarono posizione: Lucia si mise sul cazzo del figlio mentre Stefy adagiò la figa all’altezza della bocca del cugino. Andarono avanti così per un po’ finché vennero tutte e due. Anche il giovanotto era pronto a godere e sborrò scaricando in faccia alle “signore” un autentico torrente di sperma!
Un’eccitazione così Federico non l’aveva mai provata! Lucia, sempre sincera, confessò al figlio di non aver goduto mai così tanto in vita sua e Stefania, da grande maiala, affermò che una porcata del genere non l’aveva nemmeno immaginata e di aver avuto un orgasmo squassante, esprimendo il desiderio di ripetere l’esperienza, sia per aver scopato con il cugino, sia soprattutto per aver scoperto di essere una gran lesbica con quella troia più esperta di sua zia! Così tutti e tre si ritrovano spesso a scopare e lesbicare, per la gioia di tutti, godendo in tutti i modi!

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Racconti Erotici

Secondo incontro…. con la mamma della mia Ex

Dopo la prima volta con la mamma della mia ex, pensavo subito di ripetere la bellissima ed eccitante prestazione, ma lei si chiuse un po in se stessa per i sensi di colpa nei confronti di suo marito e soprattutto della figlia, io al contrario ero più eccitato e più coinvolto di lei anche perché detto sinceramente con la figlia certe maialate non le avevamo mai fatte…
Una domenica mattina riuscii ad avere un momento solo con lei per parlare di “noi” era un po’ imbarazzata e non voleva essere toccata ma io non sentivo nulla di quello che diceva e mentre lei parlava gli toccavo il culo e il seno ovviamente senza reggiseno. Subito il mio cazzo si gonfiò e lei mi sgrido subito…
-“Ma è possibile che è già duro?”
-“Si!! Dai dammi un bacio!!”
-“No adesso no!! c’è gente in casa!”
E cosi concluse la nostra “chiacchierata”. Verso la una ci sediamo a tavola per pranzo e gli sguardi sono solo per lei, cercando di farla ridere e trovare un discorso per parlare solo io e lei.
Dopo qualche minuto si alza e va in bagno e io dopo qualche secondo gli sono alle spalle, fa un piccolo saltello di spavento ma non mi dice nulla, gli sposto i capelli e gli bacio il collo. Le mani sui fianchi, non mi dice nulla continuo alzando la gonna e palpargli il culo sodo, sento che è eccitata pure lei con il mio cazzo che gonfia i pantaloni e spingono sulle sue chiappe, che sfoggiamo delle mutande nere di pizzo favolose.
A quel punto li si gira e mi mette la lingua in bocca, io super eccitato gli abbasso le mutande e scopro la sua figa pelosa e bagnata come non mai. Inizio a masturbarla con due dita nella figa e uno nel culo, in un secondo è persa in un piacere e fa dei leggeri versi di piacere, ho le mani bagnate, è talmente eccitata che il culo è dilatato e riesco ad infilarci due dita. Mi slaccia i pantaloni e mi tira fuori il cazzo duro, inizia a farmi una sega, mi leva le dita dalla figa e passa la cappella sul clitoride intanto continuo a masturbargli il culo, non capisco più nulla, cerco di infilare il cazzo dento la sua figa bagnata, mi ferma un rumore era la porta del corridoio che si apriva il marito stava venendo a vedere cosa stava succedendo, in un secondo esco dal bagno e faccio finta di aspettare, arriva lui e mi dice dove si trova la moglie e gli invento una balla che non si sente tanto bene ed è chiusa in bagno. Lui curioso bussa e lei con voce incazzata (gli ha dato fastidio interrompere) Mi fa male la pancia non sto bene! lui rassicurato mi fa vedere il secondo bagno, faccio finta di utilizzarlo ma resto li ad aspettare lei.
Dopo circa due minuti decido di ritornare da lei… busso, mi fa entrare e mi dice che si è masturbata perché era eccitata e voleva godere.
Poi non disse più una parola, ritornammo a tavola come se nulla fosse. Nel pomeriggio mi misi a vedere un film con la mia ex in camera, come ho detto prima non era una tanto di sesso però in quel momento mi voleva, io eccitato non tanto per lei ma per l’approccio avuto due ore prima con sua mamma, e allora iniziai a trombarla. Non fu una trombata come con la madre pochi pompini, il culo non si può toccare, non facciamo casino perché ci sentono ecc ecc, mi addormentai tutto il pomeriggio, alla sera prima di andare via trovai un suo biglietto con scritto che tra due settimane andiamo a male cerca di esserci.
Dopo qualche giorno la mia ex mi disse andiamo al mare con mia mamma? è li sola per una settimana! ti va? Io non mi feci ripetere due volte l’invito e accettai subito.
