Sabato sera insieme a un gruppo di amici siamo andati a festeggiare l’addio al celibato di Luca, un amico d’infanzia. Da ragazzini abitavamo nello stesso condominio e succedeva abbastanza spesso di trovarci in casa soli. Tutto era iniziato con l’innocente gioco del dottore, poi col passare degli anni il semplice giochetto si è trasformato in qualcosa di più! La parte malata era sempre sotto alla pancia e per la visita occorreva spogliarsi completamente. Pian piano, anche il dottore ha iniziato a spogliarsi e più che a visitare si dedicava ad accarezzare e baciare il paziente su tutto il corpo e specialmente sulla parte dolorante. In breve tempo dottore e paziente svanirono, e comparvero due ragazzini che semplicemente trascorrevano interi pomeriggi, completamente nudi a masturbarsi e spompinarsi a vicenda. Era il nostro segreto, nessuno lo sapeva e non permettemmo mai a nessuno di unirsi a noi. Era sufficiente che ci trovassimo soli, poi uno dei due chiedeva all’altro :” Facciamo qualcosa?”, l’altro quasi sempre acconsentiva, dopo di che ci si abbandonava per ore alla ricerca del piacere reciproco. All’epoca avevamo 14 anni, in un pomeriggio riuscivamo a sborrare anche quattro o cinque volte ciascuno. La cosa che piaceva ci di più era schizzare insieme sul ventre e sul petto di quello che stava sdraiato e poi immediatamente l’altro si stendeva pancia su pancia e abbracciati con lenti movimenti spalmavamo il nostro seme sui nostri giovani corpi. Durante questi incontri provammo tantissime esperienze ma mai nessuna penetrazione, Luca era assolutamente contrario sia a farla che a subirla. Continuammo a frequentarci regolarmente per i nostri bei pomeriggi di sesso fino ai 18 anni, poi il padre di Luca ebbe un trasferimento al lavoro così tutta la famiglia si spostò ed andò a vivere ad una trentina di chilometri di distanza. Da allora ci vedemmo solo saltuariamente ma non ci furono più occasioni per far i nostri giochi! Ora Luca aveva trovato la fidanzata giusta e aveva deciso di sposarsi, per questo stavamo festeggiando il suo addio al celibato. Prima cena e poi tutti in un locale di lap dance. Abbiamo pagato al festeggiato un privè di mezz’ora con una ragazza del locale ma lui non ha voluto far niente e si è limitato a parlare con la bella ragazza. Si erano fatte già le tre del mattino, la serata poteva dirsi conclusa. Io avevo il compito di riaccompagnare Luca a casa, abbiamo salutato tutti e poi son partito in auto per casa sua. Durante il tragitto Luca mi ha chiesto se volevo vedere la casa in cui sarebbe andato ad abitare dopo sposato, era già tardi ma ho accettato. La casa era una villetta a schiera, ho parcheggiato e siamo entrati, era già tutta arredata, mi ha fatto fare un giro illustrandomi le varie stanze poi siamo scesi nel seminterrato dove c’era una grande stanza vuota con solo un divano appoggiato alla parete. Mi ha spiegato che voleva attrezzare quel locale con una cucina e con dei tavoli per poter organizzare delle mangiate in compagnia. Stavamo già risalendo per andarcene quando Luca mi ha spiazzato chiedendomi :”Facciamo qualcosa?”. Erano anni che non ci frequentavamo più, io ho esitato un istante poi ho risposto :”Si, come ai bei tempi!”. Ci siamo avvicinati al divano e ci siamo spogliati completamente, che fantastica visione! Luca aveva ancora il fisico asciutto da adolescente e il suo cazzo già duro svettava davanti al suo ventre. Me lo ricordavo bene, bello grosso e lungo. Subito mi son inginocchiato davanti a lui e ho iniziato a lavorargli il bel arnese con la bocca. Anche il suo sapore non era cambiato e mi riempiva la bocca! Ora anche io ero eccitato, Luca mi ha fatto sdraiare sul divano a pancia in su, poi lui si è sdraiato sopra di me in posizione per un fantastico 69. Mi succhiava come da ragazzino ed era proprio bravo, mi stuzzicava con mano, labbra e lingua, impazzivo in questa posizione anche perché non vedendo cosa faceva apprezzavo ancora di più il piacere assoluto. Intanto anche io continuavo a sfogarmi con il suo cazzone tra le labbra. Era durissimo e me lo gustavo tutto leccandolo, ciucciandolo e sfregandomelo sulle labbra. Ero eccitatissimo! Poi Luca ha iniziato a fare una cosa che non aveva mai fatto in gioventù, lentamente mi ha fatto scivolare nel culo un dito inumidito di saliva. Stupenda sensazione che mi ha fatto eccitare ancora di più. Poi le dita sono diventate due, il mio culo reagiva bene e si era dilatato a dovere, Luca ora aveva abbandonato le attenzioni al mio durissimo cazzo e si stava dedicando solamente a penetrarmi con le dita. Le faceva scorrere dentro e fuori senza fatica, le infilava completamente, poi le estraeva e poi ritornava a spingerle dentro. Mi piaceva quel delicato massaggio e mi ero completamente dilatato. Ad un tratto Luca si è sollevato e mi ha invitato a mettermi alla pecorina dicendomi :”Dai che provo a mettertelo dentro.”. Io mi sono alzato e mentre mi posizionavo gli ho risposto :”Va bene, proviamo questa novità!”. Lui aveva ancora il cazzo grondante della mia saliva e il mio culo era ancora umido della sua. Si è avvicinato e lo ha puntato proprio al centro del mio buco e ha iniziato a muoverlo in su e in giù accarezzando il mio buco con la sua cappella gonfia. Premeva appena ma ero così dilatato e voglioso che in breve la cappella scomparve dentro di me. Luca però si è subito fermato dicendomi che era meglio utilizzare un preservativo. Così sollevando leggermente un cuscino del divano ha preso un preservativo che inspiegabilmente era nascosto proprio lì sotto e l’ha indossato. Ora si poteva fare sul serio. Impugnando con una mano il cazzo, me lo ha di nuovo appoggiato al buco, con l’altra mano mi ha afferrato al fianco per non farmi ritirare e poi ha iniziato a spingere. Il mio culo si è spalancato subito senza sforzo e ha lasciato entrare il voluminoso ospite. Qualche spintarella iniziale per far entrare bene la cappella e poi spinte sempre più profonde. In pochi attimi il mio culo aveva inghiottito tutta l’asta di Luca che aveva spinto fino in fondo. Luca ora mi tirava con entrambe le mani a se,l’aveva già infilato tutto ma spingeva ancora con più forza. E’ rimasto completamente dentro di me immobile per quasi un minuto, poi quando era sicuro che il mio culo si fosse abituato alla sua ingombrante presenza, ha iniziato a stantuffare lentamente avanti e indietro. Ciò che provavo io era piacere puro, il grosso cazzo scorreva dentro e fuori di me mi massaggiava provocando l’estasi. Luca intanto gradiva e si impegnava parecchio a spingere, prima pian piano, poi veloce, poi affondando fino in fondo, poi estraendolo completamente ad ammirare il mio culo che rimaneva per qualche attimo aperto, poi di nuovo dentro con frenesia. Io lo lasciavo fare e godevo, però dopo un bel quarto d’ora che mi stantuffava mi è venuto il desiderio di guardarlo in faccia mentre mi scopava. Allora gliel’ho detto, lui si è subito fermato, l’ha tirato fuori per permettermi di sdraiarmi a pancia in su sul divano con le gambe divaricate, si è posizionato davanti a me e me l’ha subito rimesso dentro continuando la sua cavalcata. Ora potevo vederlo in volto e apprezzare le sue espressioni di godimento mentre mi pompava con vigore. L’eccitazione era cresciuta in entrambi a dismisura, Luca ad un certo punto ha impugnato il mio cazzo e ha iniziato a menarlo continuando ad assestare colpi al mio culo sfondato. Godevo immensamente e anche lui dall’espressione del suo volto. Stavo per raggiungere l’orgasmo, Luca se ne è accorto e si è fermato di masturbarmi, ha tolto il suo cazzo da dentro di me e si è sfilato il preservativo. Subito ha impugnato entrambi i cazzi con una mano e ha iniziato a masturbarli insieme, in pochi attimi, quasi contemporaneamente iniziarono a uscire poderosi schizzi di sborra dai due cazzoni. Entrambi gemevamo dal piacere, Luca impugnava stringendoli insieme i due cazzi che sputavano ritmicamente liquido biancastro e assecondava gli schizzi con il lento movimento della mano. Io avevo ancora il culo dilatato e il piacere era immenso, guardavo Luca e dalla sua espressione capivo che anche lui stava provando un piacere assoluto. Intanto sul mio corpo le abbondanti schizzate di caldo liquido di piacere avevano creato un astratto disegno monocolore. Appena la fuoriuscita di sperma si è arrestata, Luca non ha perso tempo e subito si è sdraiato sopra di me e insieme, come facevamo da ragazzini, con movimenti lenti ci siamo spalmati addosso il nostro abbondante nettare di piacere. Poi dopo una bella doccia ci siamo rivestiti e ho accompagnato a casa Luca. Per due giorni un leggero dolorino al culo mi ha ricordato costantemente la bella conclusione di quella serata. Ci siamo rivisti la settimana dopo, al suo matrimonio.
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Il Ragazzino e la signora
Sandra, io e il ragazzino
La cosa più difficile fu trovare una rivista porno che avesse in copertina e ben visibile una donna nuda il cui corpo somigliasse a quello di Sandra. Sandra è mia moglie. Ha passato la sessantina ma ne dimostra al massimo 45: pelle bianca, soda e liscia, seni abbondanti ma ancora ben sodi. Cosce lunghe e tornite.
Una fica così paffuta che d’estate al mare la copre con un giornale poggiato sul ventre perchè non si veda la montagnola gonfia. Mi aveva sempre fatto eccitare poi quella foresta scura di peli che ricoprono quel delizioso montarozzo. Un triangolo scuro che le arrivava sino al basso ventre da un lato, e dagli altri due tendono a sporgersi verso le cosce, oltre l’orlo delle mutandine. Leccarle quella peluria e le labbra carnose, ficcarle la lingua dentro la rossa vagina bagnata è stupendo, specie quando si eccita e inarca i fianchi e si spinge verso la mia bocca, sino a sentire i suoi gemiti e la sua fregna che si contrae spasmodicamente mentre bevo le sue gocce di piacere. Il viso è dolce,molto bello con delle labbra carnose e gli occhi color mandorla. Insomma, nonostante i tanti anni che siamo sposati, scoparla è sempre meraviglioso: ficcarglielo dentro, nella fregna bagnata e larga è un piacere divino. Così come metterglielo nel culo, ancora stretto e elastico, tanto che quando la penetro senza olearlo, strilla di dolore, una cosa che, anche se non sono un tipo violento, mi fa impazzire di eccitazione, al punto che, dopo averla penetrata,
spingendolo con brutalità sino in fondo, riesco a darle al massimo due o tre colpi violenti prima di sborrarle dentro. Le piace, se eccitata, prendermi in bocca e se riiusciamo a raggiungere l’orgasmo insieme, ingoia tutto il mio sperma mentre gode. E’ sempre stata sessualmente molto disponibile con me. Ma una cosa non ha mai voluto farla, una cosa che a me sarebbe piaciuta da impazzire: vederla scopata da un altro, sentire costui ansimare e gemere per il piacere mentre se la ingroppa. Vederlo entrare e uscire, sempre più veloce dal corpo della mia donna mentre le succhia famelico un capezzolo inturgidito e darle colpi sempre più violenti, come se volesse spaccarla quella fregna pelosa. Conoscendo bene mia moglie so che una delle cose che più le piacciono è farsi sborrare in fica. E so che piacerebbe anche a lei sentire quell’estraneo urlare mentre le schizza dentro getti violenti di sperma. Forse anche lei arriverebbe all’orgasmo e questo sarebbe il massimo per me. Le fantasie si spingono anche molto oltre: per la verità io vorrei vederla scopata da quattro o cinque stalloni, vedere tutto il suo corpo nudo pieno di rivoli di sperma. Presa in culo e fica e bocca contemporaneamente, vederla sfinita da cinque maschioni che per due o tre ore la scopano in tutti i modi possibili, schizzi di aperma in faccia, sborrate in culo e sui peli della sorca. Ma tanto so che non accetterebbe mai e quindi restano fantasie e basta. Ma una cosa sono riuscito a ottenerla, dopo anni di insistenze e preghiere: farsi guardare in mutandine e reggiseno da un giovane che, non avendo mai visto da vicino una donna in questo modo, di sicuro si ecciterebbe. Mi sono fatto promettere che si sarebbe fatta guardare e toccare sulle mutandine. Però il ragazzo avrebbe potuto toccarsi e venirle addosso. Mutandine bianche e trasparentissime. Le scegliemmo insieme e gliele feci provare: in pratica erano un sottilissimo velo bianco che contrastava di peli neri e che, a gambe leggermente divaricate faceva intravedere le labbra rosse della fica. E così reggiseno: I capezzoli e la rosea aureola erano visibili quel tanto da far desiderare di vederli a nudo. Comprammo anche un paio di autoreggenti nere. A casa facemmo le prove: lei doveva stare sdraiata sul letto, gambe appena divaricate e occhi chiusi. Era da impazzire!
Vi dicevo all’inizio della rivista porno: e si, perchè quella doveva essere la mia esca per il ragazzino.
Mi recai in un paesino di montagna distante da dove abitavamo io e mia moglie. E mi misi a cercare un posto dove normalmente si ritrovano i ragazzetti: un campetto di calcio improvvisato, di quelli in cui le porte vengono segnate dagli zaini scolastici o altri oggetti.
Trovai il campetto e, come prevedevo, cinque o sei ragazzini tra i tredici e i sedici anni stavano facendo una partitella. Mi sedetti su una panchina a guardare, poi con disinvoltura mi misi a leggere la rivista porno in modo tale che loro potessero ben federe l’immagine di copertina che raffigurava una bella donna nuda, con fica pelosa in mostra e due grosse tette. Mi accorsi che i ragazzi facevano di tutto per spostarsi con la palla il più vicino possibile a me. Poi uno di loro cadde e lasciò il gioco venendo a sedersi accanto a me. Non aveva più di quattordici, massimo quindici anni. Sbirciava il mio giornale e allora gli chiesi: “Mai vista una donna nuda?” E lui:”Magari! Nei giornaletti o nei video porno si, ma vera mai” E io: “Bè, prima o poi ti succederà. Adesso sei troppo piccolo ancora” Lui sembrà offeso:”E perchè troppo piccolo? Lo dici tu” Mi misi a ridere dicendo:”E allora dimmi cosa le faresti a una come questa del giornale” La domanda lo imbarazzò e rispose un po’ balbettando:”La accarezzerei tutta e le metterei il pisello dentro, la sotto, come ho visto nei video” E io:”Eh, come corri, ragazzo mio! Senti, io conosco una signora che assomiglia a questa della foto del giornale ma è molto più bella. A lei piacciono i ragazzini come te. Però il massimo che concede è di farsi vedere con le mutandine molto trasparenti e il reggiseno. Si fa toccare tra le gambe ma da sopra le mutandine e anche il seno ma sempre da sopra il reggiseno. E potresti toccarti mentre lo fai e potresti venirle addosso….tu sai cosa significa venire?” E lui”Quando schizzo il liquido” “Esatto. E tu come fai a saperlo?”
Il ragazzino arrossì:”Quando vedo i video porno mi tocco e quando sento un grande piacere schizzo tanto liquido” “Ok, allora se vuoi possiamo fare questa cosa ma a condizione che io sia presente e che tu ti accontenti di quello che ti ho detto. E sopratutto deve restare un segreto, nessuno dovrà sapere nientie. D’accordo?” Notai il gonfiore sotto al pantalone della tuta quando rispose eccitato:“Si, si si, quando lo facciamo?” “Dopodomani. Hai il motorino?” “Si, certo. Eccolo li” disse indicando uno scooter parcheggiato a pochi metri” “Devi uscire dal paese e prendere la provinciale verso nord. Dopo sei chilometri, sulla destra c’è una locanda, che si chiama “Trattoria Da Mariolina.” Ci vediamo li alle quattro. Io ti aspetterò fuori” “E la bella signora?” “Lei sarà già dentro in una camera ad aspettarci. Tutto chiaro?” Il ragazzino deglutì e disse:”Chiarissimo, grazie”
“Mariolina” ha per facciata la trattoria ma guadagna affittando le camere a ora. Non chiede documenti ma vuole essere pagata in anticipo e profumatamente. Le diedi il doppio di quanto chiedeva normalmente per una giornata intera anche se per fare quello che dovevamo fare noi probabilmente sarebbero bastate due o tre ore. Ma volevo l’assoluta tranquillità e la camera migliore. E la camera migliore aveva comunque un aspetto equivoco, tipico di questi posti frequentati di solito da prostitute. La trovai per questo molto eccitante. Io Sandra giungemmo alle tre perchè lei avesse il modo di prepararsi. Era nervosa, molto preoccupata d’essere poco eccitante o piacente: temeva per l’età. Si truccò in modo insolitamente marcato, con rossetto rosso fuoco sulle labbra e matita dello stesso colore sulle palpebre, un po’ da troia. E quando fu pronta, avrebbe fatto rizzare il cazzo a un santo. Verso le tre e mezzo sentii il rumore di un motorino e guardai fuori dalla finestra: era il ragazzo. Dissi a Sandra se voleva vederlo e lei si accostò e guardò fuori. “Ma è un bambino!…delizioso però” Dissi:”Cominciamo a giocare?” E lei:”Come sto? Sono passabile?”
