Realizzare Un Sogno
Volevo da tempo provare una esperienza trasgressiva, ero attratto da quelle figure femminili che però sotto sotto nascondono gli attributi maschili, a letto ho sempre avuto un desiderio di essere un po’ sottomesso e schiavo di qualche giochino intrigante, inoltre ho notato che molte delle donne con le quali ho avuto avventure impazzivano quando le prendevo dietro, quasi gli piaceva di più essere inculate che scopate nel modo più tradizionale quindi nel mio intimo avevo sempre il desiderio di provare cosa si provasse ad essere sodomizzato, ma non provavo però la minima attrazione esponenti del mio stesso sesso, invece un’esperienza trans mi ha sempre tentato.
Con il tempo questo desiderio è diventato sempre più grande dentro di me e allora ho deciso di provare finalmente questa esperienza, mi sono messo quindi alla ricerca di qualche trans che potesse fare al caso mio, scorrendo gli annunci dei giornali ho contattato molti transessuali, ascoltato le loro porche segreterie telefoniche, ma c’era sempre qualche sfumatura che stonava e quindi la mia ricerca proseguiva, non volevo andare in locali frequentati da questo genere di creature in quanto ho forse ancora paura di espormi troppo, volevo avere un’esperienza tranquilla senza implicazioni di altro genere; un giorno chiamo un numero e mi risponde una voce calda e sensuale, parliamo per qualche minuto e gli dico che per me si sarebbe trattato di una prima esperienza, che volevo che tutto accadesse con calma, senza forzature secondo l’ispirazione del momento, dall’altra parte del filo trovai una affinità con quello che chiedevo, mi garantì calma pazienza e spontaneità, giunsi quindi all’idea che quella potesse essere la persona giusta per mettere in pratica il mio desiderio presi quindi un appuntamento per il giorno dopo.
Prima di recarmi da lei mi preparai, una lunga doccia per rilassarmi, un po’ di crema lungo il corpo per rendere la pelle più morbida e mi avviai, giunto davanti al portone per un attimo pensai di lasciar perdere e di andarmene, ma poi suonai, mi venne ad aprire e rimasi per un attimo interdetto, pensavo si di trovarmi davanti ad una quasi/donna ma era molto più donna di quello che potessi solamente immaginare, entrai, richiuse la porta e restai a guardarla senza profferire parola, era alta un metro e ottanta, capelli neri lunghi, occhi scuri, una bocca ben delineata, i tratti del viso erano straordinariamente femminili, indossava un reggiseno a balconcino da cui si intravedeva una 4° di seno abbondante, con un babydoll bianco, e sotto un bellissimo perizoma di pizzo bianco sotto il quale si intuiva la presenza di un bell’arnese.
Mi guardò e mi prese per mano, mi portò nel suo salottino, dove mi invitò a mettermi a mio agio, mi offrì un drink e mise una musica di sottofondo molto sensuale, mi si avvicinò e cominciò a dimenarsi al ritmo della musica, intanto mi spogliava lentamente, e pezzo dopo pezzo rimasi solo con le mutandine addosso, mi invitò quindi a giocare, io la accarezzai, sentivo la sua pelle calda e profumata scorrere sotto le mie dita, pian piano le slacciai il reggiseno, e le sue tette saltarono fuori in tutto il loro splendore, le accarezzai, mi chinai e cominciai a sfiorarle con le labbra, di tanto in tanto saettavo con la lingua fin quando giunto al capezzolo turgido lo presi fra le labbra e lo succhiai mordicchiandolo piano con i denti, emise un sospiro di piacere e mi invitò a passare all’altro, mentre passavo da un capezzolo all’altro, si avvicinò al mio orecchio, iniziò a leccarmi il lobo e mi sussurrava frasi sconce che mi eccitavano sempre più, ad un certo punto mi disse che da quel momento voleva essere la mia padrona e che io avrei dovuto fare tutto ciò che mi veniva ordinato, io ormai preso dall’atmosfera estremamente eccitante che si era creata accettai senza esitazioni, allora subito cambiò registro, mi prese la testa fra le mani e me la premette contro i suoi seni ordinandomi di leccargli le tette con più impegno, io obbedii senza profferire parola, le sue mani si impadronirono dei miei capezzoli e iniziarono a strizzarli piano, poi sempre con maggior forza, le fitte che avvertivo mi davano brividi lungo la schiena per giungere dritte al mio cazzo che era sempre più duro.
