La mia passione per le BBW
Fin da quando ero un bambino sono stato sempre attratto dalle donne bene in carne, le cosidette BBW. Forse il motivo è dovuto al fatto che la mia dolce tata lo era mentre la mia matrigna era invece magra come un grissino, o forse perchè la prima donna che ho visto nuda era la mamma di un mio amichetto ed anch’essa era „enorme“ agli occhi di un bambino di sei anni. Sia ben chiaro non è che mi ha m*****ato o altro perchè l’ho vista di sfuggita a casa sua mentre si toglieva il costume forse dimentica del fatto che io ero stato invitato dal mio amichetto per giocare.
le ipotesi possono essere molteplici ma il risultato è sempre lo stesso: sono sempre stato attratto dalle BBW ed oggi, che ho 40 anni suonati, sono le mie „prede“ preferite.
Mia moglie è una mamma, una bravissima amministratrice, un’ottima impiegata con successo (è un manager), volendo è anche una brava cuoca ma … non è una brava amante.
Il poco sesso che facciamo è per me insoddisfacente rappresentato dalla classica posizione del missionario senza mai una variante per non dire altro tipo un bocchino o l’inimmaginabile anale.
Ogni volta io ci provo anche se so quale sarà la sua risposta ma lo devo fare per … immagine.
Infatti quello che non posso fare con lei lo faccio con le mie amate BBW e, volendo essere cattivo, grazie anche all’aiuto della mia gelosa mogliettina perchè molte delle sue amiche rientrano in questa categoria, al contrario di lei. C’è chi lo è diventato dopo aver fatto un figlio incapace di perdere i chili accumulati durante i mesi della gestione, chi lo è diventato per golosità e chi lo è di natura.
Tra tutte queste preferisco quelle che rientrano nella seconda categoria perchè incapaci di res****re alle tentazioni, mentre le ultime sono più sicure di sè ed è più difficile convincerle. ma quando ci riesci … hai fatto tredici!
Dopo che mi sono fatto la sua miglior amica, che giornata indimenticabile è stata per noi due, deve essersi sparsa la voce perchè le occasioni sono rimaste invariate ma non … quelle divertenti.
FRANCESCA
La conosco da circa quindici anni, cioè da quando ho conosciuto mia moglie che me l’ha presentata come la sua amica del cuore, e mi ha sempre attizzato ma non potevo certo farmi avanti. Vederla quasi tutte le settimane era diventata una routine. Uscivamo per le vie di Roma per fare una passeggiata, o magari in qualche centro commerciale, e lei era quasi sempre presente (da sola). Più volte si è scusata per questo ma non mi ha dato fastidio, anzi. Il più delle volte, soprattutto nei centri commerciali, prendeva a braccetto mia moglie e d iniziavano a chiacchierare delle amiche, di quello che le era successo, oppure raccontava l’ennesima dieta miracolosa che si infrangeva davanti al primo gelato. Ebbene loro camminavano ed io restavo indietro godendomi la vista di quel culone messo in contrasto con quello di mia moglie.
Finalmente dopo tanti anni l’ho incontrata „casualmente“ all’ora di pranzo mentre camminava per andare a casa.
„Ciao Francesca“ le dico quando arrivo abbastanza vicino
Lei si ferma e cerca di capire da dove veniva quella voce. Quando mi ha visto mi ha abbracciato come fanno le vecchie amiche chiedendomi cosa stavo facendo da quelle parti
„sono andato da un cliente e sto cercando un posto dove pranzare. Mi vuoi fare compagnia? Mi farebbe piacere!“
„certo Luigi lo sai che quando si tratta di mangiare io non mi tiro mai indietro ahahah“
„dai andiamo allora ma andiamo in un posto tranquillo. Ho il rimborso spese quindi sfruttiamolo!“
Mi ha portato in un ristorantino lì vicino ben accogliente con pochi tavoli occupati (dopo ne ho capito il motivo).