Io ero eccitatissimo e dissi:”Ti sbatterei sul letto a pancia sotto e ti infilerei il cazzo nel culo con l’intenzione di spaccartelo! Sei bellissima e troia contemporaneamente” “E va bene, facciamo questa cosa che ti ho promesso, così mi tolgo il pensiero” Così dicendo si dispose sul letto nella posizione che avevamo provato: supina, gambe un po’ divaricate e…occhi chiusi perchè lei non voleva vedere. Andai a prendere il ragazzino e salimmo la rampa di scale che conduceva alle stanze. La nostra aveva una piccola anticamera. Giunti li gli ricordai le regole gli suggerii di spogliarsi lasciandosi le sole mutandine addosso. Era decisamente imbarazzato, intimidito. Ma fece quello che gli avevo detto. Temetti che avesse una crisi di impotenza dovuta alla situazione. E in effetti, guardandolo in mutandine, non c’era traccia di eccitazione. Gli chiesi se fosse pronto e lui fece cenno di si. Aprii lentamente la porta entrando io per primo e dall’interno feci cenno a lui di entrare. Lui obbedì e gli indicai il corpo seminudo di mia moglie. Lui si pose dinnanzi a lei e con gesto istintivo si abbassò la mutandina mentre con gli occhi spalancati e deglutendo guardava incantato il triangolo di peli che traspariva da sotto la mutandina. Sandra aveva detto di non voler guardare ma…la curiosità, si sa è donna e aprì gli occhi proprio mentre accadeva una cosa che purtroppo, data la mia età, a me non accadeva più da tempo immemore: il ragazzino ebbe un’erezione fulminea, il suo membro si ingrossò e si eresse al massimo in un solo, veloce moviento, la cappella andò a urtare contro il ventre, sembrava un soldato sugli attenti. E, data l’età, non era affatto piccolo, tutt’altro. Vidi Sandra che sbirciava e notai che mosse un poco i fianchi inarcandosi leggermente e aprendo un po’ di più le gambe. Il ragazzino mi guardò e mi disse con voce strozzata:”Po…posso toccarla?” Feci segno di si. Aprì una mano e la posò sulla mutandina di mia moglie accarezzandole tutta la superficie e soffermandosi sopratutto sulla parte pelosa. Muoveva avanti e indietro il bacino come se la stesse scopando e la cappella aveva dei sussulti.
Mi chiese:”Posso accarezzarle le gambe? Sono bellissime” Fui stupito d’essere anticipato nel rispondergli da Sandra: “Si, accarezzami dove vuoi” Così dicendo divaricò le cosce e poi, contrariamente ai patti iniziali, si scostò di lato la mutandina mettendo a nudo un ciuffo rigoglioso di peli e la fica, prese la mano del ragazzino e se la portò li sopra, proprio sulla fica morbida e rosea. Tenendo per il polso la mano del ragazzo,la guidava in quella carezza sempre più profonda e intima, a tal punto che si fece penetrare da un dito prima e due poi nella morbida spugnosa fessura. Il ragazzino, in preda ad una terribile eccitazione balbettava parole inconsulte:”Oddio che bello…che bella signora…che bella…” Sandra gli tolse un attimo la mano dicendogli:”Vuoi guardarla meglio?” E senza attendere la risposta si abbassò le mutandine e aprì bene le cosce. E poi:”Accarezzami tutta ora, mi piace” Il ragazzino prese a stropicciarle la folta peluria e poi con due mani le aprì la fica guardandola incantato mentre Sandra si protendeva inarcandosi verso di lui per farsi guardare e toccare meglio. Io in silenzio, stavo impazzendo per una scena che non mi sarei mai aspettato di vivere sul serio. Poi avvenne una cosa sublime: Sandra si sfilò un seno dalla coppa del reggiseno dicendo al ragazzo: “Vuoi succhiarmelo?” Il ragazzo si avventò con la bocca sul capezzolo di Sandra ma per farlo, data la posizione, lei sdraiata a cosce aperte e lui in piedi li in mezzo, doveva necessariamente sdraiarsi sul corpo di mia moglie. Il suo cazzo andò a poggiarsi e a strofinarsi in mezzo al bosco di peli. Lei andò a cercarlo con la mano fra i loro corpi e…se lo indirizzò all’ingresso della sua fica. Il cazzo del ragazzo scivolò dentro, sprofondando all’interno della voragine carnosa per poi restare fermo, mugolando di piacere Dopo qualche istante il suo giovane corpo prese a vibrare come se stesse prendendo la scossa. Disse solo:”Oddio!” Sandra lo avvinghiò intrecciandogli le gambe dietro la schiena ansimando e capii che il ragazzo le stava sborrando dentro. Udii lei quasi piangere e nel godimento mormorare:”Siii…ahhhh….vienimi dentro…godi nella mia fica. si, così…ancora…ancoraa…bagnami tutta….odiio che belloo…ahhhh! oddio.. sto venendo , ti prego vieni…vienii ancora…ahhh!..si… così…”
Sandra agitava e roteava i fianchi. Aveva le gambe sollevate per stringere a se il corpo del ragazzino in modo che il suo cazzo la penetrasse il più possibile. Stando in quella posixione, vedevo il membro di lui immerso nella fregna di Sandra e rigagnoli di sperma colare lungo il solco del culo. Le stava iniettando dentro una quantità di sperma incredibile, sembrava non esaurirsi mai. E anche Sandra continuava ad avere orgasmi su orgasmi. Finalmente sembrarono placarsi entrambi. Sandra distese le gambe e lui temette che lo volesse far uscire. Disse:”Signora…mi faccia stare ancora…la prego…” Mi ero dimenticato di quando avevo la sua età: potevo venirmene anche sei o sette volte al giorno. E a me non era mai capitata la fortuna di scopare una donna come Sandra. Il ragazzino prese a muoversi avanti e indietro, manifestando l’intenzione di scoparla ancora. Le prese un capezzolo in bocca succhiandolo mentre con una mano strizzava l’altro. Sandra lo lasciava fare, ancora eccitata. Ad un tratto con mossa rapida e inaspettata, ruotando su se stessa e facendo perno sul corpo del ragazzo, lo costrinse a sdraiarsi supino, venendo così a trovarsi lei sopra di lui e iniziando a muoversi sinuosamente e con studiata lentezza, ruotando il bacino e spingendolo in avanti per farsi penetrare sino in fondo. Poi cominciò ad arretrare e il membro inevitabilmente uscì dalla fica. Prima che lui potesse dolersene, continuanuò ad arretrare e chinandosi, prese a lambire e leccare il corpo del giovane. Scese sino a che la sua bocca fu all’altezza del membro teso e gonfio. Leccò la cappella, poi scese con la lingua giù sino alla base e quindi risalì lungo l’asta vibrante. Poggiò prima la bocca socchiusa sulla punta e poi le fece scivolare lungo il membro prendendolo tutto in bocca. Lui emise quasi un urlo di piacere.Sandra muoveva sapientemente il capo su e giù lungo il cazzo. Stava in ginocchio sul letto e io potevo vedere la sua fregna e il suo culo. Io non ne potevo più, l’eccitazione era al massimo della tensione. Puntai il cazzo nella direzione voluta e con un colpo secco dei fianchi lo infilai nel culo di Sandra. A differenza di quando lo facevamo da soli, non urlò affatto di dolore e il mio cazzo scivolò dentro con morbidezza. Il ragazzino dopo pochi minuti di quel trattamento, cominciò a sborrarle in bocca ansimando. E Sandra, ingoiando lo sperma, se ne veniva. Io glielo avevo piantato sino in fondo dentro al culo ma non mi muovevo perchè avrei sborrato subito. Lei era preda di un orgasmo violento e intenso, il buco del culo si contraeva stringendomi forte il cazzo per poi allentare la morsa e stringersi nuovamente. Alla terza stretta sborrai come un cavallo. Davanti il ragazzino continuava a innaffiarle la bocca.
Quando finii di svuotarmi dentro il suo ventre e le sfilai il cazzo dal culo e ne vidi uscire il mio sperma a fiotti che scendeva a bagnare i peli della splendida sorca e colare dentro la fregna. Quando finì di bere tutto lo sperma del ragazzo, io e lei ci lasciammo cadere stanchi sul letto. Dissi al ragazzino che poteva andare e lui si rivestì.
Quando fu sulla porta si voltò e disse triste a Sandra:”Non la rivedrò mai più, vero? Me lo fa fare unultima volta?” Io e Sandra scoppiammo a ridere: non era possibile! Ma Sandra era intenerita da quel ragazzino. Si girò sul letto dicendogli: ” sdraiati su di me” Il ragazzino non si fece pregare e si sdraiò sul corpo caldo e nudo di Sandra che disse:”Visto che lo vuoi fare ancora, facciamolo in modo nuovo” Portò la mano dietro la schiena, prese il membro ancora una volta incredibilmente durissimo del giovane indirizzandolo laddove poco prima avevo sborrato io. E gli disse: ”Ora inculami” Lui obbedì e Il cazzo scivolò nel culo di Sandra, dove dopo due minuti di su e giù il ragazzo sborrò per l’ennesima volta.
Ovviamente in quella stanza avevo disposto due telecamere per poterci rivedere in seguito. Quando rivediamo quelle immagini, ci eccitiamo entrambi e finiamo sempre col fare sesso.
Alcuni anni dopo Sandra mi confessò d’essersi rivista una volta col ragazzo di nascosto e per una giornata intera lui la scopò in tutti i modi per ben dieci volte.
FINE
La notte per le tre ragazze fu abbastanza tranquilla anche se le aspettava la punizione che Maria aveva promesso loro, ma ormai era assuafatte alla loro condizione e il fatto di poter per una volta dormire tranquillamente le aveva rese felici o perlomeno non preoccupate e trascorsero sonni abbastanza tranquilli.
Sulle dieci di mattina Ivana, Francesca e Marta furono convocate da Peter che disse loro che la sua amica Maria non era stata soddisfatta del loro comportamento in quanto non avevano dimostrato quel livello di sottomissione che normalmente lei si aspettava da una schiava.
Le ragazze furono appoggiate al muro e Peter le spogliò fino a scoprire le terga, prese una stecca di legno e diede cinquanta colpi sui sederini di ognuna delle ragazze. I culetti delle tre ragazze erano di colore rosso vivo e faceva loro talmente male che avrebbero avuto problemi a sedersi.
Le ragazze furono separate e Peter disse ad Ivana che sarebbe stata riportata in Baviera e avrebbe potuto rivedere suo marito e che il periodo che erano state noleggiati era finito e sarebbero stati riconsegnati a Giuseppe.
Ivana durante il viaggio era contenta pensò tra sè e sè che forse il loro supplizio era finito e che finalmente sarebbero tornati a una vita normale, anche se le striature rosse che aveva sul sederino le provocava un bruciore tremendo a contatto col sedile dell’aereo.
Scesa dall’aereo, all’aereoporto di Monaco potè finalmente riabracciare suo marito Marco, che però frustò subito le sue speranze, dicendole che Giuseppe li stava aspettando in una macchina fuori dall’aereoporto.
Una volta montati in macchina Giuseppe raccontò quello che aveva subito Marco durante il periodo che Ivana era stata nella villa di Peter: aveva subito una tremenda umiliazione per giorni il suo uccello era stato chiuso in una cintura di castità da parte di Claudia la moglie di Peter che aveva dato ordine alle sue ancelle una volta all’ora di toglierla e di masturbarlo, ma senza farlo godere. Avevano infatti l’ordine di fermarsi sempre due tre colpi prima del punto di non ritorno e questo per giorni finchè ieri nelle ultime ore in cui Claudia aveva a disposizione Marco le fece sborrare, ma non godere nel senso che ordinò alle sue ancelle di fermarsi subito dopo il punto di non ritorno, in modo che sborasse, ma non che godesse. Giuseppe concluse dicendo le donne come sadiche sono sempre più fini di noi uomini.
A questo punto Ivana chiese a Giuseppe dove sarebbero stati portati e lui disse a una nuova asta per essere assegnati a due nuovi sadici. Ivana guardò Giuseppe con un sguardo avvilitò e lui gli disse con sorriso beffardo che cosa pensavi puttanella che aveste saldato il vostro debito con me..
Il giorno dopo furono accompagnati in una grande discoteca di Monaco dove si sarebbe svolta l’asta.. Sia gli uomini che le donne furono completamente spogliati e gli astanti facevano offerte dalla platea e talvolta scendevano a sincerarsi della merce un po’ come si fa col bestiame per quanto riguarda gli uomini soppesavano le palle e le dimensioni del pene, per quanto riguardava le donne venivano soppessate le tette, strizzati i cappezzoli e il clitoride.
A un Certo punto fece il suo ingresso in sala Maria, la mistress che Ivana aveva conosciuto bene suo malgrado che si dimostrò subito interessata ad Ivana e ad altre tre ragazze: Luana, Carolina, Jessica e Jenifer e fece un offerta sensazionale dicendo che le avrebbe comprate e non nollegiate. Giuseppe acconsentì fiutando l’offerta e disse come regalo per tutti i soldi che mi dai cara Maria ti faccio un regalo: ti dono uno schiavo dal masochismo eccezionale Marco il marito di Ivana.
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Mia cugina Parte Prima
Salve a tutti voglio raccontarvi come mia cugina mi fa impazzire con i suoi piedini favolosi.
L’altra sera proprio lei e’ venuta a vedere la partita Italia -Inghilterra a casa mia. Con lei c’era il suo ragazzo e una sua amica.
Mia cugina mi fa impazzire da anni: le sue gambe, i suo piedini, le sue mani, il suo culetto. In poche parole la adoro e mi eccita da morire.Lei lo sa che amo i suoi piedini e non perde occasione per mostrarmeli.
Quella sera mentre il suo ragazzo era tutto preso dalla partita lei si sfilò le ballerine e stendette le sue gambe poggiando i suoi meravigliosi piedini sul tavolinetto del salotto.Lei iniziò ad accarezzare il suo piede con l’altro e muoveva lentamente le dita dei piedi con le unghie smaltate di nero. Mentre il ragazzo guardava la partita io fissavo i piedi di mia cugina e il mio cazzo si induriva ad ogni piccolo movimento delle dita. Ad un certo punto distolsi lo sguardo dai piedi di mia cugina e vidi la sua amica che mi fissava divertita. Mi son sentito una merda mia cugina aveva raccontato tutto alla sua amica. Mi sentivo umiliato, ma la cosa mi eccitava di piu’. Le birre erano finite mi alzai per prenderne delle altre ma si intravedeva che avevo la verga dura alla sola vista dei piedini e delle dita della mia adorata cugina. Letizia l’amica di mia cugina si alzò e mi disse:
<< dai che ti do una mano>>.
Io e Letizia ci spostammo in cucina e lei mi disse:
<< Ti piacciono tanto i piedini di Lorena>>.
Io mi senti’ avvampare ma risposi con gli occhi bassi:
<< Si>>.
Lei mi rispose:
<< E i miei ti piacciono?>>
io le guardai i piedi mentre lei li sfilava dai suoi sandali. Il mi cazzo ebbe un sobbalzo.
<< Meravigliosi!>> esclamai.
Ma in quel momento il ragazzo di mia cugina grido’ :
<< Ma arrivano ste birre? ma che state a pomicià?>>.
Fini’ il primo tempo 45 minuti a cazzo duro più recupero. Alla fine il ragazzo di Lory si alzo’ e usci a pendersi le sigarette. Restammo soli io, Lory e Letizia.
Allora Lory si rivolse a Letizia e le disse:
<<Hai notato quanto è porcellino il mio caro cugino. Ha avuto il cazzo duro per tutto il primo tempo. Glieli hai mostrati i tuoi?>>
Letizia ribadi’:<<Si appena li ha visti si tava sborrando nei pantaloni>>Si misero a ridere.
<<Che pervertito>> disse Lorena. Poi disse <<Letizia mostragli i tuoi piedini>> e Letizia li mise accanto a quelli di Lory: Le unghie di Letizia erano rosa. Io mi inginocchiai e mi avvicinai ai quattro piedini.
<<Baciami i piedi porco>> disse Letizia e io iniziai a baciarli senza sosta.
<<Che porco si arrapa di piu’ a vedere i nostri piedi che a vedere le nostre fighette>> disse Lorena e risero mentre io baciavo e poi iniziai a leccerle la pianta e a succhiarle le dita.
<< Mica si sta toccando?>> chiese Letizia.
<<No ti toccare il cazzo porco altrimenti te li sogni i nostri piedini>> mi urlo’ Lorena.
Poi passai a leccare quelli di Lorena. Nel frattempo stava iniziando il secondo tempo e Lory prese il cellulare e chiamo’ il suo ragazzo
<< Amo’ dove sei? Ho capito vabbè ci vediamo a fine partita. Salutami Marco>>.
Chiuse il telefonino e mi urlo'<<Sei fortunato lui resta al bar e tu hai 45 minuti per leccarci per bene i piedini>>.
Io mi lancia a leccarli tutti quelli di Lory e di Letizia. Ero in paradiso. Lory si alzo’ e a piedi nudi ando’ in camera mia ed usci’ con una cordicella. Poi mi lego’ le mani dietro la schiena e poi mi abbasso’ pantaloncini e mutande facendo uscire il mio cazzo duro come il marmo.
<< Guarda come gli viene duro a sto pervertito il cazzo a leccarci i piedini>>.
Letizia sorrise ed annui’ <<Che cane leccapiedi. Te lo vorresti toccare? Ti vorresti fare una sega? Porco!>>. Ed io dissi<<Si>>.
Lorena sorridendo confermo'<<Lui è un gran segaiolo, gli piace farsi le pippe. Pippaiolo. Segaiolo. Di a Letizia quante seghe i sei fatto annusando i miei collant? DILLO>>.
Io con un filo di voce risposi<< infinite>>.
Lorena urlo’ << COSA? QUANTE PIPPE TI SEI FATTO SU I MIEI COLLANT?>>
<<INFINITE>> risposi io.
Letizia, allora, si rivolse a Lorena << Che cane! Sei una bestia che si mena il cazzo. Sei un segaiolo.>>
Poi Lorena le disse:<< Poi adora sentire l’odore della mia fighetta attraverso i miei slip zozzi>>
<<Un maiale schifoso>> rispose Letizia.
Poi Letizia in Leggings neri apri’ le gambe e sorridendo mi disse<< Vieni ad annusarmi la topa porco di merda. >> io mi inginocchiai e strisciai tra le cosce di Letizia.
<<Annusale la fighetta porco>> mi disse Lory.
L’odore della sua figa mi fece impazzire il cazzo: La prostata mi si contraeva facendo sollevare il mio cazzo duro.
<<UHHHHHHHHH come gli vibbra il cazzo al porcellone. Scommetto che gli sta gocciolando il cazzo a sta puttanella>> disse Lorena.
<<Mica sborra il porcello?>> replico’ Letizia. Mentre mi spingeva il mio viso sulla sua fica. Poi ancora << Dai porco lo senti il mio odore? Leccami i leggings pervertito. Oggi non ho messo neanche gli slip.>>
<<Ma se gli dici cosi’ questo si sbrodola in un secondo>> rispose Lorena.