Mi fece inginocchiare ordinandomi di non staccare mai la lingua dalla sua pelle, scorrevo quindi con la lingua lungo il suo pancino, mi soffermai sull’ombelico e poi sempre più giù, mi ordinò di togliergli il perizoma, lo feci e saltò fuori un cazzo statuario, mi ordinò di dedicarmi a lui io presi a leccargli le palle tutt’intorno poi pian piano mi avvicinai all’asta e dalla base risalii fino alla grossa cappella, slinguettai intorno, e ridiscesi giù, continuai con questo giochetto per un po’, improvvisamente mi prese la testa fra le mani e mi obbligò ad ingoiare l’asta sempre più rigogliosa, iniziò quindi a muoversi avanti e indietro, praticamente mi scopava in bocca, il suo cazzo diventava sempre più duro e maestoso penso che sia stato lungo almeno 26cm mi fece girare, e facemmo un po’ di 69 aveva un modo di succhiarmi divino, mi aveva fatto eccitare come non mai, ogni tanto mi sfiorava il buchetto del culo, che mai era stato violato, facendomi provare dei brividi, mi passò un preservativo e mi disse di metterglielo, lo feci, poi mi fece sdraiare a faccia in su, mi venne sopra, e cominciò a titillarmi sempre più forte i capezzoli, questa volta, non so perché le fitte di piacere raggiungevano il mio buchetto posteriore, mi mise un cuscino sotto la schiena in modo che il mio culetto fosse ben esposto, mi allargò le gambe e iniziò ad avvicinare il suo cazzo al mio buchetto, in quel momento fui colto dalla paura che il suo arnese mi potesse fare troppo male tentai di divincolarmi, ma mi inchiodò al letto, appoggiò la cappella e spinse guardandomi dritto negli occhi, sentii come uno strappo violento, una fitta lancinante mi raggiunse il cervello nel momento in cui la cappella entrò dentro, rimasi quasi senza respiro, si fermò in quell’istante, facendomi abituare a quella presenza ingombrante dentro di me, ricominciai a respirare più lentamente, allora iniziò a spingere lentamente ma inesorabilmente, si faceva strada dentro di me, il dolore era forte ma anche il desiderio di andare avanti era non meno forte, strinsi i denti, allora cominciò a pompare piano, poi sempre più forte, non era ancora entrato tutto, ma appena sentii i suoi coglioni raggiungere le mie chiappe capii che ero ormai completamente suo, rilassai i muscoli anali e iniziò a fottermi sempre più forte, lo imploravo di rallentare ma ormai era completamente preso e aumentava il ritmo, il dolore pian piano scomparve per lasciare posto ad un calore e un piacere sempre più grande e devastante, al punto che lo incitavo a sfondarmi senza ritegno, e lui dicendomi che ormai ero la sua troia mi sfondava sempre con maggior violenza, fin quando lo sentii vibrare dentro e scaricò una sborrata pazzesca mentre era tutto dentro di me, io sentendolo vibrare a mia volta sborrai nel mio preservativo uno schizzo a****lesco, quindi si accasciò su di me, i suoi seni erano all’altezza delle mie labbra ed io li baciai appassionatamente, ci riprendemmo a fatica, si sfilò dal mio buchetto che era tutto dolorante, il suo preservativo era pieno del suo seme, si ripulì e si sdraiò al mio fianco, baciandomi i capezzoli, che mentre mi inculava erano stati a loro volta strizzati di tanto in tanto con estrema violenza, tanto è vero che erano indolenziti e rossi, io ero li mezzo tramortito dal piacere.
Ci rivestimmo, lo ringraziai per avermi procurato tanto piacere e mi avviai, mentre tornavo a casa in macchina, ripensavo se era tutto vero o se invece avessi sognato quell’avventura, ma le fitte di dolore che di tanto in tanto avvertivo provenire dal mio culetto rotto mi ricordavano che era stata un’avventura reale e bellissima.