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sottomessa

Ultimamente sono veramente poche le mie occasioni per vivere la mia realtà enfemme,e a parte l’uomo della mia vita che frequento dalla mia tenera età e le occasioni per vederci sono rare, qualche anno fa mi sono tolta diverse occasioni e o conosciuto persone piacevoli e intelligenti, poi per scelta di vita ho accantonato gli incontri, qualcuno lo sento ancora e ci si sente tramite email, un in particolare Pp, una persona che mi ha lasciato un bel ricordo, come persona,amante e compagno di giochi, ultimamente nelle nostre email gli ho confidato che mi eccitava l’idea di farmi sottomettere,nei nostri incontri passati avevo notato in lui questa sua predisposizione, a volte mi sculacciava,mi prendeva con forza ma sempre nei modi dovuti,con tatto e coinvolgimento, evidentemente le situazioni vissute hanno stuzzicato la mia fantasia e gli ho confidato che l’idea di vivere un rapporto di umiliazione e sottomissione mi stuzzicava,il suo tono nelle nostre email cambia, incomincia a impormi a come devo rivolgermi a lui, e in ogni occasione mi chiama troia…decidiamo di incontrarci in un motel dove arrivi direttamente in camera con l’auto, io arrivo un oretta prima, completamente depilata, devo solo vestirmi e truccarmi, sono molto narcisista e amo a volte durante la preparazione oppure nei miei incontri videoriprendermi e fotografarmi, perciò piazzo la telecamera che immortala la mia preparazione, Pp mi aveva ordinato di indossare intimo nero, perciò autoreggenti nere tanga nero vestitino nero e scarpe con tacco da 12 nere… mi trucco,e aspettando il suo arrivo gioco verso l’esterno della camera del motel passeggiando mezza nuda nel viale, mi arriva un suo sms in cui mi dice di mettermi per terra alla pecorina e aspettarlo in quella posizione fino al suo arrivo,lasciando la porta aperta della camera, eseguo il suo ordine ma mi accorgo che nel corridoio c’era un cameriere con una cameriera che percorrevano il corridoio riassettando le varie camere che si liberavano, dopo un’attimo di titubanza, lascio la porta socchiusa e mi inginocchio aspettando il mio padrone, 15\20 minuti è durata l’attesa, e inchinocchiata ammiravo dallo specchio le sinuosità delle mie gambe sinuose avvolte dalle autoreggenti e dall’esaltazione dei tacchi a spillo, finalmente arriva, a con se una borsa 24 ore, mi ordina di abbassare lo sguardo, lo sento armeggiare nella borsa, tira fuori alcuni oggetti, e li appoggia nel letto, si toglie i pantaloni, si avvicina a me posizionandomi di fronte,mi solleva il vestito sul sedere e con un frustino incomincia a colpirlo,una mano si infila nel mio petto e incomincia a strizzarmi i capezzoli, poi con i piedi blocca le mie mani mi afferra per i capelli e inchinandosi verso di me infila la sua lingua violentemente nella mia bocca…poi sempre tenendomi x i capelli e ogni tanto continuando a dare colpi con il frustino sul mio sedere mi infila il suo cazzo in bocca, scopandola violentemente, fino in fondo facendomi soffocare, alterna il suo cazzo la sua lingua e poi i suoi piedi nella mia bocca, afferrandomi per i capelli, alterna il frustino nelle mie chiappe e sul mio piccolo seno, poi prendi il vibratore e me lo infila tutto nel sedere, lasciandomi sempre in quella posizione, alternandosi lui un pò in piedi e un pò sulla poltrona, obbligandomi a tenere dentro di me tutto il vibratore,senza farlo uscire,obbligndomi poi a scoparmi con il vibra mentre lui mi guardava, mi fa poi alzare in piedi,sempre con il vibratore tentro di me…mi fa sdraiare sul letto obbligandomi con una mano si scoparmi con il vibratore con l’altra di masturbarmi mentre lui mi scopa nella mia bocca…lo sento venire nella mia bocca…copiosamente facendomi ingoiare tutto…e io vengo insieme a lui,con il vibra nel mio sedere e il mio seme che cola dalle mie mani….la sua prossima fantasia e di scoparmi con un altro uomo oppure con una bella sorellina…. perciò fatevi avanti, proponetevi…se intelligenti, di bella presenza sarete coinvolti nel nostro prossimo incontro….

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La signora Rita – Un insolito pomeriggio

Mattina pomeriggio di un solito martedì passato in laboratorio. Alle undici realizzo che, nonostante il tempo incerto di questa estate, posso dedicare un momento di relax a me stesso e decido che andrò a pesca. Opto per una zona vicina a casa, onde evitare di dover viaggiare molto per poi beccare pioggia; constatato tutto ciò rincaso e inizio a cucinare.
Dopo circa mezz’ora sento squillare il telefono, rispondo ed è Rita, la formosa amica di mia madre:

R: Ciao Davide, sei solo in casa? C’è tua madre? Devo parlarle per questo fine settimana…
F: No mi spiace è ancora al lavoro…come al solito tarda e sto cucinanda qualcosa io…ma spero si sbrighi perché volevo uscire al fiume oggi…
R: Ah si? E cosa fai?
F: Pesca (…)

A questo punto iniziamo a parlare del posto, che frequenta anche lei ogni tanto per approfittare della pace per migliorare la tintarella, e di altri argomenti. Sono solito fare lunghe chacchierate con lei, da sempre mi sono confidato più volentieri con lei che non con i miei…
Dopo circa mezz’ora di chiacchierata riaggancio e torno alle mie mansioni…

Alle quattro parto da casa e mi reco sul posto pronto a gustarmi un pomeriggio in completa solitudine, silenzio e relax.
Non molto distante dall’accesso scorgo la signora Rita sdraiata a prendere il sole in bikini nero. Va da se che la visione delle sue tette dapprima mi lascia, al solito, compiaciuto; poi realizzo che è strano il fatto che sia li anche lei…ma avendo parleto di tintarelle al telefono mi son detto “Bah…tutto normale, vorrà solo prendere il sole come fa di solito”.
La saluto e lei sorride e inizia a discutere sul fatto che alla sua età almeno un po’ di colorito aiuta a ringiovanire ed io, per aggiungere un po’ di pepe, la contraddico teatralmente affermando che se non la conoscessi la inviterei a ballare. Lei ridacchia e inizia a sistemarsi il reggiseno in modo da non lasciare la riga dietro al collo, e compiendo il gesto lascia che i seni si appoggino avvolti dalle coppe del raggiseno e mi chiede di aiutarla a legarlo dietro la schiena.
Vi lascio immaginare la mia eccitazione!

Decido che la pesca può benissimo attendere e mi siedo li vicino affermando che le condizioni dell’acqua sono pessime e decido di prendere il sole anche io. La maiala si alza per andare a rinfrescarsi e con tutta tranquillità toglie il reggiseno e ri rinfresca i viso, braccia e seni.
Nel mentre il mio pene si gonfiava e il cuore iniziava a pompare deciso estraggo il telefono per immortalare questo momento epico..vengo sgamato come un coglione ma non sembra dispiaciuta (io lo sono per aver lasciato a casa la macchiana foto cazzo!); sfoggia un gran sorriso e mi chiede se voglio giocare a paparazzo.
R: Lo sapevo che ti piacevano le mie tette…lo noto come mi guardi sai? Non devi dispiacerti è normale…
E inizia a parlarmi con un misto tra madre affettuosa e amichevole confidente facendomi sentire molto a mio agio. Inizia così a muoversi facendo ballonzolare le tette in gesti di estrema libertà e nel mentre continuo a fotografarla portando coglionissimamente la visiera del mio cappello all’indietro a mo’ di paparazzo…

A questo punto il gioco prende una piega scherzosa e lei inizia a spogliarsi anche delle mutande.
R: Oggi ho messo questo costume davvero troppo coprente, e se poi metto quello più sgambato? Mi si vedrà il segno!
Così toglie anche lo slip e io inizio a sentirmi un leone, non capisco più nulla e in testa ho una voce martellante che grida FOTTILA! PRENDILA é LI CRETINO!
Il gioco si fa interessantissimo e mi si para davanti questo spettacolo

“Se mi slaccio i pantaloni parte come un luccio…ma se non lo faccio mi si comprime come una sarda!”
E dopo questo paragone ittico mi sfilo maglietta e pantaloni facendo movimenti ampi…Lei osserva e torna a sedersi e mi posa delicatamente una mano sul pacco, alza l’elastico e inizia a segarmi.
R: Ti piacciono le mie tette? Toccami…
Io inizio a palparle e la sensazione di morbidezza fa schizzare la mia libido ed inizio a leccare i suoi capezzoli. Poco dopo lei si scosta e chinandosi prende in bocca il mio cazzo e inizia a succiare e ingoiare mentre io vado alla ricerca della sua figa classicamente pelosa…

La trovo e inizio a farle un ditalino; sento che la penetrazione di medio e anulare le piace dai gridolini e dai gemiti che emette. Dopo essersi alzata e avermi sbavato tutto il cazzo la faccio adagiare sulla schiena e le tette si prostrano a me e io porto la mia faccia tra le sue cosce.
La clitoride è li, mi attende e attende la mia lingua, ma prima gioco un po’…la solletico con la punta della lingua sulle labbra interne e poi infilo parzialmente la linga nella sua vagina facendola sorridere e gemere; dopo un po’ isolo il clito e inizio a martellarlo senza tregua con la lingua sia aperta che adunca fino a farla venire e me ne accorgo qando chiude leggermente le gambe, inarca la schiena e scosta la mia testa.
Dopo pochi attimi di tregua, alcuni baci carichi di eros e svariate palpate le salgo sopra e con la posizione del missionario sfogo tutta la mia voglia. Mi accorgo che è attratta dal mio petto e dalle mie spalle muscolose che (volutamente da stronzetto) cerco di accentuare.
Dopo tocca a lei salire, e io mi prendo una piccola pausa in cui mi godo uno spettacolo da mal di mare…la adoro! Sento il mio cazzo che la penetra fino in fondo, che porcona che è; poi ne afferro il fondoschiena e lo alzo appena, tanto da lasciarmi ampio gioco di bacino e inizia a penetrarla facendole sentire bene la cappella in entrata e uscita, questo le piace molto e si vede, inizia ad ansimare e io inizio davvero a sentire lo stimolo…non buono! Cerco il pretesto per rallentare, le lecco e le palpo le tette e le dico qualche sconceria.
Infine la prendo a pecora e il problema si amplifica, perché la sua vagina ora mi avvolge in na maniera davvero eccitante…

Alla fine tolgo il mio cazzo bagnato; mentre lei si gira io mi sego, lei lo prende e finisce il lavoro direzionando il mio arnese contro le tette esclamando:
R: Vieni! Vieni! VIENI!

Un attimo di paradiso…mi lascio andare e un fiotto di sborra calda la schizza sulle tette, poi un altro e un altro ancora fino a terminare con una serie di spasmi mentre lei lecca e mi ripulisce con la linga la cappella.

Dopo siamo li…a coccolarci sulla zolla di sabbia. Io mi sento bene tra le sue braccia, è una sensazione piacevole, diversa da quella che si prova con una ragazza meno matura…
Le sue tette sono li e il suo corpo caldo è a stretto contatto con me…

R: Se lo sapesse tua madre…ma è stata brava a farti così…

D’ora in avanti le cose cambieranno si, ma la complicità derivata da questo fatto, chissà, genererà altri incontri? 🙂 Io lo spero!

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Dalla ragazza del doposcuola e non solo… (Parte

Nella prima parte vi ho lasciato con un piccolo dubbio chi sarà mai ad aver aperto quella porta ed averci beccato nel meglio del sesso? Ecco chi è. Al apertura della porta ci fermammo di botto ed ecco che vidimo entrare……… LA MADRE. Sua madre è una signora sui 45 anni ma nonostante un pò le forme formose non era per nulla male anzi una bella donna matura. Alla sua comparsa rimanemmo paralizzati e lo stesso anche la signora vedendo sua figlia scopare con me (poi nei messaggi privati se volete vi dirò perchè c’era ancor di più da rimanere sorpresi), ma la figlia gli fece una proposta indecente alla madre chiedendola di unirsi se voleva (anche perchè la madre era rimasta ormai senza marito da ben 12 anni ed ci aveva fatto la muffa) dicendo ciò la ragazza mi fece cenno di avvicinarmi col cazzo alla madre. L’idea di fottermi madre e figlia mi eccitava tantissimo e quindi col cazzo rigidissimo mi avvicinai alla signora e la avvicinai a me toccandola il culo (il fatto che era formosa la rendeva culo e seno davvero meravigliosi) la signora esitò un pò ma dopodichè subito si abbassò gonna e si tolse maglia mostrando un seno molto prosperoso che quasi non lo reggeva il reggiseno. Non ci pensai 2 secondi e gli slacciai il reggiseno lanciadomi con la testa in quelle 2 bocce spettacolari e mentre gliele leccavo la figlia si mise in ginocchio e iniziò a succhiarmelo. Da lì parti davvero un sesso meraviglioso eravamo ormai tutti e 3 nudi ma la figlia lasciò la precedenza alla madre la quale già era a gambe aperte sul divano e con molto piacere accolse il mio cazzo tra le sue gambe e mi dirigeva con dolcezza e mi chiamava come se fossi suo figlio dicendo << Amore di mamma non preoccuparti a buttarlo con più forza>> dopodichè mi venne voglia di incularla ma la signora non volle darmi il culo e allora si ripropose di nuovo subito la figlia e riprendemmo la pecorina che fu interrotta precedentemente ma stavolta la visione era paradisiaca perchè mentre la inculavo la figlia leccava la vagina della madre davanti a lei e quindi il mio cazzo non riuscì a res****re molto ed accennai che stavo per sborrare. A questo punto si misero entrambe in ginocchio davanti a me e iniziarono a succhiarmelo insieme (vi assicuro che non c’è goduria più profonda di vedere mamma e figlia all’opera) e ormai al colmo del eccitazione non resistetti e sparai sborra sul viso di entrambe. Ormai al colmo mi sedetti mentre madre e figlia si scambiavano la sborra dalle loro bocche in un modo lesbico e passionevole tanto da farmi raddirizzare di nuovo il cazzo dopodichè si misero sedute sul divano accanto a me e rimanemmo un pò abbracciati a parlare di quanto fosse stato bellissimo ed eccitantissimo ma dopo una mezz’ora dal aver ormai finito la figlia si rialzò dal divano e mettendosi in ginocchio davanti a me mi regalò un altro bocchino ma davvero fantastico in modo molto focoso e devo dir sopratutto aggressivo che invase la sua bocca di un mare di sperma il quale stavolta ne fece un eccitantissimo ingoio. Quindi dalla brutta paura che avemmo dell’apertura di quella porta in realtà si rivelò una bellissima sorpresa di sesso con madre e figlia!!!. PER TUTTE LE INFORMAZIONI CHE VOGLIATE SAPERE NON ESITATE A SCRIVERMI NEI MESSAGGI PRIVATI E INOLTRE NON è FINITA ESATTAMENTE QUI. VI ASPETTO IN TANTI CON LE VOSTRE CURIOSITà. P.S RIBADISCO CHE HO FOTO DELLA RAGAZZA MA NON SEXY MENTRE PURTROPPO DELLA MADRE NON HO NESSUN MATERIALE MA POTREI PROCURARMELO ANCHE SE SARà DIFFICILE.

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Che fosse un Master in gamba …..