Io leccavo i leggings e sentivo l’odore della fighetta di Letizia e lei ridendo segui’ << Prima di venire qui in quel bar in cui abbiamo preso quel prosecco in attesa del tuo ragazzo ho fatto la pipi e non c’era la carta e mi sono rimessa i leggings>>
Lory le disse <<Che sporcacciona>> e sorrise e poi si rivolse a me ulrlandomi << Hai capito schiavetto gli stai leccando la piscia>>.
<< Scommetto che gli piace al pervertito segaiolo>> replico’ Letizia.
Tutto cio’ mi eccitava damatti e leccavo ancor piu’ avidamente quei leggings che coprivano la fighetta di Letizia.
Lory:<<UHHHHHHHHHH guarda come gli piace a sta troietta l’odore della tua piscia. Ti sta leccando come un forsennato.>>
Letizia:<<Adesso basta. Spostati e mi scanso’.>>
Il mio cazzo era in uno stato di eccitazione impressionante.
Lory:<< Guarda come l’hai ridotto? A vederlo cosi’ me lo farei infilare nella fighetta il suo cazzo. La vuoi la mia fighetta? eh porcellone>> e io <<Si ti prego Lory, ti prego posso infilartelo in figa>>
Lei si infilo’ la mano sotto i pantaloni e ne tiro’ fuori un dito bagnato. << Guarda sto maiale me l’ha fatta bagnare la fighetta. Annusami il dito porco>>. Mi avvicino’ il dito al naso e io annusai la sua broda.
Ad un certo punto squillo’ il telefonino di Lory:<< Dmmi Amo’…. si ok fai come vuoi. Ci vediamo domani. Vieni tu a prendermi a casa e poi andiamo da te vabbe’. Ok si si ci accompagna Lorenzo dai fai il bravo….ahhhh vediamo domani. Ciao>> e poi a me e a Letizia:<< Va con Marco appena finisce la partita. E t porco ci puoi leccare ancora e poi ci porti a casa hai capito porcellone>> Io annui’.
Letizia:<<la vuoi leccare la figa bagnata di Lory?>> e io <<SIIIIIIIIIIIIIIIIII>>
Lory<< Dai andiamo sul letto>>.
Mi distesi mentre Lory si sfilo’ i pantaloni e attraverso gli slip si intravedeva il peletto. Poi si sedette sul mio viso. Subito avverti’ l’umido della sua figa e iniziai a leccargliela.
Lory:<<Aspetta Porco. Prima di tutto leccami il culetto>> abbassandosi gli slip << Sai quel porco dopo avermi sbattuta la figa mi ha sborrato sul culetto. Ripuliscilo tutto che me lo sento ancora impastricciato di sborra>>
Letizia << Lecca stronzo. Guarda il cazzo gli sta scoppiando>> e risero.
Con Mia Madre
Mia madre apri il portabagagli sistemò la valigia, appoggiò il borsone sul sedile posteriore dell’auto e finalmente salimmo a bordo, i chilometri che avremmo dovuto percorrere erano parecchi e il tempo era alquanto inclemente, una pioggia fastidiosa incominciata stamattina presto perdurava incessante.
Mia sorella Luna ci aspettava a scuola….cosi ci dirigemmo verso l’istituto musicale per poi cominciare il viaggio verso l’Umbria, con destinazione Cerreto un paesino vicino a Spoleto per presenziare al funerale della mia bisnonna Maria
Ritorniamo un attimo indietro, mi chiamo Luca ho 18 anni e vivo con mia sorella Luna di 19 anni e mia madre Lilia di 41, siamo solo noi tre perché mio padre in perenne guerra con mia madre vive da solo in una città vicina assieme ad un altra donna, pertanto io sono l’unico maschio di casa, coccolato da mia madre ed osteggiato da mia sorella in continua lotta per il predominio territoriale ed anche per gelosia….per via del rapporto preferenziale che mia madre ha con me.
Dopo una decina di minuti arrivammo all’appuntamento con mia sorella.
Luna imprecando contro il maltempo, bagnata come un pulcino s’infilò in auto e disse:
“Luca passami il borsone accanto a te, che mi cambio la maglia non voglio pigliarmi un raffreddore”
Con immensa gioia notai che la sosta sotto la pioggia aveva provocato danni seri, era completamente bagnata, e questo mi dava un piacere immenso, perché vedere mia sorella mentre si spogliava mi eccitava molto.

Con aria seccata disse:
“Girati maiale”
Poi rivolta verso mia madre aggiunse:
” Lo sai ? Hai fatto un figlio porco, mi spia sempre…. e non perde occasione per vedermi nuda….sei un brutto porco”
Un piccolo sorriso diabolico affiorò sulle mie labbra.
Mia madre con aria divertita disse:
”Ma Luca, è vero quello che dice tua sorella? La spii?”
“Ma no mamma questa s’inventa tutto, e poi anche se la guardassi che male c’è….. è mia sorella”
Lei concluse il discorso con “Taci pervertitooo ”.
Il viaggio durò tre ore arrivammo sotto un cielo nero e scuro con la pioggia che non ci aveva abbandonati neanche un minuto dal momento della nostra partenza entrammo nell’aia della cascina, e sotto uno scroscio incessante entrammo in casa.
Mia nonna Lia ci venne incontro ci furono i soliti convenevoli incontrai parenti lontani di cui neanche sapevo l’esistenza, ed in mezzo a questo assembramento di persone conobbi una mia cugina di Ancona, mi piacque subito era molto carina, con un magnifico seno due gambe lunghe e un bellissimo sedere a mandolino questo insieme di fattori fecero s**ttare tutti i miei meccanismi di autoerotismo tanto e vero che dovetti recarmi in bagno a spararmi una sega.
Quando usci dal bagno rosso in volto ed accaldato, la sfortuna volle che la prima persona che incontrai fu Luna:
”Ma sei proprio un porco anche qui…. brutto maiale”
Mi sentì distrutto e l’unica frase che riuscì a dirle fu:
“E allora!!! saputella dammela tu… cosi la smetto di andare nei bagni”
Lei si girò inviperita e con voce sibilante disse:
“Piuttosto me l’incollo con l’Attak, maiale!!! cosa vorresti scoparti tua sorella?”.
Fra me e me… pensai “Magari ti tromberei come una lurida vacca”
Alle tre del pomeriggio ci fu il funerale, e una volta ultimate le esequie ci ritrovammo tutti nell’immensa casa di campagna della nonna.
Mia madre non se la sentiva di rimettersi in viaggio pertanto decidemmo di passare la notte in paese, per non creare problemi di posto visto l’assembramento dei vari parenti, io e la mamma ci recammo nell’unico alberghetto presente in zona.
A differenza di mia sorella che invece preferii rimanere a casa della nonna io mi sentivo elettrizzato ed emozionato di dormire assieme a mia mamma….Luna rivolgendosi a nostra madre disse: “Mamma stai attenta al maiale!!!!”
Mia madre mi guardò e con aria protettiva aggiunse:
”Perché lo tratti cosi poverino e cosi buono”
E mentre lei si attardava a salutare i nostri parenti, guardai Luna le feci la lingua e le sussurrai:
“Ti piacerebbe che l’adoperassi su di te per leccarti la figa”
Mia sorella fu sorpresa dalla mia reazione e sibilò a denti stretti:
“a****le”
Raggiunto l’alberghetto il proprietario avvisò mia madre che per motivi di ristrutturazione aveva solo una camera disponibile, e vista la situazione a casa della nonna mia madre decise di prendere subito l’unica stanza rimasta.
L’ambiente era piuttosto nudo, poco curato e sebbene fosse pulito, risultava disadorno e freddo.
Feci la doccia e non avendo indumenti per la notte mi misi sotto le coperte con la canottiera e gli slip, nel frattempo mia madre davanti ad una vecchia specchiera si stava preparando per la notte in mutandine e reggiseno.
Stimoli strani e martellanti cominciarono a tormentarmi, la voglia di spiare mia mamma si contrapponeva alla vergogna dell’azione che stavo commettendo, spiare mia sorella era un piacere, fare altrettanto con mia madre mi sembrava amorale.
Quando un’erezione mi colse all’improvviso, inaspettatamente diedi la colpa al sedere di mia mamma coperto…..o per meglio dire scoperto, dal perizoma di pizzo nero e da altri particolari, come il reggiseno trasparente che lasciava intravvedere i capezzoli grandi e scuri, rendendo problematico e difficile il controllo dei miei stimoli.
Cercai di mitigare queste sensazioni pensando ad altre cose ma il mio stato ormonale in continua evoluzione non mi permise di pensare ad altre cose, se non a quelle che stavo vedendo procurandomi dolori atroci ai testicoli.
Finalmente mia madre si alzo dalla sedia e si recò in bagno senti l’acqua della doccia scorrere con uno sforzo sovrumano cercai di allontanare un’altra ondata di pensieri erotici che una prorompente alchimia celebrale stava elaborando dentro la mia testa, immaginai mia madre nuda in posizioni erotiche sensuali e soprattutto provocanti….avevo grosse difficoltà a gestire la mia libido, fortunatamente lo squillo del suo cellulare frenò questo mio crescendo erotico portandomi alla realtà.
Era Luna……..
“Passami la mamma”
“La mamma è sotto la doccia”
Ci fu un attimo di silenzio e lei con una risatina idiota aggiunse:
“Strano!!!!!,e tu sei ancora lì, com’è lei non la spii quando si lava”
Feci finta di nulla e le dissi di aspettare…
“Mamma c’è la scema”…….
“Digli che arrivo” fu la risposta di mia madre.
Parlottarono per alcuni minuti, poi mia madre si mise sotto le coperte con me.
Mi avvicinai al corpo di mia madre e le dissi:
“Mamma parliamo un poco”
“Ok va bene….dimmi Luca”
“Mamma tu pensi che un figlio possa desiderare sessualmente la propria madre”
“Immagino di si, però non è una cosa normale”
“Io non so sia normale o meno mamma, però io ti trovo molto bella e volevo dirti che ti amo”
“Luca anch’io ti amo ma l’amore fra un figlio e la propria madre è un amore che non ha nulla di sporco e un amore pulito”
“Mamma sei bellissima ed anche molto attraente…mi piace molto il tuo corpo” lei fu sorpresa di questo mio complimento e sorridendomi disse:
“Sei molto galante, è la cosa più bella che tu potessi dirmi tesoro”
“Piuttosto dimmi Luca è vero che guardi tua sorella quando fa la doccia”
“Si mamma qualche volta l’ho fatto”
“Perché”
“Non so il perché, forse per curiosità poi Luna e cosi bella” Con tenerezza mi guardo mi sorrise aggiungendo: “Non farlo più” e mi bacio, risposi al suo bacio baciandola sulle labbra la cosa la sorprese ma non disse nulla.
Mi accoccolai con la testa sulla sua spalla odorandone il profumo e il calore della sua pelle, il suo braccio avvolse le mie spalle e con infinita dolcezza disse:
” Vieni tesoro, mio mi fa piacere sentirti vicino a me”
Socchiusi gli occhi e mi addormentai con il volto appoggiato al seno di mia madre fu una sensazione bellissima.
Il mio sonno fu molto agitato, probabilmente dovuto allo stress del funerale, al viaggio condotto sotto la pioggia a fattori ambientali vista la nuova situazione logistica, ma soprattutto dall’alta temperatura che c’era nella camera, sta di fatto che verso le due di notte mi svegliai….mi alzai e mi recai in bagno il mio corpo e i miei indumenti erano intrisi di sudore feci una doccia veloce e ritornai a letto, mia madre dormiva profondamente la luce fioca della piccola luce del comodino illuminava il suo volto dolce e rilassato.
Alzai le coperte il suo corpo in posizione supina era molto bello, non c’era grasso nella sua struttura fisica ne tanto meno smagliature, il ventre era piatto e le gambe lunghe e sinuose convergevano in un piccolo dosso, coperto dalle minuscole mutandine di pizzo.
La voglia irrefrenabile di volere guardare, curiosare, scoprire il corpo di mia madre mi diede la forza di non pensare alle eventuali conseguenze nel caso si fosse svegliata e decisi di andare oltre, sollevai con mano ferma il bordo degli slip…nella semioscurità rischiarata della debole luce del abatjour intravvidi la macchia scura dei peli pubici, incurante del pericolo che stavo correndo la mia mano si fece più ardita e si appoggiò sul dolce promontorio del monte di venere, sulla morbida lanugine separando le labbra della vagina, il dito sfiorò la morbidezza della carne e toccò l’ingresso della figa.
Un sospiro lungo e languido mi fece des****re, con una notevole dose di sangue freddo riusci a mantenere la calma, e mentre lei allargava maggiormente le gambe in una posizione innaturale, le risistemai gli slip e con la più innata faccia di bronzo da perfetto attore consumato finsi di stirare le mie membra ed abbracciai il suo corpo, nel sonno lei rispose al mio abbraccio, mi bacio poi girandosi di spalle riprese a dormire.
La posizione era perfetta le cinsi la pancia con il mio braccio e dopo un po gettai una mano sul suo inguine infilai le dita sotto la trama delle mutandine alla ricerca del frutto proibito……ma la mia manipolazione alla fine non passò inosservata…… la svegliai e quando senti la sua voce dire ”Luca cosa diavolo stai facendo?” una sensazione di malore mi prese alla bocca dello stomaco, mi senti mancare, tutte le forze vennero meno, l’adrenalina che fino ad allora mi aveva sostenuto mi venne a mancare ed in un attimo mi senti svuotato e distrutto.
Mia mamma accese la luce della camera, si girò verso me e con calma senza rimproverarmi disse: “Luca spiegami, cosa ti passa per la testa ti sembra una cosa ben fatta quella che mi stavi facendo”
“Dio santissimo non si può!!!, per diversi motivi, sei mio figlio, è contro la morale…Luca ti dovresti vergognare”
Abbassai il mio sguardo, lei prese il mio volto fra le mani lo sollevò e senza tanti preamboli aggiunse:
“Volevi vedermi nuda? Volevi toccarmi? Poi…..cosa volevi farmi?….Maledizione Luca non si può, è una cosa che una madre non può fare con il figlio”
Sempre con la testa china timoroso aggiunsi:
“Solo per una volta mamma”.
Si alzo dal letto infuriata con il volto fra le mani, fuori di se:
“Una volta cosa?….Luca guardami sono tua madre vuoi vedermi senza vestiti ehh!!!! va bene guarda, si strappò il reggiseno guarda ti piacciono le mie tette”.
I seni apparvero in tutta la loro perfezione, poi avvicinandosi al letto mi prese per i capelli con voce sibilante:
“Guarda ora ti faccio vedere il resto, con una mossa rapida si calò le mutandine ed appoggio il mio volto al suo inguine, senti il mio odore ti piace? Vorresti leccarmela porcooo… e poi cosa vorresti farmi ehh!! rispondimi…… scoparmi !!!”
In una crisi di nervi si getto sul letto piangendo come una bambina.
Mamma scusami, cominciai a baciarla sulle gote, sul volto e sulle labbra le asciugai le lacrime, senti il calore del suo corpo, la testa mi scoppiava, lei si giro verso me con gli occhi gonfi di lacrime, la distesi sul letto le accarezzai il seno lei non disse nulla i suoi occhi fissavano i miei, le fui sopra in un attimo mi spogliai, ero nudo sopra mia madre completamente nuda, lei accennò a una ribellione ma la posizione predominante in cui mi trovavo le impediva di muoversi singhiozzava e ripeteva: “Cristo nooo!!!ti prego Luca non voglioo….. per favore non farlo non farmi questo…. sono tua mamma mi vergogno.
Il mio pene era durissimo, con delicatezza si apri la strada fra le grandi labbra della vagina, e profanò l’antro che anni prima mi aveva partorito, la baciai in bocca e la mia lingua s’intrecciò con la sua, e sebbene lei non partecipasse attivamente sentì un gemito quando il pene s’infilò dentro la sua pancia fino alla radice, poi suoni smorzati uscirono in rapida successione dalla sua bocca in sintonia con il movimento ritmico e cadenzato impresso dai miei colpi, accidenti… stavo scopando mia madre ero al settimo cielo, mi piacevo quello che le stavo facendo, mi piaceva succhiarle il seno mordicchiarle la tenera carne dei capezzoli lasciarle succhiotti sulle grandi mammelle.
Lei aveva smesso di piangere, e nonostante non partecipasse completamente all’amplesso era meno rigida assecondava i miei affondi in profondità la cosa mi eccitò moltissimo, avvicinai la bocca alle sue orecchie le sussurrai:
“Ti amo mamma ti voglio venirti dentro voglio lasciarti incinta” lei ebbe come un sussulto.
Le sue cosce erano spalancate e cingevano i miei lombi, sentivo che stavo per godere…… uscii da quel dolce rifugio…..la mia faccia si posizionò sul suo inguine, fra le sue gambe, un misto di aromi di sesso e pipi colpii le mie narici un profumo eccitante e sublime che stimolarono maggiormente la mia libido la lingua entro dentro la fessura di mia madre, leccai, succhiai il suo sesso, percorsi con la punta della lingua le grandi labbra sfiorando la naturale divisione anatomica i peli pubici mi solleticarono il naso, il clitoride era gonfio e rosso per lo stimolo continuo subito, avevo la bocca piena di umori della figa di mia madre.
Fortunatamente la stanza dove ci trovavamo era nella parte posteriore dell’alberghetto pertanto non potevamo essere sentiti da nessuno perché ora i suoi urletti erano diventati rantoli, mia mamma stava godendo come una troia, ora aveva preso lei la conduzione del rapporto sessuale si era seduta sopra di me muovendosi su e giù con un movimento veloce, risucchiando totalmente il mio pene…. adoperando la vagina come una ventosa.
“Brava mamma sei eccezionale“ le biascicai fra le labbra
Passarono una ventina di minuti cambiammo posizioni diverse volte, con mio stupore lei mise in campo tutta la sua arte amatoria dovetti pregarla di fermarsi più volte onde evitare che io venissi, la sua migliore performance fu quando si esibii nel più sensuale ed inebriante rapporto orale che avessi mai provato, indubbiamente in gioventù aveva sicuramente approfondito questa specialità al punto di diventarne una vera maestra…. ci baciammo, forzai il suo sfintere con un dito superando la grinzosa rosetta del sedere, affondai il mio volto fra le sue natiche annusando con voluttuosità l’odore del culo di mia madre, sadicamente le strinsi i capezzoli fino a farle male, mi piaceva sentire i suoi lamenti di dolore, poi sentendo prossimo l’orgasmo la penetrai nuovamente con violenza e cattiveria, non riuscii più a trattenermi e le sborrai dentro la pancia riempendola di sperma fino all’ultima goccia, venimmo insieme stringendoci sudati e sporchi di residui biologici.
