Una strana situazione (Parte 2)
Quando entrammo nella stanza da letto di Luisa eravamo eccitati come due bambini al loro primo appuntamento. Ci spogliammo con calma e guardandoci negli occhi facendo aumentare ancor di più la voglia di sesso sfrenato. Le sue parole mi avevano sorpreso ma ora ero ben deciso ad accontentarla e farla felice trattandola non come una settantenne ancora attraente ma bensì come una donna senza età che aveva voglia di sesso. Si dice che per far durare un matrimonio il rispetto deve rimanere lontano dal letto. Ecco sarò „irrispettoso“ per il suo bene e per il nostro godimento.
Come detto in precedenza Luisa aveva fatto qualche intervento di chirurgia plastica per mantenersi „giovane ed attraente“ come diceva lei e devo dire che lo era veramente. Quelle poppe toniche erano una calamita per i miei occhi e quando fu nuda del tutto rimasi contento anche del resto ed in particolare del culo.
La feci sdraiare sul letto a gambe divaricate e mi tuffai in mezzo ad esse per assaporare il suo sapore. Certamente avrei trovato qualche difficoltà per via della lubrificazione vaginale che diminuisce con il passar del tempo ma potevo tranquillamente rimediare.
Le leccai a fondo la fica massaggiandole allo stesso tempo il clitoride con il pollice mentre muovevo l’altra mano su tutto il corpo con particolare attenzione ai capezzoli. La sentivo ansimare e la vedevo prigioniera di continui spasmi che la facevano muovere continuamente. Quando alzai lo sguardo lei era ad occhi chiusi e sognanti e con la bocca socchiusa. Mi sembrava giunto il momento di iniziare a trattarla come voleva. Mi spostai sdraiandomi sul letto e chiedendole di scendere a succhiare il cazzo mettendomi allo stesso tempo la fica sul viso. Mi guardò per un secondo e poi mi sorrise scendendo verso il mio pube.
La fica spalancata era ora sulla mia bocca e potevo succhiarla più facilmente. Con le mani allargai le grandi labbra e infilai profondamente la lingua dentro di lei. In risposta a ciò sentii il cazzo risucchiato profondamente nella bocca. Mossi il bacino per darle il ritmo giusto ed infatti poco dopo mi sembrava che fosse mia moglie a spompinarmi. La testa scendeva lungo tutta l’asta del cazzo, un profondo risucchio e poi la testa si rialzava accompagno la risalita con leccate. Si fermava un secondo per riprendere il fiato e risucchiare la cappella e poi riprendeva il percorso. Però più andava avanti e più questi movimenti erano accompagnati da gemiti di piacere da parte sua che, forse per la prima volta dopo venti anni, si stava avvicinando all’orgasmo.
All’improvviso il suo bacino si mosse più velocemente spingendo il clitoride alla ricerca della mia lingua, il ritmo aumentò sempre di più e finalmente la sentii godere mentre aveva tutto il cazzo in bocca. Il gemito fu prolungato e volutamente soffocato, o se preferite controllato, essendo lei rimasta ferma con il cazzo in bocca mentre il suo corpo sussultava degli spasmi del godimento.
Ora era pronta per essere scopata!
Le diedi tutto il tempo che le serviva e poi la feci distendere sul letto. I nostri visi erano uno di fronte agli altri e potevo vedere facilmente le lacrime che scendevano dai suoi occhi
„pronta?“ le chiesi mentre appoggiavo la cappella nella fessura e lei mi sorrise solamente
„ooooooooooohhhhhhhhhhhh“ urlò Luisa mentre spinsi lentamente il cazzo per tutta la sua lunghezza „grazie ………Luigi, grazie, non …. lo …….dimenticherò ……mai“ disse tra una lenta spinta e l’altra.
Volevo res****re il più possibile ma ahimè ero troppo eccitato per riuscirci ed allora aumentai la velocità e la forza delle spinte fino a quando non le scaricai un fiume di sborra in fica mentre i gemiti di Luisa aumentavano di intensità per terminare con delle vere e proprie urla di godimento al momento del secondo orgasmo.