Che fosse un Master in gamba e molto determinato capace di sottomettere psicologicamente e sessualmente le sue schiave lo avevo capito appena avevo risposto alla sua telefonata. La sua voce era ferma e determinata priva di qualsiasi esitazione capace di farmi sentire immediatamente un suo oggetto di piacere e d’oscenità. Mi comunicò senza mezzi termini che il giorno seguente sarebbe venuto a casa mia per una prima sessione e mi ordinò di vestirmi da cagna con calze a rete, perizoma di pizzo nero, body anch’esso di pizzo e tacchi a spillo. Mi affermò che gli piaceva un mondo umiliarmi così vestita, vedere il mio corpo ridotto ad una lurida zoccola.
Sarebbe giunto alle 22 in punto e non ammetteva ritardi; quell’ uomo mi metteva addosso uno strano timore ma anche tanta eccitazione. Mi preparai con molta calma, mi depilai ben bene, trucco pesante da troia e parrucca biondissima. Devo affermare che già a vedermi mi eccitai, vedere quell’enorme buco così a lungo devastato e slabbrato mi fece rizzare il cazzo.
Alle ventidue in punto sentii suonare il citofono e aprii immediatamente compresa la porta appena suonò dal pianerottolo. La persona che mi trovai davanti poteva avere circa 60-65 anni, alto un metro e sessanta circa, pelato e con la pancia ma non grasso. Mi squadro dalla testa ai piedi poi tirò fuori un guinzaglio da cane e me lo applicò al collo e con quello mi trascinò nella penombra del saloncino. Seduto in poltrona mi disse di camminare avanti e indietro facendogli vedere bene come sapevo sculettare sui tacchi e mentre eseguivo mi apostrofava con insulti ed oscenità, mi chiamò la sua “ frocia rotta in culo” anzi mi disse che da allora in poi quello sarebbe stato il mio nome. Si alzò ed avvicinandosi prese il guinzaglio e mi obbligò ad inginocchiarmi ai suoi piedi e disse: “ Frocia… apri la bocca e spalancala bene”. Io eseguii e lui avvicinandosi con il viso ci sputò dentro “ Ingoia “ mi disse “ Impara a conoscere i sapori e gli odori del tuo padrone”. Chiusi la bocca ed ingoiai senza remore, cominciavo ad eccitarmi veramente e lui lo notava dal rigonfio sul mio perizoma. Ero in ginocchio ma lui mi fece mettere alla pecorina con il viso e le spalle poggiate per terra, in quel modo il mio culo era visivamente profanato e completamente aperto e il Master non tardò molto a farsi sentire…..slacciò il guinzaglio dal collare e disse: “Togliti…e senza cambiar posizione… il perizoma e fammi vedere che fogna ti ritrovi a posto del culo”. Mi vergognavo da morire ma l’eccitazione era tanta e…purtroppo si vedeva.
“Come osi eccitarti così davanti al tuo Padrone frocia rotta in culo” e cominciò a frustarmi sul culo che avevo bene in esposizione; i colpi cadevano con lentezza ma con determinazione capaci di farmi sentire spasimi di dolore ma non in modo cruento. Il Master era effettivamente molto esperto. Smise solo per ordinarmi di aprire con le mani il culo fino a fargli vedere com’era ben dilatato e compiacendosi ad alta voce per le rosse striature. Mi riappuntò il guinzaglio mi fece indossare il perizoma e sollevandomi mi ordinò di spogliarlo. Cominciai dalla camicia e poi gli sfilai la maglietta mentre lui mi palpava voluttuosamente le chiappe del culo, le serrava tra le dita e poi gli mollava dei sonori ceffoni, mi stava facendo impazzire dalla voglia e se ne rendeva perfettamente conto; non aveva neanche un pelo sul petto ma in compenso c’erano due capezzoloni erti, grossi e scuri che subito mi ordinò di ciucciare. Quando finivo con il primo mi faceva aprire la bocca ci sputava dentro e mi obbligava a succhiare il secondo e così via e ogni volta che cambiavo dovevo farmi riempire la bocca della sua saliva. Mi stavo eccitando come una troia in calore e mugolavo sui suoi capezzoli senza nessun ritegno, senza accorgermene mi ritrovai due sue dita sprofondate nel mio culo che rovistavano con forza, sentii anche l’anulare e il mignolo unirsi alle altre in modo che tutte e quattro mi profanavano a dovere. “ Frocia hai tutto il culo bagnato dalla voglia” e così dicendo le tolse dal culo e me le spinse in bocca. Le ingoiai tutte e quattro leccando e succhiando con voracità tutti i miei umori, sentivo la sua mano spingere le dita fino in fondo alla gola, i miei conati lo facevano eccitare da matti. A questo punto mi fece mettere in ginocchio e mi ordinò di continuare a spogliarlo, tolsi le scarpe ed i calzini e sbottonandogli i pantaloni li feci scivolare giù; portava un paio di mutande bianche a slip vecchio stile e sul davanti si vedeva un bozzo di notevole entità. “Ti piace frocia?” disse passando in maniera volgare la mano su quel fagotto e poi con lentezza prese l’elastico tra le mani e si abbasso lo slip. Anche lì era senza peli cosa che accentuò la grandezza di quel cazzo ma soprattutto delle palle, grosse e voluminose che pendevano in modo osceno; il cazzo era grosso, tozzo e nodoso e pendeva moscio sui coglioni una cosa da farmi riempire la bocca di saliva. Con la destra si scappellò il cazzo e tenendomi con la sinistra la testa all’insù strofinava la grossa cappella sulla faccia e spingendola sotto il naso mi diceva: ”Frocia annusa l’odore del tuo Padrone”. Sentivo l’odore del maschio eccitato e a mia volta mi eccitavo, poi lui lasciando la mia testa mi infilò il suo dito mignolo in bocca ordinandomi di leccarlo e bagnarlo con la saliva, poi serrando con la destra il cazzo appena sotto la cappella vidi il suo mignolo farsi strada dentro il meato e sparire completamente. Sapevo già cosa avrebbe fatto. Tolse il mignolo me lo fece annusare e leccare per poi farlo sparire di nuovo nel buco che ora stava diventando largo e ricettivo e tutto questo per svariate volte finché….” Frocia rotta in culo…. Infilaci la lingua dentro e lecca”. Non me lo feci ripetere due volte e metà della mia lingua spariì nel pertugio largo ed odoroso.
Cominciai a vederlo indurirsi un po’ e a quel punto me lo sbatté in gola ordinandomi di succhiare e leccare; lo ingoiavo tutto fino alle palle, lo sentivo aumentare di volume nella gola soffocando di piacere. Mi pompava e scopava con forza la bocca mentre la saliva mi colava dalle estremità mischiata dai suoi ripetuti sputi. “Frocia bocchinara la prima sborrata te la faccio direttamente in bocca perché è tanta, è bianca, densa e appiccicosa. Voglio che la ingoi tutta e guai a te se ne perdi una goccia”.
Sentii la sborra salire dai coglioni, succhiai con maggior vigore e non pensai alle dimensioni del meato; con le mani mi bloccò la testa tenendomi solo la cappella in bocca. Sentii tre schizzi violenti in ripetizione ma la quantità di sborra che usciva da quel meato dilatato mi inondava la bocca, dovevo ingoiare per non farla uscire e più ne ingoiavo e più ne schizzava; talmente era densa che mi sembrava di ingoiare marmellata. Si fece ripulire tutto il cazzo meato compreso, il mio perizoma era invaso dalla mia sborra avevo goduto senza toccarmi… mi fece ripulire con la lingua anche quello, devo dire che la mia sborra fu più umana. Mi afferrò con forza ma senza violenza per i capelli e mi trascino fuori dal saloncino, dovetti indicargli il bagno già pregustavo una delle cose che mi fa impazzire ma non potevo pensare che….
“ Frocia, come sborratoio te la cavi abbastanza bene ora vediamo come pisciatoio del tuo Padrone. Inginocchiati vicino alla tazza e apri la bocca”. Eseguii senza batter ciglio, si avvicinò alla mia bocca con il cazzo scappellato e facendomi piegare la testa all’insù lascio partire un leggero ma costante fiotto di piscia. “ Frocia …anzi fogna, tienila tutta in bocca e non farne cadere neanche una goccia altrimenti ti frusto a sangue le natiche”. Mi riempiì la bocca con il suo caldo piscio. “Ingoia!!” disse perentorio. Eseguii senza fiatare sentendo il sapore salato e acido scendermi nello stomaco…mi stavo eccitando di nuovo. L’operazione la ripeté altre due volte compiaciuto di come ingoiavo; poi mi prese la testa e la spinse nel water e finì di pisciarmi sulla faccia e in bocca. Tornammo in salotto lui si mise a pecorina sul divano ordinandomi di fargli un bel bidé, solo allora vidi il suo buco …anzi bucone era completamente aperto e slabbrato e lui ridendo divertito disse “Frocia è proprio lì che mi devi leccare e infilare la lingua per bene”. Continuava a stupirmi era effettivamente un Master con tante….risorse. Ripulii con la lingua tutto il cazzo e le palle per poi salire fino al buco; leccai con la lingua ma non bastò volle che la infilassi tutta dentro eseguendo un massaggio lungo e rilassante. Quando fu soddisfatto si alzò e costrinse me a mettermi a pecorina senza perizoma e mi legò le mani con le gambe con dei legacci che aveva tolto dalla giacca, mi immobilizzò. “Frocia adesso quel tuo culo…anzi la tua fogna la allargherò fino a farla diventare una cloaca larga e piena del mio piscio”. Mi spalmò mezzo tubetto di Luan su per il culo, io tremavo dalla voglia ma anche dal timore di quanto mi avrebbe fatto, tirò fuori dalla tasca della giacca dei guanti di gomma che coprivano fino oltre all’avanbraccio e li indossò mentre io lo imploravo di non penetrarmi così in profondità perché non lo avevo mai fatto.
“Zitta e rilassati” le uniche sue parole. Sentii la mano entrare con delicatezza ma con fermezza, mi sentivo aprire fino a che la mano non scivolò dentro fino al polso; la muoveva con sapienza, mi palpava la prostata provocandomi brividi di piacere cominciai a gemere e a strillare dal piacere, spingevo volevo che mi penetrasse di più ma lui si ritraeva, mi stava facendo impazzire ed io strillavo di sfondarmi tutta. Dopo un po’ lui fece di meglio ed accostandosi con la bocca vicino al mio orecchio mi sussurrò: “Adesso ti farò provare cosa significa sentire il culo slabbrato, avrai la sensazione da squarciaculo e per te troia lo allargheremo sempre di più”. Sentii la sua mano che si stringeva a pugno dentro il mio ano poi di s**tto la sfilò completamente; lanciai un urlo ma la sua mano libera era già sulla mia bocca mi sentivo aperta come non mai. Stavo assaporando quella sensazione quando la mano aperta entro di colpo e senza fatica nel culo e subito dopo si strinse a pugno e fu spinta fuori, altro urlo soffocato. Pensavo a come si era oramai dilatato e mi eccitai, il Master continuò finché non smisi di urlare soffocato non più dalla sua mano ma dal piacere crescente a dismisura. Non contento mi fece abbassare di più la schiena sul divano e cominciò a spingere la mano in fondo al mio intestino fino a farci entrare il braccio fino al gomito. Godevo solamente a sentirmi così impalata mentre lui lo sfilava e lo riinfilava; un dentro e fuori che aumentò di ritmo facendomi quasi svenire dal piacere. “Adesso frociona mia finiamo in bellezza” mi disse.
Capii cosa voleva dire solo quando mi infilò con forza entrambe le mani nel culo per poi rotearle con gusto. Le sfilo, mi slegò e mi porto di nuovo in bagno, mi fece mettere alla pecorina nella vasca si mise dietro di me e con le mani mi divaricò il culo facendo partire una calda pisciata. Cercava di centrare e di riempirmi il buco, mi fece proprio un bel clistere, e quando fu pieno ritirò le mani facendo richiudere il buco. “Adesso sei proprio una cloaca …fogna del tuo Padrone e Signore”. E così dicendo mi fece girare finendo di scaricarmi addosso e in faccia il suo caldo piscio.
Mi fece rimanere nella vasca mentre lui si vestiva e se ne andava. Mi feci una doccia e quando tornai nel saloncino trovai un biglietto scritto a mano:
“La prossima settimana la mia frociona sarà prestata a due miei amici”. Rimasi interdetta, ma già al pensiero…

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Le liceali con il vizietto dell’amplesso

Racconto trovato in rete su xhamster.

Sono uno studente universitario, vivo in un quartiere piuttosto elegante di Roma, sono un po’ sfigato con le ragazze, vi racconterò in che modo ho potuto vivere esperienze sessuali soddisfacenti nonostante la mia mancanza di fascino e di capacità con l’altro sesso sfruttando la bellezza dei miei amici più cari (e la troiaggine delle mie amiche parioline). Spero che anche voi se avete difficoltà ad approcciare con l’altro sesso possiate trarre esempio dalle mie gesta, tanto di amici carini e di ragazze troie il mondo ne è pieno.
Alla fine del primo anno di Università superato con discreti risultati, andai in vacanza a Santo Domingo con il mio amico Paolo, un vero sex-symbol nella zona in più anche simpatico, io già ero d’accordo con le mie amiche innamorate di lui su di un progettino che avevamo curato con cura prima della partenza. Si trattava di recuperare materiale fotografico di quel fusto possibilmente senza vestiti, mettendo in risalto soprattutto la plasticità del suo uccello la cui bellezza aveva oramai fatto notizia tra le ragazze del gruppo. In cambio io avrei ottenuto qualcosa di ancora imprecisato su cui ci saremmo accordati al mio ritorno a seconda della ricchezza del materiale prodotto, non avevo dubbi sulla ricchezza del materiale che avrei rimediato, perché riuscii sin dal primo giorno a fotografare Paolo completamente nudo approfittando del suo sonnellino serale.
Di ritorno dalla spiaggia, dopo la consueta partitella di pallone con i ragazzi del luogo che puntualmente ci umiliavano in ogni modo, ci infilavamo sotto la doccia di filato, poi prima di cena cotti dal sole ci buttavamo ciascuno sul proprio letto. Lui però era solito farlo nudo a causa del gran caldo, ecco che io allora atteso che si addormentasse mi infilavo in camera sua, cominciavo a fotografarlo con degli zoom impressionanti sul pene, che riuscivo a ritrarre con un’attenzione davvero incredibile per i particolari. Di ritorno dalla vacanza avevo in una cartella della memory-card della mia macchina fotografica qualcosa come 200 foto di Paolo, ripreso in ogni particolare del suo corpo abbronzato prestante ed atletico.
A Raffaella, mia referente principale nel progetto delle foto, di ritorno a casa ne feci vedere solo alcune in anteprima, molto di sfuggita, da lontano, attraverso il piccolo display della macchina, non appena lei comprese il valore del materiale che le avevo riportato dalla vacanza quasi non credeva ai suoi occhi. Cominciò credo ad eccitarsi, come potei dedurre dal mutamento del suo volto, una persona che si eccita come una cagna perde il controllo dei propri sensi, infatti la si può forse riconoscere dagli occhi perché divengono più lucidi e le pupille si sgranano.
Fateci caso, lei si eccitò molto ed io ne approfittai per iniziare a dettare le mie condizioni, per vederle lì ora tutte con calma mi doveva in’anzitutto spompinare per benino con ingoio s’intende.
Per avere le foto a sua disposizione invece, volevo che lei rischiasse tanto quanto avevo fatto io e mi procurasse foto simili delle sue amiche fichissime, Giulia, bionda occhi azzurri elegantissima con quelle tette enormi, Lavinia, piccolina minuta una che non te la dà nemmeno se la paghi con la puzza sotto al naso, la sua coinquilina Sara, alta magra mora occhi blu culo perfetto bellissima, ma soprattutto Giorgia, il desiderio erotico di chiunque di noi, mora capelli lisci lunghi carnagione olivastra occhini grandi neri un corpo semplicemente perfetto, un desiderio proibito.
Per il pompino Raffaella non si fece pregare dieci secondi, il mi pisello stava già dentro la sua bocca inzuppata, spompinò con ardore mentre io le facevo scorrere le immagini del cazzone di Paolo sul display e lei le guardava con avidità. Sognava magari dentro di sé che il pisello che aveva in bocca fosse quello bello, lungo, liscio, scuro, levigato, dritto, curvato verso l’alto di Paolo, le sborrai piuttosto in fretta una discreta quantità di sborra che ingoiò con un primo colpo, salvo un po’ che le colò fuori dalle labbra attaccandosi attorno al mento così che dovette raccoglierla con la mano per riportarsela in bocca in un secondo sorso, poi si guardò le foto con calma e mi promise prima di andarsene che avrebbe fatto il possibile per accogliere le mie richieste.
Le prime 20 foto le più caste se le guadagnò nel giro di 24 ore, Raffaella si presentò a casa mia con i negativi di un paio di rullini di foto di Giulia dell’estate precedente, era fotografata in spiaggia mentre prendeva il sole in topless, di meglio su Giulia non poteva davvero darmi. Di per sé potrà sembrare poco rispetto al rischio che avevo corso fotografando Paolo, ma dovete capire che da un po’ girava la voce dell’esistenza di foto s**ttate durante una vacanza tra amiche in Calabria in cui Giulia compariva in topless. Io sapevo che Raffaella le aveva e speravo davvero che le avrebbe messe in comune con me, finalmente le ebbi, Giulia appariva abbronzantissima sorridente a tette al vento, delle tette grandi polpose ma meravigliosamente curvate, irregolari insomma di una forma particolare.
Altre 50 foto Raffaella venne a prendersele la settimana dopo schiava dell’esigenza di possedere quei reperti che evidentemente stavano mandando in tilt il suo desiderio, mi portò del materiale straordinario, la sua coinquilina Sara fotografata sotto la doccia, a letto, in camera senza reggiseno, con il pelo di fuori, le aveva s**ttate lei stessa per scherzo come forma di complicità. Le foto erano carine divertenti, in una per gioco Sara con indosso solo un paio di slip prendeva una banana e se la infilava in bocca e tra le tettine, i capezzoli erano proprio come me li ero immaginati, scuri, lunghi, grinzosi, il pelo della fica era nero folto ma concentrato in verticale non diradato in larghezza.