Il nostro rapporto rimase immutato, la mamma proseguii con la vita di sempre, il suo lavoro le sue amicizie le sue manie.
Era vincolante per entrambi la consapevolezza che per una notte lei era stata mia, la strana alchimia che ci aveva legato ci lasciava sulla pelle un segno indelebile di momenti dolci, momenti d’amore, momenti insuperabilii di un rapporto stupendo fra una madre e il proprio figlio.
Anche mia sorella ora sembrava più disponibile, il cambiamento ci aveva avvicinato, era più gentile, più accomodante, lasciava correre anche sulle mie manie di voyeurismo… senza più arrabbiarsi, la sua metamorfosi mi permise di avere un approccio diverso nei suoi riguardi cominciai a rispettarla e considerarla veramente come una sorella a cui dedicarle più spazio piu amicizia e più affetto.
Sta di fatto, che la notte passata con mia mamma in quell’alberghetto di quel piccolo paese vicino a Spoleto per me fu la sensazione più sconvolgente e magnifica che potessi desiderare, il possesso del suo corpo la consapevolezza di amare la propria genitrice e di depositare nel ventre che ti partorii il seme per la crescita di un altro germoglio furono l’essenza totale della felicità
Il garzone
Renata si diresse verso il suo fornaio di fiducia , era in realtà un mini market , mentre camminava si rese conto che la sua schiena non le avrebbe permesso di fare molta spesa , non poteva portare le borse fino a casa .
I suoi 60 anni , anche se si manteneva in discreta forma , si facevano sentire .
Arrivata nel market cominciò a comprare lo stretto necessario , poi si trovò a condividere i suoi dolori con il propietario , un suo coetaneo , il quale appena venne a sapere che Renata non avrebbe comprato molto per via della sua schiena , gli diede subito la soluzione .
L’uomo disse a Renata di comperare liberamente , perchè le sue buste sarebbe state portate a casa dal garzone .
A Renata sembrava una buona soluzione , così ne approfittò per comprare tutto ciò che le occorreva . Una volta pagato Francesco , il garzone , prese le buste ed uscì con Renata , diretti a casa di lei .
I due si conoscevano , Francesco era un giovane che ormai lavorava nel market da circa tre anni , molto gentile ed educato , i due si ritrovarono a scambiare due chiacchere . Il feticismo di Francesco non tardò a farsi vivo , mentre la donna camminava poco avanti a lui, i suoi occhi furono rapiti dai piedi di Renata , che nonostante l’età li curava molto .
Le dita smaltate di rosso uscivano affascinanti dai zoccoli in legno , i talloni erano senza il minimo callo , si vedeva che si recava spesso dalla sua estetista .
Il suono delle piante sudate che si staccavano dal plantare della scarpa mandava in estasi il giovane , spesso si era ritrovato a guardare i piedi della signora nel market, e non solo , anche se sessantenne la trovava una bella donna , era felice di poterla aiutare .
Arrivati a casa , i due salirono , il ragazzo era accaldato , ma si godeva con piacere la vista della signora che saliva le scale davanti a lui , potè ammirare le piante ogni qualvolta si sollevavano dalla scarpa, erano perfette , purtroppo arrivarono subito .
Renata fece accomodare il giovane e vedendolo accaldato gli offrì qualcosa di fresco , Francesco accettò volentieri , così si ritrovò seduto in cucina a sorseggiare dell’aranciata fresca , mentre la signora riponeva la spesa nelle dispense .
Francesco sorseggiava lentamente la sua bibita , approfittando del tempo por ammirare i piedi della signora . La presenza di quel giovane faceva piacere a Renata , spesso si ritrovava sola in casa , e con quel ragazzo le piaceva parlare , era simpatico , e poi anche un bel ragazzo , cosa che non guastava .
Mentre Renata dava le spalle a Francesco gli chiese
–Allora come ti trovi a lavorare nel market??ti piace??
aspettò qualche minuto , poi non sentendo la risposta voltò la testa , vide Francesco distratto , che fissava i suoi piedi , pensando che ci fosse qualcosa che non andasse Renata abbassò lo sguardo e si guardò i piedi , ma non vide nulla di anormale , così incuriosita chiese
–francesco tutto bene??
lui arrossendò distolse lo sguardo e rispose
–Si si signora….
Renata non fu convinta
–Davvero??eri imbambolato , c’è qualcosa che non va??
lui imbarazzato rispose
–no …no nulla…
poi sottovoce aggiunse
–anzi…
Renata sentì bene quell’anzi a gli suonò strano , voleva capire a cosa si riferiva , così si mise seduta davanti al giovane , e non potè evitare di notare che lo sguardo di Francesco ricadde sui suoi piedi .
Forse cominciò a capire , sapeva che molti uomini sono attratti dai piedi femminili , ma non le era mai capitato di essere lei a suscitare tali attenzioni , per di più su un uomo così giovane . Comunque quell’idea non le dispiaceva , così accavallando le gambe e lasciando ciondolare maliziosamente una scarpa disse
–Cosa c’è che ti interessa dei miei piedi??li fissi in continuazione…non ti piacciono le scarpe??
Francesco divenne ancora più rosso , era stato scoperto , non sapeva che dire e cominciò a balbettare
–noo..no…sssignora….nulla che non va….scusi se,,,,
Renata con un sorriso materno lo bloccò
–ma di che ti devi scusare , non hai fatto nulla di male…sei imbarazzato come mai??
qualla situazione cominciava a divertire la signora , che ormai era certa che i suoi piedi attraevano il giovane , il quale a sua volta rispose
–Bè…no…si …insomma sono imbarazzato…ma…
lei
–Su senza timore , dimmi la verità , ho notato che mi fissavi i piedi , sbaglio??
lui con un filo di voce
–non sbaglia signora….
lei
–E perchè lo fai??
Francesco si trovava in un bivio , era stato scoperto , era inutile mentire , decise di confessare la sua debolezza verso i piedi delle donne , e sopratutto di Renata
–mi piacciono i piedi delle donne….e lei signora ha dei piedi stupendi….
quel complimento fece molto piacere a Renata, non era abituata, si sentì di nuovo piacente .
Francesco non sapeva se aveva esagerato ,si sentiva ancora molto imbarazzato , mentre Renata voleva godersi quel momento fino in fondo , voleva sentirsi desiderata , così fece cadere la scarpa , il piede rimase nudo , e mentre se lo guardava disse
–grazie Francesco , in effetti ci tengo molto alla loro cura , mi fa piacere che qualcuno se ne sia accorto , e cosa hanno di tanto particolare che ti piace??
Francesco guardava quel piede come fosse la cosa più preziosa del mondo , era magnifico , sentiva il desiderio di baciarlo crescergli dentro , senza staccare gli occhi dall’estremità disse
–Signora sono bellissimi….la loro forma , le dita , mi piacciono nel loro complesso….e poi questo smalto li rende perfetti….
Renata sorrise , vedeva il ragazzo completamente rapito , si sentiva la donna più sexy del mondo , e non voleva che quel momento terminasse troppo in fretta .
La donna allungò la gamba e con delicatezza poggiò il piede nudo sulle gambe di Francesco , che incredulo ammirava la pianta rosa e sudata di Renata, che maliziosamente disse
–grazie tesoro , visto che ti piacciono così tanto li vuoi toccare??
sapeva bene che lui lo desiderava , infatti Francesco disse subito
–davvero posso??
lei
–sono sudati , se non ti schifi….
lui
–assolutamente…!!
senza aggiungere altro afferrò il piede con entrambe le mani , il calore che la pianta emanava lo mandò in estasi , sentiva il sudore appiccicarsi sui suoi palmi , era morbido e liscio , meglio di quanto immaginasse .
Mentre il piede veniva abilmente massaggiato , Renata ne traeva piacere , sia fisico , che morale , si sentiva una regina , vedeva il giovane assorto in contemplazione del suo piede , sapeva che lui ne traeva eccitazione , ne era convinta.
La donna non si sbagliava , infatti il pene di Francesco era alla massima erezione , l’odore cominciò a trasalire , e si insinuò prepotente nelle sue narici , era forte , intenso , incredibilmente erotico .
Renata sapendo che i suoi piedi non erano puliti chiese
–sicuro che non preferisci che li lavo??Forse puzzano!!
lui che impazziva per quell’afrore
–no..signora…no…non li deve lavare!!!…
la decisione e la fermezza che usò fece capire a Renata che l’odore dei suoi piedi aumentava il piacere del ragazzo , decise di averne la certezza . Si sfilò anche l’altra scarpa , alzò la gamba e la appoggiò sul tavolino , mettendo la pianta nuda a pochi centimetri dalla faccia di Francesco
— Sei sicuro?? Annusalo , magari cambi idea…
Francesco pensava di essere in un sogno ,e senza smettere di massaggiare il piede destro , avvicinò il viso al sinistro , il naso si poggiò appena sotto le dita , l’odore era prepotente , acre , intenso , per molti una puzza , per lui era l’essenza assoluta . Annusava a pieni polmoni , il pene sembrava esplodere , Renata fissava il giovane assorto ad annusarle il piede , era in uno stato di evidente eccitazione , quella situazione cominciò a risvegliare in lei antiche sensazioni , la sua vagina cominciò a lubrificarsi , il suo corpo era invaso di emozioni , si stava eccitando .
Tra i due piombò un silenzio di complicità , Renata notò il bozzo dotto la patta dei pantaloni di Francesco , immaginò il suo pene eretto , spinse il piede sul viso del ragazzo , poggiando la pianta sulle labbra, strofinò un pò e lui istintivamente aprì la bocca , iniziando a succhiare , assaporando tutto il sapore erotico di quella pianta sudata.
Renata sentiva la sua pianta essere accarezzata dalle labbra e dalla lingua di Francesco , si sentiva terribilmente sensuale , e la sua vagina ormai era colma di umori , erano anni che non si eccitava in quella maniera , le sue dita furono risucchiate una ad una , regalandole un brivido lungo tutta la schiena .
Francesco era ormai fuori di se , la sua bocca succhiava e leccava all’impazzata ogni millimetro di quel magnifico piede , strofinava il suo viso sotto la pianta facendosi appiccicare sulla pelle tutto il sudore della donna , le sue mani si spostarono da un piede all’altro , così facendo mentre succhiava se lo spingeva a se su tutta la faccia .
Renata approfittò della situazione , avendo il piede libero sulle gambe del giovane ,volle soddisfare la sua curiosità .
Spinse il piede in avanti e con le dita cominciò a pigiare sulla patta , sentì subito l’asta turgida ,era durissima , vedendo Francesco sobbalzare , capì che gli piaceva , così appoggiò tutta la pianta sul pene e cominciò a muoverla strofinandola con vigore , sentire quella durezza le piaceva , e vedere il giovane ansimare l’eccitava .
Il pene di Francesco era schiacciato sotto la pianta calda di Renata , abassò lo sguardo e vide il piede accarezzarlo , le dita erano sinuose e perfette , le mutande si stavano bagnando , la sua cappella ormai era uscita dalla pelle , la signora lo stava masturbando .
Renata sapeva che avrebbe potuto far eiaculare il giovane anche così , ma voleva anche la sua parte , voleva togliersi altre curiosità .
Smise di muovere il piede e disse
–tiralo fuori voglio vedere il cazzo….!!
sentendo quella frase e quella volgarità , il ragazzo fu ancora più eccitato , e s**ttò subito in piedi per soddisfare la richiesta della signora.
Con un gesto slacciò i pantaloni ed in pochi attimi il pene svettò fuori in tutta la sua erezione , Renata spalancò gli occhi ammirando tanta generosità , il ragazzo era in piedi davanti a lei , immobile , gustandosi la vista del viso della signora colmo di piacere .
Renata afferrò l’asta del giovane , e la strinse con forza
–Oddioo quanto tempo ….è durissimo…
poi lentamente lo cominciò a masturbare , la cappella fuoriusciva lucida dal suo pugno , Francesco godeva
–siiii…Signoraa….è bravissimaaaa…
lei lo guardava dal basso in alto , senza fermare la sua mano , lo segava lentamente ma incessantemente .
Renata con i piedi avvicinò la sedia difronte a lei e dietro Francesco , quando fu vicinissima sempre tenendo il cazzo in mano lo fece sedere , poi alzò il piede sinistro e lo rimise sul tavolo
–leccalo dai…tu leccami il piede che io mi godo un pò il tuo bel cazzo….
Francesco non aspettava altro , mentre la signora lo masturbava lui riprese ad annusare e leccare il piede , provando delle sensazioni che mai aveva provato prima .
Renata mentre faceva su e giù con la mano godendosi la vista e la sensazione che quel giovane cazzo le dava , immaginava a quante cose poteva farci , la sua fica ormai era fradicia , le venne istintivo accarezzarsi da sopra le mutande .
Purtroppo tutte le voglie erotiche di Renata , furono deluse dalla giovane inesperienza di Francesco . Infatti dopo pochi minuti il suo cazzo cominciò ad esplodere in zampilli di sperma , che riemirono la mano di Renata .
La donna anche se un pò delusa , fece di tutto per far godee al massimo il giovane , aumentò la velocità della mano , spinse il suo piede nella bocca di Francesco , e lo incoraggiava con tutte le volgarità che le venivano in mente
–daiiii….siii porcooo…sborraaa…daiiii…sfogattiii….che cazzo che haiii…suu lecca e sborra……
Francesco era in estasi .
Renata continuava a stringere il pene di Francesco nel suo pugno , anche se ormai era molto più moscio , e lui succhiava il piede guardandola come una dea .
La signora voleva avere la sua parte e non esitò a dirlo
–ora piccolo basta con i piedi….ho anche altre parti da accarezzare e leccare…
lui capì cosa voleva Renata ed era ben felice di accontentarla .
Quando Francesco si stava per tirare su per provvedere a soddisfare la sua signora , il suo cellulare squillò.
Il padrone del market era infuriato , in effetti erano quasi 50 minuti che si trovava dalla signora Renata , dovette a malincuore tornare di corsa a lavoro .
Renata rimase con l’amaro in bocca , ma per nulla rassegnata disse prima che Francesco uscì dalla porta
–mi sono dimentica di comprare l’acqua…..Domani mattina me la porti tu???
prima volta
salve a tutti sono un ragazzo di 31 anni e per lavoro viaggio in tutta italia , da diverso tempo avevo una perversione scoparmi una donna sposata d’avanti suo marito. In passato ho avuto relazioni clandestine con ragazze fidanzate ma mai con una donna sposata per lo piu scopata in presenza del marito. Un giorno pero’ durante un soggiorno breve a torino in una farmacia conobbi luisa una spendida donna di 45 anni e devo dire ci fu subito una certa sintonia…lei lavorava li’ e dopo aver acquistato cio che mi serviva usci dalla farmacia e continuai a pensare a lei fantasticando di come poteva essere porca a letto ma notai l’anello nuziale al suo dito quindi piu di tanto mi rassegnai. La sorte vuole che il giorno dopo mi recai in un negozio che aveva costumi per il mare esposti molto belle,entrai e feci i complimenti al propietario per il fantastico negozio . cmq entrammo subito in confidenza e notai degli sguardi sul mio pacco quando mi chiese di verdere se andava bene il costume che era anche uno slip. Dopo aver comprato 2 costumi mentre stavo per salutarlo entro la farmacista la guardai e questa volta senza camice con una camicia e una gonna molto stretta …..aveva un seno eslosivo una 4 bella formosa lei mi guardo per qualche secondo e il marito me la presento’. E lei si ricordo’ subito di me da li capi’ che non mi ero sbagliato su certi sguardi.Il marito di luisa era come me un appassionato di carambola e mi chiese di scambiarci il numero di cell che una sera di queste mi avrebbe chiamato per fare qualche giocata. Il pomeriggio del giorno dopo mi chiamo e ci incontrammo la stessa sera. Be la serata fu tranquilla e bevemmo un po di birre e parlando di donne e al fatto che lui era sposato da 15 anni non poteva avere figli e che il suo rapporto con la moglie era cambiato. Il motivo mi lascio un po’ sbalordito mi disse che da tempo ha una fantasia che lo entusiasma …vedere sua moglie scopata da un altro ma che la moglie non era ancora pronta ad una cosa simile e doveva pensarci. Io all’ora incominciai a fare dei complimenti su sua moglie facendo capire che se avrebbe voluto l’avrei scopata con piacere.Lui mi disse che da una settimana che la moglie ha saputo di questa fantasia e quindi forse non era ancora pronta ….cmq mi disse dai vieni a casa mia con la scusa di voler bere un altra birra con me vediamo come reagisce. Andai a casa sua senza che il marito avverti’ Luisa entrai in casa e trovai lei sul divano fu felice di vedermi e anche un bel po imbarazzata. Ci sedemmo sul divano a parlare e dopo un po il marito ando in bagno …io approfittai di questo momento e pensai devo essere diretto…gli dissi luisa tu sei una donna stupenda tuo marito mi ha detto del vostro rapporto e di questa sua fantasia..lei mi rispose che era imbarazzata che ero un bel ragazzo ecc….il mio cazzo si fece duro come un marmo e gli dissi dai lasciati andare facendo notare che avevo un bel rigonfiamento nel pantalone gli spostai la mano sul cazzo e io a questo punto apri la cerniera per cacciarlo fuori incomincio a farmi una sega misi la mano tra le sue gambe era bagnatissima….gli dissi come sei eccitata lei mi rispose hai un cazzo grandissimo il piu grande che ho visto ….era una fontana la fua figa e i suoi gemiti si facevano sempre piu forti…quando venne il marito si imbarazzo e tolse la mano dal mio cazzo..lui vide il mio cazzo e disse luisa dai fammi vedere quanto sei troia…la moglie lo guardo e si avvicino con il viso e mi fece un pompino assurdo…intanto lui si mise su una sedia poco lontano e si segava …aveva un cazzetto la meta’ del mio…dopo avermi fatto un bel pompino il mio cazzo era gonfio che quasi arrivavo la presi e la scopai a missionario..aveva una figa strettissima e quando gli misi tutto il cazzo dentro la senti urlare e piu urlava piu la scopavo forte…la scopai per quasi un ora e lei venne almeno 6 volte….gli sfondai la figa mi confido che non era mai arrivata cosi’ tante volte e che non aveva mai provato un orgasmo cosi’ ….questa fu la mia prima volta da bull un esperieza unica
Mi svegliai sabato mattina e Giacomo era sdraiato accanto a me. Stavo passando il fine settimana a casa sua. Io ero estremamente eccitato, il mio cazzo era duro come una roccia. Giacomo stava ancora dormendo, lo circondai con un braccio, lo infilai sotto le coperte e cominciai a menargli il cazzo. Cominciai a baciargli il collo, Giacomo si mosse un po’ ed il suo pene ora era completamente duro. Iniziai a strofinare il mio cazzo sul suo buco, lui girò la testa e ci baciammo profondamente. Presi il lubrificante, lo sparsi sul mio cazzo e sul suo buco, quindi lo spinsi dentro di lui.
