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la mia adorata BBW

Ilenia è qualcosa di oggettivamente diverso, è un miscuglio di voglia e bisogni, ma anche un semplice sfizio, qualcosa che immediatamente dopo potrebbe finire e per questo preferisco contemplarla come ho fatto fino ad ora.
La guardo, le parlo e fingo di essere indifferente. È piccola Ilenia, ha ventidue anni e non può capire. Per lei la vita deve ancora cominciare.
Non ha un ragazzo, ma le sue amiche già da un po’ ed a ventidue anni questo è certamente un problema, forse per quanto finga che non lo sia, questo per lei è il problema dei problemi.
Ilenia è sensibile, è sensibile perché la vita nonostante la giovane età l’ha già messa a dura prova. La sua famiglia sgretolata, il suo corpo distante anni luce dai canoni attuali di bellezza, il suo bisogno di essere accettata. Ilenia è una di quelle ragazze che per tutta la vita subirà l’incontrollato bisogno essere all’altezza, non si rende conto di quanto banali e normali siano quelli che dovrebbero accettarla, lei non se ne accorge, spinge se stessa verso mille cose e quindi studia, lavora, si prodiga per gli altri, suona in una band.
Ilenia allo specchio vede quello che non vorrebbe vedere, vede i suoi difetti, il suo viso grasso, il suo corpo in jeans sempre troppo stretti, le sue gambe sempre troppo corte, le sue mani sempre troppo paffute. Ilenia vede quello che ogni altra ragazza della sua età crede di vedere di se stessa, un mostro che se fosse di creta avrebbe già distrutto e ricostruito, è troppo giovane per rendersi conto che le sue amiche magre e perfette, di fronte ad uno specchio provano le stesse identiche emozioni che prova lei.
Ilenia non lo sa, Ilenia non lo immagina neanche che per me è incredibilmente bella, lei però è troppo piccola per capire quanto siano strani gli uomini arrivati a quaranta anni.
So di non conoscerlo neanche io il perché, non è la sua innocenza ad attrarmi, l’innocenza si cerca altrove, nella perfezione di una diciottenne ancora acerba ma già abbastanza donna e non è questo che vedono i miei occhi, piuttosto è l’oggettiva bellezza di un corpo e di un viso diversi da ciò che crediamo essere bello, come se esistessero due modi opposti ma perfettamente validi per rappresentarla. Uno stilizzato e longilineo e l’altro più florido e pesante.
In un tale paradosso Ilenia è semplicemente l’assoluto, il puntò più alto, l’apice.
Ilenia sarebbe il riferimento oggettivo con il quale misurerei questa nuova e diversa forma di bellezza, assolutamente disarmante e che non da spazio alla razionalità, una bellezza che ci fa arrendere e cadere le braccia senza che se ne capisca il motivo, forse spaventandoci come è successo a me.
Esistono emozioni che non si conoscono, si provano e basta.
Per lei ho un desiderio inenarrabile, un desiderio che non si è accentuato col tempo ma che mi ha invaso prorompente dal primo istante in cui l’ho vista.
Si è impadronita di me e dei miei desideri più romantici e morbosi come se il mondo precedente al suo arrivo non avesse alcun peso, stordito da un qualcosa che fino a quel giorno non sapevo neanche che esistesse.
Non credo sia amore, Ilenia è più un’intima evasione, un sogno nel quale mi rifugio e che ho deciso di conservare come tale per chissà quanto tempo ancora.
Forse se fosse più grande la cercherei, se avesse fatto le sue esperienze proverei ad accarezzarla, ma non posso rovinarle la vita facendola sentire un desiderio, offrendole ciò che a ventidue anni non si è giustamente pronti a prendere e così sogno, sogno perché sognare non è altro che vivere la nostra più intima realtà.

Quante volte da solo ho accarezzato la sua figura, quante volte parlandole e standole vicino ho preso linfa per la mia intimità.
Ilenia è un mondo carico di erotismo, Ilenia ed il suo corpo, un corpo grasso che non potrei definire in altro modo, perché grasso è perfetto, è vero, è reale.