Con le foto di Giulia e di Sara mi feci delle seghe straordinarie, non riuscivo a smettere di guardarle, sapendo della passione per Sara del mio amico Alessandro, mi decisi a fargli sapere che avevo delle foto interessanti, lui impazzì all’idea di vederle mi voleva perfino dare dei soldi. Io ero un suo amico, in quel periodo stavamo sempre assieme, però non volevo neppure perdere l’occasione di rimediare qualcosa di utile sempre con la tecnica dello scambio, lui in quel periodo si scopava una biondina niente male che sinceramente ora non ricordo come si chiamava. Una tipa un po’ scema ma davvero carina, gli fornii la telecamera che mi avevano regalato alla cresima, gli spiegai come utilizzarla e la cosa fu fatta nel giro di 24 ore, lui la nascose in camera da letto sotto un mucchietto di vestiti, riprese tutta l’intera scena di sesso tra i due, insistendo anche con la malcapitata in modo che si esponesse bene verso l’obiettivo della telecamera, Nel video ci fu una scenetta divertente perché quando Alessandro le prese la testa spingendola verso il suo cazzo in tiro per farselo succhiare, lei gli impose prima di leccargliela perché non era giusto che lui rimediasse sempre pompini e lei nulla in cambio! Allora il mio amico prese a leccargliela ma fece mettere la sua bambolina in una posizione tale per cui la fica aperta inzuppata di liquidi viscidi compariva esattamente davanti all’obiettivo della telecamera, esattamente sotto al buchetto del culo bello in mostra, con le pieghette rosa scuro tutte attorno a quel buco nero circondato dai peletti. In cambio del filmino girato con la biondina gli diedi le foto di Sara, gli mostrai anche quelle di Giulia, era pieno di donne lui non come me che ero un vero sfigato, ma le foto lo mandarono fuori di testa lo stesso, quanto al video avrei potuto utilizzarlo poi per altri fruttuosi scambi di materiale. Per esempio Gigi aveva sempre quelle foto di una sua ex americana s**ttate mentre scopavano, oppure Mimmo avrebbe potuto farmi avere in cambio quelle s**ttate con il cellulare di nascosto alla sorella più grande mentre faceva la doccia.
Raffaella intanto voleva le ultime 100 foto di Paolo, impazziva soprattutto perché sapeva che nelle foto mancanti c’erano quelle con i particolari del cazzo, mi spiegò anche che non avrebbe davvero potuto farmi avere foto né della altezzosa Lavinia né della bellissima Giorgia perché le era impossibile procurarsele. Avrei potuto chiedere a Raffaella di farsi fottere per benino in cambio della seconda metà del servizio fotografico di Paolo, ma la cosa mi eccitava fino ad un certo punto vista la bellezza delle sue amichette, così mi venne un’idea di cui poi non mi pentii, le suggerii di rimediare un piccolo registratore, di nasconderselo dentro i vestiti e organizzare un ritrovo fra amiche, intavolare una discussione su temi sessuali convincendo le amiche a confidarsi segreti. Anzi, le proposi di mostrare proprio in quell’occasione le 100 foto di Paolo che già si era accaparrata, Raffaella sembrò soddisfatta dell’accordo poiché le sembrava molto meno impegnativo di sottoporsi ad una scopata con il sottoscritto, non vi dico che cosa favolosa fu per me l’ascolto di quelle due ore di cassetta registrata da Raffaella in un pomeriggio passato a bere tè a casa di una di loro. Poco dopo aver avviato il registratore Raffaella annunciava alle sue amiche che aveva con sé certe foto osé di Paolo, le ragazze impazzirono dandosi a strilli e strilletti, i loro commenti sulle foto erano straordinari da ragazze di alta società non me lo sarei mai aspettato un linguaggio così sguaiato invece c’era da ridere ed eccitarsi.
“Guarda che cazzo enorme, sono questi cazzi che ti fanno pensare che i pompini sono cose sante.”
Esordì Sara.
“SI.”
Replicò Lavinia la più altezzosa
“Ma lo sai che a succhiare un pisello così io potrei venirmene da sola.”
“Oh madonna.”
Disse una voce che doveva essere della bellissima Giorgia, pensate quando è in tiro quanto è lungo.
“Già.”
Faceva eco Lavinia, che davvero inaspettatamente risultava più troia.
“Io questo me lo metterei in fica e non lo farei più uscire.”
“Madonna quanto è fico, io a questo gli leccherei pure il buco del culo”
Disse poi Giulia dalle belle tette.
“Perché, non lo hai mai fatto?”
Le domandò una di loro.
“No, mai fatto fino ad ora.”
“Ah, e il tuo Luca non ha potuto godere della tua lingua sul culo?”
“Chi, Luca? Ma se quello è un minidotato, ha un cazzetto che in fica neanche lo sentivo”
Replicò Giulia.
“Tu ce l’hai larga amica mia, te l’ho sempre detto, da quando l’hai preso da quell’inglese a Corfù ti sei slabbrata la fica.”
Le fece notare Giorgia.
“Ma che dici, tu semmai che te lo sei fatto sbattere in culo da Edoardo dopo neanche due settimane che stavate insieme.”
“Piuttosto.”
Fece Giorgia rivolgendosi a Lavinia.
“A Michele gliel’hai già data o no?”
“Senti, ti devo dire la verità, Michele mi lecca così bene la topa che sinceramente non vorrei che smettesse mai, io gli faccio dei bei pompini però ogni volta che viene finisce lì perché se poi lui ci prende gusto a scopare non mi lecca più la figa con passione come fa ora, pensate che fa passare la lingua lentissimamente dal buco del culo al clitoride e ritorno per una marea di tempo, quando vengo mi lecca inzuppandosi la lingua è davvero un perfetto servetto, sembra un cagnolino fedele che lecca tutto. Figuratevi che ieri pomeriggio appena i miei sono usciti mi sono messa a fargli una sega mente ci baciavamo, lui ha preso a spogliarmi e a leccarmi, allora io mi sono messa a cavalcioni su di lui che se ne stava sdraiato a pancia all’aria, ero dritta su di lui ho cominciato a schiacciargli la fica in faccia mentre leccava, è diventato tutto rosso in faccia per lo sfregamento non ti dico quanto godevo io a vedermelo là sotto che un altro po’ non respirava più.”
“Cazzo, che fico, beata te.”
Disse allora Giorgia.
“Senti Lavinia, ma perché non mi ci fai fare un giro con Michele se lecca così bene? Ti prometto che ci faccio una cosa al volo e poi lo mollo.”
“Perché no, in fondo me lo hai fatto conoscere tu! Poi lui dice sempre che sei una fica!”
Disse allora Lavinia.
“Grazie, sei un’amica, ti giuro che me la faccio leccare come dici tu e non me lo scopo, mò gli mando un messaggetto e gli dico se può passare a portarmi il libro di storia contemporanea, tu però stasera non lo chiamare sennò si ammoscia!”
“Si però stai attenta Lavinia perché lo sai che Giorgia c’ha preso gusto a prenderlo dietro, dice che non sente più dolore!”
Disse allora Giulia, che se ne stava più sulle sue.
“Beh, questo no, cara mia!”
Reagì Lavinia rivolgendosi a Giorgia
“Non te lo fare mettere in culo perché sennò quello poi viene da me e vuole farmelo pure a me mente io non ci tengo per niente mica ce l’ho rotto il culo io!”
“Stai tranquilla niente culo da lui neanche sarebbe capace, poi comunque voi sbagliate a non prenderlo, fidatevi!”
“Aoh ma noi mica siamo tutte come te!”
Fece Giulia.
“Senti chi parla! Proprio tu che ti sei fatta pisciare addosso quando stavi con quello di Milano!”
Replicò Giorgia.
“Eh!?”
“Cosa?!”
A quanto pare le altre ragazze non sapevano di questo incredibile precedente erotico di Giulia che fino ad allora aveva fatto la signorinella e che ora si scopriva come la più troia di tutte loro!
“Ma guarda che io mica volevo farmi pisciare addosso da quello stronzo, era lui che già da un po’ mi rompeva con sta storia che mi voleva pisciare addosso, io gli dicevo che era matto, che roba del genere io non la facevo, poi un giorno stavamo a casa sua e mi ero inginocchiata per prenderlo in bocca quando lui inizia a zampillare un fiotto di piscio dalla punta del cazzo che mi arriva dritto negli occhi, non sapete che bruciore, poi sui capelli, poi dappertutto, ho provato ad allontanarmi ma quello aveva un idrante al posto del cazzo perché lo schizzo faceva metri, giuro metri, roba incredibile io non pensavo che gli uomini potessero pisciare così lontano, comunque fu una cosa schifosa, infatti l’ho mollato.”
Fece Giulia incazzata.
Intervenne allora Sara.
“Comunque io a uno come Paolo gli permetterei pure di pisciarmi addosso se proprio ci tiene, guardate che meraviglia che è in queste foto, mi porterei il suo cazzone a letto tutte le notti, stringendomelo addosso come un orsacchiotto!”
Fu Raffaella ad interrompere il dibattito.
“Ragazze, ma lo sapete che ce ne sono altrettante di foto che io non ho in cui ci sono i particolari del cazzo fotografato mentre lui dorme?”
“Ma che dici, sei matta? Ma davvero? E che aspetti a fartele dare? Io le voglio assolutamente vedere.”
Fece Sara.
“Si, è che vuole qualcosa in cambio, io per avere queste qui ho dovuto… (a questo punto io che ascoltavo masturbandomi alla grande, ho fatto un salto temendo che quella cretina si stesse tradendo rivelando di avermi dato le foto delle due amiche Giulia e Sara) beh… ho dovuto fargli un pompino!”
Fece Raffaella
“Ma va!?”
Fece qualcuna stupita.
“Eh beh fagliene un altro!”
Disse Sara.
“No, non vuole più, dice che le foto valgono di più, forse vuole scopare.”
Disse Raffaella.
“Beh, tu scopatelo che ti frega poi hai le foto da paura col cazzo dell’uomo più bello del mondo!” Insistette sempre quella zoccola di Sara.
“Mah, non so non sembrava neppure interessatissimo alla cosa.”
Disse Raffaella.
“Vabbè, allora chiedigli se vuole che il pompino glielo faccia qualcuna di noi.”
Disse Sara.
Io all’udire quelle parole impazzii!!! E pensare che le foto le avevo date via tutte oramai proprio per avere la cassetta che stavo ascoltando, chiamai Raffaella di corsa e le proposi un nuovo accordo, fingere di non avere le 100 foto, spiegare ad una della amiche che le avrei date loro in cambio di un pompino, Raffaella in cambio avrebbe poi preteso delle cose molto complicate che magari vi racconterò in un’altra circostanza…
La cosa si concluse il giorno seguente, venne da me nel pomeriggio Sara la coinquilina bellissima di Raffaella tutta divertita dalla situazione che viveva come un gioco, io le diedi le foto, subito lei sorrise per il gesto diede appena un’occhiata dentro la busta la mise in una tasca del giaccone e mi guardò negli occhi sorridendo, si chinò in ginocchio aprì la patta dei pantaloni tirò fuori il mio cazzo se lo mise in bocca dolcemente, lentamente lo succhiò con gusto, con arte, come se lo facesse con piacere, benché io sapevo che lo faceva solo per avere in cambio le preziose foto con cui avrebbe potuto spararsi i migliori ditalini della sua vita. Quando venni Sara ingoiò tutto senza difficoltà, si alzò si incamminò verso l’uscita ed io gli chiesi se avesse bisogno di fare un salto in bagno, mi disse che no non ne aveva bisogno, curiose ragazze, elegantissime, truccate, profumatissime, che vanno in giro per la città con il palato ancora umido di sborra e il fiato viziato dal sapore del cazzo, magari di filato a pomiciare col pariolino di turno…

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LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 3)

LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 3)

– Ora tocca a te Claudio, fammi godere come ti ho fatto godere io……..- Mi spinse la testa verso il suo cazzo, io aprii la bocca quasi senza accorgermene ed il suo cazzo entro’ in bocca.

Mi meravigliai di me stesso, sia per il fatto di aver aperto subito la bocca e di non aver resistito e anche perche’ dopotutto, mi sentivo a mio agio con questo cazzo enorme in bocca e lui che mi spingeva avanti ed indietro la testa.

Cominciai a leccare la cappella ritmicamente mentre le mie labbra si chiudeva sul suo cazzo che entrava ed usciva dalla mia bocca sempre piu’ velocemente.
– Dai fammi godere ora……fammi venire in bocca, cosi’ dopo ti faro’ godere meglio e piu’ a lungo, quando ti inculero’.-
– Mi tirai indietro e provai a dire qualcosa. Volevo dire:-Non ma sei scemo tu non mi inculerai….non l’ha mai fatto nessuno……non voglio.- ma non riuscii a dire niente perche’ lui mi spinse la testa contro il suo cazzo e stavolta non la lascio, ma la tenne ferma.

Il cazzo mi era entrato tutto in bocca e mi toccava l’ugola, poi sentii il primo fiotto di sborra scoppirmi in bocca seguito da tanti altr. Mi sentivo soffocare e iniziai a mandare giu’ quella roba appiccicosa e leggermente salata, mentre lui teneva sempre ferma la mia testa sul suo cazzo. Lo sentii rantolare e gridare il mio nome, poi mi lascio’ la testa e il suo cazzo usci dalla mia bocca con un fiotto di sborra che mi colo’ sul petto sporcando il reggiseno di pizzo.

Avevo ancora la bocca piena di sborra, era venuto in un modo incredibile. Mi leccai le labbra e mi meravigliai anche di questo.
Lui si sdraio sul letto accanto a me a pancia in su.

Il suo cazzo sembrava morto, gli pendeva da una parte ma era ancora cicciotto e lungo.
Mi sembro’ naturale avvicinarmi a lui, e prenderlo di nuovo in bocca. Con la mano cominciai a masturbarlo mentre lo infilavo in bocca e iniziavo di nuovo a spompinarlo.
Sentii di nuovo la sua mano insinuarsi tra le mie cosce che ora erano attraversate solo dal filo di seta del tanga.

Con le dita sposto il filo di seta e comincio’ ad accarezzarmi il buchetto del culo, poi di tanto in tanto mi penetrava con il medio e subito usciva per rientrare velocemente dopo.
Il mio cazzetto mi venne duro, lui se ne accorse e me lo prese in mano.
Intanto il suo cazzo era di nuovo dritto e duro, allora lui me lo tolse dalla bocca e mi disse di sdraiarmi a pancia sotto

Immaginavo che cosa sarebbe successo poi, e da una parte avevo una fottuta paura, mentre dall’altra volevo che avvenisse. Stavo forse scoprendo finalmente la mia vera natura?