Cominciai ad incularlo e lui si lamentava ad ogni spinta. Gli girai la testa e lo baciai mentre continuavo a spingere nel suo culo. Le mie dita erano sul suo torace e giocavano coi suoi capezzoli. Quando interrompemmo i nostri baci Giacomo si lamentò: “Oh Nick.” Io sentii l’orgasmo crescere dentro di me, cominciai a spingere sempre più velocemente ed io esplosi dentro di lui.
Estrassi l’uccello da Giacomo e lo feci rotolare sulla schiena. Il suo cazzo era ancora sull’attenti. Salii sul suo grembo, non sapevo cosa aspettarmi ma ero curioso. Presi il lubrificante con cui lubrificai il mio buco ed il pene di Giacomo che non sembrava contrariato. Mi sedetti lentamente sul suo cazzo e lo sentii entrare dentro di me. Io emisi un anelito, faceva male. “Rilassati.” Mi disse Giacomo. Lo feci e dopo un momento il dolore fu sostituito dal piacere. Cominciai a muovermi su e giù sul suo uccello. Lo guardai e vidi che aveva la testa girata verso l’alto e stava respirando profondamente.
Mantenemmo un buon ritmo finché non sentii il suo corpo tendersi ed una calda sensazione eruttare dentro di me, capii che Giacomo aveva eiaculato. Dopo che lui ebbe finito di sborrare, mi alzai e sentii il suo cazzo abbandonare il mio buco. Mi sdraiai accanto a lui e lo baciai profondamente.
“Vorrei stare così tutto il giorno.” Dissi.
“Sarebbe bello.” Disse Giacomo. “Ma dobbiamo andare a fare colazione, la mamma vuole che la si faccia insieme nei fine settimana. Non possiamo evitarlo.”
“Potremmo dire che vogliamo fare colazione a letto.” Dissi e lo baciai.
“Ho paura…” Io lo baciai. “Che…” un altro bacio “Lei non lo accetterà.”
“Ok, allora dovremo soffrire.”
Uscimmo dal letto, ci vestimmo ed andammo in cucina che odorava degli aromi della colazione. Ci sedemmo a tavola mentre la madre di Giacomo, Samanta, stava preparando la colazione. “Nick vuoi anche delle uova?” Mi chiese.
“Sì, mi sembra una buona idea.”
“Come li vuoi?”
“Un po’ molli.”
Il padre di Giacomo entrò e si sedette a tavola. “Giacomo, tua madre ed io più tardi andremo a trovare i nonni. Torneremo domani sera così tu e Nick avrete la casa tutta per voi. Conosci le regole.”
“Ok.” Disse Giacomo. “Cos’hanno i nonni?”
“La nonna è all’ospedale.Nulla di serio, deve sottoporsi ad un piccolo intervento, così tua madre ed io staremo col nonno.”
Tutti e quattro facemmo colazione insieme conversando amichevolmente. Quando arrivammo a parlare della mia famiglia e del fatto che i miei genitori avrebbero accettato o no il mio essere gay e che era probabile mi buttassero fuori, Roberto disse: “Potrai stare qui se dovesse accadere. Non devi preoccuparti, non diremo niente a loro. Anche se con quell’incubo di tua sorella, avere un figlio gay dovrebbe essere il minimo delle loro preoccupazioni.”
Poco dopo la colazione Roberto e Samanta partirono per andare dai nonni. Giacomo ed io andammo a fare una doccia. Era bello vedere l’acqua che correva giù per il suo bel corpo liscio. Mi misi in ginocchio nella doccia e presi in bocca il suo cazzo. Salii e scesi sul suo uccello. Inserii un dito nel suo buco. In breve Giacomo stava esplodendo nella mia bocca. Il gusto del suo sperma era indescrivibile ed io lo ingoiai, amavo il sapore del mio Giacomo.
Finii di bere la sua sborra, mi alzai e Giacomo si voltò. Capii cosa voleva. Afferrai il mio cazzo duro, lo appoggiai al suo buco e spinsi dentro di lui. Cominciai a spingere, le mie mani erano sulle sue anche tirandole avanti ed indietro e sbattendo dentro di lui con rumori di schiaffeggiare. Cominciai a tendermi ed esplosi dentro di lui.
Dopo che fui venuto e prima che mi estraessi, Giacomo girò la testa e mi baciò. Chiudemmo l’acqua e ci asciugammo. Ordinammo una pizza per cena, guardammo dei film e Giacomo mi inculò di nuovo prima di andare a dormire quella sera.
Passammo la maggior parte della domenica facendo sesso.
…Sentii la chiave nella serratura e la porta aprirsi. Guardai l’orologio, erano le 5.48 di mattina. Lo ricordo ancora perfettamente perché quell’orario è associato alla figura di mia moglie Monica che poco dopo mi raggiunge nel letto a conclusione di quella serata pazzesca e probabilmente irripetibile. Completamente nuda senza scarpe, i ricci biondi tutti in disordine e le tracce di sborra seccata su tutto il corpo e sui capelli. Inoltre diversi segni rossi le rigavano il corpo e qualche livido era visibile sulle gambe e sulle braccia. “Non preoccuparti sto bene, sono solo stanchissima” mi disse fugando immediatamente ogni mia preoccupazione. “Quei porci hanno appena finito di divertirsi. Mi sento completamente a pezzi. Voglio solo farmi una bella dormita, più tardi ti racconto tutto.” Mi diede un bacio sulle labbra rassicurandomi e si sdraiò a letto al mio fianco. Si addormentò quasi subito. Mi alzai per andare in bagno dove guardai dalla finestra per dare un volto alle voci che provenivano dal giardino. Erano 5 uomini, Gianni, Paolo e inoltre riconobbi chiaramente la figura di Aldo con quelli che dovevano essere due dei suoi amici che al ristorante avevano palpato Monica. Pensai che questa volta molto probabilmente erano andati ben oltre a qualche toccatina. Evidentemente la serata aveva subito diversi cambiamenti dal piano originale. Pensieroso tornai a letto dove Monica dormiva nuda sopra al lenzuolo. Non potei fare a meno di osservare i segni rossi che rigavano la sua schiena e il suo culo chiedendomi cosa le avessero fatto. Non volli disturbarla e cercai di riaddormentarmi nonostante i mille pensieri che mi affollavano la mente e il cazzo che mi divenne di marmo. Dopotutto anche io avevo dormito pochissimo lì da solo nel letto con la testa costantemente rivolta a quello che quei quattro maiali stavano facendo a mia moglie. Avevo assistito solo a parte della serata. Dopo poco più di un’ora infatti mi venne consigliato di ritornare nella camera che alla mattina ci era stata assegnata. Dove rimasi chiuso a chiave fino a quando non rientrò Monica. Immaginai le cose più degradanti e mi masturbai due volte prima di iniziare quel dormiveglia bruscamente interrotto dal rumore della serratura.
Appena tornati dal ristorante, Salvatore prese il guinzaglio di Monica e si diresse all’ingresso della villa. Eravamo entrambi eccitati per quello che sarebbe successo. Mia moglie stava per essere consegnata ai suoi padroni. Paolo e Gianni ci accolsero sorridenti chiedendoci se la cena e il dopo cena erano stati di nostro gradimento e liberarono mia moglie dalle manette. “mmm..hai ancora il plug infilato nel culo….allora sei proprio la nostra cagna ubbidiente.” Paolo lo tolse dal culo di Monica verificando se il culo restasse aperto, ci sputò sopra e glielo rinfilò fino in fondo per tre o quattro volte. Parlammo pochissimo perché ci dissero che i due tedeschi stavano aspettando mia moglie ed erano impazienti di divertirsi con il suo corpo. “Non ci aspettavamo che ritornassi con tua moglie, Diego”, mi disse Gianni. “Pensavamo preferissi farti qualche bella scopata anche tu. Salvatore aveva ordine di portarti in un posto davvero speciale. Avresti avuto solo l’imbarazzo della scelta. Evidentemente preferisci guardare come ci chiaviamo tua moglie e spararti qualche sega…..ma dovrai guadagnartela….Accentando di fare parte della nostra serata anche tu non potrai rifiutare gli ordini che ti saranno dati. Sarai solo il marito cornuto che aiuterà sua moglie a prendersi una bella razione di cazzo. E’ ora di iniziare, abbiamo atteso fin troppo”. Con queste parole cominciò la nostra serata all’insegna della sottomissione e della degradazione. Salvatore si congedò da noi per tornare alla macchina. Salimmo al piano superiore dove Monica venne portata in bagno per fare pipì e per lavarsi la figa e il culo sul bidet. Paolo le disse: “lavati, che sei già stata scopata questa sera. Pulisciti quel buco da svuotacazzi che hai in mezzo alle gambe. Ti è piaciuto vero farti riempire dal cazzo gigante di Aldo al ristorante? E adesso quanta voglia hai di cazzo, puttana?” Si, mi è piaciuto, ma non sono ancora soddisfatta. Voglio tanti altri cazzi che mi rompono il culo e la figa. Voglio essere riempita” rispose mia moglie. Sapeva di essere tremendamente eccitante parlando in quel modo. Si lavò le parti intime sfilandosi finalmente l’anal plug e si disse pronta ad iniziare tremando dall’eccitazione.
“Anche tu Diego, spogliati completamente e seguici”. Rimasi nudo e li seguii in un’altra stanza della villa al secondo piano. Salendo le scale i due non smettevano di toccare il culo di moglie e rendevano instabile il suo incedere sui tacchi alti infilandole le dita nella figa o nel buco del culo rimasto leggermente aperto dopo il trattamento con l’anal plug durato quasi un paio d’ore. Entrammo in un salone con poca luce. Era grandissimo, quasi un piano intero della villa. Paolo regolò l’interruttore e la stanza si illuminò. “Questa è la nostra stanza dei giochi. Qui portiamo le puttane rotteinculo come tua moglie per farle godere come cagne in calore. Abbiamo diversi giochini interessanti con cui divertirci. Ne sono passate parecchie in questa sala di puttane e ti assicuro caro Diego che anche la tua mogliettina sarà bella sfondata quando avremo finito. Mentre Paolo ci diceva queste cose, Monica ed io osservavamo la contrapposizione tra il lusso della stanza (mobili, quadri, tappeti, ecc..) e la volgarità dei vari articoli da sexy-shop che vi erano disseminati in giro (cazzi finti di ogni dimensione, fruste, catene, corde e vestiti e biancheria da donna di ogni tipo. Seduti su un ampio e lungo divano rosso scuro c’erano i due tedeschi ad attenderci, nudi con il cazzo in tiro. Due uomini muscolosi biondi sui 35-40 anni con un cazzo di dimensioni medie e completamenti depilati. “Loro sono Rudy e Erick, parlano poco l’italiano, ma sanno farsi capire in un altro modo.” Piombarono velocemente su mia moglie accarezzandola ovunque, poi le fecero segno di abbassarsi e di leccare i cazzi. La trattarono fin da subito con modi pochi gentili prendendola per i capelli e infilandole i cazzi in bocca.
“Non perdono tempo….meglio così” disse Paolo. Anche i due padroni di casa si spogliarono. Eravamo tutti nudi, ad eccezione di Monica che vestiva calze a rete, reggicalze e reggiseno rosa. Inginocchiata e circondata da quattro maschi, vidi mia moglie succhiare i loro cazzi e leccare loro i coglioni. I due tedeschi sembravano gradire molto quel lavoro di bocca. Ogni tanto toglievano il cazzo dalla bocca di Monica e lo usavano per schiaffeggiarla sulle guance. Anche il mio cazzo divenne durissimo, ma Gianni mi disse che avevo il divieto assoluto di toccarmi. “Siamo solo all’inizio, tra poco ci aiuterai mentre scopiamo tua moglie.” Rudy e Erick presero il guinzaglio e la fecero camminare a quattro zampe verso il divano dandole forti schiaffi sul culo. Mia moglie si stava di nuovo umiliando facendosi trattare come una cagna da sconosciuti. Osservandola da dietro vidi la sua figa luccicante di umori….che troia pensai.
I quattro maschi si sedettero sul divano uno di fianco all’altro e ordinarono a mia moglie di impalarsi sui loro cazzi durissimi dando loro la schiena. Era girata verso di me che ero in piedi di fronte al divano. Dovevo tenerla per il guinzaglio mentre lei si faceva sparire i cazzi nella figa. Ogni volta che lei si spostava da un cazzo ad un altro dovevo aiutarla ad impalarsi indirizzando con la mia mano il cazzo all’ingresso della sua figa. Infatti le loro mani erano costantemente indirizzate a strizzarle le tette. Fu una sensazione strana quella di toccare quattro cazzi che si stanno fottendo la figa di tua moglie. Ma ormai avevamo deciso di giocare. Monica si impalava sempre più velocemente godendosi le scopate e la sua figa diventava sempre più rossa e bagnata per quanto era usata. Tenendola per le tette la spingevano con forza verso il basso non appena si fermava un attimo per riprendere un po’ di fiato. Non ebbe un attimo di tregua, continuamente forzata a saltare da un cazzo all’altro. I laccetti del reggicalze si erano quasi tutti distaccati per la foga con cui si muoveva e il reggiseno era sceso a livello del suo ombelico. Il piacere che quei cazzi le provocavano era leggibile nelle espressioni del viso e nei suoi occhi carichi di desiderio.
“Diego, sembri una di quelle puttane che nelle gangbang aiutano l’attrice principale per fare restare tutti i partecipanti col cazzo duro”, mi disse Paolo. “Hai voglia di menarti il cazzo?”. Gli feci cenno di si con la testa. “Allora, perché non prendi quelle calze a rete nere e te le metti?”, continuò a dirmi. Avevo una voglia matta di toccarmi, guardai mia moglie che in preda a qualche orgasmo mi fece solo un veloce sorriso. Presi le calze a rete nere e le indossai. Istantaneamente iniziai a menarmi l’uccello per la voglia che avevo accumulato. Subito non pensai che mi stavano considerando una puttana tanto quanto mia moglie. Nel frattempo Monica era stata messa a pecorina sul tappeto. I tedeschi presero a scoparla da dietro con dei colpi velocissimi e violentissimi. Rudy aumentò ancora il ritmo e con un gridò le sborrò nella figa. “Mettiti sotto Diego, appena avrai ripulito per bene la figa della tua mogliettina mignotta lasceremo sborrare anche te”, mi dissero. Mi sdraiai sotto a Monica a 69, con la bocca rivolta verso la sua figa e cominciai a leccarla pulendola con la lingua. Contemporaneamente sentii la lingua di Monica sulla mia cappella. Fu una sensazione piacevolissima. “Adesso bacia tua moglie”, mi disse ancora Gianni. Scorrendo in avanti con la mia bocca verso quella di mia moglie, limonai con Monica. Ci guardavamo negli occhi ed eravamo eccitatissimi, contenti di vivere insieme delle sensazioni straordinarie. Erick incominciò nuovamente a scopare la zoccola che aveva a disposizione. Pensavo di aver finito e feci per rialzarmi, ma Gianni mi bloccò dicendomi:” Non hai capito…adesso anche tu stai facendo la puttana, hai scelto di indossare delle calze da troia, quindi da brava succhiacazzi pulisci la figa di tua moglie da tutte e quattro le sborrate”. Rimasi lì sotto ad aspettare di leccare la figa di mia moglie con il cazzo che non ne voleva sapere di ammosciarsi. Con gli occhi all’altezza della figa, vedevo da pochi centimetri il cazzo entrarle dentro. Ogni tanto le palle mi sbattevano sulla fronte. Allungai la lingua verso il clitoride cercando di leccarlo e sentendo sulla lingua le vibrazioni e le scosse di godimento che il cazzo le stava provocando. Mi ritrovai senza volerlo a leccare la cappella tutte le volte il cazzo usciva completamente dalla figa di mia moglie. Contemporaneamente mi toccavo il cazzo e sborrai una prima volta non appena vidi il cazzo di Erick fermarsi e contrarsi per scaricare il succo delle sue palle dentro alla figa di Monica. Appena tolse il cazzo una densa sborrata bianca cadde sulla mia lingua. Sborrarono tutti in figa a mia moglie scopandola a pecora e facendola gemere continuamente. Ogni volta la ripulivo dalla sborrata. Anche la sua bocca non se ne perse una….dopo che un cazzo aveva finito di riempirla, finivamo col limonare come due innamorati passandoci la sborra l’uno con l’altra. Dopo L’ultima sborrata, mentre stavamo limonando, Monica allungò la mano sul mio cazzo che era tornato duro. Mi segò con pochi colpi che subito sborrai schizzandomi sulla pancia e restando senza fiato. Anche Monica si adagiò sul tappeto per riprendere un po’ di energie. Poi da brava puttana si tolse il reggiseno che le dava fastidio facendolo cadere a terra e si riaggiustò il reggicalze.
Furono Rudy e Erick, i primi ad avere sborrato, a riprendere a giocare. Dissero qualcosa in tedesco che non capimmo e vedendo che Monica non si alzava, la presero per i capelli facendola nuovamente rimettere a quattro zampe. Erick le mise con violenza quattro dita nella figa per incominciare a scaldarla. Mia moglie si eccitò ancora. E’ sempre stato così, non appena si sente usata, la sua figa si bagna all’istante. Anche io ero in ginocchio vicino a lei e la vidi aprire la bocca per passarsi la lingua sulle labbra mentre con una mano si strizzava una tetta. Rudy avvicinò il suo uccello al mio naso per farmi sentire l’odore del cazzo che poco prima aveva goduto dentro alla figa di mia moglie. Il profumo della figa di Monica sul suo cazzo era perfettamente riconoscibile. Poi si fece annusare il cazzo anche da mia moglie segandosi vicino alle sue labbra.