Se la pensassi solamente come una ragazza in carne o una ragazza cicciottella sminuirei il suo fascino. C’è qualcosa di estremamente erotico in questa parola, qualcosa che la rende speciale, diversa da tutte e quindi unica. Come può essere attraente una ragazza grassa? Eppure basta guardarla, basta vedere il suo viso bellissimo come spesso è bellissimo il viso delle ragazze come lei.
Ilenia è grassa, Ilenia è terribilmente sexy.
Credo che se sapesse che provo in qualche modo ne sarebbe lusingata, forse stenterebbe a crederlo, forse non ha ancora vissuto abbastanza per capire come va il mondo, è prigioniera di un età stupida che opprime i bisogni se sono diversi da quelli degli altri. I suoi amici probabilmente neanche la guardano, i suoi amici forse le paiono addirittura irraggiungibili, ma i suoi amici un giorno cederanno alle proprie debolezze e sarà troppo tardi, Ilenia sarà felice con la persona giusta, sarà una donna forte e felice con la persona giusta.
È questo che ci differenzia a noi quarantenni, abbiamo superato quella naturale fase in cui ciò che si è, bisogna tenerlo accuratamente nascosto, i nostri gusti, le nostre voglie, tutto deve essere consono alle aspettative dell’emisfero che ci circonda e l’università è una fabbrica di individui identici tra loro che credono nell’unicità dell’essere umano in quanto tale.
Ilenia purtroppo è immersa in quel mondo, un mondo nel quale non è ammesso desiderare una ragazza obesa, un mondo in cui nonostante si studi per migliorare se stessi e costruire qualcosa di nuovo, si è ancora fermi ad ideologie che dividono il pensiero in nostro e vostro, in amico o nemico, con noi o contro di noi.
Vorrei massaggiarle i piedi e portarla lontano, vorrei poterla vestire degli abiti con i quali da sempre la sogno, è un peccato che questo ancora non avvenga, sarebbe un incanto.
Nella mia solitudine le ho tolto i piedi da intriganti decoltè un infinito numero di volte, ho visto il suo corpo di donna fasciato da morbidi abiti in cotone e suoi seni accecare l’umana razionalità, ho visto le sue gambe, le ho viste mostrarsi con cura in eleganti calze velate e le sue mani laccate da uno splendido smalto rosso come il fuoco.
Mille volte ho baciato i suoi piedi.
Se solo sapesse quanto, il mondo intero attenda che uscisse una volta per tutte dalla mia fantasia, diventerebbe un’altra donna, la donna che ancora non sa di essere.
È così che cullo i sogni ed i desideri che la mettono al centro delle mie attenzioni.
Immagino di averla accanto, di sfiorarla e di baciarla ovunque il suo corpo si mostri diverso da ciò che lei vorrebbe che fosse. La sua pancia, i suoi fianchi, le sue braccia, tra le pieghe della sua pelle.
È una vita parallela la mia e lei tutto questo neanche lo sa.
Non sa che al mondo c’è un uomo che come un ragazzino si chiude in un bagno immaginando di poterla soltanto guardare, che in questo preciso momento sta scrivendo della sua passione esorcizzandola, che morirebbe per poterla avere anche solo una volta.
Lei di tutto questo non solo non ne è a conoscenza, ma credo non lo immagini nemmeno. Lei è una giovane ragazza di ventidue anni che crede nell’amore come è giusto che sia. Il sesso, la morbosità del bisogno, la grandezza del desiderio ancora sono cose lontane.
Conosce certamente il richiamo che la natura suscita al corpo, ma è ancora troppo distante dalla consapevolezza che sentimenti come l’amore e la passione, possono viaggiare parallelamente senza mai intersecarsi.
Vorrei tanto sapere cosa pensasse se venisse a saperlo, quale considerazione avrebbe di me, se si lasciasse andare lasciandomi libero di farla sentire una donna. A volte sono spinto a pensare che la sua condizione la porterebbe ad accettare, molto probabilmente si sentirebbe amata e desiderata come mai le è capitato fin ora e per lei sarebbe qualcosa di realmente nuovo e straordinario, ma credo anche che potrebbe non capire e non concepire il desiderio come tale.