Rimasi disteso su di lei gustandomi l’espressione di estasi del suo viso. Mi sorrise di nuovo e stava iniziando a parlare ma non volevo rovinare il momento con parole inutili quindi le dissi
„shhhh. non parlare. godiamoci questo momento“
Alla fine mi spostai per non pesare troppo sul suo corpo un attimo prima che squillasse il telefono.
Andai io a rispondere a questa telefonata inattesa, che peraltro risultò un mero errore di digitazione da parte dell’altro utente, e quando tornai il camera pensai che ormai il momento magico fosse terminato perchè Luisa non era più sdraiata sul letto.
Ma mi sbagliavo!
Infatti tornò dopo pochi secondi nuda come prima con in mano un flacone che ben conoscevo essendo il lubrificante che utilizzo con mia moglie per i rapporti anali.
„Luigi, meriti un premio per quello che mi hai fatto vivere oggi. Non l’ho mai fatto ma ci proverò volentieri. Voglio sentirmi puttana fino in fondo.“
A sentire queste parole il cazzo si drizzò all’istante e forse la mia espressione cambiò leggermente quando parlai la vidi arrossire in volto
„tranquilla Luisa! non ti tratterò per quello che vuoi essere ma che non sei! Ti tratterò invece come la mia amante, come tua figlia! Ma ci vorrà tempo e a noi questo non manca. Andremo passo passo e vedrai che ne sarai felice. anzi ne saremo felici. Ora facciamoci una doccia e dopo andremo a pranzo fuori. Al ritorno faremo il secondo tempo.“
Dopo essermi preparato un caffè entrai nel bagno dove Luisa cantava sotto la doccia. Mi tolsi le mutande che avevo indossato per abitudine ed entrai nella doccia.
„Vuoi una mano?“ le chiesi mentre prendevo la spugna
Lei mi aveva sentito entrare, almeno a causa della ventata di freddo che invade sempre la doccia quando viene aperta, e mi fece segno di sì. Versai un po’ di bagnoschiuma sulla spugna e mi soffermai a lungo su quelle toniche mammelle che mi avevano ipnotizzato la sera prima per scendere poi fino ad arrivare sul pube poco peloso. Lei all’iniziò allontanò il bacino, forse per la troppa sensibilità che provava, ma poi lo spinse in avanti mugolando per il piacere. Non volevo farla godere per paura che le sue ginocchia cedessero, aveva sempre settanta anni, e quindi la feci girare per cominciare a lavare le spalle con qualche veloce „visita“ sul seno. I mugolii erano diminuiti ma si vedeva che le piaceva. Finalmente scesi sul culo, che lavai a fondo, fino a punto di aprirle le natiche e dare maggiore attenzione all’ano. Percepivo il suo desiderio, la sua voglia, quindi dopo aver passato più volte la spugna in circolo con sempre maggior forza per sensibilizzarla le appoggiai un dito sull’ano che al contatto si strinse. Lo forzai leggermente ma lei non riusciva a rilassarsi e allora lasciai perdere.
„ora tocca a me“ mi disse e prese in mano la spugna per passare su tutto il corpo tralasciando volutamente il turgido cazzo. Poi con movimenti lenti e lo sguardo fisso nei miei occhi mi lavò anche quello. Lavò le voluminose palle ed il peloso pube sfiorando il cazzo che aumentava, se possibile, di volume. Dopo avermi risciacquato uscimmo dalla doccia per asciugarci a vicenda. Mi invitò a seguirla in camera e mi fece sdraiare sul letto
„sei in debito di un orgasmo e devo ancora ripulire questo mostro“ disse imboccando il cazzo in profondità continuando quello che aveva interrotto precedentemente. Ora mi sentivo libero di godere e mi rilassai godendomi con gli occhi chiusi quel meraviglioso pompino. Quando sentii l’orgasmo arrivare presi la sua testa tra le mani e la bloccai scopandomi quella generosa bocca che allagai con il mio sperma. Non so se avrebbe voluto ingoiare, se lo avesse mai fatto, ma con la testa bloccata fu obbligata a farlo.