La posizione della cagna doveva eccitare molto tutti quanti perché sempre a quattro zampe la guidarono schiaffeggiandola sul culo fino al letto dove mia moglie si sdraiò su delle soffici lenzuola azzurre. Aprì le gambe per offrire nuovamente la sua figa rasata ai quei quattro cazzi. Era completamente esposta con le grandi labbra aperte e il buco rosso e sfondato ben visibile. Rudy, che era il più eccitato di tutti, salì sul letto per scoparla facendola gridare. Si stava gustando la figa di quella troia che gli era capitato di potersi fottere e non sembrava aver voglia di cedere il posto. Gli altri si smanettavano l’uccello per farselo rimanere duro, mentre io ancora sporco della mia sborra guardavo, come poco prima, il cazzo di Rudy entrare ed uscire senza sosta nella figa della mia donna. Paolo mi guardò complimentandosi per quanto fosse figa mia moglie : ”che figa pazzesca, quella vacca ci ha già fatto drizzare tutti quanti. E’ incredibile quanto le piaccia scopare. ”Poi mi chiese se avessi problemi a continuare a fare la puttana insieme a mia moglie, visto che gli sembrava che mi fossi già spinto ben oltre toccando e leccando qualche cazzo, oltre ad aver pulito la figa di Monica da tutte le sborrate. Mentre Monica ora si godeva anche i cazzi di Erick e Gianni continuando a gemere come una vacca, Paolo mi spiegò che i due tedeschi erano anche bisex e che probabilmente avrebbero voluto incularmi mettendomi a pecorina di fianco a mia moglie. Non era la prima che facevano serata con loro. Altre due coppie con gli stessi nostri gusti erano state sottoposte allo stesso trattamento. Purtroppo con entrambe avevano rotto i rapporti dopo che i tedeschi avevano brutalmente rotto il culo ai due mariti divertendosi ad infilarci non solo il loro cazzo ma soprattutto alcuni cazzi finti giganti che mi fece vedere in giro. Devo dire che la cosa mi impaurì non poco. “Non vogliamo perdere i contatti con voi, Monica è semplicemente troppo di tutto. Se vuoi posso aiutarti a salvarti il culo e tu in cambio ci concederai di scopare ancora con tua moglie quando verremo a Milano.” Gli dissi che ero d’accordo. Non avevo nessuna di essere immobilizzato a novanta per beccarmi due cazzi e chissà cos’altro nel culo. Quello andava oltre le mie fantasie. Mi disse che mi avrebbe accompagnato nella mia camera e che mi avrebbe chiuso dentro. Monica si stava ancora facendo scopare a gambe larghe dai due biondi mentre Gianni si avvicinò al letto con delle corde. Cominciò col legare i polsi di Monica alla spalliera del letto senza nessuna resistenza da parte di mia moglie, come se fosse proprio la cosa che stesse aspettando. Poi fu la volta delle caviglie. Quasi non si accorsero della mia uscita dalla stanza. Girandomi verso il letto, prima di uscire dalla porta, vidi mia moglie sdraiata a pancia in su completamente immobilizzata al letto con delle corde. Qualcuno si stava già sdraiando sopra di lei. Capii che con il corpo di Monica i quattro maschi si sarebbero tolti ancora molte voglie. Ero però anche consapevole che mia moglie aveva sempre dimostrato di accettare ogni situazione perversa le venisse proposta. Quindi pensai che come tutte le volte avrebbe goduto all’inverosimile.
Paolo mi chiuse nella mia camera per evitare che preso dalla curiosità di quello che stava succedendo tornassi nella sala dei giochi. “Vedrai, così lo troverai ancora più eccitante. Probabilmente te la staranno già inculando. Lo vedi, al solo pensiero di tua moglie che si becca il cazzo di un altro nel culo ti diventa subito duro….” Era vero. Mi salutò e tornò a godersi i buchi della sua puttana. Il resto della serata mi venne poi raccontato da Monica quando tornammo a Milano.
Ci risvegliammo il giorno seguente a pomeriggio inoltrato. Era tardissimo. Il giorno dopo saremmo dovuti tornare a lavoro e avevamo ancora più di tre ore di macchina prima di arrivare a casa. Mia moglie si fece una lunga doccia e si lavò i capelli tornando ad essere una donna presentabile dopo gli eccessi della sera precedente. Mi avvicinai per osservarla meglio. I striature rosse sulla schiena si erano leggermente attenuate, mentre sul culo erano ancora ben evidenti. Anche le tette dovevano aver subito qualche pressione particolare perché scorsi dei segni di cui non mi ero accorto la sera prima. Le chiesi come si sentisse. Abbracciandomi e sorridendomi mi disse: “ho il culo e la figa a pezzi, per il resto è tutto ok. Scusami amore, ma mi sento ancora uno straccio. Lo so che sei curioso di sapere quello che mi hanno fatto, ma ti dirò tutto a casa quando potremo scopare. Adesso mi fanno troppo male.” Mi diede un lungo bacio. Si vestì con uno dei suoi miniabiti, quello giallo, e sandali bassi bianchi. Quando si girò per prendere i sandali dalla borsa si piegò leggermente. Non resistetti, ero troppo impaziente. Le andai dietro e le abbassai il perizoma nero che si era messa. “Voglio solo vederti”, le dissi. Sorrise capendo la mia curiosità e si piegò un pochino in avanti dandomi del porco pervertito che gode nel vedere come gli avevano spaccato la moglie. Le vidi la figa trovandola irriconoscibilmente slabbrata, ma sopratutto allargandole le natiche le vidi il culo oscenamente aperto. Non si era ancora richiuso per niente e sicuramente le avrebbe fatto male per qualche giorno. Mi avvicinai con le labbra per baciarle il buco del culo. Poi alzandomi le dissi. “E’ vero sei tutta rotta. Ti amo, amore”.
Paolo e Gianni ci fecero trovare qualcosa da mangiare e poi salutammo i nostri amici con la promessa di rivederci. Abbracciarono mia moglie molto affettuosamente ringraziandola. In macchina Monica faticò a trovare una posizione comoda finchè si addormentò fino a casa…
Gennaio 2014
Gennaio 2014
Voglio raccontare la nostra storia di coppia matura,perche’ cio’ rinnova,in entrambi,eccitazione e piacere. Io Enrico,60 anni,Lei,Elvira,58.Siam sposati da 35 anni e nonni.Da molto insistevo con mia moglie per far entrare nella nostra intimita’ un’altro uomo: ma Lei,sempre si opponeva.Lo facevo per cercare di risvegliare il nostro rapportoe per il fatto che, quando guardavamo qualche film porno, Elvira nei nostri giochi era molto eccitata.Ho inserito molti annunci nei siti,ho avuto molti scambi di mail a Sua insaputa,ma poi tutto finiva nel nulla.A gennaio di quest’anno,ci siamo recati in Croazia per alcuni giorni di vacanza.Entrambi entusiati e molto felici perche’ era frutto di un po’ di economie….Siamo arrivati in hotel di sabato pomeriggio,una giornata di pioggia e vento.Sistemate le cose nella nostra camera,decidemmo di fare una capatina nella zona sauna-bagnoturco che era nello stesso hotel.Ambiente bellissimo,pulito e curato: ci siamo recati nella sala sauna. Una stanza in penombra,avvolta in un vapore leggero.C’erano gia’ alcune coppie,ed alcuni uomini,ma la poca luce non permetteva di distinguere molto.Ci sedemmo in un angolo e ci slacciammo gli accappatoi.Era la prima volta che andavamo in una sauna ed eravamo un po’ imbarazzati.Io rimasi nudo ed Elvira indossava gli slip di un bikini.Ci eravamo abituati alla poca luce e cio’ ci permetteva di distinguere chi ci stava attorno.Due coppie si scambiavano effusioni; un uomo si toccava il membro floscio; un ragazzo sui 25anni,era steso supino con il cazzo in erezione.Io e mia moglie ci guardammo per un momento:io ero in erezione e Lei accenno’ un sorrisino.Ci guardavamo attorno e le scene erano sempre le stesse ad eccezione di due coppie che stavano scopando molto in liberta’.Entro’ una coppia e si sistemo’ in un angolo tenendo l’accappatoio.Non so quanto tempo trascorse,ad un certo momento,il ragazzo steso sulla panca si alzo’ e sempre in erezione,venne a sedersi vicino a noi,dalla parte di Elvira.Lei mi venne piu’ vicino,forse un po’ imbarazzata.Il ragazzo la guardava con insistenza accennando un sorriso.Il suo cazzo era sempre eretto.Ad un tratto venne dalla mia parte e mi bisbiglio’:” Ti va’ se gioco con tua moglie?”.Rimasi di sasso,senza parole per un attimo.Poi con voce tremante gli risposi:”Lei non gradisce”.”stiamo a vedere” fu la sua risposta.Ero emozionato ed eccitato.Lui ando’ a sedersi accanto a mia moglie e si chino’ a baciarle un seno.Elvira ebbe una scossa e si alzo’ in piedi,fece per dirgli qualcosa ma il tipo le prese entrambi i seni con le mani e alzatosi la bacio’ sulla bocca.Vidi Elvira che cercava di divincolsrsi,ma lui le spingeva il cazzo sulla pancia sempre baciandola.Vidi Elvira non reagire,ma aggrapparsi alle spalle del ragazzo rispondendo alle sue avances.Dopo un po’ di schermaglie si infilo’ l’accapatoio e ci invito’ a seguirlo nella sua camera.Uscimmo e in ascensore continuo’ a baciarla.Appena in camera la spoglio’,incurante della mia presenza,la stese su di una poltroncina e le allargo’ le gambe iniziando a leccarle figa e culo.Elvira gemeva e andava col bacino verso la bocca che non perdeva un colpo.Elvira era partita: gemeva a voce piena,io gocciolavo eccitato.Poi il tipo si alzo’,giro’ mia moglie a pecora e con un sol colpo la penetro’,non so se nella figa o nel culo:sentii solo un gemito lungo di mia moglie. Inizio’ una chiavata forsennata,le dava dei colpi profondi e rapidi: Elvira ormai urlava,squittiva e si dimenava sotto quei colpi. La monto’ per molto,poi esrtrasse il cazzo e lo infilo’ nella sua bocca dove sborro’,La sborra fuoriusciva dagli angoli della bocca e dalle narici di Elvira,quasi soffocata dal cazzo che lui le spingeva in gola.Fu la prima scopata della serata.Tornammo nella nostra camera alle 2 di notte.Il tipo era sempre carico.Una volta soli,dissi ad Elvira: “come va'”; mi rispose: 2Perche’ ho aspettato tanto tempo”.Col tipo ci vediamo due volte al mese:andiamo a casa sua.Abita a venezia:siamo felici.Elvira e’ ringiovanita e non ha freni: gode di quel piacere infinito.
LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 2)
Il padre di Giorgio si stava masturbando. Aveva in mano un cazzo enorme, lungo almeno 24 cm. Era appoggiato alla parete con gli occhi chiusi e si masturbava, ad un certo punto lo sentii anche dire:
-Dai Claudio, prendilo in bocca, fammi venire dentro…..leccami le palle…..-
Mi prese una gran paura e ritornai al mio posto, e poco dopo lui usci e venne verso di me. Ricominciai a tremare,
Lui mi venne vicino e mi passo’ il braccio destro sulla mia spalla. Come per farmi coraggio.
-Che c’e’ che succede, tu hai paura, di cosa? – Furono le ultime parole che sentii, poi svenni.
Versione 1
Quando mi svegliai ero su un letto, mi guardai addosso e rimasi senza parole.
Indossavo un paio di mutandine di pizzo con un’apertura davanti che mostrava il mio pisello. Con la mano tastai dietro e mi accorsi che era un tanga. Un filetto i seta mi attraversava le cosce e mi segava in due il buchetto del mio culo vergine. Indossavo anche un reggiseno dello stesso pizzo e colore. C’e’ da dire che io avevo il seno un po’ pronunciato, simile ad una pria misura di una ragazza.
Non sapevo cosa fare, nella stanza non c’era nessuno, ero solo. Poi sentii dei passi, allora feci finta di essere ancora svento.
Con gli occhi socchiusi cercai di guardare e vidi il papa’ di Giorgio entrare in stanza nudo.
Il cazzo gli ciondolava in mezzo alle gambe e nonostante fosse moscio era molto lungo e cicciotto.
Si sedette accanto al letto e inizio’ a guardarmi, poi si inginocchio di fianco al letto e con una mano mi prese il pisello e comincio’ a masturbarmi.
Rimasi ancora svenuto per un po’, ma poi il piselo comincio’ ad indurirsi e allora feci finta di rinvenire.
-Oddio, cosa mi e’ successo…..ma cosa fa…….- feci io tentando di togliere la sua mano dal mio cazzo.
-Ssssshhhh – disse lui – stai buono e andra’ bene per tutti e due.- Fini di dire la frase e si butto’ sul mio cazzo e lo prese in bocca.
Comincio’ a farmi un pompino (nessuno me lo aveva fatto finora). Andava su e giu’ con la sua bocca e con la lingua ruotava intorno alla cappella. Sentii un brivido dietro la schiena e comincia di nuovo a tremare, poi lo vidi infilare il suo dito medio in bocca e riuscire ben lubrificato, sentii poi la sua mano insinuarsi in mezzo alle cosce e il suo dito medio fermarsi sul mio buchetto del culo.
Lo guardai in faccia terrorizzato, ma non riuscivo a dire una parola.
-Sono sicuro che il tuo culetto e’ vergine, vero? – disse. Riuscii solo ad annuire con la testa, non mi usciva una parola, poi sentii il suo dito penetrarmi il culetto e entrare fino alla base mentre mi continuava a fare il pompino.
Stavo per venire, sentivo lo sperma salire dalle palle, attraversare l’uretra e stavo per esplodergli in bocca.
Feci per tirami indietro, ma lui mi trattenne e allora gli sborrai in bocca con un rantolo. Mi lecco’ tutto per bene mentre continuava ad esplorarmi il buchetto del culo e poi si alzo’ in piedi, pres le mie mani e mi mise seduto sul letto, poi mi prese la testa fra le mani e l’avvicino’ al suo cazzo che ormai era diventato lungo e duro ed era esattamente davanti alla mia bocca.