L’ho portata al tavolo più appartato possibile ,vicino al muro, facendola sedere di fronte a me ed ho ordinato subito una bottiglia di acqua ed una di vino bianco frizzantino. Dopo aver ricevuto le ordinazioni il cameriere ci ha lasciati tranquilli dandoci la possibilità di parlare tranquillamente.
„Allora Francesca cosa mi dici di nuovo? E‘ un po‘ di tempo che non ci vediamo! Novità per il lavoro?“
„Lascia perdere Luigi è meglio non parlarne. Per una come me ci sono poche possibilità! Sai tutti cercano più la bella presenza che l’esperienza. Alla fine mi toccherà accettare il lavoro che mi ha offerto mio fratello, ma proprio non vorrei farlo. Mi sembra che lo faccia più per misericordia che per reale necessità.“
„Pensavo che avresti avuto meno difficoltà e proprio per, scusami, la tua presenza. Una donna come te da subito un’immagine di serietà a qualunque società! E poi perchè ti sottovaluti così tanto? Tu sei una bellissima donna e se non fossi la miglior amica di mia moglie … ci avrei fatto un pensierino! Mi raccomando però questo non dirlo a lei“
„come sei gentile Luigi, anche se so che lo dici solamente per amicizia!
„guarda Francesca se pensi questo mi offendo. Io sono sempre serio, mi conosci ormai da tanto tempo e lo sai. Tu promettimi di non dire nulla a mia moglie ed io ti offrirò oltre al pranzo anche il … gelato da gustare a casa tua!“
Francesca è rimasta a bocca aperta nel sentire queste parole. Ho visto la sua lotta interiore per rifiutare l’invito ma sapevo che avrebbe accettato visto che rientra nella categorie delle golose. Non riescono a res****re alle tentazioni!
Il cameriere finalmente portò i primi, avevo fame veramente, sbloccando almeno per il momento la situazione. Assaggiai i spaghetti allo scoglio che avevo ordinato e notai che Francesca stava ancora pensando.
„Guarda“ le dissi „se ti ho offeso, perdonami. Ti chiedo solamente di non dire nulla a mia moglie, anche per il suo bene. Cosa farebbe? Il mondo le crollerebbe addosso per un tentativo andato male. Comunque i spaghetti sono fantastici. Assaggiali!“
Francesca lo fece quasi controvoglia ma poi, sentito il sapore, cominciò a mangiare di buon gusto.
Devo dire che pur sapendo come sarebbe andata a finire ero sulle spine. E se mi sbagliavo? Decisi di tornare alla carica dicendole „il dolce lo prendiamo qui o preferisci prenderlo a casa?“ Lo so sono una carogna ma nella vita a volte bisogna comportarsi come tale per vincere.
Lei mi guardò con gli occhi tristi e alla fine parlò dicendo:
„preferirei prenderlo a casa mia ma ancora non sono sicura se parli seriamente o se mi stai prendendo in giro!“
Udite quelle parole mi tolsi una scarpa e alzai il piede mettendolo direttamente in mezzo alle sue gambe e le dissi „hai ancora dubbi?“
„chiedi il conto, e fai presto“ mi rispose sorridendomi
Anche se casa sua fosse stata lontana qualche chilometro ci avremmo ben poco ad arrivarci. Francesca camminava talmente veloce che facevo fatica a starle dietro.
Entrai nell’ascensore dietro di lei e subito le palpai il facendola ansimare. Cazzo, erano anni che lo volevo fare ed ora me lo potevo godere.
Lei si girò e mi mise la mano sul pacco e dopo aver sentito la consistenza si passò la lingua sulle labbra gustandosi il momento, ma mai quanto me.