Ventidue anni sono pochi, mi domando soltanto quando per lei arriverà il momento della felicità tanto attesa, quando qualcuno le dichiarerà il suo amore, quando anche lei potrà subire il piacere ed il fastidio di quel sentimento che volente o nolente un giorno lascerà posto a nuove difficoltà. Vorrei che le capitasse presto, vorrei che mi dicesse di essersi innamorata e vorrei vederla felicemente ricambiata. Ilenia è una creatura troppo bella perché non meriti che le accadesse una cosa così.
So che passerò il resto della mia vita a desiderarla, a sognare l’odore della sua pelle, so che continuerò a toccarmi guardando le sue fotografie ed immaginando di baciarle i piedi e le dita dei piedi, ma anche che non l’avrò mai e in cuor mio, spero che non capiterà l’occasione che sogno di avere, in fondo Ilenia è un desiderio morboso che ha fatto breccia nella mia anima quasi esclusivamente per restare tale.

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La mia passione per le BBW

Fin da quando ero un bambino sono stato sempre attratto dalle donne bene in carne, le cosidette BBW. Forse il motivo è dovuto al fatto che la mia dolce tata lo era mentre la mia matrigna era invece magra come un grissino, o forse perchè la prima donna che ho visto nuda era la mamma di un mio amichetto ed anch’essa era “enorme” agli occhi di un bambino di sei anni. Sia ben chiaro non è che mi ha m*****ato o altro perchè l’ho vista di sfuggita a casa sua mentre si toglieva il costume forse dimentica del fatto che io ero stato invitato dal mio amichetto per giocare.
le ipotesi possono essere molteplici ma il risultato è sempre lo stesso: sono sempre stato attratto dalle BBW ed oggi, che ho 40 anni suonati, sono le mie “prede” preferite.
Mia moglie è una mamma, una bravissima amministratrice, un’ottima impiegata con successo (è un manager), volendo è anche una brava cuoca ma … non è una brava amante.
Il poco sesso che facciamo è per me insoddisfacente rappresentato dalla classica posizione del missionario senza mai una variante per non dire altro tipo un bocchino o l’inimmaginabile anale.
Ogni volta io ci provo anche se so quale sarà la sua risposta ma lo devo fare per … immagine.
Infatti quello che non posso fare con lei lo faccio con le mie amate BBW e, volendo essere cattivo, grazie anche all’aiuto della mia gelosa mogliettina perchè molte delle sue amiche rientrano in questa categoria, al contrario di lei. C’è chi lo è diventato dopo aver fatto un figlio incapace di perdere i chili accumulati durante i mesi della gestione, chi lo è diventato per golosità e chi lo è di natura.
Tra tutte queste preferisco quelle che rientrano nella seconda categoria perchè incapaci di res****re alle tentazioni, mentre le ultime sono più sicure di sè ed è più difficile convincerle. ma quando ci riesci … hai fatto tredici!
Dopo che mi sono fatto la sua miglior amica, che giornata indimenticabile è stata per noi due, deve essersi sparsa la voce perchè le occasioni sono rimaste invariate ma non … quelle divertenti.

FRANCESCA
La conosco da circa quindici anni, cioè da quando ho conosciuto mia moglie che me l’ha presentata come la sua amica del cuore, e mi ha sempre attizzato ma non potevo certo farmi avanti. Vederla quasi tutte le settimane era diventata una routine. Uscivamo per le vie di Roma per fare una passeggiata, o magari in qualche centro commerciale, e lei era quasi sempre presente (da sola). Più volte si è scusata per questo ma non mi ha dato fastidio, anzi. Il più delle volte, soprattutto nei centri commerciali, prendeva a braccetto mia moglie e d iniziavano a chiacchierare delle amiche, di quello che le era successo, oppure raccontava l’ennesima dieta miracolosa che si infrangeva davanti al primo gelato. Ebbene loro camminavano ed io restavo indietro godendomi la vista di quel culone messo in contrasto con quello di mia moglie.
Finalmente dopo tanti anni l’ho incontrata “casualmente” all’ora di pranzo mentre camminava per andare a casa.
“Ciao Francesca” le dico quando arrivo abbastanza vicino
Lei si ferma e cerca di capire da dove veniva quella voce. Quando mi ha visto mi ha abbracciato come fanno le vecchie amiche chiedendomi cosa stavo facendo da quelle parti
“sono andato da un cliente e sto cercando un posto dove pranzare. Mi vuoi fare compagnia? Mi farebbe piacere!”
