Lavorare enfemme
Penso che quello che sto per descrivere sia i sogno di tutte noi: alzarsi la mattina, farsi una bella doccia, scegliere la lingerie, gli abiti adatti e andare… a lavorare, così semplicemente come una donna normalissima. Per mia fortuna qualche tempo fa ho potuto sperimentare questa favolosa esperienza, anche se lavorare nel senso stretto della parola… bè più che lavoro è stata una piacevolissima giornata di sesso. Avevo conosciuto Pippo in chat e avevamo instaurato un bel rapporto virtuale. Naturalmente lui non vedeva l’ora di conoscermi dal vivo e in effetti anche io desideravo poter essere presa da lui. Pippo è un bel omaccione irsuto e molto cicciottello, insomma il tipo di maschietto che eccita le mie fantasie soprattutto dotato di un bel cazzone tutto da gustare. Ci eravamo scambiati qualche foto osè e lui mi rimandava le mie con eccitanti cum tribute col suo arnese sempre in primo piano gocciolante di piacere. Il provolone si faceva sempre più insistente e quando mi ha detto di avere una piccola attività di serramenti tra l’altro vicinissima a me, non mi sono lasciata scappare l’occasione. Lanciai la mia proposta: un giorno vengo da te e tu mi fai fare la segretaria o qualcosa del genere. In fin dei conti a me interessava sentirmi donna a 360 gradi e naturalmente mi interessava lui. Devo dire che la proposta lo eccitò da subito ma non era di facile attuazione. Infatti non lavorava solo. Aveva alcuni ragazzi con lui e una segreteria vera che lo aiutava con la contabilità. Mi disse che doveva presentarsi l’occasione e infatti passarono quasi due mesi prima che s**ttò il suo invito. La sua segretaria si era presa un giorno di ferie e i suoi operai sarebbero stati fuori per un lavoro fino a fine giornata… era l’occasione giusta per il nostro incontro lavorativo. Finalmente in una bella giornata di fine inverno sarei potuta essere me stessa almeno per un giorno anche mentre lavoravo. Il problema di fondo era raggiungerlo, ma tra me e lui c’era una sola fermata di treno e quindi mi sono fatta coraggio e ho deciso di usare proprio il treno come mezzo di trasporto. Per essere perfetta mi sono svegliata alle 6 e ho passato più di due ore a prepararmi. Scelgo la lingerie reggiseno e perizoma rigorosamente in pizzo indosso autoreggenti 30 den una camicetta minigonna un cardigan, decolletè tacco 10 e mi ricopro di un caldo piumino lungo. Mi avvio decisa alla stazione, l’appuntamento è per le dieci e sono fortunata… la maggior parte dei pendolari è già andata, quindi salgo su un treno poco affollato. Mi guardo intorno, nessuno mi nota e mi sento sempre più a mio agio. Il tragitto è di soli 5 minuti e giunta destinazione mi avvio a piedi verso in mio primo giorno di lavoro en femme. Al mio arrivo vengo accolta da Pippo con un grosso sorriso… ci baciamo e lui senza perdere tempo affonda la sua lingua nella mia bocca. Cominciamo bene penso, invece mi accompagna nel piccolo ufficio mi fa accomodare alla scrivania tira fuori un mazzo di scartoffie e mi dice di inserire gli ordini nel computer. Wow! Mi fa lavorare sul serio si fida di me. Lui mi lascia sola dicendo che ha del lavoro urgente e io comincio il mio. Cerco di essere concentrata al massimo ma non è facile. La situazione mi eccita, sono seduta a una scrivania e sto inserendo ordini, di là il mio capo sta lavorando… io lo desidero e la fantasia corre verso amplessi sfrenati in quel piccolo ufficio disordinato. Devo andare in bagno e vado da lui per chiedere dov’è, me lo indica e io mi allontano ancheggiando… lo sento mormorare bella fica e la cosa aumenta la mia eccitazione. Rientro in ufficio e mi rimetto a svolgere la mia mansione. Il tempo scorre e arriva