Alessia all’Università
Racconto trovato in rete su xhamster.
Alessia all’epoca era una bella ragazza mora con i capelli a caschetto, occhi verdi dietro un paio di occhiali color tartaruga che la rendevano ancora più sexy, due gambe lunghe e ben fatte, un culo a mandolino e un seno davvero strepitoso!
Quando l’avevo scopata la prima volta ero rimasto abbagliato da quei seni grandi, sodi, con larghi capezzoli scuri, mentre la prendevo con violenza ero come ipnotizzato dal movimento delle sue tette, oscillavano a tempo con i colpi che le stavo dando con il mio cazzo, da allora avevamo scopato ancora milioni di volte, sempre di più e sempre meglio, si può dire che non ci fosse un millimetro del suo corpo meraviglioso che non abbia in quegli anni coperto o riempito di sborra, fin dai primi tempi avevamo provato di tutto, sesso anale, orale, ingoio, sveltine, in tutte le posizioni e situazioni.
Era da poco che conoscevo Alessia, ricordo una volta mi chiese di accompagnarla all’Universitá da un suo professore per la tesi, stavamo seduti nell’anticamera dell’ufficio del professore quando notai che Alessia seduta di fronte a me non aveva indossato gli slip, rimasi sbalordito, si era seduta con le gambe socchiuse ed il suo abitino corto copriva a malapena il pelo che a guardar bene si intravedeva, sapevo che la mia ragazza era disinvolta e che le piaceva suscitare attrazione nei maschietti, ma fino a quel punto non lo avrei detto, mi stupiva una scelta del genere in una persona che ci teneva ad essere sempre elegante e non volgare, le dissi.
“Ma sei matta?“
„Se se ne accorge qualcuno?“
„Se ti vede il prof ?”
Sorridendo con quegli occhi birichini mi rispose.
“Ah! Te ne sei finalmente accorto?“
„Pensa che è già la terza volta che esco con te senza indossare mutande!”
“Ma non hai paura che qualcuno ti veda?”
“Al contrario!“
„Mi fa eccitare ancora di più pensare che qualcuno per la strada, in un bar, sul tram, dovunque, se ne possa accorgere!”
“E se adesso ti vede il professore?”
Intanto sentivo gonfiarmi il sesso nei pantaloni che iniziavano a tirarmi.
“L’ho fatto oggi anche per questo, non sei geloso vero?”
“No no ma se si incazza?”
Avevo detto una scemata mi rendevo conto, chi può arrabbiarsi nel vedere una grande gnocca come Alessia mostrati il pelo?
“Vieni a sederti qua vicino a me, voglio farti sentire come sono bagnata.”
“Ma è rischioso.”
Ormai non ce la facevo più, il cazzo mi esplodeva tanto era duro, mi sedetti vicino a lei, risalii con la mano lungo l’interno delle cosce fino ai peli che erano già intrisi, con l’indice socchiusi le sue grandi labbra e feci scivolare il medio nella sua fichetta, era zuppa fradicia, Alessia stava iniziando ad ansimare, mi premeva la mano sinistra sul cazzo ma dovemmo bruscamente smettere, qualcuno stava per aprire la porta dell’ufficio del professore.
Ne uscì la segretaria, una bionda che da giovane non doveva essere stata niente male, aveva una gonna blu leggera che faceva intravedere due belle natiche ancora sode, si capiva anche che indossava gli slip a perizoma, avrà avuto sui 40 anni, un giro con lei in giostra l’avrei fatto volentieri, notai che uscendo si allacciò un bottone della camicetta, in effetti era senza reggiseno, con quelle due tettine dure senza quel bottone chiuso si sarebbe visto un bello spettacolo completo, mi balenò in mente un’idea, ma non è che il professore e la sua segretaria, ma no devo essere perverso a pensare così, certo che però tante volte io ci acchiappo.
Alessia entrò, volevo accompagnarla ma mi fece cenno di restare fuori, stette dentro quasi un’ora, stavo per diventare ansioso, una strana sensazione mi prendeva, da una parte ero eccitato dall‘ idea che il prof si accorgesse che la mia ragazza fosse senza mutande, dall’altra ero preoccupato e diciamolo pure un po’ geloso, quando uscì la vidi con gli occhi raggianti, il professore aveva approvato il suo lavoro e le aveva fatto perfino i complimenti.
“Ma non è perchè si è accorto che non avevi le mutande?”
“Beh, certo che quando mi sono seduta davanti a lui ha cambiato espressione, credo si sia abbassato gli occhiali per vedermi meglio, allora sai che ho fatto?”
