Oumi l’africana.
Racconto trovato in rete su xhamster.
Oumi è senegalese, è nata e cresciuta in Italia, è una ragazza molto bella ancora oggi, quando la vedo il cuore mi batte forte al ricordo dei dolci momenti di sesso passati insieme.
La sua pelle nera mi ha fatto impazzire, una terza di seno, un culo da urlo, rotondo, duro come il marmo, la bocca carnosa, i lineamenti del viso sottili e delicati su un corpo alto e slanciato, una vera venere africana che ha saputo regalarmi momenti di pura estasi sessuale.
A quei tempi avevo 18 anni, passeggiavo con i miei amici cercando di far conquista fra le ragazze, vedemmo un gruppo di tre belle ragazze sedute su una panchina, io subito notai la più bella in assoluto tra di loro, una ragazza di colore stupenda. Subito incominciammo a fare i pagliacci come ogni uomo per cercare di conoscerle, ci avvicinammo facendo battutine varie, mi dissi fra me e me che quella serata non sarebbe finita senza che io non avessi preso il numero di telefono di Oumi. Io e i mie amici ci presentammo, lei mi disse di chiamarsi Oumi e di avere 16 anni, subito le solite domande di rito sei fidanzata, dove abiti, che liceo frequenti, poi incominciai a farle i complimenti mentre i miei amici si lavoravano le amiche nella stessa maniera. Le dicevo quanto era bella mentre lei lusingata dei miei complimenti mi guardava con un sorriso splendido e due occhi bellissimi, le chiesi di andarci a fare un giro da soli, lei acconsenti e ci avviammo. Arrivati sul lungo mare ci guardammo un attimo negli occhi per poi baciarci, infilai la mia lingua nella sua bocca calda, era bellissimo baciarla, calai le mie mani lungo i suo fianchi e iniziai a toccarla. Sotto le mie mani vidi il panorama di un corpo statuario con un culo da infarto, la presi per mano e la portai verso gli scogli, ci nascondemmo vicino ad una baracca, ricominciai a baciarla e a toccarla come rapito, la desideravo. Avevo il cazzo che mi pulsava nei pantaloni, una voglia cosi mi aveva assalito poche volte, lei mi desiderava allo stesso modo e mi stringeva a se, le infilai la mano sotto la gonna perchè volevo vedere la sua fica, lei mi tratteneva le mani ma ero nel pieno della libidine non resistevo più. Le infilai due dita dentro la fica, era caldissima, bagnata, Oumi cominciò a gemere, più la sentivo gemere e più la libidine mi saliva, le sfilai fuori una tetta, era bella con un capezzolo turgido, io mi lanciai subito a succhiarglielo mentre le sbattevo la mano dentro la fica calda. Lei ansimava trattenendosi per non fare troppo rumore, aveva paura che le persone che passeggiavano sul lungo mare ci potevano sentire, mi chiedeva di fermarmi ma ero partito, sentivo che non voleva che mi fermarsi sul serio godeva troppo anche lei. Mi scostai un attimo da lei, la guardai sotto i raggi della luna, era con un seno fuori dalla camicetta e l’altro dentro, con le mutandine giù alle caviglie e la gonna alzata, il suo viso era pieno di lussuria e piacere mi riempiva di eccitazione, le sue labbra ansimavano di piacere. Mi inginocchiai davanti a lei, sentivo il profumo della sua fica, un profumo afrodisiaco di dolce e selvaggio allo stesso tempo, lei dall’alto mi guardava smarrita, capi che le stavo infilando la testa fra le cosce ed incominciai a leccare come un indemoniato. Le palle che mi scoppiavano, mi slacciai i pantaloni e mentre leccavo mi menavo forte il cazzo, lei ansimava.
„AAAHHH… Marco fermati ti prego.“
La mia lingua le passava ovunque, sul clitoride, sulle labbra della fica, con la mano cercava di allontanare la mia testa, si capiva che era la prima volta che qualcuno gli leccava la figa, venne con un esplosione di liquido vaginale nella mia bocca, ora emetteva solo dei flebili gridolini. Mi alzai, presi la sua mano e la misi sul mio cazzo, era la prima volta che faceva una sega si vedeva, allora l’accompagnai con la mia mano, sentivo i suo bracciali africani produrre un tintinio. Quando stavo per arrivare dissi a Oumi di sbattere più forte, spruzzai più volte, Oumi era a bocca aperta, ora me lo sbatteva più lentamente le palle si erano svuotate, ci baciamo dolcemente e gli dissi.
„Oumi facciamo l’amore? Ho troppo desiderio di te.
Lei mi rispose.
„Non posso, è troppo presto, non lo mai fatto e ho solo 16 anni.“
Mi presi il suo numero di cellulare e camminammo mano nella mano, parlavamo del più e de meno, mi racconto che lei era mussulmana e che tutta la sua famiglia era africana, erano venuti in Italia più di 20 anni fa, lei era nata e cresciuta qui. Mi disse che il padre era un mussulmano praticante molto rigoroso, non le permetteva di tornare tardi alla sera e che quella sera era una delle poche eccezioni perchè il padre a volte era fuori per lavoro. La riaccompagnai a casa sua, ci lasciamo con un dolce bacio sotto la porta del suo palazzo, mi avviai verso casa mia con addosso ancora il desiderio di Oumi, dopo poco mi arrivo un messaggino.
„Sono stata benissimo con te, voglio rivederti ancora mi fai sentire speciale tvb Oumi.“
Dopo poco tempo io e Qumi ci fidanzammo dando vita ha dei momenti belli e unici passati assieme.