mia zia
Salve a tutti sono Simone da Palermo ho 36 anni singol da un anno non sto a descrivermi fisicamente visto che sono registrato su xhamster quindi mi vedete in foto e video come sono fatto fisicamente e le mie prestazioni sessuali .amo il sesso in tutti i suoi colori e sapori sono un drogato del sesso cmq ritorniamo alla mia storia
ho una zia sorella di mia madre che ha 51 anni separata da 4 anni senza figli siamo stati sempre in stretti rapporti da piccolo.fino ad oggi diciamo una seconda madre …una gran bella donna con le curve al suo posto molto curata giovanile e molto sexy ..a partire dalla mia età purbica facevo molti pensieri erotici nei suoi confronti e con tante di seghe persino a casa sua rovistare quanto potevo nella sua biancheria sporca in cerca di qualche paio di mutantine che midessero il suo profumo di donna e ci riuscivo qualche volta spara in bagno o sotto la doccia quanto dormiva da noi perché il marito fuori per lavoro o vederla seduta ed aspettare che accavallasse le gambe che adoravo tanto ed i suoi piedi fantastici sempre ben curati .da quanto si e separata si e trasferita nel appartamento a fianco al mio che sono di nostra proprietà e da quel giorno abbiamo stretto un bel rapporto di amicizia ma sempre con le dovute distanze sia per la parentela e sia perché ero fidanzato (anche se me l’avrei sbattuta ugualmente) dopo la fine del mio fidanzamento ci siamo avvicinati tantissimo pranzare insieme cenare prendere il caffè accompagnarla a fare la spesa o compere e persino guardare la TV la sera sul divano insieme .questa estate essendo sola e i miei come ogni estate si trasferiscono nella nostra casa al mare mia madre la invitata come ogni anno a passare l estate con loro ma con in più che quest’anno ci sono pure io da solo come lei con loro ..ci siamo divertiti un casino al mare ho scoperto un amica con cui scherzare e fare baldoria uscire a divertirci fino a scambiarci per una coppia e quando qualche ragazza ci provava lei faceva finta diessere la mia donna sono sincero la cosa mi inintricata molto ..una sera di luglio dopo che ci siamo ritirati ci siamo cambiati io in costume e lei in vestaglia visto che i miei erano fuori per il fine settimana ..messi in veranda in compagnia di una bella birra fresca si parlava di tutto tra risate e confessioni fino a finire alle nostre storie finite .poi lei mi disse : be penso che l hai superata bene la rottura visto che molto spesso la notte hai avuto buone compagnie questo inverno e qualche volta persino dimenticato di tua zia che stava da sola nel altra casa a fianco a guardare la TV senza il suo nipotino preferito non solo dice ancora lei mi toccava sentire i gemini delle tue donne che godevano di te e la tua zia in crisi di astinenza da anni ..a quel punto risposi che sei gelosa ? Lei mi disse gelosa non posso esserlo ma vogliosi di te e dopo tanti anni a vederti uomo e desiderarti e masturbarmi la notte mentre tu scopi e immaginarti mio o essere io quella donna a godere di te apri’ le gambe davanti a me senza mutantine eè vedendomi con il cazzotti duro mi disse ..vuoi costatare sono bagnata anche adesso simone mio e vedo che anche tu hai voglia di me allungo il piede nudo e me lo strofina sul cazzotti duro dicendomi che bello ché mi disse vuoi essere il mio amoroso questa notte? Io risposi lo voglio questa notte e tutte quelle che tu vorrai le con gli occhi felici mi prese per mano ci siamo alzati e stretti in un lungo abbraccio mi sussurro alla orecchio voglio essere tua ti desidero farmi godere come non ho fatto mai sono tua solo tua e dopo mi bacio’ entrambi dentro chiudendo la porta e baciando ci la presi a cavallo e la portai in camera la distesi sul letto io sopra di lei e ci baciando a lungo ci toccammo mai finire lei un lago gi piacere io con il mio cazzotti duro tra le sue mani che sembrava un marmo mi masturbava e scappellava io che sembravo un assetato di sesso voglioso eravamo in estasi quella sua bella pelle liscia profumata il suo seno caldo e sodo i capezzoli due chiodi poi mi distese sulla schiena mi guardo’ come se volesse dirmi avrai il miglior Pompiano della tua vita me lo prese in bocca e fu davvero un sogno sembrava una maestra dei Pompini quando non ne poterti più la presi e la distesi io le allarga le gambe e mi ficcare con la lingua in quella sua bella fico calda gustosa e vogliosi di me 2 volte lei ebbe l organo fino a che mi tirò sui lei mi abbraccio e mi disse adesso viene il bello farmi tua voglio che me la rompi questa fica e tua solo tua aspetta di essere riempita del tuo cazzo grosso gli Poggio la cappella la sua figura era stretta e bagnatissima a quel punto lei mi strinse le gambe intorno al sedere e con forza mi tiro dentro di sè lei butto un grido di piacere ed io sentì il mio cazzo perforarla lei animando si amore mio così sei meraviglioso fantastico spaccati tutta non ti fermare mentre arrivano orgasmi multipli seguiti da urla di piacere godeva Come una matta e più lei godeva e più io la penetravo con forza e piacere sentivo il mio cazzotti immergersi in un pozzo stretto di liquidi ad un tratto ci fermamente un istante tutti sudati con i respiri affannato ci guardami e mi disse se molto di più di come ti immaginavo e ricominciamo a baciarci e la ficcare lentamente poi mi tolse da sopra di lei e mi destesi per farla salire ma lei prima si mise su di me a 69 e ci gustammo aveva un buon sapore cremoso poi mi salì a smozza candela e divento una posseduta con quel cazzotti dentro si impalo comincio a cavalcarmi infuriata il suo seno tra le mie mani la testa all indietro ed orgasmo dopo orgasmo non si fermava dpk un pk si appoggio il suo petto al mio e li incominciai a scoparmela e lei piu gridava e piu io me la scopavo gli prendo le natiche glieli apri e gli ficcare un dito nel culo mi disse sono vergine li amore mio ..era meravigliosa un sogno di una vita diventata realtà la donna che ho sempre desiderato e vogliosa calda passionale come piace a me era perfetta la mia donna selsualmente perfetta a quel punto mi disse vogliamo provarci ? Voglio essere tua al 100% sverginami ma fai piano. La misi a pecorina e cominciai a leccarsi fico e culo la feci rilassare mentre le masturbavo la fica lei Poggio il viso sul cuscino un viso bello e dolce la lubrificanti con olio e li dissi sei pronta e lei rispose si sono pronta vogliosa ma pure inpaurita feci mo tanti tentativi ma lei era troppo rigida fino aquanto non gli entrai la mia grossa cappella e lei grido aia ccazzo e dentro fa male ma mi piace più spingeva più lei si faceva rigida fino al punto che lo rotta era tutto dentro fino alle palle Cominciai ad inculcare il mio cazzo duro dentro fino a che ho raggiunto l orgasmo e gli sburrai tutto dentro la riempì lei stremata si lasciò cadere sulla pancia io mi distesi al suo fianco lei con il suo viso sul mio petto la sua gamba sul mio pene mi bacio e mi disse sei il primo uomo con cui ho goduto così tanto la migliore scoperta della mia vita sei stato fantastico da sta notte in poi sarò solo tua ed io gli risposi sei la mia donna preferita è dopo un ora di sesso sfrenato ci addormentammo abbracciati la mattina seguente ……..ve la racconto i futuro
IMMAGINANDO…
IMMAGINANDO…
Immagino di essere sdraiata seminuda al centro di un grande letto matrimoniale. Immagino me stessa indossare le solite mutandine di pizzo bianco trasparenti. E un paio di calze autoreggenti, nient’altro:il seno è nudo. Immagino il mio compagno seduto su di una poltrona, apparentemente calmo, rilassato. Immagino che intorno a me ci siano altri tre uomini nudi. Immagino i loro sguardi pieni di desiderio che perlustrano concupiscenti ogni centimetro quadrato del mio corpo. Immagino di divaricare un po’ le gambe per favorire quegli sguardi:so bene che così facendo le grandi labbra si dischiuderanno, il tessuto leggero delle mutandine si tenderà e, in trasparenza, in mezzo alla folta boscaglia della peluria scura,sarà appena visibile la rosea carne della mia fessura. Immagino la mia agitata eccitazione per quella sconvolgente esperienza che mi sono decisa a realizzare. Immagino, sento, percepisco nell’aria, nella mia mente e in tutti e cinque i corpi un concentrato di eccitazione crescente che sta per esplodere. Immagino di aver deciso di abbandonare senso di vergogna e regole. Immagino di abbandonarmi, di cedere al solo piacere di quei tre corpi vibranti e sconosciuti che altro non aspettano se non di placarsi nelle profondità del mio, di corpo.
Immagino di vedere i tre membri eretti, vigorosi in ansiosa attesa di penetrarmi ovunque vi sia un ingresso disponibile in me. Attendono solo un mio cenno. Immagino di ritardare la loro attesa e nel frattempo li guardo, li ammiro: sono tutti grossi e lunghi ma diversi tra loro nel colore della pelle, nelle nervature che li ricoprono. Immagino di avvertire un’ansia di toccarli, di palparli e poi…di averli. Immagino di fare il cenno e immagino di vederli accostarsi a me. Immagino di pensare, in un primo momento di dire loro cosa devono fare. Poi invece immagino di chiudere gli occhi e di lasciarmi andare ai loro desideri. E immagino di sentire una mano, non so di chi, che mi stringe un seno e un’altra che accarezzandomi energicamente un coscia mi si infila tra le gambe e sale, sale…
finchè mi sento toccare l’inguine. Immagino delle labbra che si appoggiano su di un capezzolo delicatamente e immagino una lingua che inizia a vorticare lì sopra e poi la bocca vorace prenderlo e succhiarlo, non più delicatamente ma con forza, Immagino di sentire i denti mordermi e farmi un po’ male…ma immagino di lasciarlo fare. La mano, la sotto, si è introdotta oltre il fragile riparo delle mutandine e mi sta frugando ovunque sia possibile, ansiosa, come alla disperata ricerca di un oggetto prezioso smarrito da quelle parti. Finalmente trova ciò che sta cercando e io me ne accorgo perché avverto l’ingresso dentro di me, nella mia carne umida, prima di uno e poi di due ed infine tre dita che si muovono al mio interno rovistandomi freneticamente, febbrilmente, tanto da avvertirne un lieve dolore. Ma immagino di aprire di più le gambe per favorire meglio quel massaggio nervoso. Nel farlo immagino di sentire le dita entrare più in profondità e immagino che il piacere sia più forte del dolore. Mentre immagino di sentire un’altra bocca avventarsi sull’altro seno. Immagino di non riuscire più a contare le mani, le bocche che sono intente a divorarmi, a frugarmi, leccarmi, toccarmi,succhiarmi… Poi immagino che la mano là sotto, aiutata dalla compagna, mi strappi di dosso le mutandine. Immagino di tenere sempre gli occhi chiusi, non riuscirei ad aprirli, ora. Perché il desiderio, l’eccitazione, l’agitazione e un altro mare di emozioni provocate da quei contatti roventi, tengono talmente impegnati tutti gli altri sensi, che la vista di quanto mi sta accadendo sarebbe troppo. Immagino infatti di udire i sospiri affannosi intorno a me degli “altri”che giungono un po’ ovattati alle mie oracchie, coperti dal mio di respiro, anch’esso sempre più affannoso, denso. Un solo senso, oltre alla vista, non è impegnato:il gusto. Ma mentre muovo la testa da un lato all’altro, delirante, due mani l’afferrano per bloccarne il movimento. E,subito dopo, immagino di sentire un contatto, fra mie labbra, che mi sorprende dapprima per qualche istante, e istintivamente spalanco gli occhi:un membro grande e turgido, che a quella distanza ravvicinata mi pare enorme, sta tentando di introdursi nella mia bocca e, dopo una lieve pressione…dischiudo le labbra e morbidamente lo lascio penetrare. Richiudo gli occhi: ora anche quel quarto senso è appagato. Immagino di sentirne il sapore e immagino che mi piaccia. Immagino di cominciare a muovere la testa avanti e indietro facendo scorrere attorno all’asta rigonfia le mie labbra. Poi…ho un sussulto, un fremito forte: una testa si è infilata tra le mie cosce, tuffandone il volto fra i mei peli. E una lingua ha cominciato ad insinuarsi, prima tra le grandi labbra, viaggiando lungo tutto il percorso disegnato dalla mia apertura e infilandosi poi dentro, nella mia più profonda intimità. Immagino che mentre questo accade, i miei fianchi si protendano, le mie cosce si divarichino il più possibile per meglio accogliere quell’inebriante ingresso. Immagino di voler guardare, devo guardare e infatti apro gli occhi: oltre a sentirlo al tatto, vedo il grosso pene che mi sta scopando la bocca e che si muove convulsamente, tentando, ad ogni spinta, di cacciarmelo sino in gola. Volto lo sguardo e vedo le mie cosce spalancate e, fra di loro, la testa di uno sconosciuto che sembra voler mangiare la mia fica, tanta è la foga e la passione che mette nel baciare il mio sesso. Immagino che la vista di tutto questo provochi un aumento esponenziale della mia eccitazione. Richiudo gli occhi e mi concentro sul membro dell’altro estraneo che mi sta riempiendo la bocca.. Ma il mio braccio fa un movimento non programmato, istintivo e la mano urta inavvertitamente il pene durissimo dell’uomo che è inginocchiato alla mia sinistra e che non ha mai smesso di torturarmi con la sua bocca un capezzolo, ormai teso e inturgidito al punto tale che immagino stia per scoppiare. Prendo a roteare la lingua sul glande gonfio ed inturgidito come il mio capezzolo, per poi divorarlo letteralmente con avidità riprendendolo affannosamente tutto nella bocca mentre la mia mano sinistra afferra, avvolge quel pene abbandonato che ho incontrato pochi istanti prima quasi per caso e prende istintivamente a masturbarlo, lentamente ma stringendolo forte perché le mie dita possano saggiarne il vigore, la potenza. E immagino che laggiù, fra le mie gambe, dentro di me e da lontano, stia iniziando una specie di terremoto. Immagino che non vorrei che finisse così, subito. Immagino che un’occasione come questa non si presenterà mai più. E immagino di volere di più, una volta che ci sono, molto di più. Immagino di sfilarmi dalla bocca il pene del quale ho avvertito i primi sussulti. Immagino di fermare la mano. Immagino che sarebbe difficile fermare loro, gli estranei, proprio adesso, senza spiegare loro il perché. Immagino allora di voltarmi di s**tto, togliendo dalla bocca affamata di quello la sotto, il suo pasto. Immagino di ordinare perentoria a quello che ho smesso di masturbare: “sdraiati sulla schiena, adesso,subito…” Immagino che lui obbedisca e immagino di arrampicarmi sopra di lui offrendo alla sua bocca affamata i miei seni che dondolano sul suo viso sfiorandolo con la punta dei capezzoli tesi. Immagino di aprire le gambe e di ingoiare con il mio sesso ormai largo e bagnato, fradicio di umori, il suo sesso con un rapido movimento del bacino. Immagino di guidare io la danza selvaggia ruotando i fianchi e spingendomi in avanti con forza per farmi penetrare il più possibile. Immagino che quei movimenti, visti dagli altri due mettano in mostra le mie natiche che ogni volta che mi ritraggo si dischiudono quel tanto che basta per far vedere il solco che le separa e, fuggevolmente, il mio forellino posteriore. Immagino che questo sarebbe un tacito ed irresistibile invito. E infatti immagino di sentirmi infilare fra quelle natiche la punta di uno qualsiasi dei membri dei due maschi, immagino di avvertire una forte pressione lì dietro e immagino di percepire l’irresistibile voglia di aprirmi, di sfondarmi, di penetrarmi, di spaccarmi, senza nessuna cautela. Ma immagino che in fondo è quello che voglio. E il mio desiderio osceno si avvera:la pressione diviene prepotente, furiosa e due mani mi aprono con forza le natiche per favorire l’imminente sodomizzazione. E immagino che il membro dopo qualche frazione di secondo vinca la resistenza naturale che gli si oppone e che è aumentata dalla mia istintiva paura per ciò che sta per avvenire ma che la mia immaginazione vuole che avvenga. Perciò mi impongo di rilassarmi, di concedermi, di aiutarlo in questo modo ad entrare da lì nel mio corpo. E subito immagino di sentirmi sfondata, aperta, riempita senza pietà:quel corpo estraneo ha iniziato il suo ingresso. Immagino che il male mi dovrebbe fare urlare. Ma anche il piacere. E immagino di farlo, ed è un urlo soffocato, un gemito:”non così forte…” mormoro. E penso:”più forte, ti prego…” E immagino che la mia preghiera nascosta verrebbe subito esaudita: le due mani mi afferrano saldamente i fianchi, facendo leva su di loro per meglio e di più spingere quel membro del quale apprendo con dolore stupito misto a piacere, la grandezza: turgido nel mio ventre quel cazzo grosso,turgido e vibrante mi incula, è dentro di me, si immerge a profondità abissali e sconosciute. Mentre anche l’altro pene che ho nella fica è affondato nel mio ventre. L’unico a potersi muovere agevolmente è quello che mi sta sodomizzando abbarbicato alla mia schiena e ne approfitta: lo estrae quasi fino ad uscire per poi reimmergerlo tutto, sino all’ultimo millimetro e prende a scopare il mio culo, sempre più forte, sempre più in fondo, sempre più veloce, sempre più ansimante e più desideroso di rompermi. Ma immagino di sentirmi ormai aperta, disponibile ad inghiottirlo e il male, che pure c’è, annega nel piacere terribile, oppure le due cose si fondono insieme ma immagino di non saperlo e immagino che non m’importerebbe e immagino che mi lascerei prendere, mi abbandonerei e aiuterei con i miei movimenti, quel violento, meraviglioso assalto. Quello che sembra avere deciso di passarmi da parte a parte, passando attraverso il mio ano, nel ritrarsi, alleggerisce il suo peso su di me e ne approfitto e anch’io per ritrarmi un poco. Subito dopo vengo rischiacciata contro il corpo dell’altro che sta sotto di me. Immagino che sarebbe una sensazione terribile e violenta. E sublime insieme. Ma immagino che a quel punto non mi basterebbe e mi chiederei:”dov’è l’altro?…voglio l’altro!” Immagino che staremmo sdraiati sul letto per la sua larghezza , con il capo di quello che sto scopando, reclinata oltre il bordo E immagino che “l’altro”, il terzo, non si farebbe attendere e mi infilerebbe, in piedi davanti a me, il suo cazzo palpitante nella mia bocca, che non attende altro. Immagino che sarei alla mercè dei tre uomini, immagino cha se volessi ritrarmi non potrei farlo, così schiacciata fra i due corpi, presa, posseduta con selvaggio furore, con tutti i miei buchi riempiti.
Ma immagino che non vorrei ritrarmi, non ora. Immagino di avvertire le vibrazioni, i sussulti di quei membri ormai tesi allo spasimo. E il ritmo frenetico ed asincrono dei colpi, delle spinte. E i loro gemiti, i loro respiri grossi, affannosi. E immagino di sentire il mormorio di parole e frasi oscene:”si…fatti spaccare il culo”, “ora ti sborro la sorca…”,”Succhiami il cazzo, brava, così…ancora…” E immagino le mie risposte con il pensiero:”Si…sfondamelo, rompimelo e poi riempimelo…e tu spingimelo di più dentro nella mia fregna, non senti che non vuole che questo?..oddio…che bello!…fra un po’ quest’altro mi sborrerà in bocca…”. Immagino l’accellerazione dei movimenti che diventano frenetici, ansiosi, quasi rabbiosi. Il mio sfintere è ormai aperto e cedevole, morbido alle spinte sempre più violente, feroci e non avverto più dolore ma solo uno smisurato, indescrivibile, immenso piacere. Immagino di sentire nascere e crescere dal mio ventre e attraversare come una scarica elettrica tutto il mio corpo, le ondate gonfie di un orgasmo imminente. Sento la vagina stringersi attorno al pene che la riempie e l’ano contrarsi attorno all’altro. Immagino di percepire, rimanendone estasiata, le prime impennate dei membri che mi stanno dentro in ogni parte del mio corpo. Quello davanti a me si ritrae, me lo sfila di bocca e io mi chiedo il perché.La risposta la dà la sua voce roca:”voglio sborrarti in faccia…voglio schizzarti il viso…” Immagino allora che le immagini, per qualche istante, vadano a rallentatore: a pochi centimetri dal mio viso, vedo la bocca sulla punta di quel pene gonfio e teso allo spasimo, dilatarsi e vedo che sputa verso di me un denso getto di liquido bianco. Immagino che il corso degli avvenimenti riprenda di s**tto il ritmo normale e immagino di sentire quel liquido schiaffeggiarmi il volto. E sento poi colare un rivolo caldo e denso dal mento alla gola. Ma non voglio che sia solo così e mi precipito a riprenderlo in bocca, giusto in tempo per avvertirne un altro sussulto e poi un nuovo, prepotente getto che mi riempie la bocca. Ne sento un attimo il sapore intenso. Poi deglutisco bevendolo, avidamente assetata. Immagino di perdere il senso del tempo e dello spazio e di abbandonarmi ad un orgasmo di rara intensità e lunghezza proprio quando, mentre continuo a succhiare e bere lo sperma del cazzo che ho in bocca, il mio ano e la mia fica si contraggono con violenza e percepisco distintamente un forte irrigidimento del membro che mi sta sodomizzando e poi…la cas**ta impetuosa che mi scaraventa dentro, là dietro. E poi ancora…ancora…ancora… Mentre anche nella mia vagina l’altro, come piegato, vinto dalle mie violente contrazioni, mi catapulta all’interno, riempiendomi di sperma anche lì, un potente fiotto…e poi un altro…e una altro ancora.
Ormai ogni ritegno o pudore annega nel piacere voluttuoso, violento. Immagino di udire i miei e i loro lamenti, il mio ed i loro respiri che somigliano più a rantoli, immagino i nostri corpi alla frenetica ricerca, tramite movimenti convulsi, quasi disperati, di dare e darsi il massimo piacere.
