Vinroger di xHamster
Caro vinroger,
quando ricevetti un tuo messaggio qui su xhamster pensai ad uno dei soliti ‚donatori d’organo‘ che pullulano sui siti cockold in cerca di cornuti segaioli come me che amano vedere la loro mogli trombate. Indendiamoci, anche io sono un cornuto segaiolo, ma in più sono impotente da diversi anni. Ma mia moglie non è affatto una mogli sweet, che si dona facilmente al primo venuto scelto dal marito cornuto. Mia moglie non accetterebbe mai di incontrare un uomo allo scopo di ‚doverci‘ fare una trombata. Lei a causa della mia impotenza prolungata soffre della mancanza dell’uomo; di un uomo che la stringa fra le braccia, che la baci, che la faccia godere come lei sa godere quando viene penetrata da un vero maschio che abbia saputo conquistarla con garbo, stile, simpatia. Tu, vinroger, sei stato in gamba e ci sei riuscito. Si! hai conquistato prima me col tuo stile, il tuo garbo e il tuo bello scrivere. Ho capito subito che avevi le carte giuste. Ma in questo tipo di storie il gradimento reciprico è d’obbligo. Non dovevi piacere solo a me ma soprattutto a lei, mia moglie. Dopo qualche scambio di mail dove anche tu hai capito che avevi da fare con un vecchio marito impotente ma corretto, che effettivamente cercava un possibile amante per la moglie cinquantatreenne, hai mandato una bella voto volto. Io, conoscendo i gusti di mia moglie, ho fatto si che tu mi potessi chiedere amicizia su facebook, dove c’è anche lei. Sei stato meraviglioso nel parlare con me di un’antica conoscenza da colleghi. Io sarei stato un tuo ispettore e tu un mio giovane agente che ora, dopo anni, mi ritrovava in un socialnetwork. Lei c’è cas**ta, perché io ho conosciuto per lavoro centinaia dio collaboratori. Vero anche che prima le avevo parlato di aver rincontrato un mio vecchio allievo e quindi non ha avuto sospetti su questa strana amicizia. Post dopo post è nata la vostra amicizia. Lei ha cominciato a parlarmi delle vostre chat e di come ti trovasse simpatico e affascinante. Da parte mia, da buon ruffiano, ho preso a leccarla tutte le sere con molta passione per crearle la giusta tensione erotica. Sentivo che c’era qualcosa di diverso nei suoi orgasmi: molto più bagnata e mentre mi veniva in bocca si scuoteva tutta. Sentivo bene la sua crescente eccitazione. Sapevo che pensava a te. Poi ho finto gelosia chiedendole di non chattare più con te, ma lei ha subito puntato i piedi. Ha detto che avrebbe fatto quello che voleva e di non scocciarla. Io avrei si saputo, ma avrei dovuto farmi i cavoli miei e star fuori dalle s**tole. La mia finta gelosia nascondeva la mia crescente emozione. Sapevo che finalmente sarei stato di nuovo cornuto e tutto grazie a te Vinroger. Ha cominciato a tenere sempre con se il cellulare dove arrivano di contiuno ti tuoi messaggini. Qualcuno l’ho letto. Bravo! nessuna volgarità ma tanto sovoir-faire. Questo le ha fatto capire che non sei ‚uno che vuole solo quello‘. Poi finalmente quando hai capito che era pronta l’hai invitata fuori. Lei ha subito accettato. Non ne vedeva l’ora. Sei venuto a prenderla a casa. Lei non ha voluto che noi ci incontrassimo. Voleva tradirmi in maniera classica. E anche io sai caro amico, amo più le corna vere che i giochini a tre. Me l’hai riportata a casa alle una di notte. Era raggiante, felice, allegra, emozionata. Sei stato in gamba a non provarci subito. Bravo! hai deciso di attendere così l’hai conquistata totalmente. Ma l’hai baciata. L’hai baciata proprio come piace a lei. Quel bacio l’ha rapita, sconvolta. Appena in casa è corsa in bagno. Ho sentito la sua lunga pisciata, tipica di quando lei si eccita. Mentre orinava seduta sul bidet ho preso le mutandine da lei gettate nel cesto della biancheria sporca che è nell’antibagno. Dalle mutandine emanava fortissimo l’odore della sua vulva eccitata e erano fradice, mezze. Le ho nascoste senza che lei se ne sia accorta. Quando si è addormentata le ho riprese e portate al naso odorandole a lungo. E qui hai fatto il primo miracolo. Mi sono eccitato, mi si è quasi inturgidito, consentendomi di farmi una sega goduriosa come non facevo da tempo. Poi, malandrino, l’hai fatta attendere dieci giorni prima di fissare un nuovo appuntamento. Appuntamento al quale lei pensava in ogni minuto dalla giornata. Ma lei ti ha fregato sul tempo. Quando l’hai chiamata per invitarla fuori lei ti ha invitato a casa. Quando le hai chiesto di me lei ha detto che sarei stato via forse tutta la notte. Ma io era giù in tavernetta, al buio, pronto a percepire ogni rumore, ogni voce, ogni sospiro. E avete parlato, riso, giocato, fatto rumore coi vostri passi; prima vi ho sentito muovere con le scarpe poi scalzi… diretti verso la camera. Vi ho immaginati mentre vi spogliavate e vicenda avviandovi verso la camera da letto. E io di sotto vi seguivo con la testa all’insù e l’udito attento. Mi batteva forte il cuore per l’emozione. Pensare che mia moglie stava per trombare sopra la mia testa mi ha fatto impazzire di gelosia mista a libidine. Ero esaltato per quanto stava succedendo tra voi. Poi la musica è iniziata: letto scosso che sbatte al muro; gemiti goduriosi; sussurri d’amore, grida di donna infoiata, incitazioni maschie le tue e troiesche quelle di mia moglie che tu hai mandato in calore. Immaginavo ogni cosa dai colpi che sentivo, ma c’era ben poco da immaginare dato che sentivo proprio tutto tutto. Infine lei ha orgasmato. Un urlo strozzato e selvaggio è uscito da suo petto: me la sono immaginata avvinghiata a te con le coscione in alto che ti strigevano alla vita e i suoi muscoli vaginali che pulsano risucchiandoti il cazzone in profondità mentre dalla gola emetteva uno straziante gemito. Ma tu hai voluto infierire su di lei e hai continuato la monta dandole un orgasmo dopo l’altro, come le onde del mare che si abbattono una dopo l’altra sulla riva spinte da un fortissimo Libeccio e ha goduto ancora e ancora. Non smettevi di trombarla facendola godere di continuo. Gemiti gutturali, ansiti forti, mugolii… Ma cosa le facevi? Poi eccoti! Ho sentito il tuo ruggito e alcuni violenti colpi del letto sulla parete. L’hai riempita di te. Immaginavo il tuo cazzone che immerso profondamente il lei spruzzava lo sperma nella pozza della cervice. Finalmente mia moglie riaveva dentro di se il seme del maschio, dato che io ho perso l’eiaculazione da tanti anni. Bravo! Bravo!
Ma non hai fatto godere solo lei: ho goduto anche io, si! anche io. Ho riavuto l’erezione persa da anni e sono venuto insiema voi, al piano di sotto.