Mi venne dietro e mi tolse le mutandine, poi mi apri’ le cosce e sentii colare dalla sua bocca un fiotto di saliva. Lo sentii arrivare sul buchetto del culo, caldo e bagnato, poi sentii il suo dito spingere la saliva ben dentro il buchetto per lubrificarlo.
– Forse ti fara’ un po’ male, ma cerchero di stare attento. – disse lui, mentre io non riuscii a dire niente.
Sentii la sua cappella spingere contro il mio buco del culo, lo sentii penetrarmi a poco a poco, Percepivo la punta del suo cazzo farsi strada tra le pareti del mio sfintere, entrare, violarmi per la prima (e forse non l’ultima) volta il mio buchetto. Sentii il mio sfintere dilatarsi fino a farmi male, poi lo sentii fermarsi mentre percepivo il mio buco del culo che si richiudeva sotto il suo glande.
La cappella era tutta nel mio culo e gia’ mi sembrava troppo.
(continua)

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esperienza con bull

Esperienza con bull

A tutto avrei pensato ma non a quello che è successo.
Il nostro matrimonio non andava bene eravamo in crisi e una coppia nostra amica ci confessa che anche loro avevano avuto un periodo brutto in cui pensarono come noi di separarsi.
Poi lei incontro tramite internet un bull cosi disse e d’accordo con il marito iniziarono a frequentarlo e a fare sesso con lui. da allora vivono felici e contenti
Io non ero d’accordo, mia moglie invece mi disse proviamo oppure ognuno per la sua strada. Cosi decidemmo o meglio decise di provare. Tramite un sito internet entrammo in contatto con diversi bull , ne scegliemmo uno in un’altra regione per motivi di sicurezza non volevamo uno vicino che poi sarebbe stato difficile da gestire se non ci fosse andato a genio.
Prima dell’incontro tramite telefono ci spiegò quale era la modalità, ci disse che sarebbe stato lui a decidere tutto, noi dovevamo sottostare ai suoi voleri.
Il bull poteva ospitare cosi ci prendemmo una settimana di ferie e d’accordo con lui ci presentammo a casa sua una cittadina molto piccola e il villino fuori città.
Eravamo abbastanza eccitati dalla situazione, dopo le presentazioni ci chiese se eravamo sicuri di quello che stavamo facendo perché una volta iniziato quel gioco lui sarebbe andato fino in fondo, sarebbe stato lui a decidere cosa fare quel periodo mia moglie era di sua proprietà nel senso che era lui che la gestiva come voleva. Lui èra il toro (bull) e lei la vacca
Ci guardammo in faccia io e mia moglie e lei disse che eravamo d’accordo. Allora lui tiro a se mia moglie e la bacio in bocca mia moglie dapprima rigida poi, si sciolse e contraccambiò. Mentre la baciava, le mise le mani sul sedere e tenendolo girato verso di me le alzò la gonna le afferrò le chiappe e palpandole mi guardò in faccia e disse ora questa troia me la sbatto io cornuto vedrai come la sfondo, la scopo e inculo come una vacca da monta e vedrai come gode.
Stavo per alzarmi ma lui prevenendo mi disse ti avevo avvertito che sarei stato il suo padrone non prendertela il gioco è cosi ognuno a il suo ruolo. vedrai alla fine ti sarai divertito anche tu, quello che dico o faccio serve a eccitare tutti e lei sarà quella che ne godrà di più ma anche tu sarai alla fine appagato.
Insomma mi rilassai e guardavo quelle mani che palpavano il culo di mia moglie le dita che entravano nella sua fica ormai bagnata e i suoi lamenti.
Lui mi guarda e continuando a palparla mi ricordava che era mia moglie che era la sua vacca da monta e lui il bull che se la montava.
La chiamava troia, puttana, vacca, mignotta, bocchinara etc., gli diceva queste cose e guarda me per umiliarmi.
Poi ordino a mia moglie di spogliarsi nuda, lei obbedì e in pochi secondi fu nuda tra le sue braccia. Gli mise le mani sulle spalle e la spinse in basso dicendo succhiamelo troia, vidi mia moglie abbassarsi afferrare con le mani il cazzo di quell’uomo che ora era diventato enorme come lo aveva descritto, era lungo e grosso, mia moglie faceva fatica a prenderlo in bocca, ma iniziò a leccarlo e a ciucciarlo lui mi guardo e disse è proprio una troia tua moglie, una vera vacca.
Vedrai mi disse questa settimana te la scopo in tutti i buchi e ne farò la più grande troia mai conosciuta, vedrai avrà i buchi cosi aperti che sarà disponibile a farsi sbattere da tutti. La sera stessa dopo averla scopata lubrificandola bene le infilò il cazzo nel culo fino alle palle facendole anche male, si lamentò molto durante la penetrazione e non poteva essere diversamente il suo cazzo era molto lungo e largo. Ma alla fine il culo di mia moglie cedette sotto la sua spinta che con aria trionfale mi disse ora ho rotto il culo a tua moglie, sei contento cornuto?
La riempi di sborra e si fece pulire il cazzo con la lingua, poi mi disse vuoi leccarlo?
Dissi di no con la testa e lui lo infilò in bocca a mia moglie che lo ripulì ben bene.
I primi due giorni mia moglie li passo praticamente nuda come del resto gli altri. Pronta a soddisfare le voglie del bull, che erano le più svariate, dal farla mettere a pecorina e infilargli il cazzo nel culo con forti affondi per passare ad aprirgli la fica con le mani dal infilargli il cazzo in bocca a infilargli il dito in culo o nella fica, dal farsi leccare le palle al farsi leccare il culo, quando le passava vicino, le metteva le mani dappertutto e la apostrofava sempre molto gentilmente trattandola da troia. Furono giorni in cui non mi fu permesso nemmeno di toccarla avevo il cazzo gonfio dall’eccitazione ma non potevo sborrare tranne che la notte quando ero solo in camera. Si in camera dormivo solo mentre lei stava a letto con lui nell’altra camera e li sentivo scopare e mi masturbavo pensandoli.
Al mattino del terzo giorno a colazione disse a mia moglie oggi ti presento agli amici va a prepararti vestiti con quello che trovi sul letto, naturalmente niente intimo. Vai vacca poi rivolto a me dice oggi la tua cara mogliettina farà il pieno di cazzi e tu rifatti gli occhi e fai le foto tieni, e mi porse una macchinetta fotografica digitale, mi raccomando anche i dettagli della puttana poi ti suggerisco anch’io cornuto.
Mia moglie disse che non voleva farsi scopare dagli altri ma lui la apostrofò in modo intimidatorio dicendole di stare zitta e fare quello per cui era lì cioè la troia, la vacca del bull, gli affibbio una sculacciata lasciandogli i segni delle cinque dita sul culo e la mando a vestirsi. Il tempo che lei Sali al piano di sopra e suonarono alla porta erano due ragazzoni che appena entrati guardandosi attorno dissero la vacca dove sta?
Lui m’indico dicendo questo è il cornuto la vacca tra poco scende mi strinsero la mano e uno di loro mi disse ti piace leccare la sborra dalla fica di tua moglie? Dissi di no e lui mi disse beh dovrai fartela piacere perché quando la riempiremo, di sborra te dovrai ripulirla da bravo cornuto. Dissi ancora di no che non volevo ma anche l’altro intervenne dicendo che lo dovevo fare e basta stava per intervenire anche il bull ma dalle scale apparve mia moglie si girarono a guardarla era vestita come una puttana mini cortissima che lasciava tutto il culo scoperto, una maglietta attillatissima e stivali a coscia. I due restarono a bocca aperta ed esclamarono mamma mia che troia.
Intanto il bull mi si avvicina e mi dice guarda che lo sperma che esce dalla fica e dal culo di tua moglie dovrai leccarlo capito? Ti avevo avvertito che ero io a dire ciò che si fa o no quindi preparati cornuto a ripulire i buchi di tua moglie dalla nostra sborra.
Poi andò verso mia moglie e tirandola verso gli altri per un braccio disse ecco la vacca da monta che ne pensate?
Uno dei due disse c’è poco da pensare e passandosi la mano sulla patta disse dai troia inizia.
La misero in mezzo la fecero abbassare e iniziarono a infilarle i cazzi in bocca mi dissero di fotografare e iniziai a farlo mia moglie ciucciava ed io fotografavo avevano cazzi davvero grossi come li aveva descritti il bull, erano della stessa portata del suo circa.
La fecero tirare su, poi la fecero poggiare a pecorina al tavolo e iniziarono a montarla cosi dissero. Affondavano il cazzo nella sua fica con colpi possenti facendo sbattere le palle sul suo culo le ripetevano continuamente che era una vacca da monta e come tale doveva essere al loro servizio.
Il primo di loro che la montava ansimando annuncio che veniva e rantolando schizzo il suo seme dentro la sua fica. La fece restare piegata a pecorina e prima di sfilarlo mi disse dai fotografa guarda che buca che ha al posto della fica, feci diversi s**tti poi l’altro mi disse senza possibilità di essere frainteso ora ripulisci la fica di questa vacca di tua moglie dalla sborra, che devo montarla anch’io.
Mi afferrò per i capelli e mi spinse in basso, verso la fica di mia moglie che iniziava a colare liquido seminale. Poi facendomi aderire alla sua fica mi fece sporcare il viso di sperma e sotto i loro ordini iniziai a malincuore a leccare la fica sporca di sborra, non aveva un sapore cattivo anzi non sapeva quasi di niente era solo appiccicaticcio ma con diligenza e sotto i loro ordini la ripulii bene cosi dissero. mi diedero una pacca sulla spalla dicendomi bravo e facendomi togliere dalla fica di lei. Cosi ripresi la macchina fotografica e sotto i loro ordini ripresi a fotografare mi ero eccitato tanto che uno di loro mi guardo e disse che fai cornuto ti ecciti? Bravo ma non sporcarci sta attento con quel pisellino.
Venne copiosamente nella fica di mia moglie anche l’altro e cosi tornai a ripulire la fica dalla sborra, poi la presero insieme tutti e tre e le riempirono ben bene tutti i buchi fica culo e bocca, la parola più dolce uscita dalle loro bocche fu troia rotta in culo, la più usata vacca da monta.
s**ttai molte foto, una volta scaricata la loro sborra dentro e addosso a mia moglie io ripulii la fica di mia moglie con la lingua e lei i loro cazzi.
Poi tutti sotto la doccia e infine tutti in piscina nudi, tranne me naturalmente.
Mia moglie era provata distrutta ma la vedevo raggiante, quella massiccia dose di cazzo le faceva bene, rideva e scherzava nella piscina, afferrava i loro cazzi ormai mosci e li tirava come elastici ridendo e istigandoli a riprendere la monta, quando il bull gli disse di stare tranquilla che dopo pranzo avrebbero ripreso la monta lei disse se non ce la fate più mi faccio scopare da mio marito. Una forte sculacciata la colpi sul culo mentre usciva dalla piscina era il bull che le disse ascolta vacca tuo marito non deve neanche provarci a usare il cazzo, sei di mia proprietà questi giorni capito troia, sei una vacca perciò vieni e lasciati mungere, la prese per i capezzoli e la tirò a se facendola diventare rossa dal dolore e dalla vergogna, non era abituata a essere trattata cosi.
Dopo la doccia e naturalmente nudi mangiammo e alla fine mia moglie fu fatta sdraiare sul tavolo con le gambe aperte. uno a uno iniziarono a leccarle la fica fino a farla sbrodolare assaporarono i suoi umori, poi la lasciarono in pace ma doveva restare a disposizione nuda e pronta all’uso.
Si addormentarono ed io mi avvicinai a mia moglie. L’odore del sesso che emanava, era forte e mi fece eccitare, lei guardo i tre che dormivano e senza far rumore mi fece un bocchino con ingoio da svuotarmi le palle, appena in tempo che il bull si stava risvegliando e come un toro guardo mia moglie e le ordino di andare da lui appena vicina gli fece aprire le cosce e infilò un dito nel suo culo poi una sculacciata e l’ordine di sedersi sul cazzo di lui con il buco del culo, mia moglie obbedì si abbasso con il foro del culo sulla sua grossa cappella e faticosamente facendo smorfie di dolore non era ancora in grado di prenderlo di colpo come voleva lui s’impalò sul suo cazzo fino alle palle lui la incitava a fare su e giù e lei obbediente eseguiva.
Poi anche gli altri si svegliarono e come presi da un raptus saltarono addosso a mia moglie e la penetrarono con decisione e anche un po’ di violenza fra parolacce e mugugni vennero di nuovo copiosamente dentro e addosso a mia moglie. la apostrofarono ancora con l’appellativo di vacca da monta e dopo essersi fatti ripulire la cappella e il cazzo dalla bocca di mia moglie salutarono e se ne andarono.
Dopo cena il bull ordinò a mia moglie di andare in camera e di aspettarlo. Lei obbediente salutò .
Andata via mia moglie mi offri un bicchierino di grappa e poi mi disse ti è piaciuto come abbiamo montato la vacca di tua moglie? Io risposi si siete stati bravi e lui visto come è elastica non tutte sono in grado di prendere cazzi cosi robusti invece lei li ha presi anche nel culo, complimenti è una vera troia la tua mogliettina.
Sorseggiammo la grappa poi mi disse domani la tua signora avrà una grossa sorpresa molto grossa cosi vediamo quanto è aperta ed elastica.
Ora va a dormire cornuto e fatti una bella sega cosi scarichi le palle, buona notte e si ritirò in camera con mia moglie.
Anche quella mattina non la fece vestire scesero giù insieme, lui in calzoncini e lei nuda appena furono vicini disse a mia moglie vieni qua girati e facendola piegare con il culo verso di me mi fece notare come il culo fosse occupato da un grosso pene finto e mi disse questa notte gli ho messo in forma il culo cosi è pronta per la sorpresa, l’aveva fatta dormire con quel grosso cazzo finto nel culo.
Per tutta la mattinata la fece stare nuda, ogni tanto le roteava il cazzo finto nel culo. Verso le 11,30 arrivo un ragazzone nero, alto circa 190 con un sorriso a 360 gradi, e salutato dal bull si diresse verso mia moglie. La prese in braccio, la distese sul tavolo le sfilò il cazzo finto e affondo la bocca tra le sue cosce, poi tirandosi su si calò i calzoni e gli slip tirando fuori un cazzo enorme 28 cm x 18 di circonferenza. Il bull mi fece avvicinare per mostrarmi come fosse aperta mia moglie, cosi quando la grossa cappella si posò sulle grandi labbra di mia moglie lei ebbe un sussulto ma era ormai talmente aperta e lubrificata che anche se con un po’ di pressione da parte di lui entrò abbastanza facilmente solo la profondità faceva tremare mia moglie quel cazzo era davvero lungo. Dopo aver affondato il cazzo tutto fino alle palle dentro la fica di mia moglie il ragazzone si fermo per abituare mia moglie alla presenza dirompente di quel cazzo, lui guardava mia moglie in faccia e lei guardava lui, mia moglie sudava non dal caldo ma dal dover sopportare quell’arnese nella sua pancia, era grosso ma non poteva sottrarsi cosi piano piano lui inizio a far andare quel bastone avanti e indietro dapprima piano poi sempre più velocemente. Mia moglie sudava e gridava frasi tipo piano per favore mi stai sfondando, ma lui continuava a fotterla con vigore il bull incitava il nero a spingere a sfondare la fica di quella vacca e lui spingeva e mia moglie gemeva poi piano piano mia moglie ormai esausta ma lubrificata dai suoi umori copiosi non avvertiva più dolore ma iniziava a godere e anche lei ora lo incitava a fotterla.
Alla fine venero copiosamente tutti e due lui dentro la fica di mia moglie e lei attorno al suo cazzo gonfio.
Esausti per la cavalcata si abbandonarono uno sull’altra lui la bacio in bocca e lei ricambio muovendo la lingua dentro la sua.
Poi lui si tolse da sopra mia moglie che scese dal tavolo e si diresse al bagno.. Nel frattempo il ragazzone continuava a massaggiarsi il cazzo e ha commentare la prestazione di mia moglie d’accordo con il bull si preparava ad incularla e descriveva come l’avrebbe fatto. Naturalmente spiegava con parole gesti, mia moglie tornò poco dopo sempre nuda si avvicino sculettando sapendo di essere lei la vincitrice quel cazzo cosi grosso aveva trovato una fica più grande