Quando rilasciai la testa lei tossì più volte ma rimase ferma sul letto.
„ora devo andare a comprare una cosa, ma tornerò presto. Tu preparati per andare a mangiare e non dimenticarti che dopo avrei il secondo tempo.“
In città ormai ci sono diversi sexi shop e ci misi poco a trovarne uno nel quartiere adiacente dove comprai tre plug di diverse dimensioni. Pensai che dopo l’uso li avrei regalati a mia moglie per farle provare la sensazione di essere scopata ed inculata contemporaneamente e di conseguenza comprai una s**tola di profilattici per nasconderne l’uso. Ed anche una nuova confezione di lubrificante.
Rientrai in casa e trovai Luisa impegnata a truccarsi. Mi sedetti sul letto e
„Luisa“ le dissi „prepariamo il secondo tempo. Vieni qui da me.“
Lei si girò con quell’aria felice che proprio non voleva scomparire e che trasmetteva un solo ed unico messaggio „sono tua. fai di me quello che vuoi ma fammi godere“
„Luisa mi hai detto che sei vergine ed effettivamente hai lo sfintere molto stretto e sensibile. Dobbiamo aiutarlo ad accettare qualche intrusione. Ora ti metterò questo“ dissi mostrandole il plug più piccolo della misura poco superiore ad una supposta „E lo terrai per tutto il pranzo. Forse starai scomoda ma è necessario“
Lei senza ribattere nulla si alzo la lunga gonna abbassando contemporaneamente le mutande e si distese sul letto. Presi il nuovo flacone di lubrificante e ne versai una buona dose sopra l’ano. Lo spinsi dentro con sempre minori difficoltà (è miracoloso per chi non l’ha mai usato) fino a quando fu pronto. Versai per sicurezza un po‘ di lubrificante sul plug e alla fine lo appoggiai sull’ano. Al semplice contatto vidi le gambe di Luisa irrigidirsi e le chiappe chiudersi in una morsa.
„Luisa così non va. Non sei costretta a farlo ma se lo desideri devi aver fiducia in me. Non ti farò male.“
„scusami ma è una cosa istintiva“
„All’inizio è sempre così ma …. ti ricordi l’altro venerdì quando ci hai sentiti fare sesso?“
„come potrei dimenticarmene?“
„ecco alla fine io stavo inculando tua figlia e mi sembra che non so lamentasse.“
Queste parole furono decisive perchè lei, mentre mi ascoltava e ripensava a quel venerdì, si rilassò al punto che il plug le entrò senza difficoltà nel vergine ano.
„Bene ora prova a camminare“
„è un po‘ fastidioso ma sopportabile“
„ora siediti“
„ohhh che sensazione“
„ce la farai a res****re per la durata del pranzo? Provaci! Puoi sempre andare al bagno e toglierlo“
„ok ci proverò“
La portai a pranzo in un ristorante che conoscevo bene perchè spesso ci andavo insieme a mia moglie.
Quando Franco, il proprietario, mi salutò io gli presentai Luisa c*** la miglior suocera sulla terra.
„tua moglie sarà ben contenta che andate così d’accordo voi due. Di regola, mi scusi signora, stanno sulle palle a tutti.“
„Hai ragione Franco anche lei mi è stata sulle palle un paio di volte“ risposi notando il lieve arrossamento del viso di Laura „ma poi ci siamo capiti“
Per tutto il pranzo io e Luisa parlammo di tutto tranne che di noi due. Ogni tanto si agitava un po‘ ed in quelle brevi occasioni mi lanciava strane occhiate che non riuscivo a decifrare.
„Luisa tutto bene“ le chiesi ad un certo punto e la sua risposta mi lasciò di sasso
„Si, solo che non vorrei essere qui ma a casa“
Questa volta fui io a sorridere e chiesi subito il conto
segue