Arrivò il giorno della partenza io ero eccitato e voglioso, arrivai li dopo un viaggio di tre ore sotto il sole ero stanco ma appena arrivai in casa lei era in costume con attorno alla vita un pareo azzurro che faceva vedere il costume rosa, subito tutto il mio sangue si diede appuntamento nel mio cazzo che divento duro in un secondo. Mi abbracciò forte e mi disse che nei prossimi giorni ci potevamo divertire.
Il pomeriggio la mia ex andò in spiaggia mentre io facevo finta di dormire, appena sentii la macchina andare via dal viale mi alzai dal letto per cercarla, era sdraiata sul divano senza reggiseno. Ti stavo aspettando mi disse siediti vicino a me. No mi faci ripetere due volte.
Senza dire nulla inizia a toccare quelle fantastiche tette i capezzoli erano duri e la voglia tanta, si tolse subito il costume e rividi la sua figa pelosa, mi tuffai dentro con la lingua le dita, leccavo tutto… non capivo più nulla di s**tto mi alzo e la prendo per le caviglie e si apre tutto inizio a leccargli il culo e la figa, salgo e mi sul clitoride e poi inizio ad infilare la lingua nel culo e due dita nella figa inizia a godere il mio cazzo è duro.
Mi ferma perché vuole che gli lecco il culo a pecorina, ma prima ha una sorpresa, torna con due vibratori e mi dice che vuole avere bocca e culo e figa impegnati, sono senza parole ed eccitato non mi rendo neppure conto di dove sono.
Si mette a pecorina e inizia a succhiare il vibratore, e mi ordina di continuare a leccargli il culo che gli piace, gli faccio succhiare il secondo fallo abbastanza lungo e lo infilo tutto nella figa alza subito la testa e mi dice non fermarti scopami cosi. Mi alzo e prendo il mio cazzo gli passo un po di saliva e lo infilo nel culo, la vedo fuori controllo ripete di non smettere mentre gli apro il culo, lei con una mano tiene il vibratore in bocca e non smette di succhiarlo e con l’altra muove quello nella figa.
Sento che sto per venire, ma continuo e cerco di res****re. Allora cerco di cambiare posizione, tolgo il cazzo dal suo culo, aperto e bagnato la sollevo e gli dico di farmi un pompino. Si alza bagna il vibratore e lo infila nel culo e inizia a succhiarlo tutto fino alle palle lo lecca come se fosse un gelato, e mi dice che gli devo sborrare in bocca non si ferma più vedo il mio cazzo sparire nel sua bocca è assatanata, gli afferro la testa e seguo il ritmo.
Gli dico che ora voglio mettere il cazzo nella figa, si alza estrae il grosso cazzo di gomma e mi viene sopra sempre tenendo un fallo nel culo.
Iniziamo a prendere il ritmo giusto e da quanto è bagnata sento pure le palle umide! prendo in mano le tette ed inizio a leccare e mordere delicatamente i capezzoli. poi con una mano tolgo il fallo nel suo culo e gli infilo le dita, siamo sudati eccitati ma non ci fermiamo… mi fermo e mi sollevo la prendo in braccio e la porto in camera da letto, si sdraia su letto a pancia in giù e io sopra di lei con il cazzo appoggiato alle chiappe, gli lecco e bacio il collo, e gli passo la lingua sulla schiena fino ad arrivare alle chiappe appoggio le mani e apro il sedere, subito il cazzo mi diventa duro gli lecco per bene il culo e dopo un attimo mi dice di metterlo dentro, mi sollevo e scivola dentro senza spingere, lo sento stretto e bagnato sento che gli piace, la afferro per i capelli non con molta forza e ci do dentro, si sente solo lei che gode a voce alta e il letto che cigola, sento che sto per venire ma voleva la mia sborra in bocca, rallento un po e tiro fuori il cazzo il culo si chiude subito e io lo rinfilo, e lo tolgo ancora mi diverto e soprattutto godo nel vedere il su culo che si apre e chiude, mi urla che la faccio impazzire e che sente il culo aperto. La sollevo e la metto a novanta mi dice che gli brucia il buco del culo, di andare aventi nella figa, sempre più bagnata una due tre botte e sento che gode la mano sinistra sul clitoride, e la destra gli infilo un dito nel culo, non mi dice nulla so che gli piace quel misto di male e goduria.
Io sto per venire ma voglio far venire prima lei e io ci do dentro e in un minuto sento che ansima più forte e crolla sul letto, mi alzo da letto e lei sdraiata gli metto il cazzo il bocca, non lo succhia come prima è stanca, ma riesce sempre bene a succhiare il cazzo dopo qualche secondo vengo pure io una sborrata esagerata gli riempie la bocca, gioca con la sborra e la mia cappella e poi la manda giù tutta, stanco e stremato mi butto sul letto pure io. Stanchi ma soddisfatti andiamo a fare la doccia, io eccitato pensando alla prossima trombata con lei