Appena chiusa la porta di casa le nostre bocche si unirono per la prima volta. Le lingue si cercavano e si sfuggivano cercando di esplorare il più possibile la bocca altrui sentendo i sapori del pranzo appena fatto. Le mani erano alla continua esplorazione del corpo altrui facendo aumentare la già consistente eccitazione. Mi ritrovai con i pantaloni calati senza quasi accorgermene e con il cazzo impugnato dalla sua mano che lentamente lo massaggiava mentre ansimava a causa della mia mano che era arrivata finalmente, e devo dire con qualche difficoltà, dentro le sue “mutandine”.
“Andiamo in camera da letto che staremo più comodi” mi disse con voce roca
La seguii togliendomi la giacca e sbottandomi intanto la camicia. Appena entrati mi spogliai completamente e velocemente per farle capire quanto la desiderassi e le dissi di spogliarsi lentamente per darmi la possibilità di gustarmi la vista del suo corpo passo dopo passo.
Quando vidi le sue enormi poppe pensai che dovevo assolutamente farmi fare una spagnola ma quando si tolse le mutande rimanendo completamente nuda e vidi la sua succosa e fica dovetti fare uno sforzo per non godere all’istante.
Salì sul letto e si attaccò al cazzo succhiandolo con maestria segno che almeno in questo non era una santarellina. Sicuramente qualche ragazzo l’avrà avuto e quella è la cosa più comoda da fare in una automobile per una donna come lei e a noi uomini piace tantissimo!
“fermati e sdraiati sul letto” le dissi all’improvviso e lei obbedì all’istante capendo le mie intenzioni.
Le presi i seni in mano giocando con quegli enormi boccioli rosa che erano i suoi capezzoli facendola eccitare ancora di più. Quando la mia mano scese verso il pube la vidi tremare dal desiderio ed un “oohhhh” uscì dalla sua bocca socchiusa a forma di O quando le toccai per la prima volta il clitoride. Dopo un leggero massaggio i lamenti aumentarono insieme ai movimenti del suo corpo (o dovrei dire del letto) e godette lanciando un urlo liberatorio prolungato.
Le misi il cazzo in bocca e scesi a leccarle la fica grondante di umori e lei si concentrò sui movimenti della mia lingua sul clitoride e si adeguò al mio ritmo. Mentre godeva per la seconda volta le affondai tutto il cazzo in bocca perché sentiva che stavo per godere cosa che feci inondandole la gola con spruzzi di bollente sborra e lei non potè far altro che ingoiare.
L’eccitazione era talmente tanta che il cazzo mi rimase in tiro come se niente fosse accaduto il che mi diede la possibilità di cambiare posizione ed infilarlo decisamente in quella accogliente ed umida caverna .
I suoi gemiti di piacere erano per me un afrodisiaco per non dire dei suoi incitamenti a spingere sempre di più e più forte.
“mettiti alla pecorina” le dissi con il fiatone e lei fu ben felice di farlo
Vedendo quel culo enorme davanti ai miei occhi mi sentii veramente felice. Mi sentivo come mai era capitato precedentemente.
Mentre la stantuffavo il suo corpo sballottava all’impazzata ed io quando le allargai le chiappe e vidi quell’invitante buco marrone che era il suo ano non riuscii a trattenermi per molto.
Per non correre rischi, non penso che prendesse la pillola e non avevamo nessun profilattico, fui costretto ad uscire velocemente dicendole
“girati, veloce”
E feci appena in tempo a vedere la sua faccia per dare il via libera al mio orgasmo e godere urlando per l’immenso piacere innaffiandole il viso e le tette.
Rimanemmo per qualche minuto distesi sul letto chiacchierando e stuzzicandoci ma ormai era tardi e la dovetti salutare.
Davanti alla porta mi chiese se ci saremmo mai più rivisti come amanti ed io le risposi
“Francesca, non sono Paganini. Concedo volentieri i bis. Ma sappi che ogni volta voglio di più. Quindi sai fin da ora cosa mi aspetterò da te”
“luigi , il sesso anale non l’ho mai fatto e non credo che lo farò mai tanto meno con un cazzo del tuo calibro”
“pazienza allora” ed uscii baciandola sulla guancia