“certo Luigi lo sai che quando si tratta di mangiare io non mi tiro mai indietro ahahah”
“dai andiamo allora ma andiamo in un posto tranquillo. Ho il rimborso spese quindi sfruttiamolo!”
Mi ha portato in un ristorantino lì vicino ben accogliente con pochi tavoli occupati (dopo ne ho capito il motivo).
L’ho portata al tavolo più appartato possibile ,vicino al muro, facendola sedere di fronte a me ed ho ordinato subito una bottiglia di acqua ed una di vino bianco frizzantino. Dopo aver ricevuto le ordinazioni il cameriere ci ha lasciati tranquilli dandoci la possibilità di parlare tranquillamente.
“Allora Francesca cosa mi dici di nuovo? E’ un po’ di tempo che non ci vediamo! Novità per il lavoro?”
“Lascia perdere Luigi è meglio non parlarne. Per una come me ci sono poche possibilità! Sai tutti cercano più la bella presenza che l’esperienza. Alla fine mi toccherà accettare il lavoro che mi ha offerto mio fratello, ma proprio non vorrei farlo. Mi sembra che lo faccia più per misericordia che per reale necessità.”
“Pensavo che avresti avuto meno difficoltà e proprio per, scusami, la tua presenza. Una donna come te da subito un’immagine di serietà a qualunque società! E poi perchè ti sottovaluti così tanto? Tu sei una bellissima donna e se non fossi la miglior amica di mia moglie … ci avrei fatto un pensierino! Mi raccomando però questo non dirlo a lei”
“come sei gentile Luigi, anche se so che lo dici solamente per amicizia!
“guarda Francesca se pensi questo mi offendo. Io sono sempre serio, mi conosci ormai da tanto tempo e lo sai. Tu promettimi di non dire nulla a mia moglie ed io ti offrirò oltre al pranzo anche il … gelato da gustare a casa tua!”
Francesca è rimasta a bocca aperta nel sentire queste parole. Ho visto la sua lotta interiore per rifiutare l’invito ma sapevo che avrebbe accettato visto che rientra nella categorie delle golose. Non riescono a res****re alle tentazioni!
Il cameriere finalmente portò i primi, avevo fame veramente, sbloccando almeno per il momento la situazione. Assaggiai i spaghetti allo scoglio che avevo ordinato e notai che Francesca stava ancora pensando.
“Guarda” le dissi “se ti ho offeso, perdonami. Ti chiedo solamente di non dire nulla a mia moglie, anche per il suo bene. Cosa farebbe? Il mondo le crollerebbe addosso per un tentativo andato male. Comunque i spaghetti sono fantastici. Assaggiali!”
Francesca lo fece quasi controvoglia ma poi, sentito il sapore, cominciò a mangiare di buon gusto.
Devo dire che pur sapendo come sarebbe andata a finire ero sulle spine. E se mi sbagliavo? Decisi di tornare alla carica dicendole “il dolce lo prendiamo qui o preferisci prenderlo a casa?” Lo so sono una carogna ma nella vita a volte bisogna comportarsi come tale per vincere.
Lei mi guardò con gli occhi tristi e alla fine parlò dicendo:
“preferirei prenderlo a casa mia ma ancora non sono sicura se parli seriamente o se mi stai prendendo in giro!”
Udite quelle parole mi tolsi una scarpa e alzai il piede mettendolo direttamente in mezzo alle sue gambe e le dissi “hai ancora dubbi?”
“chiedi il conto, e fai presto” mi rispose sorridendomi
Anche se casa sua fosse stata lontana qualche chilometro ci avremmo ben poco ad arrivarci. Francesca camminava talmente veloce che facevo fatica a starle dietro.
Entrai nell’ascensore dietro di lei e subito le palpai il facendola ansimare. Cazzo, erano anni che lo volevo fare ed ora me lo potevo godere.
Lei si girò e mi mise la mano sul pacco e dopo aver sentito la consistenza si passò la lingua sulle labbra gustandosi il momento, ma mai quanto me.