“Dimmi???“
Ero un po’ inquieto ma eccitato da morire.
“Ho aperto molto lentamente le gambe mentre leggeva la tesi, ho visto che ad un certo punto faceva finta di leggere invece stava lumando la mia cosina.”
“E poi???”
Ero fradicio di sudore, avevo un sesso gonfio come un dirigibile.
“Con la scusa di fargli vedere un grafico mi sono alzata e sono andata a mettermi in piedi al suo fianco lasciando che il mio seno gli sfiorasse il viso.”
“E lui???”
“Subito e’ diventato rosso, poi gli è diventato duro, sono sicura perchè ho proprio visto gonfiare i suoi pantaloni sotto i miei occhi.”
“Dai…”
Dissi con voce diventata roca, non ce la facevo piú, eravamo in macchina ed accostai fermandomi ad un distributore di benzina ancora chiuso.
“Continua a raccontarmi ti prego, mi fai eccitare.”
Dissi io, intanto avevo sbottonato i pantaloni tirato fuori il cazzo e cominciando a menarmelo su e giù lentamente perchè non volevo venire subito.
“Il prof ha posato i fogli sul tavolo e ha ruotato la sua sedia verso di me, io allora mi sino chinata in avanti per raccogliere i fogli dalla scrivania sapendo che avrei scoperto il culetto.”
“Troia.“
„Sai che sei proprio puttana.“
„Gli potevi fare venire un infarto o poteva approfittane… no non mi dire che….”
“Certo che si, non è così vecchietto sai?“
„Ha cominciato prima a sfiorarmi le cosce da dietro, poi preso dal coraggio visto che non reagivo, anzi visto che spingevo il culo in su, allora mi ha cacciato le mani in mezzo alle chiappe, aprendomi tutta.“
„Il maiale.“
„Ma tu davvero non sei geloso amore?”
Puttanella si preoccupava che non fossi geloso, ma intanto si stava chinando verso di me avvicinando la bocca semiaperta sulla mia cappella proprio mentre stavo per sborrare.
Smisi di muovere la mano, non volevo venire, non ora, dissi.
“Dai, racconta, cosa è successo dopo?“
„Avete scopato?”
“Beh… dopo un po’ ho sentito la sua faccia in mezzo alle mie natiche, con la lingua mi bagnava tutta mentre sentivo il suo naso contro il mio buchetto del culo e con le dita mi stava esplorando con grande dedizione.“
„Sai che stavo per venire già così?“
„Allora mi sono girata e mi sono messa in ginocchio davanti a lui a guardare come se lo menava, sai che ce l’ha bello grosso il nonnetto?“
„Non pensavo.”
“E lui?”
“Ha smesso di toccarsi, mi ha preso il viso tra le mani dolcemente e mi ha guidato fino sopra il suo cazzo dicendomi.
“Succhi questo dottoressa la prego!“
„Ha fatto un magnifico lavoro ed ora bisogna concluderlo degnamente.”
„Ho sentito che mi spingeva la nuca verso il basso ed il suo cazzo arrivare in gola quasi mi soffocava!“
„Non ti dico la sua faccia quando poco dopo gli ho preso il sesso tra le mani e l’ho fatto venire con la lingua.”
“Ma non hai mica ingoiato spero???“
“E cosa potevo fare?“
„Correre fuori dall’ufficio sputando?“
„Certo che ho ingoiato.“
„Poi sai che ti dico?“
„Aveva un sapore molto più buono del tuo meno salato.“
„Dai, non fare quella faccia io ti amo, non ti cambierei mai, la tua sborra è e rimane la mia preferita.“
„Anzi dammene un po’ adesso, ho sete!”
Si mise a sbattermi il cazzo con entrambe le mani cosi bene che non potei fare a meno di venire con un grido nonostante passasse gente di tanto in tanto, Alessia si mise a leccare ogni più piccola goccia del mio sperma come fosse stato un sorbetto delizioso, mi chiesi se aveva fatto così anche con il prof e ne fui di nuovo un po’ geloso, dissi.
“Va beh, meno male che con oggi hai finito gli esami altrimenti ti toccava farti sbattere da tutti i professori della facoltà!“
Penso scherzasse ma mi rispose con un’ espressione da ingenua educanda che ancora oggi mi lascia dei dubbi.
“E chi ti dice che non l’abbia fatto?“
„D’altra parte devo pur cercare di meritarmi un 110 e lode!”