Il bull e il nero l’abbracciarono dicendo sei proprio una grandissima vacca la più grande, una fica davvero magnifica, poi la mano del bull si poso sul culo di mia moglie e disse ora te lo metto nel culo mia bella troia.
Mia moglie li guardo poi guardo il cazzo del nero e disse no mi spiace è troppo grosso non ce la faccio. Il bull disse dai non fare la stronza vieni qua e le indico il tavolo. Lei disse ancora no, e allora la presero e la sdraiarono sul tavolo il bull le alzo su le gambe mettendo in mostra il culetto di mia moglie il nero si avvicino e puntò la sua cappella sul buco del culo di mia moglie che si dimenava non voleva chiamarono anche me per tenerla cosi mentre la tenevo lei mi disse sei un cornuto e si lascio andare, lui inizio a spingere la cappella sul suo buco del culo il bull fotografava ed io guardavo mia moglie rassegnata che stringeva i denti e si mordeva le labbra.
La cappella di lui spingeva sul buco che si dilatava, era enorme ne vidi metà dentro ma anche spingendo non riusciva ad entrare.
Lui dopo vari tentativi si tiro indietro, e alzandole le gambe si avvicino con la bocca al culo di mia moglie. Tenendolo aperto gli sputo dentro 2-3 volte . poi ripunto deciso la cappella nel buco e questa volta fra grida strozzate di mia moglie e grida di incitazioni del bull vedevo il cazzo farsi largo in quel buco che si apriva sempre di più dandomi la sensazione che si strappasse e invece passata la cappella improvvisamente sprofondò tutto il resto dentro fino alle palle. E questa volta sotto l’incitazione del bull l’inculata inizio di gran carriera le lacrime di mia moglie però dimostravano che quel cazzo era davvero grosso poco dopo sentii lui che rantolava dicendo vengo puttana vengo ti riempio il culo troia e sborrando come un cavallo tremante scarico nel culo di mia moglie tutto ciò che aveva dentro i coglioni cosi disse. Il bull fece molte foto e volle fotografare anche quando il negro tolse il cazzo dal suo culo dolorante era aperto in modo sconcio una galleria, pensai non potesse più richiudersi. Nei giorni successivi la portò anche a battere ne aveva fatto una troia e cosi me la riconsegno il giorno della partenza.
Trovai mia moglie la mattina fuori dalla sua camera vestita normalmente come quando eravamo arrivati ma scesi in sala prima di andare lui pretese che si togliesse le mutandine la fece piegare in avanti e le infilò nel culo un cazzo finto fatto a cuneo dicendo di tenerlo fino a casa poi le fece baciare il suo cazzo e ci salutò dicendo spero vi siate divertiti. Venite a trovarmi quando volete. rispose mia moglie sarà un piacere a presto. Non pensavo che mia moglie fosse cosi troia.
Non è vero che le misure non contano almeno per le troie come mia moglie.
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Il mio amico del cuore

Mi dicevano, quando ero più piccolo, che il sesso era sporco. Poi lo provai e mi piacque, ma non pensavo di arrivare a quello che ho fatto con Giulio.

Mi chiamo Antonio, ho 25 anni e sono un operaio. Fin da quando avevo 12 anni ho fatto l’amore con tante ragazze, anche da quando ho iniziato a lavorare. Mi diverto il sabato sera a rimorchiare le belle ragazze, a trattarle bene e a farle divertire con il sesso.
Mi chiederete: perchè sto dicendo tutto questo? Beh perchè quello che ho fatto con Giulio è stata forse la mia più bella esperienza della mia vita.

Giulio ha un anno meno di me, ma abbiamo studiato insieme fin dalla prima media (fui bocciato) e siamo sempre stati amici di famiglia, anche se col tempo i miei genitori iniziarono a conoscere altra gente, io studiavo e giocavo con Giulio. E’ un ragazzo in gamba, sa come gestire ogni situazione e non è mai andato male in niente.
A 15 anni si dichiarò gay, ma fu accettato dalla classe e dalla famiglia. Io lo sapevo da tempo, ma non dissi niente a nessuno, proprio perchè non volevo che succedessero casini.

Quando avevo appena compiuto 18 anni è successo quello che è successo.
Un giorno eravamo a casa sua per giocare alla Playstation, eravamo soli in casa (i suoi genitori erano in crociera e sua sorella maggiore, che per di più mi sono fatto :P, era fuori città) e ci eravamo fatti una bella scorta di birra. Dopo un’ora di gioco e di trincamento, eravamo un bel po’ sballati, ma sempre coscienti, Giulio si avvicinò al mio collo e iniziò a leccarlo. Io lo stoppai e gli dissi se era matto o cosa, lui mi rispose che voleva farmi eccitare con il pretesto di farmi guardare un porno ed io gli dissi che poteva continuare, visto che mi piaceva.
Giulio vide che il mio cazzo era diventato duro, si avvicinò, mi sbottonò i jeans e cominciò a baciarmi il cazzo, ancora coperto dai miei boxer. Neanche il tempo di dirgli di smetterla che non riuscì a smetterla di eccitarmi. Gli dissi subito di togliermi le mutande.

Alla vista del mio pene enorme, Giulio si sorprese e mi disse che era la prima volta che vedeva un cazzo così grande. Si avvicinò sempre di più al mio uccello e mi iniziò a leccare la cappella e a spomparmi. Non riuscivo a parlare, ero eccitato come non mai. Le mie donne non erano riuscite a farmi stare così bene, anche se erano molto brave :). Riuscii a digli di smetterla, mi avvicinai a lui e gli dissi di finirla, lui non mi ascoltò e mi baciò.
Il bacio mi fece cambiare idea e decisi di togliergli i pantaloni. Il suo pene era fantastico, non era grandissimo, ma non era nemmeno troppo piccolo. Mi disse di provare a mettermelo in bocca, io ero un po’ schifato, ma presi coraggio e cominciai a qualche pompino. Dopo un po’ mi disse che per la mia prima volta non stavo andando male.

Giulio mi guardò e mi disse di cominciare a penetrarlo, prima però andò in camera sua e prese il suo lubrificante, mi chiese di metterglielo, glielo misi e cominciai. Il suo ano era abbastanza morbido e non ebbi molta difficoltà a penetrarlo. Io ero seduto sul divano, lui stava “cavalcando” sopra al mio pene. Godeva come non si era mai visto, gli dissi poi di mettersi a pecora e lo fece. Ero quasi al limite, gli dissi che stavo per venire, tolsi il mio cazzo dal suo culo e venni sulla sua schiena. Mi disse che era stato bello, ma voleva che io lo prendessi e gli dissi va bene senza esitazioni.

Gli chiesi di andarci a fare una doccia prima e poi potevamo anche continuare in salotto o in cameretta. Mi diede tutto l’occorrente e andammo a farci la doccia insieme. Dopo due minuti di doccia Giulio mi ribaciò e mi disse di farlo qui, che non voleva aspettare ancora. Mi prese alla sprovvista, si abbassò per leccarmi il mio pene tutto bagnato e dopo poco cominciai pure io. Poi mi disse di mettermi a pecora, mi iniziò a leccare il mio ano e a ficcarci le sue dita. Ero eccitato, prese il suo pene e iniziò a scoparmi. Il dolore iniziale durò solo pochi secondi che iniziai a stare bene. Mi stava fottendo benissimo che non gli dissi niente, anche quando crollai in terra dalla stanchezza. Dopo una decina di minuti di sesso sentii caldo dentro di me, ma continuò anche se era venuto. Stette altri 5 minuti a scoparmi e il suo cazzo non era intenzionato a riposarmi. Io gli chiesi se avesse preso il viagra, ma lui negò. Alla fine rivenne dentro di me e finii. Io che non riuscivo ad alzarmi dalla fatica, Giulio che aveva tra poco il fiatone, ci coccolammo per un po’, ci ripulimmo e ci asciugammo. Gli dissi che era la prima volta che mi sentivo felice con un uomo e lui mi rispose che non dovevamo innamorarci.

Per un annetto, durante le ore di Ginnastica (la prof non era molto sveglia) e durante i pomeriggi alla Playstation, scopavamo sempre, ma non rinunciai alle donne, perchè mi piacevano e mi piacciono tutt’ora, solo che ero diventato bisessuale perchè mi piaceva scopare con Giulio.
Dopo tanto tempo da quella prima volta dissi a Giulio di troncare questa relazione di solo sesso e decidemmo comunque di rimanere amici, anche se qualche volta non abbiamo rinunciato a qualche scopata eccezionale.

Oggi io sono sempre a conquistare le donne, sto bene e mi sento finalmente pieno, Giulio invece si è trasferito in una nuova città per andare a studiare medicina, è fidanzato e ha deciso di sposarsi in Spagna con il suo compagno.
A volte ci sentiamo su Skype e si parla sempre di quella prima volta a casa sua. E’ un ricordo che non andrà mai via dalle nostre menti.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 8)

Quando lunedì tornai dopo la scuola vidi una strana automobile davanti a casa mia. Non c’era allenamento di nuoto quel giorno e speravo di farmi un sonnellino, Giacomo ed i suoi genitori erano fuori quella sera ed avrei potuto avere un po’ di tempo per me stesso.
La macchina davanti a casa mi sembrava familiare. Entrai e vidi Alice che parlava con Renzo. Renzo era nella squadra di nuoto con me ed aveva sviluppato una certa rivalità con me. Renzo era anche il primo miglior amico di Giacomo fino a quando non si era messo con Sara, e questo lentamente li aveva separati. Giacomo mi aveva confessato di essere stato innamorato di Renzo, ma che poi ad una riunione di nuoto aveva visto me.

Guardai Renzo per un momento. Se Alice gli stava parlando, di qualsiasi cosa si trattasse, non era niente di buono. “Nick sa qualche cosa.” Disse Alice. “Ma lui non parla.”
“Alice cosa cazzo c’è adesso? Non ne hai fatte abbastanza a Giacomo?”
“Non sarà mai abbastanza.”
“Giacomo è gay?” Chiese Renzo.
“Ti sei già dimenticato di lei?” Risi. “Lei è incazzata solo perché Giacomo l’ha scaricata.”
Renzo si alzò e venne a pochi centimetri dalla mia faccia. “Ascoltami, ti devo sopportare nella squadra di nuoto, ma non voglio che tu coinvolga il mio miglior amico in qualsiasi cosa da checche.”
Io mi avvicinai ancora di più al suo viso. “Io non sto coinvolgeno Giacomo in niente. Te ne accorgeresti se non passassi tutto il tuo tempo con Sara o ad ascoltare quello che dice la mia sorella combina guai.”
Renzo mi spinse ed io lo spinsi. Lui alzò la mano per colpirmi con un pugno. Io abbassai la testa e lo sbattei sul pavimento. “Ragazzi” Gridò mio padre e spostò Renzo prima che potessi colpirlo.
“Signor Vardi.” Disse Renzo detto. “Nick mi ha attaccato.”
“No, prima l’hai spinto tu e hai tentato di dargli un pugno.” Disse mio padre. “Lui stava solo difendendosi. Ora ti suggerisco di andartene.”
Renzo fece l’offeso ed uscì dalla porta. “Alice.” Disse mio padre. “C’entri qualche cosa con tutto questo?”
“Cosa stai dicendo papà?” Chiese Alice sbattendo le ciglia.
“Naturalmente c’entra!” Dissi io. “Diffonde ogni genere di bugie su Giacomo a scuola e Renzo era qui perché crede ad ogni sua parola.”
“Alice vai in camera tua.” disse mio padre. “Con te parlerò più tardi, ora voglio parlare da solo con Nick .”
Alice se ne andò. “Nick siediti.”
Io mi sedetti sul divano. “Prima ha chiamato il papà di Giacomo, ti ha invitato ad andare in gita con loro. Ha detto che potranno essere qui in un’ora. Penso che dovresti andare, sarà meglio che tu stia lontano da tua sorella per un po’.”
Io accennai col capo. “Per favore sii onesto con me, ho sempre saputo che sei diverso dagli altri ragazzi. Aspettavo che tu ti aprissi con me ma il modo con cui hai diifeso Giacomo è stato chiaro, non lo dirò ad Alice o a tua madre, ma tu e Giacomo state insieme?”
Respirai profondamente e poi dissi: “Sì.”
Guardai mio padre e non vidi delusione nei suoi occhi. “Ok, è ciò che volevo sapere. I genitori di Giacomo lo sanno?”
“Sì.”
“Bene. Penso sia meglio che tu lo tenga per te ora. Se Alice sta provocando solo guai a Giacomo immagino il guaio ulteriore che potrebbe provocare se lo sapesse. Giacomo è un bravo ragazzo e è una vergogna che Alice lo tratti così. Enrico è venuto a trovarci e ha detto che potrebbe essere lui il padre del bambino ed abbiamo concordato una prova di paternità. Io parlerò coi genitori di Giacomo e loro, tu, Giacomo ed io ci incontreremo col vostro preside per parlare dei problemi con Alice.”
“Non sei arrabbiato con me?” Chiesi. “No Nick, non lo sono. Non è la vita che avrei scelto per te ma queste cose sono fuori non possono dipendere da me. Tu hai sempre pensato che tua madre ed io preferivamo Alice, non è la verità. Tu sei speciale Nick, e noi abbiamo sempre pensato che tu potevi essere qualsiasi cosa volessi essere, ecco perché ti abbiamo spinto a fare di più. Ora perché non vai a prepararti per andare con Giacomo ed i suoi genitori.”
Mi alzai e mio padre mi diede un grande abbraccio, poi andai nella mia stanza. Mio padre mi seguì ed andò nella stanza di Alice. Poco dopo sentii delle grida. Bussarono alla mia porta. Era mia madre che mi diceva che Giacomo ed i suoi genitori stavano aspettandomi fuori. Mentre uscivo sentii mio padre ed Alice che stavano ancora litigando.
Uscii, Giacomo era sul sedile posteriore della macchina e salii. “Abbiamo un problema.” Dissi.
“Cosa?” Chiese Giacomo mentre la macchina partiva.
“Il tuo vecchio amico Renzo.” E gli raccontai tutto compreso il nostro litigio. Poi anche di mio padre e di quanto mi aveva detto.

Mi divertii con la famiglia di Giacomo, andammo a fare shopping e cenammo in un bel ristorante. Quando parcheggiarono davanti a casa mia, mio padre ci stava aspettando. “Signori Grasso.” disse mio padre. “Posso parlare con voi?”
“Giacomo, Nick perché non entrate?”.Disse mio padre.
Noi entrammo ed andammo nella mia stanza. “Perché succede tutto questo?” Chiese Giacomo. “Perché tua sorella provoca tutto questo?”
“È il suo modo di fare, è sempre stata così,”
Tirai Giacomo a me ed io gli diedi un bel bacio profondo. Giacomo scivolò sulle ginocchia e cominciò a slacciarmi la cintura. “Giacomo, mio padre sarà qui tra qualche minuto.” Dissi.
“E per allora avrò finito.” Disse lui abbassandomi la cerniera dei pantaloni.
Prese il mio cazzo e cominciò a farmi un pompino. Io reclinai la testa indietro quando sentii la bocca di Giacomo salire e scendere sul mio uccello. Feci correre le dita tra i suoi capelli ed assaporai la sensazione della sua lingua che turbinava intorno alla mia cappella. Prima che me ne rendessi conto stavo eiaculando nella sua bocca. Quando ebbi finito di venire mi tirai su i pantaloni e ci baciammo appassionatamente.

Mio padre entrò qualche attimo più tardi. “Ok ragazzi, domani organizzeremo una riunione col vostro preside, preparatevi.”
“Bene.” Dicemmo all’unisono.
Poi Giacomo ed io ci salutammo, il giorno seguente ci sarebbe stata la riunione col preside.

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Chat con Gaia di Roma

Stranger: ciau =)

You: ciao

You: m o f?

Stranger: io sono Gaia

Stranger: tu?

You: Io Erica

You: anni?

Stranger: Cerchi ragazzi o possiamo parlare un po’?

Stranger: 🙂

Stranger: 🙂

Stranger: cerchi ragazzi o possiamo parlare?

You: parliamo dai

Stranger: 🙂

Stranger: 19 anni cmq

You: io 26

Stranger: Di dove?