mezzogiorno. Io termino il mio lavoro e mi rilasso un attimo. Qualche minuto e arriva anche Pippo. Si guarda intorno e si mette a scartabellare delle carte, ci scrive sopra qualcosa e poi mi chiede di passargli un raccoglitore che sta su un sgabello. Così senza pensarci mi avvicino e mi chino per prenderlo… naturalmente la gonna si alza e lascio intravedere le mie grazie al provolone. I raccoglitori sono due e chiedo quale di preciso, lui sbuffa, lo sento alzarsi e si appoggia al mio sederino. La mia percezione è nitida senti il suo uccello duro premere contro di me e una mano accarezzare il culetto. È un brivido una sensazione unica, sentire un maschio eccitato strusciarsi, percepisco il suo respiro che si fa un po’ affannoso. Penso che il mio lavora sia finito e come si dice dopo il dovere c’è il piacere. Continuavo a starmene in piedi con il raccoglitore in mano lui mi aveva cinto la vita con un braccio, l’altra mano si era fatta strada sotto la gonna e esplorava piano la mia rosellina. Reclinai un po’ la testa e Pippo cominciò a baciarmi su collo. Adesso le sue mani erano ovunque e mi sentii trascinare indietro. Ci sedemmo sulla sedia della scrivania e cominciammo a baciarci appassionatamente, le sue mani continuavano a palparmi tutta. Misi una mano sul cavallo e cominciai ad accarezzare la patta strabocchevole del mio maialone. Lui gradiva e si faceva più audace… sentivo premere il suo dito sul mio buchino. Cominciavo a perdere ogni inibizione, mi divincolai e mi inginocchiai. Continuai ad accarezzarlo per un po’ e piano piano con dolcezza estrassi quella grossa pertica dura. Appoggiai la cappella alla mia lingua e comincia a girargliela attorno. Lui gradiva e si alzò per assumere una posizione più dominante. Intanto le mie mani giocherellavano con le sue palle davvero gonfie di piacere. Improvvisamente riprese l’iniziativa e mi ficcò il suo bel cazzone in bocca, fino in gola tenendomi ma testa e ordinandomi di spompinarlo con forza, cosa che non mi feci ripetere. Il tipo era davvero preso da me e io da lui, la nostra voglia aumentava e lo percepivo anche dal turpiloquio che riversava su di me. Quando non seppe più res****re mi fece alzare e mi mise a pecorina sulla scrivania. Lo sentii leccare e poi sputare sulla mia rosellina per lubrificarla, cin infilò pure un dito e giocherellò qualche secondo facendo aumentare il mio desiderio. Ti voglio prendimi subito amore gli dissi. Certo troietta rispose e sculacciandomi lo sentii armeggiare con un preservativo. Pochi secondi dopo la sua cappella premeva sul mio buchino. Temevo di essere presa con forza e invece mi penetrò piano fino a che non lo accolsi tutto ben rilassata. Sola allora cominciò a pomparmi violentemente, mi faceva impazzire di piacere, io ero avvinghiata alla scrivania che quasi si spostava per la forza che metteva nello scoparmi. Continuò così per un po’ poi mi liberò, mi ribaltò e sdraiata sulla scrivania con le gambe totalmente divaricate fui nuovamente impalata dal quel grasso maiale. Ero fuori di me e lui mi ordinò di toccarmi. Iniziai a masturbare il mio clitty e questo accelerò il mio orgasmo che giunse copioso. Lui non si impressionò e continuò a stantuffare grugnendo come un maiale. Lo estrasse improvvisamente e mi rimise a pecora e qualche secondo più tardi libero dal preservativo lasciò schizzare tutto il suo piacere sulle mie natiche… mi disse di raccoglierlo con una mano e di spalmarmelo sul viso poi mi fotografò così tutta sporca del suo sperma. Sei proprio una gran vacca aggiunse, averne di segretarie come te. Averne di capi arrapati così replicai io. Un’esperienza unica che non ho ripetuto più ma io sono sempre in cerca di nuovi capi…..