E poi…sperma, tanto sperma che mi inonda la bocca, la fica, il culo. Così tanto che non riesco a contenerlo e fuoriesce dal sedere andando a mischiarsi, colando lungo il solco che separa i glutei, con quello che mi ha iniettato l’altro che mi sta scopando e che fuoriesce dalla vagina. Immagino di pensare:”oddio… quanto è bello…” Immagino di sentire rivoli tiepidi filtrare fuori delle mie labbra. Immagino di accogliere nel mio corpo fino all’ultima stilla di energia dei tre e assaporo sino all’ultima, timida contrazione, il mio spaventoso orgasmo.
Poi, dopo avere asciugato con la lingua e ingoiato anche l’ultima goccia emessa dal pene a cui ho fatto quel pompino, lo lascio e mi abbandono esausta, sfinita sul corpo sfinito sotto di me mentre dietro e sopra di me si abbandona esausto il corpo di colui che mi ha voluto sodomizzare, col suo membro ancora immerso nel mio ano. Dopo pochi istanti immagino che lui si solleverebbe da me e che io mi solleverei dall’altro. Immagino che, con gli occhi chiusi, mi sdraierei a pancia sotto sul letto disfatto. Immagino che sentirei solo i rumori dei tre che si stanno vestendo e poi…la porta chiudersi dietro di loro. Immagino di sentire i pochi passi che il mio compagno deve fare per raggiungermi. Immagino di sentire il suo membro conosciuto introdursi nel mio sedere ancora bagnato, largo ed ospitale. Immagino di sentirmelo spingere dentro forte, con gelosa rabbia.. Immagino di sentirlo scorrere con facilità immergendosi nello sperma che l’altro, lo sconosciuto, mi ha lasciato. Immagino la sua voce roca dirmi:”ti è piaciuto, brutta puttana?..l’ho visto, l’ho sentito come hai goduto!..dillo! ti sei fatta scopare da tre cazzi di tre montoni contemporaneamente e li hai soddisfatti tutti!..” Immagino che risponderei:”Si…mi è piaciuto, ho goduto…e adesso godi pure tu:spaccami il culo, sfondami se puoi!” Immagino che lui mi pomperebbe selvaggiamente dicendo:”no che non posso:te l’ha già sfondato quell’altro…però voglio sborrarti dentro dove ti ha appena sborrato lui…” Immagino che la sua resistenza sarebbe, al colmo dell’eccitazione, brevissima. E immagino che mi inonderebbe , mischiando il suo liquido a quello dello sconosciuto. E immagino che, nel percepire il suo godimento, godrei nuovamente anch’io.
Immagino che dopo poco riaprirei gli occhi e mi guarderei intorno, con lui sdraiato al mio fianco, come tante altre volte, come se nulla fosse accaduto. E immagino di chiedermi se in realtà è successo, qualcosa. Magari è stata solo la mia fantasia. Immagino di chiedermelo, si…ma immagino che non saprei e non vorrei darmi una risposta. Correrei a scrivere questo racconto.
Bacini
Io e mamma il continuo
La mattina seguente mi sveglio esco dalla mia camera vado in bagno sbirciando in camera di mia madre vedo ancora le lenzuola sporche mi diriggo in cucina e trovo la colazione pronta mia madre ancora in camicia da notte sorridente di buon umore mi si avvicina mi abbraccia Buon giorno amore mio .buon giorno mamma lei dormito bene? Rispondo di si è tu? Potevo dormire meglio mi hai lasciata da sola stracolma di te stamattina vado per fare il bidè e mi trova tra le mani il tuo sperma sei stato favoloso amore mio .le chiedo non pensi che abbiamo sbagliato ? Lei:si sicuramente me ne vergogno ma è stato un bellissimo sbaglio stai sicuro che voglio ricommettere lo stesso errore .rispondo ma .lei niente ma sono mesi che non si scoparti con tuo padre e anni che ormai non c’è la fa più a tenere i mie rittimi io sono ancora molto calda come donna sai che mi masturbo per calmare le mie voglie e visto che lo amo papà non lo mai tradito fino a ieri sera ma tu non sei un tradimento perché ti amo più di ogni cosa al mondo sei mio sei il mio sangue sei l unico uomo per cui darei la vita il nostro legame come ben tu sai e stato sempre amore come ogni madre ama i propri figli ma in più io ti ho avuto dinuovo dentro di me e ti ci rivoglio ma so pure che se tu non vuoi devo accettare la tua decisione è morirà qua discorso finito adesso fai la tua colazione con calma io me ne ritorno a letto aspettandoti ma sappi amore mio se entri da quella porta sarai per sempre il mio errore più bello ti vorrò sempre se invece non vuoi tutto questo fai quello che devi fare vai al lavoro e quando ritorni per pranzo sarà solamente un brutto sogno non diventerà mai realtà mi baciò e ridisse io vado mi diede un bacio e si allontanò. mille pensieri pervasero la mia mente non sapevo cosa fare ero scioccato dai comportamenti e parole di mia madre non la riconoscevo più non era la mia mamma ma una donna disperata e vogliosa. mi alzai da tavola mi avvicinò alla sua porta lei distesa sul letto a pancia in giù il suo bellissimo culo che mi chiamava una coscia spostata più in su e la figa che gli si intravedeva una bellissima immagine ai miei occhi tolgo i pantaloncini e salgo sul letto mi ci distendo di sopra e gli presso il mio cazzo già duro tra le natiche le bacio il collo lei mi dice ci speravo sei mio per sempre? Rispondo si non so dove ci porta tutto questo ma lo voglio quanto te .lei mi risponde ovunque ci porti siamo io e te insieme sono pronta a riceverti allarga le gambe ed io sopra la sua schiena prendo il mio cazzo duro lo Poggio Alla sua figa e lentamente scivola dentro e calda e bagnata .lei oh amore e bellissimo sentirti dentro sei tanto e grosso e lungo mi sento allargare godiamoci il momento senza fretta godimi tutta ho tanto desiderio da darti mentre il mio cazzo entra ed esce tutto bagnato dalla sua figa gli eè lo faccio sentire tutto fino in fondo mi muovo sinuosamente lei trama sotto di me godendo animando dicendomi bellissimo continua così non ti fermare sono piena di te era bellissimo la sentivo mia dopo un po esco il mio cazzo mi distendo lei mi bacia si avvicina lo prende tra le mani ed i comincia a leccarmelo con passione non trascinava nulla cazzo palle tutto mi leccarmelo e metteva in bocca più gli dicevo che mi piaceva che era brava più lei ci prendeva gusto lo infila va fino alla gola poi sale a cavallo su di me lo prede e se lo ficca dentro nel culo lo sentivo stretto caldo e profondo lei a quel punto con tutto il mio possente cazzo nel culo si distende su di me quel seno al mio petto i capezzoli duri e la sua lingua nella mia bocca incomincia a sbattersi quel cazzo dentro senza fermarsi mi cominci a dire all orecchio sono la tua troia piccolo mio mi sto rompendo il culo con il tuo cazzo scoparti e bellissimo questo è quello che volevo desideravo essere rotta da te dopo parecchi orgasmo si toglie si mette alla pecorina e mi dice rompimelo farmi gridare farmi male quel suo bel culo in mostra già il buco allargato mi invitava ad entrare gli Poggio la cappella e in un colpo violento lo fico dentro gli dico adesso ti scopo come una troia e comincio come un pazzo a Chiavarla da dietro senza tregua non resisteva più dovevo venire lei non parlava più mi tremava sotto le mani stringeva le lenzuola con forza sbatte va i piedi nel letto io più la vedevo così più le stringeva i fianchi e la sbattevo violentamente ad un tratto mi sento bagnare le palle e coscienza dai suoi schizzi la figa gli schizzava lei comincia gridare i e supplicarmi di venire ad un tratto cede con le Gambe cade sulla pancia io mi sopra di lei mi metodo in forza con i piedi e continuo a trombarla quel buco ormai non ne voleva più fino a che sono venuto sento quel cazzo schizzare sborrare dentro quel culo era meraviglioso la riempio fino all ultima goccia lo esco e vedo quel buco del culo che sembrava una galleria lei se lo toccava non credeva a quel suo buco enorme era distrutto come lo ero io mi sollevò da lei e mi butto sul letto lei mi guarda e dice ma che cazzo sei ? Una macchina del sesso ? Hai preso tutto di me siamo due stupendi porcellini dopo esserci ripresi mi chiede ti fa di farci qualche foto come facciamo con tuo padre ? Io rispondo perché? Così abbiamo le nostre personali adoro essere ripresa quando scopo per poi rivedermi sarà bellissimo vedere le foto e i video di come mi scopi come mi fai urlare godere e essere la tua poca .io non riconoscevo più mia madre sentendo le sue parole ma la cosa mi intricava tantissimo prendo il cell lei si mette a culo per aria e dice dai vediamo quanto mi hai allargata la mia sborrare ancora che gli colava dal buco allargato comincio a farle le foto in tante posizioni e ci trovavamo gusto.per la cronaca non sono andato a lavoro quella mattina ……CONTINUA
ex ritrovata….e ri trombata
Come la maggior parte degli uomini, nel corso della mia vita ho incontrato diverse donne. Ho avuto partners occasionali, storie brevi e storie lunghe, relazioni importanti e relazioni trascurabili.
Tra le relazioni importanti non potrò mai dimenticare quella con Sly. E’ durata circa 5 anni ed è stata davvero meravigliosa. Alla fine mi ha lasciato proprio a pochi giorni dalla nozze. Ma questa è un’altra storia.
Dopo Sly, come accade di solito , mi sono rifatto una vita, nuove amicizie, nuove conoscenze, nuove ragazze ma soprattutto tante tante esperienze. Delle più diverse, da ubriaco, da sobrio, in gruppo insomma ho cercato di provarle tutte. Non sono un super dotato anzi a volte ho pure l’impressione di esser mediocre, quindi immaginate quanta fantasia e quanto impegno ho dovuto proferire per risultare quantomeno accettabile. In ogni caso , vuoi per pietà, vuoi per compassione… nessuna si è mai lamentata.
Dopo la parentesi libertina, mi sono messo calmo e, trovata quella giusta… mi sono sposato. Tutto filava bene, sesso abbondante e frequente. Ottimo rapporto con mia moglie che a letto sa essere davvero una gran porca. Di quelle che ogni volta sembra sia naturale scopare, che basta solo immaginare una cosa che Lei la fa. Io penso ad un bel pompino è… lei sta già sopra il mio cazzo duro a succhiare come un ossesso.
Insomma tutto era splendido… per 15 anni fino a domenica scorsa.
Domenica scorsa Sly manda un messaggino con whatap :”ciao come stai,ti ricordi di me?. Mi chiedevo come te la passi visto che sono anni che non ci sentiamo ne ci vediamo”Al chè rispondo che sto bene e mi fa piacere leggerla. Pensavo che ad una risposta diplomatica Sly avrebbe desistito invece riprende con :” sai anche a me fa piacere saperti in forma e saprei anche farti stare in forma con la ns. ginnastica speciale…”
Resto basito e atterrito ma al tempo stesso una curiosità sale da dentro ed inizio a rileggere avidamente le parole sul mio cellulare. Erano appena le 10 del mattino e visto che avevo degli impegni in città, accantono i i pensieri e mi dedico alla mia routine. Non passano 20 minuti che il cellulare squilla. Risposto ed è lei. La telefonata inizia in modo blando:” come stai… come va… quanto tempo…” le solite frasi insomma ma poi sly si ammutolisce e tutto d’un tratto dice:” di devo vedere.Ti voglio vedere… e urgente ed importante” a quel punto ero troppo scosso per non andare a vedere il suo gioco e detto fatto fissiamo un incontro a sotto il suo ufficio. Mi reco all’appuntamento un po eccitato ed un pò incredulo ma sotto sotto contento della situazione. Arrivo e la trovo li, nervosa mentre fuma l’ennesima sigaretta. Era uguale a 15 anni fa. Ne resto basito e come un atavico desiderio represso, sento l’erezione farsi strada dentro i pantaloni e reclamare quella carne che un tempo fu mia. Lei mi parlava disinvolta senza dire nulla di rilevante e ora come allora continuava ad accarezzarmi le mani e le braccia con nonchalance. Il calore corporeo di entrambi era palpabile come era visibile l’eccitazione negli occhi di entrambi. Senza proferire parola, come per una intesa mai persa , lentamente chiacchierando ci avviamo verso l’androne del palazzo dove lavora … verso il sottoscala. Giunti li non terminiamo nemmeno la frase che già le nostre bocche si sono unite e le lingue, guizzano all’esplorazione di quella bocca che un tempo ben conoscevano. Il sangue alla testa spinge il desiderio a gesta inaudite. Preso da una foga inusuale, la giro e con forza le prendo le mani e la costringo a piegarsi in avanti appoggiando le mani al sottoscala. Lei non proferisce parola , solo in mio nome ripetuto come una eco senza fine. Le abbasso i pantaloni e le mutande e subito mi immergo nei suoi umori ad assaporare quella prelibatezza . Sly raggiunge velocemente il primo orgasmo e subito si gira e chiede con gli occhi imploranti di essere penetrata. Non me lo faccio ripetere anche perché ero cosi eccitato e gonfio che avrei potuto scoppiare. Abbasso i pantaloni, struscio il prepuzio sulle labbra della sua magnifica fica delilata ed entro in Lei. Sly è tutta un fuoco, calda e bagnata e mentre la penetro sbattendola con tutte le mie forzze non f che ripetere quanto sia felice di avermi visto. Ad ogni colpo sento che le sue gambe cedono al godimento e al nuovo orgasmo che velocemente sopraggiunge lasciandola stremata e facendola crollare a terra. Io sono al limite e sto per venire ma c’è ancora una cosa che voglio fare…. E prendere il suo culo che negli anni, grazie ad abbondanti dosi di palestra no è che migliorato.
Mi inginocchio quindi dietro di lei ed inizio a lecarle la sua bella rosellina. Piano Piano inserisco uno , due , tre dita ed una volta dilatato completo con il mio cazzo l’opera iniziata dalle mie mani.
Purtroppo non è una gran monta. Dopo pochi colpi vengo copiosamente nel suo ano,
Terminata la performance ci rivestiamo e sly mi fa promettere di rivederci presto che deve assolutamente recuperare gli anni persi… avendomi lei amato ed atteso sino ad oggi…
continua….
Rimango nudo in giro per casa sua…
Seguo il consiglio di Maria. Vado in cucina e mi preparo un caffè. Mi giro una sigaretta e mi rilasso un pò. Mi soffermo un pò a guardare le sue foto in salotto. E’ una donna incredibilmente bella, sexy… e che adesso posso dire anche molto troia. Rimango una decina di minuti da solo. Poi sento aprire la porta. Esce lei. Nuda. Si avvicina a me. Mi dice: ” Sono bella pulita..”. La seguo in camera da letto, non a caso con la parete sempre comunicante con la stanza in cui il povero cornuto è sempre chiuso. Mi stendo sul letto. Lei apre un cassetto del comodino e tira fuori un olio. Inizia a spargermelo sul corpo e a massaggiarmi. Mentre lo fa, se lo spalma addosso anche lei. Tutta oleata è ancora più sexy. Il mio cazzo diventa sempre più duro. MAria allora inizia a praticarmi un body massage.. Sento i suoi enormi capezzoli turgidi strusciarsi sul mio corpo. La prendo. La giro su di me. LE apro le gambe. Inizio a leccarla. E lei, da brava troia, inizia a prendermelo in bocca. Non usa le mani, con le quali continua a massaggiarmi le gambe. Ha davvero una bocca vorace ed un culo molto voglioso. In pochi minuti sono con 3 dita dentro il suo ano e con la lingua dentro la sua fica. E’ molto eccitata. La sento miagolare come una gatta mentre spinge la tua testa e prende tutto il mio cazzo, leccandomi le palle. Adesso le dita in culo sono 4 e dalla sua fica inizia a gocciolare il suo nettare. E’ proprio innamorata del cazzo. La farei continuare per ore… Ogni tanto alza una mano facendo il gesto delle corna.. Allora gliene chiedo il motivo e lei mi risponde che da quando siamo in camera il marito oltre a sentirci, ci vede. Contrariamente a quanto pensavo, la cosa non mi infastidisce, anzi, mi eccita. La prendo per il culo e la sposto in avanti. Fino a farla arrivare con la fica sul mio cazzo. Mi prende, piano, carponi su di me.. Dopo qualche secondo sono già tutto dentro la sua fica. Inizia a cavalcarmi mentre le dico: “Prendilo puttana!”… La colpisco sul culo… LA sento eccitarsi sempre di più… fino a quando, dopo qualche minuto in quella posizione, emette un gemito fortissimo e viene…
Non si toglie. Continua a cavalcarmi con piu decisione. Adesso non è più carponi, ma si è messa coi piedi sul letto per prendermi con più foga e più apertura. La prendo, la giro, voglio vederla. Continua a prendermi a smorzacandela, io la sculaccio e le dico quanto è troia. Lei mi dice: “Sono una vacca… Adoro il tuo cazzo… Scopami ancora toto…” Le sue parole mi eccitano sempre di più… La giro su di me mentre mi è sopra. Lei si siede e continua a prendermi appoggiandosi su di me… Sono duro come il ferro… La faccio spostare… La metto a pecora… Inizio a scoparla abbassandomi su di lei, ma sempre in piedi… Per farle sentire tutto il mio bestione. La sento urlare.. Viene di nuovo… La prendo e la sbatto sul letto. Le prendo le gambe e le sollevo, fino ad avere i suoi piedi sul mio viso. La scopo con forza. La sculaccio, le stringo seno e capezzoli… E’ in balia del mio cazzo… UN altro orgasmo… Le mie palle sono pienissime… Continuo qualche minuto sempre con più decisione. Poi le dico: “Adesso apri la bocca puttana..” Mi porto con il cazzo in mezzo alle sue tette, scopandole un pò… Appena sento che sto per venire entro nella sua bocca e la scopo. Lei mi prende per le natiche. Le sborro dentro. 1,2 flotti.. Poi esco dalla sua bocca e finisco sul suo viso, mentre lei ingoia. Raccolgo la sborra sul viso sul mio cazzo e gliela riporto in bocca. Lei da brava puttana ingoia… Stavolta al cornuto non faccio arrivare niente. Lei è appagata… le dico di andare dal marito e baciarlo… Intanto io fumo la seconda sigaretta…