You: Di Pavia

Stranger: Io Roma

Stranger: che fai lavori?

You: si

You: tu?

Stranger: idem

Stranger: oggi mi riposo però

Stranger: 🙂

You: Capito…

You: Che lavoro fai?

Stranger: Commessa

Stranger: ti

Stranger: tu? 🙂

You: Programmatrice

Stranger: uuu figo

You: hai il ragazzo?

Stranger: allora mi sai dire come mai omegle si disconnette cosi spesso? 🙂

Stranger: cmq no niente ragazzo

Stranger: sono un po’ strana diciamo 🙂

You: Boh a me non si disconnette

You: in che senso? non ti piaciono gli uomini?

Stranger: Negli ultimi due anni non molto

Stranger: l’ultimo ragazzo ce l’ho avuto due anni fa circa

Stranger: poi più niente e neanche mi frega

You: capito

Stranger: tu?

You: io convivo con un ragazzo, ma sono “sempre” stata bisex 🙂

Stranger: wow figo 🙂

Stranger: Io si in questi due anni ho avuto qualche esperienza con ragazze ma non credo di potermi definire lesbica

Stranger: o cmq non al 100%

You: capito

You: hai voglia di parlarmi un po’ di queste esperienze che dicevi… sono curiosa…

Stranger: se hai tempo si volentieri

You: certo

You: 🙂

Stranger: che vuoi sapere? 🙂

Stranger: che vuoi sapere? 🙂

You: Mah

You: vedi tu

You: raccontami quello che ti sembra + interessante

You: le situazioni, le sensazioni

Stranger: Le sensazioni più forti posso dirti che le ho in piscina,trovo molto sexy le ragazze col costume intero e mi piace guardarle sotto il pelo dell’acqua,mi piace fermarmi e guardarle mentre si muovono

Stranger: e ovviamente adoro il momento della doccia,ma lì devo stare più attenta a non farmi beccare 🙂

You: interessante

You: mi hai intrigato

You: anch’io adoro i costumi interi, sanno essere + sexi di qualunque bikini in certi casi

Stranger: Poi le forme delle ragazze che fanno piscina sono pazzesche secondo me,non tanto le spalle grandi quanto il sedere e le gambe 🙂

You: e come ti piacciono le ragazze? magre grasse bionde more seno piccolo grosso ecc

You: ?

Stranger: magra ma anche leggermente in carne va bene,mi piace avere qualcosa da mordere 🙂

Stranger: capelli corti tipo caschetto

Stranger: pelle chiara

Stranger: seno normale non mi frega che sia troppo grande

Stranger: una bella bocca e bellissimi piedi 😛

You: ti piacciono i piedi?

Stranger: ehm…si 🙂

Stranger: tantissimo

You: ci somigliamo un po’…

You: eheheh

Stranger: giura 😀

You: tu come sei?

You: sisi 🙂

Stranger: mora,capelli lunghi,magra,pelle chiarissima,occhi neri,seconda scarsa di seno

Stranger: 🙁

You: sembri carina… alta o bassa?

Stranger: 1.70

You: io 1.68

Stranger: e poi? 🙂

You: mora

You: pelle scura

You: capelli e occhi scuri

You: seno terza

You: e un bel culerro 🙂

Stranger: Piedi? 🙂

You: ]culetto

You: pedi curati e piccoli, io li adoro 🙂

You: ma ti piace anche fare giochini coi piedi?

Stranger: Tantissimo 🙂

Stranger: a te??

You: si

Stranger: uuuuuu 🙂

You: il mio uomo me li lecca tutti, mi eccita da impazzire 🙂

Stranger: Ma dobbiamo conoscerci allora 🙂

You: a te cosa piace?

Stranger: Hai tempo? ahahahah

You: sisi

Stranger: 🙂

Stranger: Allora tutto quello che mi piace amo sia farlo che farmelo fare

You: Beh, io non proprio, tipo, giochi coi piedi preferisco subirli che farli, però mi è capitato di farli anche, senza problemi…

You: Dimmi di più comunque 😉

Stranger: Ok dopo ti chiedo allora 🙂

Stranger: Mi piace leccare le piante dei piedi e succhiare le dita una per una e poi insieme

Stranger: mi piace mordere piedi e caviglie

Stranger: leccare il collo e poi usare le dita per penetrare e massaggiare la cosina 🙂

Stranger: e mi piace anche usarle nel culetto 😛

Stranger: Sono pervertita totale per i piedi XD

You: sono un sec al tel

Stranger: fai fai pure

You: oddio, io non sono così spinta, ma mi piacerebbe provare qualche volta

Stranger: Oddio scusa ho esagerato?

You: nono ma va..

You: io adoro le perversioni, mi eccitano anche se alcune cose non le farei mi eccitano 🙂

You: sono un po’ maialina anch’io

Stranger: Cosa ti piace fare?

You: Mi piace farmi leccare, più o meno dappertutto

You: farmi baciare le orecchie e leccare mi eccita molto

You: non so cosa ne pensi tu del buchino dietro, ma a me piace molto usarlo, e farmi leccare li mi fa impazzire…

Stranger: Ok sono tua XD

You: eheheh

You: cambiando un po’ argomento

You: su queste chat ti hai provato ad usare anche quelle con la webcam?

Stranger: Si ma sono piene di uomini

You: eheheh

Stranger: 🙁

You: è vero

You: ma il problema è che la maggior parte non sanno minimamente come farti eccitare…

You: pensano che basti mettersi li col cazzo fuori…

You: però ogni tanto quando ho tempo da perdere mi piace andarci….

You: mi piace mostrarmi e anche prendere ordini, se gli ordini sono un po’ + eccitanti che “spogliati” “masturbati” eheheheh

Stranger: Ok ho ufficialmente caldo 🙂

You: eheheh

Stranger: Tu come faresti per farmi eccitare? 🙂

You: ma innanzitutto dovrei sapere cosa piace a te… sei più dominante o sottomessa?

Stranger: Sottomessa completamente 🙂

You: anch’io..

You: però potrei fare un’eccezione per te 🙂

You: mi piace recitare la parte della pardona anche eheheh

Stranger: mmmm

Stranger: e cosa vuoi padrona??

You: innanzitutto per rendere la cosa + personale ti darei un nomigliolo, ovviamente d’evessere qualcosa che ti eccita… a te cosa piacerebbe? a me piace per esempio anche un po’ essere insultata quindi farmi chiamare puttanella da uno sconosciuto/a in cam mi fa eccitare molto per esempio, magari a te piace di più qualcos’altro…

Stranger: Cosi su due piedi non saprei 🙂 fai tu

You: poi visto che ti piace mentre sei vestita normale ti mostrerei i miei piedini in cam e ti direi di farmi vedere come me li leccheresti…

You: ti ordinerei di sbavare per i miei piedi

Stranger: Ma usi qualche sito particolare di cam?

You: boh, dipende

You: omegle chatrandom ciaoamigos

You: sono + belli quelli con le stanze, perchè puoi scegliere anche le stanze solo donne

You: eheheh

Stranger: Lo terrò presente 🙂

Stranger: Continuiamo o hai da fare?

You: come vuoi…

You: io non ho impegni

Stranger: Vai allora

You: ok

Stranger: io mi sto un po’ toccando ti disturba?

You: ehehehanch’io

Stranger: :)))))

You: poi potrei già iniziare a chiederti di spogliarti, ma un vestito alla volta e commentando il tuo modo di vestire, sopratutto l’intimo ovviamente… il tutto piano piano e creando l’aspettativa giusta

You: poi vorrei vedere bene il tuo buchetto del culo e te lo farei lubrificare con un bel po’ di saliva…

You: magari potresti farlo ora se ti va

Stranger: Ho anche della vasellina 🙂

You: nono la saliva mi piace molto…. a te no?

Stranger: Tantissimo

Stranger: 🙂

Stranger: mi eccita un sacco

You: eheheh

You: che porca

You: mi sono bagnata nel frattempo…

Stranger: Io tantissimo 🙂

Stranger: Potremmo anche parlare come se fossi qui con me se ti va

You: tipo?

You: sai cosa adoro? quando mi bagno così tanto che mi cola fino al buco del culo 🙂

Stranger: mmmmm

Stranger: Te la sto leccando tesoro 🙂

You: mettiti un dito in culo mentre me la lecchi

Stranger: mmmm

Stranger: A te che giochi piace subire con i piedini mi dicevi?

You: quelli che hai detto vanno benissimo ci mettiamo una davanti all’altra tu con un mio piede in bocca, me lo devi ciucciare come fosse un cazzo, te lo infili più che puoi e nel frattempo mi masturbi col tuo piedino come più ti piace…

Stranger: Oddio muoiooooooooooo

Stranger: la tua patatina com’è??

You: è tutta depilata e completamente fradicia… la tua?

Stranger: Io ho un po’ di peli,mi piace di più

Stranger: posso immaginarla cosi la tua?

You: certo

Stranger: E poi? 🙂

You: poi sarebbe ora che mi dessi un po’ di bacini sul culetto, prima dolci, poi ti premo il viso tra le mie chiappe e ti ordino di infilarci la lingua…

Stranger: Te lo lecco tutto il tuo buchino

Stranger: e ci infilio anche un ditino del piede se vuoi 🙂

You: si dai

You: che vuoi fare ora?

Stranger: Voglio che apri le tue gambe e mi fai usare un po’ le mani,la lingua e i piedi 🙂

You: Ok, ma prima lubrificami bene con la tua saliva, mi devi sputare addosso!

Stranger: Che altre porcate ti piacciono??

Stranger: Esagera se vuoi 🙂

You: te ne ho già dette molte… Ti stai ancora toccando?

Stranger: Sono venuta e ho ricominciato 🙂

Stranger: Ho il letto fradicio 🙂

You: ahahah dovevi dirmelo…

You: ma schizzi?

Stranger: ehm…un pochino 🙂

You: che bello! mi schizzeresti addosso? non ho mai provvato…

Stranger: Siiiiiiiiiiiiii

Stranger: A me piace una cosa un po’ sporca posso dirla? 🙂

Stranger: Sono un po’ troppo eccitata forse

Stranger: sto perdendo il controllo e la ragione 😀

You: dimmi dimmi

Stranger: Mi piace la pipì addosso XD

You: oddio

Stranger: scusa 🙂

You: ma sei proprio una porcellina, mi piaci!

You: e come ti piace?

You: vorresti che te le facessi addosso?

Stranger: siiiiiiiiii

Stranger: sulla faccia e sul seno 🙂

You: io te lo farei….

You: sai cosa mi piacerebbe?

Stranger: dimmi

Stranger: devo venire di nuovo aiuto 🙂

You: ti porterei fuori in un posto pubblico e ti farei fare la pipi addosso, mi ecciterebbe molto il fatto che lo fai in pubblico solo per eccitarmi, ti devi proprio inzuppare i pantaloni o la gonna, poi andiamo in un luogo un po’ riservato e te la asciugo io la passerina con la lingua…

Stranger: mmmmmmm

Stranger: mi eccita tantissimoooo

Stranger: mi fai anche la pipì nei piedini??

You: si, ma mentre hai su le ciabatte 😉

Stranger: e poi???

Stranger: (vieni con me intanto io ci sono quasi)

You: poi le ciabatte te le faccio leccare bene…

You: come ti stai masturbando? dove sei che posizione, che vestiti…

Stranger: Nudaaaaaa

Stranger: a pecorina con due dita davanti e uno dietro 🙂

Stranger: tu?

You: io nono in poltrona con canottiera, niente reggiseno e mutandine inzuppate…

You: mettine due di dita dietro!

Stranger: oddiooooo

Stranger: sn venuta di nuovo :)))

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Avevo 20anni – La mia prima volta con una sconosci

Una sera, in compagnia di alcuni miei amici, siamo andati a ballare in una discoteca all’aperto in riva al mare. La discoteca era affollata, la voglia di trasgredire guidata dal consumo di alcolici schizzava alle stelle. Ricordo che notai una ragazza bionda, in carne, mi eccitava da impazzire, aveva un modo di fare che istigava il flusso sanguigno al mio pene. Vestiva una minigonna in jeans, una canottiera bianca e delle scarpe con la zeppa. Dalla scollatura della sua maglietta si poteva facilmente vedere il suo seno prorompente. Mi avvicinai a lei ma non ricordo come comincia a parlarle…sta di fatto che mi diede quasi subito confidenza. Parlammo per quasi mezz’ora del più e del meno e senza rendersi conto cominciammo ad inserire nei discorsi argomenti moooolto interessanti. Non potevo fare a meno di guardarle il seno, i capezzoli avevano cominciato ad inturgidirsi e lei aveva notato il mio sguardo dove si indirizzava. Aveva una bocca carnosa e già desideravo trovarla in ginocchio innanzi a me.
Continuammo a bere ed a guardarci per un poco, nessuna parola usciva più dalle nostre bocche, solo sorrisini e sbirciate. Ad un ceto punto le chiesi se le interessava andare a fare una camminata e senza dover attendere andammo fuori dalla discoteca. Nelle vicinanze del luogo vi era una cava ed indirizzammo il nostro cammino verso di esso, attraversammo della sterpaglia e li, a destra, trovammo una spiaggetta in ghiaia. Dopo esserci seduti il bacio s**ttò in automatico, le mie mani non sapevano dove soffermarsi, volevo tastare tutto il suo corpo, quel seno prorompente ed il suo fondoschiena mi eccitava da impazzire. Una sua mano scese sulla mia cintura, me la tolse e cominciò a sbottonarmi i jeans….ero così eccitato ed il mio uccello stava per scoppiare…quasi quasi mi faceva male da tanto duro che era. Con difficoltà lo tirò fuori e continuando a baciarmi cominciò a masturbarmi. Sentivo la sua mano delicatamente andare su e giù, sembrava quasi accarezzarlo, sentivo la sua pelle sfiorare la mia cappella….dovevo averla.
Io continuai a toccarla, a stuzzicarle i capezzoli, a leccarglieli…con una mano scesi sul suo ventre e notati che nemmeno me ne ero accorto….lei si era già alzata la gonna. Andai con la mano sulle sue mutandine, potevo sentire l’umido sulle mutandine, era eccitata anche lei. Cominciai a toccarla e nel cercare di spostarle le mutandine le i mi tolse la mano e se le sfilò. Che goduria, potevo sentire il suo pelo sul palmo della mia mano e con il medio potevo sfiorare, giocare con il suo clitoride. Il dito entrava ed usciva, sfiorava e poi rientrava. Di punto in bianco lei scese sul mio pene e cominciò, sempre delicatamente, a leccare con la punta della lingua la mia cappella. Ad un tratto sentii un caldo ed umido abbraccio tutt’attorno al mio pene e potevo sentire la sua umida e così apprezzata lingua strofinarsi al mio membro in un continuo movimento di sali e scendi. La mia mano nel frattempo era passata dietro la sua schiena e continuava con un dito a masturbala e con un altro dito provai a metterglielo dietro…le piaceva.
Ad un certo punto si alzò, si mise sopra di me e continuammo il rapporto con un bellissimo 69. Avevo quella magica visione, quelle due magnifiche natiche innanzi a me, con la lingua giocavo con il suo clitoride e con il dito masturbavo il suo ano. Venimmo tutti e due, il mio sperma venne ingoiato sino all’ultima goccia e lei continuò a succhiarlo nonostante un “leggero” dolore mi opprimeva per la grande sensibilità raggiunta in quel momento. Lo continuò a succhiare perché non voleva far ammosciare per troppo tempo il mio pene ed ecco li, dopo pochissimo, il mio pene ritornava duro e pieno di voglia. Lei si mise in ginocchio ed allargandosi la vagina con una mano mi invitò ad entrarle dentro. In quel periodo avevo sempre un preservativo con me, forse perché speranzoso di un incontro come questo. Misi il preservativo in fretta e furia intanto che con la lingua le continuavo a leccare la passera…posizione ancora oggi ricordata scomoda.
Infilai il mio pene nella sua vagina…era calda…bellissimo. Avanti ed indietro, avanti e indietro, forte e piano, movimenti rotatori…lei muoveva il suo corpo con frenesia, una mia mano toccava tutto ciò che poteva, le strizzava le tette, tirava i capelli, accarezzava la schiena….da tanto eccitato che ero stavo quasi male 🙂
Con l’altra mano, con il pollice, intanto le masturbavo l’ano. Lei quasi tremava e mi incitava a continuare….mi dava il ritmo…piano e veloce, piano e veloce. Fu una delle poche volte che venni in concomitanza della mia partner.