Appena chiusa la porta di casa le nostre bocche si unirono per la prima volta. Le lingue si cercavano e si sfuggivano cercando di esplorare il più possibile la bocca altrui sentendo i sapori del pranzo appena fatto. Le mani erano alla continua esplorazione del corpo altrui facendo aumentare la già consistente eccitazione. Mi ritrovai con i pantaloni calati senza quasi accorgermene e con il cazzo impugnato dalla sua mano che lentamente lo massaggiava mentre ansimava a causa della mia mano che era arrivata finalmente, e devo dire con qualche difficoltà, dentro le sue “mutandine”.
“Andiamo in camera da letto che staremo più comodi” mi disse con voce roca
La seguii togliendomi la giacca e sbottandomi intanto la camicia. Appena entrati mi spogliai completamente e velocemente per farle capire quanto la desiderassi e le dissi di spogliarsi lentamente per darmi la possibilità di gustarmi la vista del suo corpo passo dopo passo.
Quando vidi le sue enormi poppe pensai che dovevo assolutamente farmi fare una spagnola ma quando si tolse le mutande rimanendo completamente nuda e vidi la sua succosa e fica dovetti fare uno sforzo per non godere all’istante.
Salì sul letto e si attaccò al cazzo succhiandolo con maestria segno che almeno in questo non era una santarellina. Sicuramente qualche ragazzo l’avrà avuto e quella è la cosa più comoda da fare in una automobile per una donna come lei e a noi uomini piace tantissimo!
“fermati e sdraiati sul letto” le dissi all’improvviso e lei obbedì all’istante capendo le mie intenzioni.
Le presi i seni in mano giocando con quegli enormi boccioli rosa che erano i suoi capezzoli facendola eccitare ancora di più. Quando la mia mano scese verso il pube la vidi tremare dal desiderio ed un “oohhhh” uscì dalla sua bocca socchiusa a forma di O quando le toccai per la prima volta il clitoride. Dopo un leggero massaggio i lamenti aumentarono insieme ai movimenti del suo corpo (o dovrei dire del letto) e godette lanciando un urlo liberatorio prolungato.
Le misi il cazzo in bocca e scesi a leccarle la fica grondante di umori e lei si concentrò sui movimenti della mia lingua sul clitoride e si adeguò al mio ritmo. Mentre godeva per la seconda volta le affondai tutto il cazzo in bocca perché sentiva che stavo per godere cosa che feci inondandole la gola con spruzzi di bollente sborra e lei non potè far altro che ingoiare.
L’eccitazione era talmente tanta che il cazzo mi rimase in tiro come se niente fosse accaduto il che mi diede la possibilità di cambiare posizione ed infilarlo decisamente in quella accogliente ed umida caverna .
I suoi gemiti di piacere erano per me un afrodisiaco per non dire dei suoi incitamenti a spingere sempre di più e più forte.
“mettiti alla pecorina” le dissi con il fiatone e lei fu ben felice di farlo
Vedendo quel culo enorme davanti ai miei occhi mi sentii veramente felice. Mi sentivo come mai era capitato precedentemente.
Mentre la stantuffavo il suo corpo sballottava all’impazzata ed io quando le allargai le chiappe e vidi quell’invitante buco marrone che era il suo ano non riuscii a trattenermi per molto.
Per non correre rischi, non penso che prendesse la pillola e non avevamo nessun profilattico, fui costretto ad uscire velocemente dicendole
“girati, veloce”
E feci appena in tempo a vedere la sua faccia per dare il via libera al mio orgasmo e godere urlando per l’immenso piacere innaffiandole il viso e le tette.
Rimanemmo per qualche minuto distesi sul letto chiacchierando e stuzzicandoci ma ormai era tardi e la dovetti salutare.
Davanti alla porta mi chiese se ci saremmo mai più rivisti come amanti ed io le risposi
“Francesca, non sono Paganini. Concedo volentieri i bis. Ma sappi che ogni volta voglio di più. Quindi sai fin da ora cosa mi aspetterò da te”
“luigi , il sesso anale non l’ho mai fatto e non credo che lo farò mai tanto meno con un cazzo del tuo calibro”
“pazienza allora” ed uscii baciandola sulla guancia