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.Orchidea Elvetica – parte quinta.

“Cucù! Hai visto ke poi ti ribecco sempre!!! Scommetto ke stai facendo la troia con qualche inpotente intellettuale di quelli ke piaciono a te. Giulia quando scopro dove stai imbos**ta ti porto via di peso e saranno cazzi tuoi!!!!!!!!”.
Spero che questo sms serva a ficcarle in quella zucca marcia che non ho voglia di giocare e che sono arci stufo di correrle appresso come fa un pallettone Montefeltro verso il culo di una lepre; se non fosse per Stefano che lavora nella Polizia Postale, l’avrebbe probabilmente scampata la stronza!
Quando Ste traccerà il segnale della mia ex moglie, piomberò in quella periferica casupola da poveracci in cui si è ficcata e le farò capire una buona volta che nessuno pianta in asso Fabio Asm*d*i. Fabio Asm*d*i non porta i pantaloni, Fabio Asm*d*i è nato con i pantaloni!
Scommetto che Giulia in quel lercio tugurio passerà il tempo ad ascoltare quei dischi da negri con cui mi insozzava i timpani ogni giorno, fino a quando raggiunta la soglia critica di tolleranza, ho sabotato il lettore CD per mettere fine a quello sfondamento di coglioni inesprimibile.
Inoltre, non più riesco a reggere l’oltraggio cui mi ha sottoposto Giulia il giorno che ha deciso girare i tacchi: dover sostenere gli sguardi imbarazzati di clienti e amici che sanno che mia moglie mi ha piantato, mi fa sentire un ritardato mentale e nessuna femmina ha il diritto di trattarmi in questo modo.
Grazie al mio amico tra poco le farò visita e considerando che ho un sacco di amici e clienti tra i suoi colleghi, se non faccio troppe cazzate, sarà difficile che io possa passare qualche grana.
Se è vero come dice il Liga che “ho capito che la paura rende soli”, le farò terra bruciata intorno: sarà così disperata per la solitudine che tornerà da me in ginocchio, annegando nelle lacrime della più tetra disperazione.
La paura è l’arma invisibile più potente che l’uomo abbia mai creato.

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Una maschera beta-bloccante ammanta il mio malessere, coprendo l’angoscia che impietosamente segna il mio viso.
Giusto i momenti spensierati della pausa caffè con i colleghi e le facezie del dottor Riv*ldi, mi risollevano un po’ il morale letteralmente decapitato dall’ ansia.
Non ho ancora acceso il telefono dopo l’sms di Fabio e probabilmente Dario mi starà cercando; a poter tornare a quella notte luganese, eviterei di coinvolgerlo nella mia vita di latitante coniugale.
Un ex-marito geloso e aggressivo è una minaccia non solo per me, ma anche per un nuovo partner e non reggo l’idea che possa capitare qualcosa a Dario.
Fabio era figlio della meschinità e dell’ incoerenza: la goccia che fece traboccare il vaso fu quando mi propose di fare un giro in un privé per fare uno scambio di coppia.
Il primo locale in cui mi accompagnò, mi convinceva poco in fatto di prevenzione: chiesi a Fabio di tornare a casa perché dal punto di vista sanitario, gli avventori del posto mi fornivano scarse garanzie di sicurezza e l’idea di contrarre qualche malattia a trasmissione sessuale, non mi allettava minimamente.
Giungemmo quindi ad una soluzione migliore: entrammo in un’associazione di scambisti gestita da una coppia di piacevoli cinquantenni molto benestanti, che metteva a disposizione ai soci la propria villa sul lago di Garda per serate a base di sesso.
La prevenzione contro le malattie era esplicitata nello statuto e prima di accedervi, fummo “esaminati” dal consiglio dei soci.
Era un sabato sera quando sexy ed eleganti, arrivammo alla villa per la prima volta e consegnati gli esiti dei test-sierologici , ottenemmo il permesso definitivo di unirci agli altri.
Io non ero gelosa di Fabio e considerando la mia bisessualità, gli chiesi se aveva intenzione di condividere con me una delle astanti. L’idea mi venne perché sorpresi sul suo pc un filmino porno in cui 2 giovani donne, condividevano un bel biondino statuario assaporando eccitate il suo enorme cazzo fremente orgasmo che nel finale, eruttava del bollente sperma sui visi delle due damine eccitate.
Ci scambiammo un’occhiata sensuale con una venere bionda accompagnata da un bel moraccione olivastro che farebbe perdere la testa a tante donne nord europee con una fissa per il ruvido e virile tipo mediterraneo.
Dopo quattro chiacchiere con i due e stabilita l’ intesa, decidemmo di venire al sodo.
Ci appartammo in una stanza e io e la bionda dopo esserci spogliate, iniziammo ad incrociare lascivamente le nostre lingue distendendoci su di un bellissimo letto in stile 1600; il corpo atletico e il seno generoso della ragazza che premeva contro il mio,irroravano il mio sesso come mai mi era capitato prima; se poi ci si aggiunge il pensiero che Fabio e il bel moro si sarebbero uniti a noi, raggiunsi un livello tale d’eccitazione da farmi tremare le mani.
Fabio seduto sul bordo del letto ci guardava infiammato sbottonando la camicia velocemente, segno che non vedeva l’ora di raggiungerci.
Io e la donna ci avvicinammo facendolo alzare in piedi, ci posizionammo inginocchiate rispettivamente davanti e dietro di lui: lei che intravedevo tra le gambe di Fabio, gli fece una fellatio e io divaricandogli delicatamente i glutei, iniziai a leccare la zona perineale.
Lui poggiò le sue mani su entrambe le nostre teste e il suo respiro divenne profondo: capivo che lo stavamo mandando in paradiso e probabilmente dentro di se, c’era in atto una prova di forza tra la sua mente e la prostata che rischiava di esplodere in un orgasmo.
Ahimé, lei sapeva il fatto suo e sentii gemere Fabio quando ella ingoiò per intero come una fachira con una spada, il suo durissimo membro.
Fabio si mosse divincolandosi da noi ,ci sdraiammo tutti sul letto e la ragazza si inginocchiò a gambe divaricate sul suo viso, godendosi tutto il piacere che lingua le dava.
Lei cavalcava il viso di Fabio rivolta verso di me ed io dopo averla baciata, mi spostai verso il fondo del letto e presi in bocca il pene del mio ex compagno restando a carponi.
Sentii alle mie spalle una serie di rumori famigliari: strusciare di tessuto, suole che battono a terra e la fibbia di una cintura tintinnare al suolo. Smisi di succhiare il pene di Fabio, utilizzando solo la mano per stimolarlo e mi voltai: il moro era a pochi metri da me, completamente nudo.
Aveva un fisico magro e statuario: le sue ossa erano un’impalcatura naturale di perfezione maschile.
Era il classico uomo che al mare, uscendo dall’acqua, attira tutti gli sguardi incantati delle astanti che si domandano se quello che stanno vedendo è reale o un colpo di Sole.
Pur non superando in altezza il metro e ottanta, le perfette proporzioni del suo corpo, la pelle brunita e l’ispido villo scuro sul suo petto mi lasciarono letteralmente senza fiato, a tal punto che quasi dimenticai di continuare a dedicarmi a ciò che stavo facendo.
Il moro era fisicamente l’antitesi di Fabio, che invece si era adeguato alla tendenza odierna che vede il maschio andare dall’estetista al pari di una donna. Fabio per quanto bello, non aveva quella ruvidezza primordiale che il mondo maschile stava perdendo: il moro era una reliquia sacra della bellezza maschile perduta.
Lui si abbassò con il viso verso i miei glutei, scostando i suoi capelli corvini e mossi dalla sua fronte; dopodiché infilò il viso tra le mie natiche e sentii le sue labbra succhiare il mio clitoride.
Io per l’eccitazione ci misi poco ad avere il primo orgasmo e non mi regolai con la voce; Fabio non fece una piega e non si era ancora reso conto di quel che stava accadendo.
Il moro mise un piede sul materasso e con il suo bellissimo pene ambrato, invase il mio corpo.
Le energiche piacevoli spinte che mi donava talvolta mi toglievano il fiato, tant’è che rimanere concentrata sul pompino che stavo facendo era piuttosto difficile, specie se un’ elettrocuzione orgasmica ti sta per folgorare di piacere.
Non riuscii a trattenere un grido, che fu un acuto degno di Maria Callas che purtroppo, fu l’inizio della fine di tanta poesia erotica. (continua)

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.Orchidea elvetica – sesta parte.

Fabio sentendomi venire, scostò dal suo viso la ragazza e nel palesare quel che era successo, andò su tutte le furie.
Io avevo candidamente supposto che avesse acconsentito allo scambio senza remore, spogliandosi di ogni gelosia per il piacere del sesso e per costruire qualche buona amicizia.
Avevamo abbracciato lo statuto dell’associazione e Fabio stava per contravvenire nel peggiore dei modi ad uno dei punti cardine non solo del regolamento,ma dello scambismo.
“Oi, ma che ti prende?!” urlò il moro di fronte all’ incollerita reazione di Fabio; quest’ultimo senza dire una parola, smontò dal letto e gli diede una spinta.
Io e la ragazza ci scagliammo verso di loro per dividerli e in cuor mio stava gemmando un senso di smarrimento ed imbarazzo da levare il respiro.
La lite fu alquanto chiassosa e mise in allarme le camere adiacenti, le cui anime piombarono celermente sul posto per sedare quanto stava accadendo.
Fabio dall’alto del suo ben allenato metro e novanta di taglia, era un soggetto piuttosto problematico da domare:fronteggiando il moro,afferrò un abat-jour e sradicandola dalla presa, colpì l’uomo in pieno volto spedendolo a terra, ferito.
Successivamente , un uomo piuttosto rotondo cercò audacemente di interporsi tra i due per evitare che Fabio potesse infierire ulteriormente sul rivale esanime, ma lui di risposta gli prese la testa tra le mani e gli assestò una testata in pieno volto forte come la martellata di un fabbro.
“FABIO TI PREGO, BASTA!” fu l’unica cosa che mi uscì di bocca e lui esordì con un’assoluta novità nel nostro rapporto: mi prese per i capelli e mi diede una sberla da un megatone.
Crollai come un burattino cui vengono recisi i fili; quando il cervello si riavviò, la prima cosa registrata dai miei organi di senso, fu il calore di una coperta. Ero in un letto ed il tepore piacevolissimo che avvertivo, stava per rimandarmi da Morfeo.
Quando avvertii una sensazione di bruciore e gonfione alla guancia sinistra, aprii lentamente le palpebre e vicino a me, una donna ed un uomo si animarono chiedendomi:“Si sente bene,signora?”.
Un bell’uomo brizzolato dagli occhi chiari con un piacevole accento calabrese, poggiò le dita ai lati della mia gola e guardando l’orologio mi chiese: “Ha capogiro? Dolore alla testa o nausea?” ed io risposi “No, solo un gran male al viso e un po’ di acufeni”.
Dopodiché la donna lì vicino, disse “Signora, quando si sente meglio, ho bisogno di fare quattro chiacchiere con lei.”
Io di risposta dissi: “ La prego mi perdoni, non pensavo potesse…” e lei interrompendomi “Signora, lei non c’entra niente, infatti abbiamo allontanato suo marito che è stato denunciato. Sono avvocata e mi occupo di molti casi di violenza sulle donne e ho visto tante persone come lei caricarsi delle colpe dei propri mariti. Non si colpevolizzi per cose che non ha commesso, anche lei è una vittima in questa situazione.”
Io replicai: ”Guardi, è la prima volta che lo fa, ha solo perso la testa…” e lei prima che potessi proseguire, affermò: “Si inizia con una prima volta e poi non c’è più fine. O meglio, la fine c’è, ma non è per niente lieta. Mi ascolti: pensi bene al suo matrimonio e valuti se è il caso di continuare a vivere con suo marito. Consideri che il suo coniuge era talmente alterato, che in attesa che arrivassero le forze dell’ordine, siamo stati costretti a chiuderlo in uno stanzino che tra le altre cose, ha devastato in preda ad una furia inaudita.”
A quel punto miss Esame di Coscienza, fece un gelido scanning del mio rapporto di coppia: Fabio era tirannico, possessivo e collerico.Un mix che lo rendeva pericoloso.
Tutte le mie amicizie, maschili e femminili, le smarrii nel giro di un anno di fidanzamento per sua volontà.
Le scenate di gelosia per presunti sguardi ad altri uomini o donne, si sprecavano.
Gli episodi rissosi per bisticci futili con il vicinato o in auto, erano ignobili manifestazioni del suo testosterone deragliato.
Mi sentivo ottusa ad aver confidato che con lo scambio di coppia,lui fosse finalmente cambiato. Gli uomini raramente cambiano e una belva antropica come Fabio non si poteva ammansire.
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“Giulia, dove cazzo sei?!” risuonava nella mia mente.
Il mio più grande pregio (…o difetto) era quello di essere ostinato: difficilmente nella mia vita mollavo di fronte a qualche difficoltà.
Sono il classico soggetto cui è meglio non sottoporre un rompicapo, perché potrei dire “goodbye, sonno!” nel tentare di risolverlo.
Decisi dopo 2 settimane, di fare la follia di andare da Giulia per chiarire la faccenda di persona e non nascondo che un suo addio, sarebbe stata una desolante freccia nel petto per me.
Dopo una buona doccia che mi ha levato di dosso i residui di 8 ore di segatura e sudore da lavoro, mi fiondo in direzione Cinisello Balsamo, dove Giulia risiede.
Parcheggiato il mio macinino Renault nei pressi della sua palazzina, passo dinanzi ad un’auto parcheggiata che attira subito la mia attenzione, considerando che non solo era stata vandalizzata da due vistosi buchi circolari in una fiancata, ma era anche l’auto di Giulia.
“No, qui non è stato usato un trapano o un piccone. Questo ha proprio l’aria di essere opera di una cannonata. Qualche John Wayne di periferia, ha tirato fuori il ferro.”
Restai allibito e non ci voleva Maigret per collegare l’accaduto con l’ sms che l’aveva scossa tanto due settimane fa.
All’improvviso un tremulo “ciao” mi coglie alle spalle.
Mi voltai ed era lei, intorpidita come una bambina che è in attesa di una sfuriata incancellabile dopo una marachella.
Io per la sorpresa, mitragliai un: “Giulia scusami, erano giorni che tentavo di chiamarti, ma senza nemmeno una risposta da parte tua, mi ero preoccupato da morire…”
Lei non fiatò, mi corse incontro e mi stritolò tremando come un ufficio nipponico durante un sisma.
La paura le aveva fatto visita e ciò che le aveva portato in omaggio, non era nulla di gradevole.
Entrammo a casa sua e ci stringemmo sul divano a corde vocali disattivate.
Quell’abbraccio mi faceva bene perché anche io sciaguratamente, avevo ricevuto la stessa ospite…(continua)

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La Signora Daniela

La Signora Daniela;

una donna di 61 anni, non piu’ soda come una volta, alquanto in carne ma con il suo fascino.
capelli corti e biondi chirissimi, occhi verdi, mani e piedi sempre smaltati per lo piu’ di rosso, labbra grosse e carnose sempre con un leggero rossetto e cotorno labbra magnifico, un seno grossissimo (una settima) ed un sedere grosso e provocante.
vive con il marito over 67 (quasi rincoglionito del tutto, scusate l’espressione) ed il suo cagnolino.

la conosco da anni, da quando sono andato a vivere da solo. abitiamo sullo stesso pianerottolo.
ogni volta che m’incontra, mi accarezza il viso ed il petto, non credevo che le interessassi. è successo tutto cosi per caso.
quando mi abbraccia mi fa sentire sempre quel suo bel corpone rovente, ma non avevo mai pensato a lei come compagna di giochi, solo tipo come una ZIA.

la cosa che mi ha poi fegato è stata questa mia ossessione per le donne piu’ grandi di me.
ho 30 anni, bel ragazzo (non disprezzando nessuno).
alto, moro, occhi castani, spalle larghe e petto all’infuori per tutti gli anni di nuoto fatti.
certo sono onesto, non ho la tartaruga, ma nemmeno la pancia (anche se a Napoli usiamo dire “uomo di panza uomo di sostanza”) ed in finale anche alquanto dotato.

appena quindici giorni fà, ebbi un problemino nel mio appartamento.
tornai a casa un pomeriggio e ho trovato l’appartamento praticamente allagato.
avevo appena fatto aggiustare l’impianto idraulico del bagno, ma se vede che il signore che è stato pagato profumatamente non aveva svolto il suo lavoro al meglio.
e comunque non voglio tirarla per le lunghe, vennero i pompieri.
e la Signora Daniela guardando la mia disperazione mi chiese se volessi essere loro ospite per quella notte.
io non avendo dove andare, accettai.
passai nel mio appartamento per prendere almeno il pigiama e qualcosina per la mattina dopo, chiusi tutto, ed entrai ringraziando sia la Signora Daniela che suo marito Alfredo.
la Signora Daniela mi abbraccio e mi disse: “ma stai tranquillo, ti capiamo è capitato anche a noi qualche anno fà. e siamo dovuti scappare da mio figlio. e poi tu sei di famiglia ahaha andiamo vatti a fare na doccia che tra un pò si mangia” tutto ciò in un bellissimo napoletano scandito ed un abbraccio strettissimo.

congedandomi dalla anziana coppietta e dal cagnolino rompi balle, mi allontano e mi dirigo in bagno.
abituato da sempre a dormire in pantaloncini e felpa, avevo dimenticato i boxer (che idiota).
comuque mi faccio coraggio ed esco dal bagno e mi dirigo verso la cucina, dove sento un odore di carne alla brace bellissimo.
ci sediamo dandoci il buon appetito e mangiamo tranquillamente.
noto che la Signora Daniela mi guarda in continuazione, mentre il marito gli dà giu’ con il vino.
appena finita la cena il Don Alfredo abbattuto dal vino, mi da la buonanotte saluta la mogliettona e si dirige verso la camera da letto.
io mi alzo e provo ad aiutare la Signora Daniela a sparecchiare, ma mi rendo conto di avere il pene troppo in libertà, ed il pantaloncino non nasondeva affatto le forme e le dimensioni.
non sò se la Signora Daniela ci fece caso, ma mi disse: “dai Andrea è meglio se ti poggi sul divano ci penso io qua”.
il divano nel salone che sarebbe stato poi il mio letto. comunque la ringrazio e mi vado a sedere sul divano.

sedutomi comodo sul divano ancora da idiota non mi resi conto che la punta del mio pene inparte fuoriusciva dalla gamba sinistra del pantaloncino.
la Signora Daniela appena finito di rassettare si accomoda sulla sedia appoggiata al tavolo difronte a me, e cominciq a parlarmi del piu’ e del meno. e farmi domande se sono fidanzato, a spiegarmi che la vita matrimoniale non è tutta rosa e fiori ma da le sue soddisfzioni, ma noto che continua a guardarmi tra le gambe, e li che mi accorgo della figuraccia.

io: “madonna mia, sucsatemi Signora Daniela. che figura di merda, e che mi sono dimenticato le mutande. e non mi sono reso conto”
Daniela: ” vabbè non ti preoccupare, potrei essere tua nonna, stai tranquillo. uno la sera preferisce le sue comodità. e poi sai da quanto non ne vedevo uno. poi uno così si vede solo nei film zozzi ahahah!

cambio colore, e mi metto composto. anche se alle parole della Signora Daniela inizia un pò un erezione incontrollata.
ma lei continua dicendomi:

Daniela: “sai poi io ho una certa età, anche mio marito la sua. se ogni tanto non prende una pillolina, non mi guarda neppure. ahahah. Ora vado a mettere il pigiama. Tu che fai ti addormenti?”

io: “veramente signora Daniela guardo un pò di TV, non ho proprio sonno”
Daniela: “allora metto il pigiamone e torno così facciamo due chiecchiere”

si incammina verso la camera da letto, nel frattempo il mio uccello era diventato di marmo pensando alla Signora che lo guardava quasi con la bava alla bocca.
la signora Daniela torna dopo qualche minuto, con un mega pigiamone di flanella, con una zip sulla giacca. si notava da qua ad un chilometro che non avesse il reggiseno, aveva dei capezzoli durissimo.

ricomincia a parlare del piu’ e del meno, poi cambia totalmente tono e discorso dicendomi.

Daniela: ” Andrea posso chiederti una cosa?”
io: ” Signora Daniela dopo quello che avete fatto per me chiedetemi tutto quello che volete”
Daniela: ” non è che ti metti comodo come prima? sai non mi dispiaceva” per nulla imbarazzata
io con una emerita faccia da stupido: “Signora Daniela, ma l’avete detto voi potreste essere mia nonna. poi di là c’è vostro marito che dorme, mica mi posso mettere con sto coso al vento?”

lei mi sorride e mi dice.

Daniela: “we l’hai detto tu, tutto quello che volevo. ahahah. dai e poi si potrei essere tua nonna, ma non lo sono. sono solo una vecchietta che vuole rifrsi gli occhi. a te che ti costa? e poi lo sai che a Napoli diciamo che le cose belle si fanno vedere”
Io: ” è vero che ho detto tutto, ma voi però mi cogliete alla sprovvista. è vero anche che le cose belle si fanno vedere (ed indicando i suoi seni) perchè quelle sono coperte? ahahah”
Daniela: “allora sei proprio nu zuzzus (maiale), ahahahah e vabbè io mostro solo dopo che ti sei rimesso comodo.”

nel frattempo la mia erezione era diventata sempre piu’ forte, e sapevo che appena messomi comodo mi sarebbe uscito totalmente dai pantaloncini, ma oramai non potevo tirarmi piu’ indietro.
mi appoggio con la schiena al divano, allargo le gambe ed il mio uccello svelta alto duro e turgido già scappellato da solo, con la cappella lucida e turgida.
a quel punto la Signora Daniela, guarda a bocca aperta, le piace da impazzire.

Daniela: “mamma mia del camine, ragazzo a zia ma tu fai male. beate alle tue donne che se ne vedono bene. è vero che non sei fidanzato? ma sicuramente fai il porco con qualcuno”
Io: ” ahahahah come siete esagerata nei commenti Signora Daniela. non mi posso lamentare delle misure, piace lo sò bene. in quanto a dolore non dovreste chiedere a me ahahah. in effetti non sono fidanzato ma mi vedo con una donna sposata di 41 anni. che è molto presa da me. anche a me lei piace tantissimo, e stare con lei mi fà un bell’effetto”

intanto la mia mano inizia ad andare su e giu’ sull’asta durissima, e la Signora Daniela inizia a mordersi le labbra. uno di quei gesti che a me fa perdere completamente la testa.

Io: “allora? che devo aspettare ancora? su vediamo qusto ben di dio.”
Daniela: “guarda che se le vedi non resisti e devi continuare quello che fai. come le tiene la tua zoccoletta 41enne? grosse così?”

e dicendo questo tira giu’ la zip del pigiama, e ne tira fuori una quella sinistra. grandissima, con un capezzolone enorme durissimo, ed inizia a toccarselo.
allora io sbigottito da quella magnifica tetta, continuo ad andare su e giu’, mi insalivo la mano sinistra e mi spalmo la saliva sul glande, facendo scivolare meglio le mani.

Io: “azz Signora Daniela ed io stavo messo bene? voi state inguaiata, nel senso buono della parola. una zizza (tetta) così manco nei porno si vede. la mia signora le tiene belle grosse e toste, ma non grosse come le vostre. qua si perde la testa”

mentre continuo sempre ad andare su e giu’ piu’ velocemente, lei si bagna l’indice della mano sinistra con la salviva e comincia a giocare con quel magnifico chiodino. e l altra mano nel pnatalone del pigiama fulla passera.

Daniela: “mamma mia bello di zia, beata sta signora che ti fa come vuole lei. ma che te lo fai con due mani? chissa che profumino e che sapore ha? dai quando hai finito facciamo un bel caffè, vorrei vedere come arrivi fino alla fine. chissà che effetto fà ad una vecchia come me?”

Io: “ma quale vecchi Signora Daniela, voi state benissimo. si la mia signora se ne vede proprio bene, fa cose di pazzi con sto coso (e lo sventolo per bene). perchè a voi non vi viene voglia di assaggiarlo? giocarci? se volete a disposizione, ormai se non esplodo non si ammoscia ahahah”

Daniela: “magari a zia, mi ci tufferei sopra. guardalo là quanto è grosso dai vai piu’ veloce fai velice a questa vecchietta”
nel frattempo inizia a mordersi e leccarsi il capezzolo sinistro.

io: “mamma mia Zia Daniela chissà come ci sta bene in mezzo a quelle zizzone. così vuoi proprio che spruzzo tutto? e poi che si fa?”
Daniela: “e che si fà, tu inizia a spruzzare fammi vedere bene bene. ti piacerebbe meterlo qua in mezzo e?? secondo me impazziresti”

e nel frattempo aveva tirato fuori anche la tetta destra stringendole per farmi impazzire.
io ero sull’orlo di un eiaculazione spaventosa.
allora mi alzo e mi dirigo verso di lei, che vedendomi arrivare sempre con l’uccello in mano durissimo inizia ad arrossire.
sono in piedi alla sua sinistra, lei sempre seduta al tavolo.
inizio a sbatterle l’uccello sulla tetta sinistra, lei immobile continua a mordersi le labbra e a leccarsele.
lo sbatto sempre piu’ forte, per farle sentire bene i colpi sulle tettone.
poi lo prendo con la mano sinistra e lo avvicino al suo viso, lei continua a guardarmi e guardalo.
lo porto a pochi centimetri dalla sua bocca, sotto il suo naso.

io: “volevate sentire com’è tosto? vi piace allora l’odore? “
Daniela: “non fare cosi a zia, se no va a finire che non resisto. e ti salto addosso. non hai un cazzo ha una pietra, che profuma di uomo. ma se spruzzi da così vicino va a finire che mi bagni, e già sono bagnata.”

cosi dicendo mi fa vedere la mano tirata fuori dai pantaloni del pigiama, fradicia di succo di donna e se le lecca e poi me le fa leccare.
aveva avuto un orgasmo gustosissimo.
il suo respiro sul mio uccello era molto piu’ forte ed io non resistevo piu’.
a quel gesto l’eccitazione è alle stelle, continuo a schiafferggiarle la tetta con l’uccello ed aumento la frenesia della mia mano andando sempre su e giu’.
sono quasi al culmine e lei se ne rende conto.

io: “zia non resisto piu’, ora ti faccio una bella doccia. mi hai fatto solo schiattare ma non hai voluto fare nulla, ora sarai punita”

e da quelle parole iniziano ad uscire dal mio glande numerosi schizzi di sperma bollente e cremoso, che le vanno sul viso e sulle tettone. lei dalla sorpresa rimane a bocca aperta e qualche schizzo le va anche in bocca.
approfitto della situazione, lei ancora a bocca aperta le poggio il gande in bocca, con la mano destra le spingo la testa sul mio uccello e con la sinistra le martorizzo la tetta sinistra.

Daniela: “mamma mia a zia, e quanta roba, e che sapore meraviglioso. (e conitnua a metterselo in bocca) lo amo, lo voglio sempre. e che mi sono persa, perchè non te l’ho fatto io? ma che stronza che sono.”
Io: “zia allora ti piace tantissimo? (spingo sempre piu’ a fondo) lo vuoi dentro di te? (lei annuisce) no, non te lo dò. mi hai fatto segare quando eri tu che dovevi darti da fare. ora lo avrai solo quando io vorrò, ora però…..”

mi abbasso tra le sue gambe, le sposto un pò il pantalone nel frattempo lei immobile ed incredula.

Io: “fammi assaggiare meglio qua sotto”

le dò una forte annusata, ed una sola ma immensa leccata. un sapore stupendo forte, di una donna che ai suoi anni, ma ha ancora il sapore di DONNA VERA.

mi alzo, rimetto a nanna l’uccello, le dò un bellissimo bacio appassionatissimo, perchè sono stato veramente bene.
la sua lingua nella mia bocca sembrava impazzita.

Io: “Buona Notte Signora Daniela”

e mi stendo sul divano per dormire.
lei mi raggiunge, si inginocchia al divano, con la mano destra afferra delicatamente il mio uccello e mi dice in un orecchio.

Daniela:” non credere che finisca così. dopo che mi avrai posseduto come si deve potrai anche non salutarmi piu’ ma ti desidero da impazzire. notte”

lei si dirige nella sua camera e va a dormire.

da quel giorno come vanno le cose con Daniela?
non male, ma questa è un ‘altra storia.

spero vi piaccia.

ciao a tutti Andrea John2783

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La mia titolare Elena

“Tante che un giorno presi un perizoma nero e inizia ad annusarlo il cazzo divenne durissimo e la voglia di segarmi prese il sopravvento calai i pantaloni e lo…”

Trasferito per lavoro arrivo in una cittadina del sud Italia …
Mi presento al lavoro e subito la titolare mi dice che per la stagione estiva avrei dormito in un suo appartamento al piano terra .. Proprio sotto di lei … Il lavoro era tanto le giornate correvano in fretta lei la mia titolare donna molto bella dal corpo che non riesci a non guardare … Sempre in tiro con mini e tacchi … Io super sportivo ed ex nuotatore quindi tanto attivo … In comune dividevano la lavanderia .. Premetto non ero mai stato attratto dal l’intimo femminile .. Ma la signora stendeva di quelle mutandine che era impossibile non notarle … Inizia a curare cosa indossava e la cosa mi eccitava sempre più .. Tante che un giorno presi un perizoma nero e inizia ad annusarlo il cazzo divenne durissimo e la voglia di segarmi prese il sopravvento calai i pantaloni e lo feci in lavanderia sborrando ovunque .. Appesi di nuovo l’intimo e tornai in casa .. La cosa andò avanti per tutta l’estate impazzivo letteralmente ..

Più la conoscevo e più mi eccitava … Era un ossessione quell’intimo forse non ha un paio di mutandine non sborrate da me .. Tante che un giorno decisi di venire sopra ad una di queste e la appesi così sporca di calda sborra … Nel frattempo incrociai la signora che scendeva per stirare … Mi vide un po’ strano e mi chiede se andava tutto bene .. Risposi che era tutto ok e le disse complimenti per l’intimo … Lei stupita mi disse .. Ti piace .?? Io dico certo e proprio una donna di classe … Dicendo chissà addosso come lo porta bene … La cosa fini lì con un suo sorriso …. L’indomani ci troviamo al lavoro si scherza con qualche battutina ma nulla di più la sera torno a casa e scendo in lavanderia per vedere se ci fosse qualche mutandine da sborrare .. Ad un certo punto sento la porta aprirsi era lei ..in accappatoio .. Subito mi dice sono scesa a prendere qualcosa da mettere e io perché è nuda e lei dice certo …. Io le dico le starebbe bene un completino nero così abbronzata .. Senza perdere tempo si infila un mega perizoma e mi dice ti piace questo togliendosi l’accappatoio .. Rimango di gesso… Poi mi dice .. Profuma della tua sborra … Inizio a gonfiarmi il cazzo mi esplode poi le dico di scusarmi ma non ho resistito .. Allora si toglie le mutandine me le mette in mano e mi dice di segarmi davanti a lei e di venirle in bocca … La stagione era agli sgoccioli e io sempre più voglioso di quella signora .. Ora oltre alle mutandine mi segavo con i suoi collant ma sapendo che lei sapeva cosa facevo sempre più spesso mi metteva alla portata lingerie da capogiro … Uno degli ultimi giorni venne a casa da me tirata da gran troia …inizio parlando del lavoro poi ad un tratto chiese se ero eccitato e disse ti andrebbe ti scoparmi con gli occhi ..?? Io gli dissi che avrei preferito farlo col cazzo ma rispose che si eccitava vedermi mentre mi segavo col suo intimo … E poi lei le corna al marito non le faceva … Non l’ho mai scopata ma situazioni così erotiche non le avevo mai provate grazie signora Elena .